Se dovessi riassumere le mie impressioni in una sola frase, scriverei: “Erano anni che non mi divertivo così.”
Il Fujinon TS 12×28, infatti, è il binocolo che sto usando quotidianamente, il perché lo capirete leggendo questa recensione.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre
Formato | TS 12×28 |
Estrazione pupillare | 17.5 mm |
Campo di vista a 1000 m | 73 m |
Stabilizzazione | giroscopica +3° |
Pupilla di uscita | 2.3mm |
Peso (senza batterie) | 420 grammi |
Prezzo Novembre Iva inclusa | 790 euro |
Distributore italiano | Terranova SRL www.mhzoutdoor.com |
Meccanica e sistema di messa a fuoco
Il nuovo binocolo stabilizzato di casa Fujinon è leggero e compatto: la bilancia elettronica ha stimato un peso di 490 g (con batteria, tappi e cinghia), una vera inezia, infatti, scompare nel mio zaino da trekking o da MTB per rimanervi solo il tempo di una risalita. Rispetto ad altre soluzioni, dotate d’ingrandimenti medio-alti, questa caratteristica è molto utile.
Gli strumenti ottici stabilizzati evitano l’utilizzo d’ingombranti cavalletti fotografici, ma se il nostro amato binocolo è pesante, dopo qualche minuto le braccia non saranno in grado di sostenerlo.
Con il Fujinon TS 12×28 questa ipotesi è irrealizzabile: ho fatto alcune escursioni che portavo a termine con binocoli più’ pesanti e devo ammettere di non aver avuto problemi a osservare per lunghi periodi, neppure dopo un paio di ore di cammino o una buona pedalata.
Le sue dimensioni non lo classificano nel settore dei binocoli compatti ma dodici ingrandimenti sono utilizzati spesso su binocoli certamente più’ grandi. Mi pare un’ottima scelta, giacché 12X possono fare la differenza , soprattutto se si è stanchi delle solite osservazioni panoramiche a 8X e si preferirebbero ammirare più’ dettagli dalla cima di una montagna.
Il binocolo è composto da uno scafo di fiber glass “plastica rinforzata con fibra di vetro” come le più’ attuali soluzioni del mondo outdoor. Ciò’ che definisco “ponte di comando” è sicuramente ampio e a dispetto di alcuni prodotti della concorrenza.
L’idea di inserire una batteria CR2 al litio, al posto delle mini-stilo, ha consentito di creare uno spazio nella parte inferiore dello scafo che è essenziale per ottenere una buona presa con i pollici. La protezione spessa di gomma, inoltre, consente di stringere con sicurezza anche la zona laterale dei tubi ottici. Anche questo è un altro lato positivo: sapere che la meccanica e l’elettronica sono protette da un’abbondante gommatura non può’ che far piacere e consentire di “osare” di più’ durante l’uso outdoor rispetto a molti altri prodotti.
La protezione di gomma è robusta e sono presenti altri due incavi nella zona del ponte superiore, dove è possibile appoggiare almeno tre dita. Il TS 12×28 è garantito come waterproof ed è in grado di resistere alle infiltrazioni di polvere e sabbia. Non affermo che sia un sommergibile come il TecnoStabi 14×40 o la serie Steiner Marine, ma sono convinto che sia utilizzabile anche sulle barche, dove sarà possibile usufruire della sua potente stabilizzazione.
Il binocolo è dotato di prismi a tetto e fornisce una forma non molto classica, che tuttavia, grazie al buon gusto dei progettisti, si è rilevata moderna e piacevole. E’ arrivato perfettamente collimato.
La manopola di messa a fuoco (che sposta gli elementi ottici interni) è comoda da utilizzare e abbastanza ampia, mentre la rotella per l’attivazione del sistema di stabilizzazione è in una posizione perfetta per una rapida attivazione. La messa a fuoco è ottima: priva di giochi o impuntamenti. Per passare dalla distanza minima di messa a fuoco (che è di poco superiore ai due metri e mezzo) all’infinito, occorre ruotare il rotore ( in senso orario) di un giro e tre quarti.
La corsa, a partire dai sei metri, invece, è decisamente più’ breve, poco meno di un ottavo di giro. Personalmente l’ho utilizzato per il birdwatching senza particolari problemi, fatto salvo, ovviamente, il diametro di soli 28 mm.
Sistema di stabilizzazione
Mi ha convinto ed entusiasmato, aspettavo da qualche tempo un binocolo così compatto e leggero che mi consentisse di osservare il panorama, gli animali e il cielo, con una ottima stabilizzazione delle immagini fornite.
E un sistema composto da un meccanismo cardanico a due assi, governato da un piccolo motore controllato da un driver esegue il controllo delle vibrazioni ottiche per stabilizzare l’immagine. Il piccolo motore controlla i movimenti dei prismi ottici che sono fissati nel telaietto “porta prismi”, il meccanismo a due assi, invece, compensa le piccole vibrazioni garantendo una stabilizzazione ± 3 ° per una visione morbida e confortevole .
Le vibrazioni sono rilevate da due sensori giroscopici situati nello scafo ottico del binocolo.
Questo genere di stabilizzazione richiede poca energia, è alimentato da una piccola batteria CR2 che consente di raggiungere una autonomia massima di dodici ore e il rumore dei motori è veramente ridotto minimo. E’ dotato di un sistema di spegnimento automatico dopo dieci minuti di inutilizzo.
In pratica ha tre grandi pregi:
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Consuma poco. Sono riuscito a utilizzarlo per circa quattordici ore (due oltre quanto dichiarato)
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I suoi +- 3° di stabilizzazione lo pongono fra i migliori sul mercato ed è ovviamente il migliore nella sua fascia di prezzo.
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Stabilizza le immagini perfettamente anche durante la fase di messa a fuoco.
Uno schema del sistema di stabilizzazione che equipaggia il TS 12×28
Ottica
Obiettivi
Il binocolo non è stato costruito con ottiche a bassa dispersione, ma la resa cromatica è neutra, forse leggermente calda. Le immagini al centro sono nitide (non come i TOP DI GAMMA, ovviamente) e il contrasto apprezzabile.
Il formato 12×28 è “bello spinto”, quindi, visto il rapporto focale molto aperto e il piccolo diametro, non posso che lodare la qualità ottica di questo prodotto e dei suoi piccoli obiettivi da 28 mm di diametro.
Oculari
Sono dotati di paraluci estraibili a rotazione, senza stop-prefissati. Ho misurato un’estrazione pupillare pari a 17 mm, non male per un 12x 28. La distanza inter-pupillare minima è di 55 mm, mentre la massima di 73 mm. Alla minima distanza gli oculari sono divisi da 23 mm di spazio e questo consente l’utilizzo non solo a bambini e adolescenti, ma anche alle persone con una distanza interpupillare piccola, ma con un naso grande.
Il campo di vista non è ampio: 73 m a 1000 m, che sono circa 50° di campo apparente. Non è un binocolo grandangolare, ma non penso che il costruttore sarebbe riuscito a migliorare questa caratteristica mantenendo delle dimensioni così esigue.
Prismi
Il Fujinon TS 12×28 è composto da un sistema ibrido di prismi. Ho chiesto alla manager “sport optics” Renata Pisula le sue caratteristiche e mi è stato confermato, trattarsi di un sistema con prismi a tetto + penta prisma che i progettisti chiamano prismi ausiliari.
La pupilla di uscita è sferica in entrambi gli oculari. Si nota solo un po’ di vignettatura ai bordi. Minima anche perché il campo di vista, come evidenziato, non è molto ampio.
Trattamenti
Il Fujinon TS 12×28 è ottimizzato con un trattamento multi-strato e con un trattamento di fase (argento) sui prismi a tetto.
Aberrazioni
Aberrazione cromatica
Nelle normali condizioni d’illuminazione essa è contenuta, quasi assente. Mi pare un ottimo risultato poiché non è dotato di ottiche a bassa dispersione e fornisce un ingrandimento superiore ai classici 8×25- 8×32. Deduco siano stati utilizzati elementi ottici acromatici di alta qualità.
Osservando i rami in controluce si nota solo un lievissimo accenno di cromatismo residuo, ma solo durante le giornate nuvolose. ì
Cromatismo Laterale
Non l’ho percepito durante le giornate soleggiate, si nota un lieve accenno soltanto osservando dei dettagli in controluce con il cielo nuvoloso. Anche in questo caso è una prestazione pregevole.
Curvatura di campo
Il binocolo non è dotato di campo piatto, ma le immagini iniziano a “sfocare” verso l’80% dal centro del campo. Provando a rifocheggiare si nota un miglioramento, ciò significa che ai bordi la resa è inficiata quasi unicamente dalla curvatura.
Distorsione angolare
Molto ridotta a cuscinetto, mi è parsa inferiore al 5%
Altre aberrazioni nell’uso astronomico
Nell’uso astronomico la percezione che ho avuto è la seguente: con stelle di bassa magnitudine la resa è apprezzabile quasi sino al bordo del campo, osservando stelle luminose, come ad esempio Vega, interviene un po’ di astigmatismo che rovina la puntiformità stellare verso l’80% del campo ottico.
Prova sul campo
Come avrete compreso dalla premessa e dall’analisi delle caratteristiche tecniche, ho apprezzato molto questo binocolo, cosi’ tanto che è entrato nella mia “piccola scuderia”. Ha molti pregi e potrebbe essere veramente un ottimo regalo di Natale, oltre che un utile acquisto.
Premesso che non ha un’ottica nitidissima come quella di un 8×32 di alta gamma, esibisce un’ottima leggerezza e un invidiabile sistema di stabilizzazione. Questi due fattori non vanno spesso a braccetto e poter impugnare – anche con una mano – un binocolo così leggero e riuscire a osservare dettagli a lunga distanza come se fosse montato su cavalletto, non ha in sostanza prezzo.
L’ho utilizzato in vari settori d’osservazione: aerei e rapaci, osservazione paesaggistica, osservazione astronomica.
La stabilizzazione è performante, immediata e poco esosa di energia. Assuefatto ad altri sistemi che stabilizzano solo 0.8- 1°, sono rimasto stupito, sin dall’inizio, dalle sue prestazioni. Sono arrivato anche a scuoterlo per comprendere sino a che punto potesse fornire un’immagine stabile. Ritengo sia perfetto anche per l’osservazione nautica, marittima e dagli elicotteri. Un vero… piccolo gioiello.
Il formato è un po’ atipico, chi è abituato ai binocoli con lenti di 42 mm di diametro, noterà un netto calo di luce, ovviamente non è stato concepito per un uso crepuscolare. Il suo regno è l’osservazione generica –meglio se diurna, a media-lunga distanza. Possiede uno scafo ottico molto leggero ed è possibile trasportarlo ovunque: nello zaino da trekking, nel tascotto della giacca, nel vano porta-oggetti della propria auto, nella borsa da lavoro…e cosi’ via.
Grazie all’ottima ergonomia degli oculari è adoperabile anche dai piccoli appassionati.
Le potenzialità della stabilizzazione si notano non solo per la capacità di stabilizzare dodici ingrandimenti, ma anche per tenere a bada la sua leggerezza. Come risaputo, maggiori sono le dimensioni e il peso, migliore (per poco tempo) è la stabilita’ durante la presa. Provate a sostenere una reflex con un teleobiettivo e poi una fotocamera compatta con ultra-zoom e poi scrivetemi le vostre impressioni.
Per questo motivo quando s’impugna senza aver attivato la stabilizzazione, si ha la sensazione di essere troppo leggero e poco stabile, ma appena si attiva la magica rotellina, tutte le remore scompaiono e iniziano a comparire: targhe di auto, lancette degli orologi dei campanili, scritte di cartelloni pubblicitari situati a centinaia di metri di distanza, pupille di passeriformi ed altro ancora, tutti dettagli impossibili da percepire a mano libera con un binocolo da dodici ingrandimenti privo di stabilizzazione. Anche l’osservazione lunare beneficia di questo sistema di stabilizzazione + -3°.
Si percepiscono, ad esempio, con discreta facilità i crateri Ptolemaeus, Aristarchus, Plato, Theophilus, Clavius, i mari e gli apennini lunari. Venere, all’alba mostra la sua piccola falce.
Pregi e difetti
Pregi
- Stabilizzazione (gradi, prestazioni, rapidità di funzionamento, scarsa richiesta di energia, disattivazione dopo dieci minuti di utilizzo)
- Protezione di gomma
- Peso
- Ergonomia
- Contenimento delle aberrazioni cromatiche
Difetti
- Non sono previsti i tappi per gli obiettivi
- La ghiera metallica degli obiettivi non consente di appoggiarlo su una superficie ruvida perché potrebbe rovinarsi
In sintesi
Quando scriverete la letterina a Babbo Natale, pregatelo di portarvi questo binocolo! Scherzi a parte… il Fujinon TS 12×28 è un piccolo gioello di elettronica, leggero, affidabile, robusto e dotato di un eccellente sistema di stabilizzazione. Se siete appassionati delle osservazioni senza cavalletto o se desiderate un binocolo tutto- fare sono convinto che sia quello che stavate cercando da tempo.
Disclaimer
Binomania non è un negozio, io sono un giornalista indipendente e nel mio sito troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Fujifilm, cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie.
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.