Recensione dello spottingscope Nikon Prostaff 3 16-48×60

Dopo alcune recensioni di spotting scopes al Top della Gamma è giunto il momento di scrivere le mie impressioni riguardo un prodotto entry-level: il Nikon Prostaff 3 16-48×60.

È abbastanza chiaro dalla sigla che si tratta di un piccolo telescopio terrestre dritto (straight), composto da un obiettivo da 60 mm di diametro e da un oculare zoom integrato che fornisce ingrandimenti compresi tra 16X e 48X. Vi anticipo che è un prodotto leggero e molto adatto all’utilizzo itinerante. Nella dotazione sono compresi: una funzionale borsa in cordura e un piccolo cavalletto con micro testa video. Insomma… un mini kit pronto all’uso!

Costa 379 euro IVA INCLUSA (prezzo Nital, Marzo 2021) e gode di dieci anni di garanzia.

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Dati tecnici dichiarati dalla Casa Madre  
Campo visivo angolare 35,6 ° (a 16x)
Campo visivo a 1000 m 40 m a (16X)
Pupilla di uscita 3.8 mm ( a 16x)
Estrazione pupillare 19 mm (a 16x)
Diametro dell’obiettivo  60 mm
Peso dichiarato  620 °
Dimensioni 313 mm x 74 mm
Prezzo (marzo 2021) 379 EURO IVA INCLUSA
Garanzia Dieci anni
* Il campo visivo è calcolato in base allo standard ISO 14132-1:2002.  

 

Meccanica e sistema di messa a fuoco

Un primo piano sul Nikon Prostaff 3 16-48×60

il Nikon Prostaff 3 16-48×60 è compatto e molto leggero. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso di 632 grammi senza tappi.
È lungo trenta centimetri e possiede un ingombro simile a quello dei teleobiettivi fotografici 70-200 F/4 o   300mm f/4, per tale motivo può alloggiare tranquillamente anche all’interno del proprio zaino fotografico insieme ad altre ottiche e accessori.

All’atto pratico, lo posso custodire all’interno del mio zaino LowePro in uno dei vani laterali, consentendomi anche di trasportare la reflex con il teleobiettivo e un binocolo.

È gommato, la composizione dell’armatura di colore nero è anti-scivolo e infonde una buona sicurezza. È presente un piccolo mirino nei pressi dell’obiettivo per facilitare il puntamento, non è dotato di paraluce ma soltanto della classica filettatura per il collegamento con il cavalletto di serie. Avendo un passo universale ¼, 3/8 è possibile utilizzarlo con tutti i supporti presenti sul mercato.

Come ogni “lungo” che si rispetti è dotato di un oculare integrato nello scafo ottico. Non si può togliere, tuttavia il range degli ingrandimenti è perfetto per sfruttare il piccolo diametro di 60 mm. Ricordo ai lettori che il potere risolutivo massimo di un’ottica si sfrutta a ingrandimenti pari ai 2/3 del diametro, quindi a 40X si vede già il minimo dettaglio consentito.

Sono presenti due ghiere: una con delle tacche di riferimento che consentono di regolare l’intervallo degli ingrandimenti, l’altra, praticamente identica, che permette di mettere a fuoco.

Entrambe le ghiere non sono fluidissime ma non hanno giochi.  Lo snap test non è ovviamente preciso come la serie degli spotting scope Monarch HG. Non ho trovato alcuna difficoltà a usare entrambe le ghiere avvalendomi di un solido cavalletto fotografico.  A 16x la distanza minima di messa a fuoco che ho riscontrato è di circa 6,5 metri, da questa distanza occorre ruotare la ghiera di quasi ¾ di giro. A 48x la messa a fuoco minima è di poco superiore.

Le due ghiere: quella piu’ interna regola lo zoom, quella vicino alla lente di campo, la messa a fuoco

 Il Nikon Prostaff 3 16-48×60 è ovviamente resistente alle cadute oltre che impermeabilizzato, sia per la presenza di O-ring che per  la pressurizzazione con azoto.

Dopo questa breve disamina sulle caratteristiche tecniche, passo a descriverne la qualità ottica e la presenza di aberrazioni.

 

 

Obiettivo

L’obiettivo da 60 mm di diametro è acromatico e composto di vetro eco-glass. Non sono presenti elementi ED, ma posso confermarvi che le immagini dai 16X a sino a circa 25-30X sono nitide e con un buon contrasto. A 16X non noto molte differenze per ciò che concerne la nitidezza, rispetto a prodotti piu’ costosi. Se non si avesse la possibilità di acquistare un blasonato binocolo 15×56 e vi interessasse osservare (con un occhio) a 16-20X, il Nikon Prostaff 3 16-48×60 potrebbe essere una valida scelta, spendendo decisamente poco. Si nota, ovviamente, un calo di nitidezza ai massimi ingrandimenti, un fattore abbastanza normale per un prodotto in tale fascia di prezzo.

L’obiettivo acromatico è composto da vetro ECO -GLASS

Oculare

Come anticipato, l’oculare zoom è integrato nello scafo e non si può togliere non è grandangolare. L’ estrazione pupillare è perfetta se non si usano gli occhiali, qualora li utilizzaste, consiglierei di provarlo in un negozio che tratta prodotti Nikon per verificarne la comodità. Il paraluce è morbido e non affatica neppure con l’uso protratto. Non possedendo un paraluce estraibile, i primi tempi dovrete solo imparare a trovare l’esatta distanza dalla lente di campo e rimanere bene in asse.

 

 

Aberrazioni


Aberrazione cromatica in asse
 Minima a 16X, si nota a partire da circa i 25x 30X dove si palesa un lieve alone verde-violaceo intorno ai soggetti-oggetti piu’ luminosi. Prestazioni allineata con la concorrenza dotata di ottiche acromatiche


Cromatismo laterale

A 16X si nota verso il 70% dal centro del campo, ai massimi ingrandimenti è impossibile notare differenze, giacché è evidente il cromatismo su tutto il campo di vista.

Come visibile in questa immagine a circa 20X, l’aberrazione cromatica è presente ma ancora contenuta

Curvatura di campo
Grazie al campo di vista non grandangolare, il Nikon Prostaff 3 16-48×60, non mostra una evidente curvatura ai bordi, quindi: poco campo ma ben sfruttabile.

 

Distorsione angolare
Presente, a cuscinetto, ben evidente ai massimi ingrandimenti

 

Altre aberrazioni

L’ho provato nell’uso astronomico per brevi osservazioni delle Pleaidi e posso confermare che la quasi totalità del campo è sfruttabile, anche se ai bordi si percepisce un poco la coma.

 

Impressioni sul campo

 

Non utilizzo spesso gli spotting scope dritti, devo ammettere che il Nikon Prostaff 3 16-48×60 è comodo per le osservazioni terrestri,  come ad esempio quando si devono controllare i tiri ottenuti su  bersagli a media distanza oppure gli animali da un’altura. A 16x, grazie al suo ingombro e all’ingrandimento minimo sono stato anche in grado di sfruttarlo a mano libera con l’accorgimento di “premerlo” contro il tronco di un albero, ma si presta molto bene anche per osservazioni occasionali dal finestrino, coadiuvati da un piccolo sacchetto di sabbia o da un supporto dedicato. Ideale anche per l’uso con il monopiede tra i 16x e i 20X a patto di usarlo nel panning.

Ritengo che il treppiede in dotazione sia utile per osservazioni dove si esige poco il cambiamento del fuoco, piu’ che altro per osservare ad esempio, i fori su un bersaglio. In tal caso si può anche optare per la totale estrazione della colonna centrale, anche se l’assestamento delle vibrazioni a 20X, con la classica prova del colpo sul treppiede è di circa 4 secondi.

Il treppiede in dotazione è utile, ma con qualche accorgimento e per osservazioni statiche, meglio tenerlo basso.

All’atto pratico, confrontandolo a memoria con altre soluzioni acromatiche che ho provato, ritengo che il treppiede sia un ottimo omaggio, con le premesse fatte poc’anzi.

Per un uso intenso consiglio l’acquisto di un treppiede piu’ robusto.

Per ciò che concerne la resa ottica, l’ho trovato luminoso e piacevole tra i 16X e i 30X. La teoria che vede il miglior compromesso osservativo con una pupilla di uscita di 2 mm (60/30) è stato verificato ancora una volta nell’utilizzo sul campo. Gli alti ingrandimenti sino a 48X consentono di osservare i dettagli con un lieve calo di nitidezza.

Mi è piaciuta l’idea di avere un piccolo kit osservativo sempre a portata di mano, è comodo da trasportare e concede anche delle piccole sessioni osservative nell’uso astronomico, mostrando vari crateri lunari e oggetti celesti come le Pleaidi, M42 oppure le Iadi.

A chi lo consiglio? Senz’altro a chi si dedica al tiro sportivo, a chi durante l’attività venatoria ha l’obbligo/esigenza di avere un lungo nello zaino ma anche a chi volesse iniziare a osservare la natura e il paesaggio a bassi-medi ingrandimenti e non ha la possibilità di acquistare un binocolo o uno spotting scope piu’ costoso.

 

Pregi e difetti

 

Pregi

 

  • Compattezza
  • Buone prestazioni a ingrandimenti medio-bassi
  • Dotazione di serie
  • Possibilità di gestirlo senza cavalletto in determinate circostanze

 

Difetti

  • Campo di vista non grandangolare
  • Aberrazione cromatica
  • Ai massimi ingrandimenti non è nitido come a 16x

 

Robusto, leggero e compatto: un mini-starter kit, interessante

 

Prezzo e garanzia

Prezzo:  379 euro IVA INCLUSA (prezzo Nital, Marzo 2021)

Garanzia: dieci anni

 
Ringraziamenti

Ringrazio, come sempre, Marco Rovere di Nital per avermi inviato lo spotting scope oggetto di questo test, consentendo di citare le mie impressioni in maniera imparziale

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