Binocolo Oberwerk BT 82 XL ED – videorecensione

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Nel 1999 Kevin Busarow, un brillante programmatore informatico americano, visitò un negozio di telescopi a New Port Beach in California e si innamorò della “Guardia di confine”, un binocolo di produzione cinese nel formato 25/40×100. Quello fu l’incipit che portò alla commercializzazione di un’ampia gamma di binocoli astronomici e naturalistici e alla metamorfosi dell’azienda Oberwerk. Dopo anni di esperienza maturati in questo settore, Busarow, nel 2018, presentò sul mercato una nuova gamma di binocoli angolati di alta qualità, che traevano ispirazione dai suoi strumenti prediletti: il Miyauchi BJ 100 iC – ormai fuori produzione – e il Kowa Highlander Prominar 32×82 con ottiche alla fluorite. Su Binomania.it e sul canale Youtube avete potuto leggere le mie impressioni relative ai binocoli Oberwerk da 100 mm e da 70 mm, oggi vorrei descrivere le mie impressioni su uno strumento che ritengo sia il corretto compromesso, tra peso, maneggevolezza, luminosità e potenzia, ossia il BT 82 XL ED che costa 1649 euro e beneficia di tre anni di garanzia.

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MECCANICA E COSTRUZIONE

Il binocolo Oberwerk BT 82 XL ED è disponibile in due colorazioni, un elegante bianco definito “White Pearl” e un grigio piu’ teutonico, denominato un po’ ironicamente “Big Eyes” (negli U.S.A. definiscono in questo modo i fantomatici piccoli alieni di colore grigio). Entrambi sono abbelliti con elementi di colore rosso anodizzato che donano un tocco di classe e di vivacità e che riprendono in parte la forcella dedicata.   Gli acronimi della sigla sono facilmente comprensibili, “BT” significa telescopio binoculare, “XL” extra luminoso ma anche extra leggero, mentre “HD”, dotato di ottiche di alta qualità, anche se in realtà sulla cella che contiene il doppietto è ben visibile la scritta “APO”.

Ciò che mi piace dell’Oberwerk da 82 mm è la sua leggerezza. La mia bilancia elettronica ha rilevato un peso di 4630 grammi senza tappi e oculari, un risultato realizzato anche grazie allo scafo in lega di magnesio. Ho apprezzato anche l’ottima maniglia con sistema Picatinny che consente di reggere e manovrare il binocolo con molta facilità. Oltretutto, questo sistema permette il montaggio di innumerevoli accessori.  La cura proferita per la realizzazione è ben evidente. La vernice è stata applicata senza imperfezioni, i particolari sono molto curati. Inoltre, il piedino atto a sostenerlo è dotato di due fori per il corretto inserimento sulla forcella nonché una filettatura con i passi universali da ¼ e 3/8 che consentono il montaggio anche sulle comuni teste video per la fotografia.   I paraluce degli obiettivi sono estraibili e i tappi in metallo si avvitano all’interno di una filettatura precisa.

Immagine: La maniglia “picatinny” si è rilevata solida e molto universale



Per quanto riguarda il sistema di messa a fuoco, come è la prassi in questa categoria, anche l’Oberwerk BT 82 XL ED propone una messa a fuoco singola su ogni oculare. Per il fissaggio degli oculari è presente un anello interno in teflon che blocca gli accessori nella apposita sede con un semplice movimento in rotazione. L’esemplare che ho testato ha accettato tutti gli oculari astronomici che avevo disponibili al momento sia per quanto riguarda il bloccaggio sia per quanto riguarda il raggiungimento del punto di fuoco. L’ho testato con oculari Vixen SSW, Vixen LVW, Docter UWA 12.5 mm e altri ancora. Soltanto lo zoom Baader Zoom Mark III pescava il fuoco sino a quaranta metri senza raggiungerlo all’infinito.


Riguardo la distanza minima di messa a fuoco con gli oculari di serie da 32 X (14 mm di focale) ho stimato una distanza minima di messa a fuoco di circa 28 metri. Da questa distanza occorre ruotare l’oculare di un giro completo per raggiungere l’infinito. Per questo motivo ritengo sia anche ben utilizzabile non solo per ammirare il paesaggio ma anche per osservare l’avi fauna locale.

 

OTTICA


 Obiettivi
Questo binocolo è composto da un doppietto dotato di lenti FK-61 ED che forniscono una ottima resa dei colori, un alto contrasto e ovviamente una ottima correzione dell’aberrazione cromatica. Il vetro Fk-61 possiede un   numero di Abbe di 81,6 – molto simile a FPL-51, all’atto pratico se dovessi definirli “ED” potrei confermare che il vetro FPL-53 è un “Super- ED”.

Immagine: gli obiettivi ED dell’Oberwerk BT 82 XL ED


 Oculari 
Trovo che gli oculari 32x in dotazione siano molto performanti e garantiscono un discreto confort. Alla distanza interpupillare di 65 mm, ad esempio, sono distanti tra loro di 15.4 mm, quindi molti osservatori potrebbero utilizzarli soltanto con i paraluce abbassati. La distanza interpupillare minima che ho riscontrato è di circa 54 mm.

 L’estrazione pupillare, inoltre, è sufficiente anche per i portatori di occhiali ed è presente un paraluce di gomma abbastanza morbido ruotabile senza stop prefissati. Sono inoltre disponibili altri due serie di oculari da 22 mm (circa 20X) e da 7 mm ( 64 X). Comprandoli insieme si potrà anche beneficiare di uno sconto.


Prismi
Mi sono parsi di ottima qualità, senza alcuna vignettatura e con un’apertura libera di 24 mm che consente l’utilizzo di oculari in grado di fornire bassi ingrandimenti e un ampio campo di vista senza evidenti cali di luce ai bordi.

 

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

Per analizzare le aberrazioni cromatiche e geometriche mi sono limitato a utilizzare gli oculari in dotazione. È ovvio che con oculari molto piu’ costosi e dallo schema ottico più complesso il risultato potrebbe migliorare.

Aberrazione cromatica al centro del campo 
Osservando il paesaggio nelle comuni condizioni di illuminazione l’aberrazione cromatica è contenuta molto bene
, si percepisce talvolta, ma in maniera poco significativa soltanto nelle forti condizioni in controluce o su soggetti molto luminosi, come ad esempio le sfere distanziatrici dei fili della elettricità dove si può notare un lieve alone blu intorno al contorno delle sfere.  

Cromatismo laterale  
Si nota un po’ di aberrazione cromatica laterale nei pressi dei bordi del campo che si rivela maggiormente come un alone viola verde, intorno alle immagini molto luminose a partire da circa l’80% dal centro del campo.

Curvatura di campo 
Analizzando le immagini ai bordi si nota una lievissima curvatura di campo quasi inesistente. Anni fa era praticamente impossibile beneficiare di oculari del genere nella dotazione di serie di un binocolo.

Distorsione 
Per verificare la presenza della distorsione, ho inquadrato un filo dell’alta tensione e la parete verticale di un’abitazione:  in queste circostanze era visibile una lieve “concavità” nei pressi del bordo del campo, la cosiddetta distorsione “a cuscinetto”, ma tale aberrazione è utile per evitare l’effetto “palla rotolante” che disturba il panning (il rapido movimento del binocolo in orizzontale) durante le osservazioni terrestri.

Riferendomi alle osservazioni astronomiche, è stato più importante verificare la distorsione angolare di ingrandimento, che consiste nella variazione di dimensione degli oggetti inquadrati man mano che si avvicinano al bordo del campo. In questo caso, gli oculari hanno fornito un’ottima prestazione. Ritengo che i progettisti abbiamo cercato di trovare un esatto compromesso per consentire delle ottime osservazioni terrestri e astronomiche.

 

Altre aberrazioni 
Esplorando il cielo stellato, si percepisce la presenza di un po’ di astigmatismo verso i bordi estremi del campo. Queste aberrazioni geometriche sono imputabili agli oculari, infatti, svaniscono utilizzando, un oculare Docter UWA 12, la cui coppia, però, costa più del binocolo.

 

Immagine; un particolare della forcella Oberwerk

 

 

PROVA SUL CAMPO

La prima piacevole costatazione che ho rilevato è stata la perfetta collimazione, perfetta ben oltre i 64X garantiti (forniti dagli oculari prodotti da Oberwerk). In ogni modo, la collimazione è avverabile attraverso le ghiere eccentriche degli obiettivi come ho illustrato in questo lungo articolo. Vi consiglio, tuttavia, di rivolgervi sempre al vostro rivenditore di fiducia.
Ho apprezzato anche il treppiede con la forcella, in questo caso è il modello piu’ grande, dato che sto ancora testando la gigantesca versione da 127 mm, Usato con l’82 mm ne ho apprezzato la fluidità e il contenimento delle vibrazioni. I movimenti sono fluidi, si sfrutta bene anche allo zenith e i paracolpi sono posizionati perfettamente dove potrebbero servire. Ottimo anche il treppiede, un perfetto mix tra peso, qualità e contenimento delle vibrazioni.

 

La differenza, rispetto alla mera versione  acromatica, definita HD, si nota soprattutto quando è necessario spingere questo binocolo per ottenere soddisfazioni su soggetti ostici come gli aerei e i rapaci in controluce, oppure dettagli a lunga distanza. In tale frangente la maggior correzione ottica, unita a un ottimo contrasto potranno soddisfare anche gli appassionati piu’ esigenti che hanno ad esempio avuto modo di osservare con un costoso Kowa Highlander o nel Docter Aspectem, anche se la correzione dell’aberrazione cromatica non è a questi livelli.

 

Immagine: un bel primo piano sul binocolo e sulla forcella dedicata

 

Grazie al vetro FK-61 foriero di un buon indice di rifrazione e all’ottimo trattamento multi-strato anti-riflesso le immagini sono nitide e contrastate con colori reali. Il diametro da 82 mm, inoltre, è molto piu’ sfruttabile con la normale turbolenza diurna rispetto a prodotti dal diametro superiore. Per questo motivo lo consiglio a spada tratta nella maggior parte degli utilizzi

Nel mero uso astronomico vi posso confermare che questo binocolo angolato a 45°seppur non sia comodo come un 90°, è  piu’ universale, e grazie alla forma della forcella, non è un grande problema poter osservare allo zenith, soprattutto se si è dotati di un’ottima sedia.


In tale contesto è utile suddividere la mia esperienza in due parti, quella riguardante le osservazioni a grande campo e basso ingrandimenti e le osservazioni lunari e planetarie. Nel primo caso, ho apprezzato la ottima puntiformità stellare al centro del campo molto simile a quella di un buon rifrattore. Grazie allo schema ottico degli oculari, inoltre, è possibile beneficiare di un campo apparente di 70° quasi totalmente corretto che è perfetto per ammirare, ad esempio, Le Pleaidi, oppure le Iadi, oppure le stelle della Costellazione di Orione che ormai si vedono tranquillamente dopo la mezzanotte. L’ammasso stellare M13 nella costellazione di Ercole inizia a mostrare una esplosione di stelle ai bordi, mentre il Doppio di Ammasso di Perseo è realmente spettacolare!

La possibilità di cambiare oculari è un valore aggiunto rispetto ai classici binocoli con prismi di Porro e ingrandimenti fissi, generalmente 20x- 30x ed è anche avverabile l’utilizzo di filtri dedicati.  Dal giardino di casa ho osservato tranquillamente varie galassie nella costellazione dell’Orsa Maggiore, oppure  la nebulosa planetaria nella costellazione della Lyra, M57 ma ho anche apprezzato la luminosità di questo binocolo osservando la grande Nebulosa di Orione (M42) da un cielo mediamente inquinato a mille metri di altezza in una notte senza luna.

La presenza dei vetri FK-61, si apprezza particolarmente nella visione della Luna e dei pianeti. L’Oberwerk BT 82 XL ED, infatti, ha mostrato senza problemi decine di crateri lunari, rime, domi e rupi con un contrasto e una nitidezza prossima a quella di un rifrattore ED da 100 mm di diametro di pari focale. Non è tuttavia un telescopio dedicato per le osservazioni planetarie, ma ho percepito ugualmente la Grande Macchia Rossa su Giove oppure alcuni dettagli nell’atmosfera di Saturno come lo scurimento dei poli e l’ombra degli anelli sul disco planetario, seppure in certe circostanze si possa notare un po’ di aberrazione cromatica sul bordo lunare.

In estrema sintesi ritengo che l’Oberwerk BT 82 XL ED sia un binocolo tuttofare di ottima qualità fornito a un prezzo veramente interessante, ho apprezzato, infatti, lo sforzo dell’importatore di mantenerlo in linea con il prezzo americano.  Calcolate, ad esempio, che per acquistare un Kowa Higlander alla fluorite è necessario investire circa 3600 euro.

L’Oberwerk BT82 XL ED non è luminoso come i fratelli da 100mm ma è decisamente più trasportabile. Personalmente, avendo avuto modo di ammirare anche la versione grigia confermo di aver apprezzato quella bianca che ritengo piu’ professionale e devota ai gusti degli astrofili. Anche la forcella mi è parsa ben realizzata.

 

 

PREGI E DIFETTI

  • Costruzione e rifiniture apertura libera dei prismi di 24 mm 
  •  Distanza interpupillare adatta anche ai bambini.
  • Presenza di vetri di alta qualità  buon contenimento dell’aberrazione cromatica
  •  Nitido e contrastato
  •  Collimazione di serie perfetta sino a circa 100X
  •  Possibilità di osservare anche la Luna e (un poco) i pianeti
  •  Perfetta via di mezzo tra il 70 mm e il 100mm
  • Ben sfruttabile anche di giorno a bassi ingrandimenti
  • Questo esemplare non aveva problemi con tutti gli oculari astronomici che ho utilizzato, mi pare sia stato migliorato l’imbocco degli oculari rispetto alla demo del 100 mm che provai lo scorso Natale
  •  Una marea di accessori disponibili Dalle montature ai treppiedi, ai filtri solari agli oculari.

 

 

DIFETTI

 

  • Da quanto evidenziato potrebbe non andare a fuoco con alcuni oculari astronomici, quindi è sempre utile, fare una prova. Inoltre consiglio a chi possiede una distanza interpupillare inferiore a 66-67 mm di verificare il confort degli oculari che hanno i paraluce un po’ grandi.
  •   Prima di terminare vi ricordo che l’Oberwerk Bt 82 XL ED costa 1649 euro, comprensivi di una coppia di oculari e di una robusta valigia di alluminio e beneficia di tre anni di garanzia.  

 

PREZZI E GARANZIA

L’Oberwerk BT82 XL ED costa 1649 euro e beneficia di tre anni di garanzia.

Si ringrazia Kevin Busarow di oberwerk.com per le innumerevoli informazioni ricevuti e Oberwerk.eu per aver fornito il binocolo oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare, come sempre le mie impressioni.

 

 

DISCLAIMER


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