Molti lettori di Binomania mi hanno chiesto di provare altri binocoli “entry-level” con prezzi inferiori ai duecentocinquanta euro. Ho quindi preso a cuore il problema e dopo una rapida cernita ho deciso di scrivere le mie impressioni riguardo al nuovo Vortex Diamondback, scrivo “nuovo”, giacché è stato completamente ridisegnato nel 2016.
Il binocolo è distribuito da RPOptix, distributore ufficiale dei prodotti Vortex, il formato 8×42 – oggetto di questo test- è venduto a un prezzo (IVA INCLUSA) pari a 225 euro.
E’ disponibile in diversi formati: 8×28, 10×28, 8×32, 10×32, 8×42, 10×42, 10×50, 12×50.
La dotazione comprende i tappi, una bretella e la cinghia per la custodia, un panno e il certificato di garanzia.

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre
Formato | 8×42 |
Campo reale | 7.5 ° |
Distanza minima di messa a fuoco dichiarata | 1.5 m |
Estrazione pupillare | 17 mm |
Distanza interpupillare | 55 -77 mm |
Dimensioni | 14.7 x 12.9 cm |
Peso | 618 g |
Prezzo (RPOptix) Novembre 2018 IVA inclusa | 225 euro |
Garanzia | Illimitata |
Meccanica e sistema di messa a fuoco.
Il Vortex Diamondback 8×42 è ben curato: le rifiniture sono apprezzabili, soprattutto in questa fascia di prezzo, dove solitamente sono venduti binocoli con delle semplici gommature nere, classiche e spartane. La protezione di gomma “verde Vortex” è spessa, dotata di una zona zigrinata ai lati dei tubi ottici. Il binocolo, in verità, è dotato di varie zone “grippabili” come ad esempio la parte inferiore, dove sono presenti gli incavi per i pollici e una zigrinatura nei pressi del ponte centrale, nella parte superiore dei tubi ottici. Il verde è intervallato da un nero satinato, nell’insieme ha fattezze da binocolo elegante e sobrio. Gli unici vezzi concessi sono i loghi, color argento, che interrompono, in parte, la protezione di gomma.
E’un binocolo dotato di ponte centrale, non molto ampio, ma privo di flessione e di una singola cerniera centrale che consente lo spostamento dei tubi ottici per la regolazione della distanza interpupillare. Gli oculari beneficiano di un sistema di estrazione dei paraluce con stop prefissati (non sono completamente svitabili) è anche presente una filettatura per il collegamento ai cavalletti fotografici. Il binocolo è waterproof e riempito in azoto.
La mia bilancia elettronica ha stimato un peso a secco (senza tappi e bretelle, pari a 624 grammi). La sua lunghezza massima è di 145 mm (con i paraluce retratti) mentre la larghezza (a binocolo chiuso) è di 105 mm. La distanza inter-pupillare minima è di 57 mm, la massima di 77 mm.
Alla minima distanza, gli oculari distano 15 mm.

Messa a fuoco
Il Vortex Diamondback 8×42 ha un sistema di messa a fuoco interna: gli elementi ottici e meccanici, presenti nello scafo ottico, si spostano ruotando la manopola centrale. Questo sistema garantisce una minore usura dei componenti dalle aggressioni esterne e una maggior resistenza del lubrificante. Inoltre, questi sistemi sono più precisi di un carrello centrale che spesso è soggetto a flessioni laterali (soprattutto in queste fasce di prezzo) seppur non sia paragonabile a un sistema top di gamma e si noti un lievissimo gioco (ma proprio lieve) il rotore fa il suo lavoro alla perfezione anche per chi come me usa tutti i giorni binocoli di alta fascia. Non ci sono impuntamenti e la corsa dai sei metri all’infinito è molto rapida. La distanza di messa a fuoco minima è ottima, inferiore ai due metri, in questo caso occorre ruotare la manopola- in senso-antiorario- per poco più di un giro e mezzo per raggiungere l’infinito.
Obiettivi
Un binocolo da duecentoventi euro non può essere dotato di obiettivi a bassa dispersione e men che meno possedere una nitidezza e un contrasto elevato. Gli utilizzatori ultra-esigenti dovrebbero rivolgersi a binocoli più costosi. Tuttavia, la mia rapida cernita fra prodotti (anche non marchiati) nella stessa fascia di prezzo, ha dimostrato la buona qualità ottica di questo prodotto. Le immagini possiedono un discreto contrasto e la nitidezza in asse è soddisfacente, anche per chi è abituato a utilizzare Top di Gamma. In sintesi potrei confermare che si tratta di un ottimo binocolo entry-level.

Oculari
Il campo apparente fornito da questo binocolo è pregevole, e pari a sessanta gradi di campo. Spesso la concorrenza propone binocoli con 6.5- 7° di campo. Ho apprezzato molto lo sforzo di Vortex di migliorare anche le fasce più economiche del suo catalogo, proprio per continuare a soddisfare i clienti, sempre più esigenti, rispetto ad anni or sono. Il loro confort è ottimo anche per me, che possiedo una distanza pupillare di circa 65 mm . La gomma si è rilevata morbida anche per un uso protratto.
L’estrazione pupillare che ho misurato è pari a 16 mm, un valore più che discreto, consiglio, ugualmente ai portatori di occhiali di provarlo in un negozio per verificare il confort soggettivo.

Prismi
Il Vortex DiamondBack è equipaggiato con prismi a tetto in vetro Bak-4. Alla mia distanza interpupillare le pupille di uscita non erano perfettamente sferiche e si nota un poco di caduta di luce ai bordi. Nulla di atipico in questa fascia di prezzo. Quello che mi è piaciuta è stata la capacità di contenere la luce diffusa ai bordi, quando le nostre pupille si dilatano, sintomo che è stato fatto un buon lavoro per quanto riguarda l’annerimento delle celle che contengono i prismi. Ho notato un risultato paragonabile a quello di vari binocoli da quattrocento euro.
Trattamenti
Oltre all’ovvio trattamento di fase sui prismi sono ottimizzato con un “Fully Multi Coated” su tutti gli elementi ottici. La luminosità, pur non essendo ai vertici, è fra le migliori in questa fascia di prezzo (dove di solito vincono i prismi di Porro, per la minor presenza di passaggi aria-vetro.)
Aberrazioni
Aberrazione cromatica
Non è un binocolo ED, quindi è ovvio che ce ne sia, ma non così tanta come il prezzo potrebbe far ritenere. Nelle normali condizioni d’illuminazione è sicuramente contenuta. Si percepisce, ovviamente osservando dei soggetti in controluce, in questo caso è osservabile un lieve cenno di violaceo – verde intorno ai bordi dell’immagine. Onestamente ho visto binocoli venduti a cinquecento euro che presentavano un’aberrazione cromatica più intensa.
Curvatura di campo
Non è dotato di campo piatto. Nell’uso diurno le immagini degradano al bordo verso l’80% del campo, ma in maniera lieve. Esemplificando se si osserva un corvo sopra un ramo distante cinquanta metri, portando il soggetto al bordo, la percezione del dettaglio rimarrà.

Distorsione di campo
Minima ma presente, a cuscinetto.
Altre aberrazioni durante l’osservazione astronomica
CM: 75% CU: 15% CI: 10%
Ai bordi si percepisce più coma che astigmatismo ( ho fatto lo star test, sia sotto il cielo, sia con stella artificiale, tuttavia osservando stelle di bassa magnitudine , lo sweet spot è piacevole e consente di navigare senza problemi di costellazione in costellazione, aiutati anche dal campo apparente di 60° e dal medio diametro.
Utilizzo sul campo
Quando ho mostrato il Vortex Diamond a dei cacciatori poco avvezzi ai vari brand presenti sul mercato, hanno subito pensato che fosse venduto a un prezzo superiore ai seicento euro. In effetti, l’estetica e le rifiniture di questo binocolo sono molto curate, com’è giusto che sia. Ritengo, infatti, che anche il neofita abbia il diritto di iniziare con un prodotto ben curato in proporzione al budget disponibile dal costruttore. Nulla è stato risparmiato. Da un punto di vista ottico è piacevole e si utilizza senza fatica, anche se si è abituati a binocoli di altissima qualità. L’ergonomia è buona, anche grazie agli incavi per i pollici e la posizione della manopola sono perfetta per la posizione degli indici. Si può focheggiare senza inclinare le dita. E’ anche un binocolo molto confortevole per chi possiede una distanza interpupillare piccola e la dotazione è di tutto rispetto, mi è piaciuta la custodia rigida, differente per fattura e robustezza rispetto ad alcuni “sacchetti “che vedo in dotazione tra molti concorrenti nella stessa fascia di prezzo. )

Trovo inoltre il colore verde scuro molto azzeccato, sobrio e ideale per il birdwatcher o il cacciatore che usano spesso abbigliamento camouflage. Anzi a goderne dovrebbero essere proprio i birdwatchers che hanno a che fare con i rapaci che possiedono una vista molto più sviluppata che un capriolo.
Pregi e Difetti
Pregi
- Rapporto prezzo prestazioni
- Costruzioni e finiture
- Oculari con sessanta gradi di campo
- Garanzia a vita
Difetti
1)Coma ai bordi del campo
2)Qualche riflesso osservando nei pressi di fonti molto luminose
In sintesi
Il Vortex Diamondback è un prodotto economico, ma maturo, i progettisti sono riusciti a fornire con poca spesa un binocolo ideale per le osservazioni naturalistiche. Potrebbe essere un ottimo regalo di Natale per i propri figli, ma anche per gli appassionati evoluti che non possono sempre portare con loro il “gioiello” da duemila euro.

Ringraziamenti
Ringrazio Pietro Romagnoni di RPOPTIX per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi consentito di esprimere le mie opinioni senza alcuna forzatura.
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Disclaimer
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Novembre dell’anno 2018- Si specifica che le mie impressioni d’uso sono date in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente RPOptix , distributore ufficiale per l’Italia dei prodotti Vortex
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.