Foto e testi di Gerhard Eller
Le ultime tre foto sono state scattate al raduno Binocular History Society – Jena 2011 da Carlo Rossi
Si ringrazia Karl Numeier di Alpinhunting per la traduzione dalla lingua tedesca
Chi scrive, sin da bambino, ha avuto modo di conoscere i prodotti ottici. Mio zio ritornò a casa dalla Seconda Guerra Mondiale con un piccolo binocolo Zeiss. Se non ricordo male si trattava di un compatto 6×24.
Durante le lunghe camminate fatte insieme a lui, lo portavo, spesso, al collo con molto orgoglio. L’entusiasmo nel guardare attraverso i binocoli è iniziato proprio grazie a questo piccolo strumento.
Giacché mio nonno disponeva solamente di un binocolo galileiano, che non forniva di certo le prestazioni del binocolo Zeiss, insistevo sempre per poter compiere delle escursioni in mezzo alla natura anche in compagnia di mio zio e del suo amato 6×24.
Questo accadeva negli anni 50! E’ stata un emozione indimenticabile per un bambino poter godere di questa impressionante capacità visiva concessa dall’uso di quest’ottica. Fu per me, infatti, l’esperienza chiave che mi fece amare i binocoli.
Dopo anni di ciò che definisco astinenza, l’interesse per le ottiche è rinato, grazie all’astronomia amatoriale.
I miei studi di meccanica di precisione, mi hanno concesso, dopo aver studiato l’apposita letteratura, di costruire il mio primo cannocchiale . Con un collega di lavoro, infatti, realizzammo due montature e un telescopio a rifrazione. Il mio collega possedeva anche un telescopio rifrattore 60 mm di diametro con una lunghezza focale di 910 mm.
Il mio telescopio rifrattore, invece, era composto da un obiettivo Lichtenknecker AK con apertura 125 mm e lunghezza focale di 1300 mm.
Terminati gli studi di ingegneria meccanica mi sono posto nuovi orizzonti. Dopo aver costruito svariati cannocchiali astronomici, infatti, mi sono dedicato alla costruzione di binocoli.
Questo perché ritengo sia meraviglioso poter osservare attraverso uno strumento binoculare di alta qualità.
Dopo aver collezionato ed acquistato molti binocoli forniti dai vari costruttori e dopo aver confrontato gli stessi non ho mai più avuto quella sensazione percepita da bambino. Nonostante i nuovi prodotti disponessero di campo visivo maggiorato, l’impressione d’osservazione era solamente mediocre.
Disponevo di numerosi binocoli ma nulla era come ciò che avevo percepito da giovane, guardando attraverso quel tale binocolo.
Ovviamente chi legge questo articolo potrà confutare che guardare attraverso un prodotto d’epoca, seppur a suo tempo fosse tra i migliori, non sia soddisfacente come la visione ottenuta dai binocoli moderni. Questo perchè l’industria ottica ,col tempo, ha notevolmente migliorato i prodotti. Personalmente, però, non mi sono mai ritenuto abbastanza soddisfatto.
Per puro caso ho conosciuto alcune persone che avevano a che fare con prodotti ottici d’epoca, specialmente con i binocoli della seconda guerra mondiale e cosi ho avuto modo di poter utilizzare nuovamente questi affascinanti binocoli.
Finalmente ritrovai questa sensazione meravigliosa. L’impressione nel guardare attraverso questi binocoli è davvero fenomenale.
Ho osservato principalmente nello Zeiss 10×80 20 °, nel 10×80 80° , il binocolo “Flakglas” 10×80 45° e lo Zeiss 8×60 Deckmounted di Carl Zeiss Oberkochen.
Sicuramente ci sono altri binocoli che rientrano in questa fascia qualitativa ma io focalizzai il mio interesse , in particolar modo, sullo Zeiss 8×60 Deckmounted
I dati tecnici di questo prodotto mi colpirono. Grazie al suo enorme campo visiva l’osservazione con questo strumento è, ancora oggi, semplicemente fantastica.
Il diametro molto grande della pupilla d’uscita è altresì una proprietà importante di questo binocolo. L’ingrandimento 8x è un po’ basso per un binocolo dalla massa di 6,5 kg. A prescindere dall’ingrandimento ridotto, senza un treppiede stabile, non si può usare. Si tratta di un binocolo che è montato in maniera fissa su un imbarcazione.
Grazie alla mia attività di collezionista sono entrato in possesso di due oculari di questo binocolo, ma anche di due prismi Porro II, di Carl Zeiss Jena nonché di due obiettivi Leica (62 mm APO) che hanno avviato la mia idea di costruire un “superbinocolo.”
Si tratta di un 12×62 APO.
Dopo aver terminato la costruzione di questo prodotto ho ritrovato anche le sensazioni perdute da bambino.
Questo prodotto è stato presentato al pubblico, per la prima volta, durante il raduno di astronomi amatoriali ITV a Vogelsberg.
I commenti degli appassionati sono stati molto positivi “Una cosa così non l’ho mai vista!” , “ma questo non è possibile!”, sono state le espressioni che ho udito spesso.
Gli astrofili non sono persone qualsiasi, sono molto esigenti in fatto di ottica e sanno benissimo distinguere un’ottica di qualità da una mediocre ed apprezzano molto le visioni a grande campo. Oltretutto i commenti positivi sono pervenuti anche da parte di vari costruttori di ottiche.
Un collaboratore della ditta Carl Zeiss AG, che conosco personalmente, ad esempio, ha mostrato grande interesse.
Lo stesso effetto è stato ottenuto all’ATT di Essen. Parole come “impossibile“, “meraviglioso“, “il top“ sono state ripetute molto spesso. Dove lo si può acquistare? Quanto costa?
Queste le domande ripetutemi molte volte!
Il mio grande desiderio sarebbe che la ditta Zeiss decidesse di proporre nuovamente sul mercato un prodotto di questo tipo.
Il “godimento visivo” che viene offerto da questa configurazione ottica è imbattibile.
E’ un ottimo binocolo per osservare il paesaggio, grazie alla sua ottima qualità ottica e al grande campo fornito.
[print_gllr id=4177]
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.