Dopo aver saggiato, nell’Agosto del 2018, le prestazioni del Fujinon 12×28, è arrivato finalmente il momento di osservare con il nuovissimo 16×28.
Grazie alla collaborazione di Angelo Pantano di MHZOutdoor che lo ha già in catalogo ho potuto provare il primo esemplare giunto qui in Italia. Non mi dilungherò sulle sue caratteristiche tecniche dato che sono identiche a quelle pubblicate nella recensione del formato dall’ingrandimento inferiore.
V’invito, quindi, a rileggere la mia recensione, qualora non lo aveste ancora fatto.
Caratteristiche tecniche dichiarata dalla Casa Madre
Formato | 16×28 |
Estrazione pupillare dichiarata | 16 mm |
Campo di vista a 1000 m in metri | 70 m, 4° |
Fattore crepuscolare | 21 |
Peso dichiarato | 510 g |
Distanza di messa a fuoco minima | 3.5 m |
Stabilizzazione | ±3° |
Dimensioni | 148x119x74 |
Alimentazione | n.1 Batteria CR2 al litio |
Waterproof | solo “Splash protection” |
Prezzo MHZOutdoor Settembre 2019 | 829 euro IVA INCLUSA |

Ho deciso, invece, di descrivere le mie impressioni pratiche sul campo, poiché volevo verificare con molta attenzione se il sistema di stabilizzazione (+/- 3°) adottato da Fujinon fosse in grado di reggere i sedici ingrandimenti.
Ho utilizzato per anni un Canon 18×50, ma ho sempre dovuto apportare dei particolari accorgimenti per ottenere delle immagini sufficientemente stabili, difatti seppur il Canon avesse ottiche veramente eccellenti per diametro e rapporto focale, i +/- 0.7°di stabilizzazione non erano, per me, molto soddisfacenti.
In questo periodo utilizzo con profitto un binocolo russo 20×50 (+/- 6°) con stabilizzazione magnetica ma è sicuramente corpulento – seppur molto performante- e durante le mie escursioni in mountain bike e durante il servizio di Guardia Ecologica Volontaria, preferisco viaggiare più leggero.

Per questi motivi aspettavo da molte settimane di provare il nuovo 16x di casa Fujinon, giacché le sue dimensioni e il suo peso sono simili a quelle del modello 12×28.
Iniziamo dagli ovvi pregi e poi passiamo a descrivere i difetti.
Pregi
Compattezza: temevo che adottando dei nuovi oculari, il peso sarebbe variato molto, bilancia elettronica alla mano il TS 16×28 si è assestato su una buona prestazione che lo rende uno dei binocoli stabilizzati ad alto ingrandimento più leggeri. Pesa, infatti, 540 grammi, batteria compresa.
Costruzione: non è ovviamente il binocolo con il design più innovato e seducente, non scriverò, quindi, un panegirico in suo favore. Il suo scafo ottico però è ergonomico e pur essendo un binocolo dalle dimensioni abbastanza compatte, si brandeggia con discreta facilità grazie all’ampio ponte centrale.
Lo sto usando quasi quotidianamente per almeno una decina di minuti e la batteria è ancora carica…non male, cosa ne dite? Penso non ci sia il rischio di rimanere senza alimentazione, durante un’escursione diurna, almeno in queste calde giornate settembrine. Mi riserverò la possibilità di fare un test invernale, vedremo!
Stabilizzazione: citandola tra i suoi pregi, avrete compreso che funziona molto bene anche a questi ingrandimenti. Non ho mai avuto particolari problemi a osservare dettagli a 16X e spesso ho provato anche a utilizzarlo con una sola mano, rimanendo stupito della sua capacità di assestare le vibrazioni. I tre gradi sono compensati senza incertezze e funziona molto bene anche durante la fase di panning.

Contenimento dell’aberrazione cromatica: seppur sia un 16X e sia dotato di ottiche semplicemente acromatiche, devo ammettere che contiene molto bene l’aberrazione cromatica.
Difetti
Resa ottica globale: Non è di certo il miglior binocolo a livello di qualità ottica che io abbia provato, sarebbe disonesto dirlo, non aspettatevi quindi un contrasto e una nitidezza elevati, anche in vista del diametro e delle sue lenti acromatiche. Lo sweet spot è solo discreto, giacché si nota una proporzionale caduta di nitidezza ai bordi dell’immagine. Diciamo che è la parte che mi ha fatto meno impressione, ho preferito di più’ la versione 12X.
Pupilla di uscita molto piccola: come avrete presagito, un binocolo 16×28 è poco luminoso, e genera una pupilla di uscita molto piccola, di 1,75 mm, un fattore cui sono magari più avvezzi gli astrofili dei birdwatchers. Qualora soffriste di miodesopsie, le potreste percepire molto di più rispetto a un binocolo di pari ingrandimenti, ma di diverso diametro, ad esempio il Fujinon 16×70.
Del resto con tale pupilla di uscita e diametro non sarà neppure una soluzione geniale, acquistarlo per l’osservazione crepuscolare.
Utilizzo sul campo
Ho deciso di utilizzarlo prettamente in tre settori: nell’osservazione di paesaggi a medio lunga distanza, durante le mie escursioni alla ricerca dei rapaci e anche nella fase di sorveglianza come GEV.
Terrestre, paesaggistico
E’ perfetto da trasportare, anche nello zaino da enduro che utilizzo sempre durante le escursioni in bicicletta. Come anticipato pesa poco più di cinquecento grammi e non è mai ingombrante.
Il piccolo TS 16×28 è quindi adatto alle osservazioni diurne a lunga distanza, premessi i difetti sopraccitati (intrinseci al progetto) mostra sicuramente più dettagli di un performante 8×42, sono riuscito addirittura a intravedere l’orario di un campanile situato sulla parte opposta del Lago Maggiore, una prestazione impossibile da raggiungere con i miei performanti Swarovski EL 8.5×42 e Zeiss Victory SF 8×42. S’iniziano anche a scovare le croci sulle cime delle Alpi, oppure a leggere targhe di auto parcheggiate a centinaia ai metri di distanza. Ritengo che il vero limite sia dato dal diametro dal diametro delle lenti, un ipotetico 18×70, farebbe, ad esempio faville. Del resto il potere risolutivo espresso da soli 28 mm è ben visibile proprio a questi ingrandimenti che rappresentano i 2/3 del diametro, ossia l’ingrandimento utile per vedere il massimo concesso dagli obiettivi.

Birdwatching
In questo settore osservativo si sentenzia spesso che sia meglio usufruire di un’immagine più piccola ma luminosa e contrastata. Questo è vero in parte, giacché se non avete tempo o la possibilità di portare con voi uno spotting scope e un cavalletto, questo piccolo binocolo potrebbe fare al caso vostro soprattutto durante le osservazioni diurne.
Sono riuscito spesso a identificare dei rapaci lontani anche “a mano libera” grazie al Canon 18.50 o al Farvision 20×50, ma alla fine della giornata ero abbastanza spossato per il peso che dovevo sostenere. Il TS 16×28, invece, si brandeggia con estrema facilità e grazie alla sua eccellente stabilizzazione mostra anche i soggetti più lontani e sfuggenti, Sono rimasto, inoltre, abbastanza stupito di abbia inseguito- senza perdere efficacia- una femmina di falco di palude situato a molta distanza dalla mia postazione.
Lo ripropongo: non possiede un’ottica sopraffina, ma ritengo che questo binocolo grazie al suo peso, al suo formato e a questo sistema di stabilizzazione, possa trovare una corretta collocazione per molti appassionati.

In sintesi
Le mie preferenze sono ancora rivolte al 12×28 che giudico più luminoso, nitido e confortevole da utilizzare. Il Fujinon Technostabi 16×28, tuttavia, concederà di sfruttare l’intero potere risolutivo ammesso dai suoi obiettivi e secondo la mia opinione seppur non sia il binocolo più nitido e più contrastato che ho provato, possiede una stabilizzazione efficace che potrebbe- vista la concorrenza- anche vale già i due terzi del suo prezzo di acquisto. Spero vivamente in una versione dal maggiore diametro e con un’ottica piu’ performante.
Ringraziamenti
Ringrazio ”Terranova SRL” nelle figure di Angelo Pantano e Gioia Visani che hanno fornito in anteprima l’esemplare oggetto di questo test. Il binocolo è già in vendita in italia sul sito ufficiale del distributore www.mhzoutdoor.com.
Disclaimer
Binomania non è un negozio, io sono un giornalista indipendente e nel mio sito troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Fujifilm, cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.