I binocoli stabilizzati: tipi, modelli, settori d’uso, pregi e difetti dei modelli recensiti su binomania

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In questo articolo ho riassunto le caratteristiche tecniche dei binocoli stabilizzati, cosa offre il mercato, il loro settore di utilizzo e i pregi e i difetti di alcuni dei binocoli stabilizzati che ho avuto il piacere di testare nel corso degli anni.

PREMESSA

Gli appassionati alle prime armi, dopo qualche settimana di utilizzo del loro binocolo, avranno compreso  compreso che per sostenere un binocolo con ingrandimenti superiori ai 10x è necessario avvalersi di un supporto, sia esso un treppiede fotografico, una forcella, un sacco di sabbia (bean bag) e qualsiasi altro artificio atto ad aiutarvi nel contenere le vibrazioni. Per chi non volesse utilizzare un supporto stabile sono disponibili sul mercato i binocoli stabilizzati. Ce ne sono di vari tipi e formati, alcuni molto tecnologici, altri decisamente più robusti e spartani. Esistono principalmente tre tipi di stabilizzazione, ognuno tra loro sarà in grado di mostrarvi dettagli molto lontani semplicemente sostenendoli con le mani.

STABILIZZAZIONE MECCANICA

E’ la meno recente tra le varie, funziona grazie a un semplice schema con sospensione cardanica che evita ai prismi lo spostamento cui è sottoposto il binocolo durante l’impiego a mano libera.
I lati positivi consistono nell’assenza di batterie, di contro i binocoli che ne fanno uso, non la possono disattivare durante la fase di panning.
Usualmente le dimensioni  dei binocoli stabilizzati che ne sono provvisti sono abbastanza importanti. Tale sistema è utilizzato, ad esempio, da Zeiss con il suo performante Special 20×60.

Fig. 1 – Il mastodontico ma funzionale Zeiss 20×60 S


STABILIZZAZIONE GIROSCOPICA


In questo caso, il cuore del sistema è affidato a un motore giroscopico ad alta velocità, che può assistere i prismi fornendo una compensazione molto efficace con vari  gradi di compensazione, di solito cinque o sei.  Questa è la tecnologia più utilizzata nei binocoli per uso militare e nautico, e i modelli piu’ performanti  possono anche essere alimentati da pesanti batterie esterne.
Molte aziende note, come Fujinon, Nikon o Bushnell  utilizzano questa tecnologia nei loro binocoli.

Fig.2 – Il Fujinon TS 14×40


STABILIZZAZIONE CON PRISMI AD ANGOLAZIONE VARIABILE (VAP)

É impiegata da Canon e si attiva grazie a due sensori in grado di rilevare sia le vibrazioni verticali, sia quelle orizzontali.
I due prismi ad angolazione variabile(VAP) sono controllati da un microprocessore che regola immediatamente l’angolo di rifrazione della luce in entrata.
Questo è un sistema di stabilizzazione molto moderno e sofisticato, anche se la compensazione é inferiore a un grado.

Fig.3 – Il Canon 10×42 l IS WP, stabilizzato, ben impermeabilizzato e con ottiche di alta qualità

COSA OFFRE ATTUALMENTE IL MERCATO?

Sino a pochi lustri fa i binocoli stabilizzati per uso civili erano pochi, negli ultimi anni, grazie ai progettisti cinesi (e ai loro committenti) sono comparsi sul mercato una serie di nuovi binocoli stabilizzati con un diametro delle lenti di 28 mm con ingrandimenti compresi tra i 10X e i 16X e un piu’ luminoso modello con obiettivi da 42 mm proposto con 12 o 16 ingrandimenti.
Ovviamente come è prassi, sono presto comparsi sotto il nome di vari brand, con magari delle piccole modiche nella armatura, nella colorazione o nella disposizione del vano batteria. La sostanza non cambio. Il mio consiglio è di scegliere quelli provenienti da marchi affidabili che non scompaiano negli anni avvenire così rapidamente come sono stati creati.

Esemplificando posso confermare che in base al settore di utilizzo il lettore potrebbe preferire una azienda rispetto a un altro. Per questo motivo un tiratore sportivo o un cacciatore potrebbero preferire il binocolo marchiato Sig Sauer, mentre un astrofilo quello marchiato Bresser. A voi la scelta

Fig.4 – Il binocolo stabilizzato Sig Sauer 16×42



Questi nuovi prodotto non possiedono la qualità ottica dei binocoli più pregiati, tuttavia la loro leggerezza è encomiabile, così come la loro capacità di stabilizzazione,  che nel caso dei binocoli da 28 mm  è di ben tre gradi.

Fig. 5 – Il binocolo stabilizzato Bresser 16×42


Per chi volesse più luminosità, sono anche disponibili dei noti prodotti giapponesi  venduti da Canon con obiettivi da 30 -32 e 36 mm con dieci, dodici e quattordici ingrandimenti. E dei piu grandi 15×50, 18×50, anche adatti all’uso astronomico

Fig.6 – Il binocolo stabilizzato Canon 14×32


Per chi volesse spingersi maggiormente con gli ingrandimenti, è disponibile sul mercato, come già anticipato, un eccellente  Zeiss 20×60 S, tuttavia, in questo caso il prezzo di acquisto è alto, spesso maggiore a quello di un eccellente binocolo gigante dotato di cavalletto e accessori.

I SETTORI DI UTILIZZO DI UN BINOCOLO STABILIZZATO

Com’è possibile intuire, questi strumenti un po’ magici uniscono la facilità d’uso e la compattezza di un binocolo classico alla capacità di un telescopio terrestre di discernere dettagli situati a lunga distanza.

Negli ultimi anni   ho iniziato a prediligere i binocoli stabilizzati compatti perché sono facili da trasportare e pesando poco evitano l’affaticamento di braccia e spalle. E’ inutile, infatti, avere un binocolo stabilizzato se non è possibile sostenerlo a mano libera per molto tempo. I miei binocoli preferiti attualmente sono il Fujnon 12×28 e il Canon 10×30.

Fig.7 – Il Fujinon TS 12×28 è un binocolo stabilizzato molto compatto che utilizzo spesso anche in mountainbilke

Li trovo leggeri, discreti e abbastanza potenti per poter ammirare il panorama che ci circonda.  Strumenti del genere sono anche utili per apprezzare dettagli architettonici o particolari di opere d’arte cui non è possibili avvicinarsi. Questo genere di strumenti è più tollerato dalla sicurezza dei musei più di una macchina fotografica dotata di flash.

Binocoli dal diametro e ingrandimento superiore si prestano maggiormente alle osservazioni astronomiche e a quelle a terrestri e marine a lunga distanza. Se non si hanno esigenze di compattezza, questi prodotti sono i migliori per raggiungere a piedi le cime delle montagne, durante una giornata tersa, e per scovare dei particolari molto distanti. In questa circostanza un buon 15×50 o un 20×50, ad esempio, consentirebbero di ammirare dettagli visibili in un telescopio terrestre con almeno 20-30 ingrandimenti, grazie alle maggiori potenzialità della nostra vista …binoculare.

Fig.8 – da sinistra il Canon 18×50 e il Farvision 20×50

É un vero piacere, dopo una bella camminata, estrarre dallo zaino un binocolo stabilizzato ad alto ingrandimento e osservare i rifugi lontani, le croci sulle cime per noi impossibili da raggiungere, oppure il volo delle aquile reali. É anche molto divertente, anche  per i più giovani, divertirsi a cercare, là sotto, in valle, dei punti di riferimento.

Per le osservazioni marine, invece, non preferisco superare  12-14x, giacché spesso le osservazioni di navi, balene o delfini si effettuano in presenza di mare agitato o di forte  turbolenza atmosferica.

COME SCEGLIERE IL VOSTRO BINOCOLO STABILIZZATO?

É essenziale, viste le premesse, analizzare il vostro settore di utilizzo prediletto. É ovvio che un appassionato di astronomia, preferirà un binocolo con un diametro delle lenti di almeno cinquanta millimetri, mentre un amante del trekking ambirà ad acquistare un leggero 12×28.

Vi consiglio, inoltre, di prestare molta attenzione ai gradi di stabilizzazione soprattutto qualora osservaste da un elicottero o da una barca (in tal caso, sarebbero indispensabili almeno dei binocoli in grado di compensare 3°). Per chi viaggia spesso in luoghi isolati, è anche preferibile acquistare un binocolo alimentato da batterie di facile reperibilità anche in piccoli negozi.

Le batterie specifiche sono, magari più performanti, ma in assenza di corrente elettrica potreste perdere il beneficio della principiare caratteristica di un binocolo stabilizzato.

Fig.8- i binocoli Canon funzionano con normali batterie da 1.5V ma è preferibile non utilizzare quelle ricaricabili per consentire al sistema di stabilizzazione di funzionare correttamente

Non disdegnate, inoltre, la robustezza e l’impermeabilizzazione, un binocolo ben costruito anche meccanicamente sarà più affidabile di uno più economico, e poiché la spesa media per acquistare un modello economico si aggira sui 600-700 euro ci pare doveroso scegliere con molta attenzione.

Ricordo, infatti, che i binocoli stabilizzati possono arrivare a costare anche qualche migliaio di euro in base alle loro prestazioni e pregio delle ottiche utilizzate.

VI saluto con una tabella che propone i link ai test di binocoli stabilizzati pubblicati su Binomania nel corso degli anni con una brevissima disamina dei pregi e dei difetti

PREGI E DIFETTI DEI BINOCOLI STABILIZZATI TESTATI SU BINOMANIA.IT 
dal piu’ recente 

Test su Binomania Pregi  Difetti
Fujinon  TS 14×40 Ottima stabilizzazione Campo curvo ai bordi per gli astrofili. Pesante per chi volesse compattezza
Fujinon Tecno Stabi 16×28 Leggero e compatto
Stabilizzazione efficace
Diametro piccolo per chi volesse luminosità, Estrazione pupillare appena sufficiente per i portatori di occhiali
Fujinon Tecno Stabi 12×28 Leggero e compatto
Stabilizzazione piu’ efficace del 16X
Piu’ luminoso e comodo del 16X
Campo curvo al bordo per le osservazioni astronomiche
Vixen Atera 12×30 Ottima stabilizzazione 
Giusto compromesso tra diametro e ingrandimento
Lo scafo non gommato potrebbe non essere apprezzato da chi cerca robustezza nell’uso outdoor. Campo curvo ai bordi
Canon 10×32 IS Ottimo aggiornamento del Canon 10×32 Ottica eccellente anche ai bordi Onestamente lo trovo un prodotto azzeccato, ovviamente non ha ottiche apocromatiche o ED
Zeiss Special 20×60 S Alto ingrandimenti, stabilizzazione molto efficace, stabilizza come un 5X Costo elevato e ottiche acromatiche
Fujinon Stabiscope 16×40 Eccellente costruzione e stabilizzazione, adatto all’uso professionale Costo non alla portata di tutti, non ha ottiche con campo spianato
Farvision 20×50 (comparato al Canon 18×50) Stabilizzazione efficace (per uso terrestre) Non richiede batterie Ottiche acromatiche con aberrazione cromatica. Calo di nitidezza con stabilizzatore acceso
Canon 10×42 L IS WP Ottima qualità ottica, costruzione, robustezza. Campo spianato perfetto anche per le osservazioni astronomiche Stabilizzazione funzionale anche se inferiori per la compensazione rispetto ai migliori binocoli delle altre aziende.
Canon 14×32 IS Buona stabilizzazione in proporzione all’ingrandimento. Interessante rapporto prezzo prestazioni, campo spianato Non ho notato eclatanti migliorie rispetto al classico Canon 10×30 che rimane tutt’oggi un ottimo prodotto in proporzione al prezzo di acquisto. Paraluce in gomma un po’ grandi per chi una distanza interpupillare stretta
Canon 12×36 IS III  Ottimo prodotto, perfetto mix tra diametro e ingrandimento. La stabilizzazione Canon  a 12 X va benone.  Non è luminoso come il 15×50, per il resto nulla da eccepire, forse il binocolo Canon piu’ equilibrato tra i vari formati
Canon 18×50 IS Penso sia il miglior binocolo stabilizzato per le osservazioni a mano libera. Ottica nitida e campo spianato sino al bordo Non stabilizza come altri prodotti dall’ingrandimento simile, ma si riesce a gestire con un po’ di pratica. Meno luminoso del 15×50 che è piu’ adatto all’uso naturalistico
Canon 15×50 IS Miglior compromesso rispetto al Canon 18×50 per un uso generico. Campo spianato, ottiche nitide e di alta qualità Non stabilizza come ad esempio il Fujinon 14×40 ma possiede delle ottiche migliore e soprattutto un campo spianato adatto alle osservazioni astronomiche