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PREMESSA
Questa volta descriverò le mie impressioni riguardo un binocolo stabilizzato contraddistinto da un eccellente rapporto prezzo – prestazioni, si tratta del Kite Optics APC , è disponibile in due diametri: 30 e 42 millimetri e in quattro formati: 10×30 (980 euro),12×30 (1000 euro), 12×42 (1150 euro) e 16×42 (1200 euro). Io ho deciso di farmi inviare il formato 16×42 che è stato utilizzato sia per osservare il Cielo sia per osservare la Natura. Tutti i binocoli stabilizzato Kite Optics beneficiano di una garanzia di trent’anni sulle componenti ottiche e meccaniche e di due anni su quelle elettroniche.
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DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Modello |
KITE OPTICS APC 16×42 |
Ingrandimento |
16x |
Obiettivi (mm) |
42 |
Pupilla di uscita (mm) |
2.62 |
Estrazione pupillare (mm) |
14 |
Valore crepuscolare |
N.D. |
Distanza minima di messa a fuoco (m) |
4 |
Campo reale di vista a 1000 m in metri |
68 m – 3.9° |
Campo apparente (°) |
62.4° (Formula classica) |
Fattore crepuscolare |
25.9 |
Distanza inter-pupillare |
54-74 |
Regolazione delle diottrie |
+-3 |
Composizione scafo ottico |
N.D |
Tipo di Prisma |
Schmid Pechan |
Impermeabilizzazione |
Sì, con azoto grado IPX7 |
Temperatura di esercizio (°) |
-20 + 55° |
Dimensioni (mm) |
1128×184 |
Peso (g) |
735 senza batterie |
Prezzo (Euro Iva Inclusa – Agosto 2022) |
1200 euro |
Garanzia |
30 anni |
Sito di riferimento |
www.kiteoptics.com |
LA STORIA DI KITE OPTICS
Kite Optics è un’azienda a conduzione familiare con sede a Jabbeke, in Belgio, vicino alla storica città di Bruges. È stata costituita nel 1992 da Georges De Putter, nato da una famiglia di ottici e di appassionati di Natura. Attualmente è gestita dai figli Sebastien e Nicolas che continuano la tradizione del padre che prevede non solo l’amore per l’ottica ma anche la voglia di proporre alla propria clientela dei prodotti contraddistinti da un ottimo rapporto prezzo-prestazioni. Attualmente la loro gamma prevede innumerevoli strumenti: dai classici binocoli e spotting scope sino ad arrivare ai performanti binocoli stabilizzati della serie APC. Kite Optics fornisce decine di riserve naturali, istituzioni europee e migliaia di appassionai in tutto il mondo.
I punti di forza dell’azienda belga sono innumerevoli: dalla ragionata scelta dei prodotti da inserire sul mercato sino alla garanzia trentennale che si fa forte di un reparto interno di riparazione altamente specializzato.
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Sebastien De Putter ha preferito inviarmi un esemplare utilizzato dalla stampa, da tester e dai clienti. Ha voluto mostrarmi le caratteristiche di questo binocolo stabilizzato dopo ore di uso. Per questo motivo non ho ricevuto una scatola sigillata e nuova fiammante ma una scatola dove erano presenti oltre al binocolo, una cover in gomma siliconica di colore verde salvia che tanto ho apprezzato nel corso del test, il tappo copri oculari e quello per coprire gli obiettivi. La dotazione di serie, comunque, prevede una ottima borsa in cordura con vano dotato di cerniera per il trasporto di piccoli accessori, un panno per la pulizia della ottiche, la bretella di alta qualità e un piccolo manuale multi-lingua che propone una sintesi di caratteristiche e suggerimenti sull’utilizzo.
ACCESSORI OPZIONALI
Sul sito ufficiale è possibile acquistare una cover in silicone disponibile in quattro colori. Come anticipato quella di colore verde salvia che ho ricevuto mi è piaciuta particolarmente, anche per la sua capacità di risultare discreta nell’osservazione degli animali più suscettibili. L’armatura pesa 117 grammi, ha uno spessore medio di 2.5 mm ma nella zona che protegge gli obiettivi raggiunge circa i 5 mm. E ‘stata costruita con una trama a buccia di arancia che aumenta il grip e seppur l’APC 16×42 sia robusto e gommato, la reputo una valida e indispensabile soluzioni per chi usa spesso il binocolo in mezzo alla Natura.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Appena lo si impugna, si comprende che la sua forma atipica rispetto a un classico binocolo necessita di un breve periodo di rodaggio per essere sfruttata alla perfezione. Quello che io descrivo come “ponte di comando” è molto ampio, è preferibile impugnarlo con due mani ma si gestisce bene anche con una. Le sue dimensioni consentono di spostare le mani e le dita nella posizione preferibile per la gestione della messa a fuoco e della leva che attiva la stabilizzazione. Non conosco la composizione dello scafo ottico che mi pare composto da policarbonato. Il KITE OPTICS APC 16×42 è ben impermeabilizzato, di grado IPX7, per questo motivo può resistere a una caduta in un metro di acqua sino a trenta minuti. E’ anche riempito in azoto per prevenire la formazione di condensa interna e scongiurare lo sviluppo di muffe indesiderate. Beneficia di ottime rifiniture, appare, infatti, curato come un binocolo di fascia superiore. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso – senza batterie – di 718 grammi che diventano circa 900 quando si inseriscono quattro batterie e la cover sopraccitata. Nella parte anteriore, infatti, sono presenti due vani impermeabilizzati dove è possibile custodire due comuni batterie AA da 1.5V per il funzionamento e altre due di scorta.
Descriverò questa soluzione nel paragrafo specifico. Nelle zone laterali sono stati ricavati i vani per l’inserimento della tracolla. Nella zona inferiore, nei pressi degli oculari, è visibile la dicitura “Japan” e del numero di serie. Anche se ho utilizzato questo binocolo quasi sempre con l’armatura di silicone aggiuntiva, confermo la buona protezione laterale e nella zona degli oculari concessa dalla armatura di serie. Non è stata prevista la filettatura per il collegamento al treppiede fotografico. Per i miei test con la USAF CHART (come potrete vedere nell’articolo) ho sfruttato il supporto Berlebach, leggermente inclinato per adattarsi alla zona inferiore del binocolo.
Il binocolo è sbilanciato verso gli oculari e come sapete è un lato positivo, perché concede di affaticare meno le braccia e i muscoli del collo poiché non sono costretti a compensare il peso degli obiettivi.
Modello |
Peso |
Dimensioni ( chiuso) |
KITE OPTICS 16×42 |
718 g |
127 mm x182 mm |
Come anticipato, nella parte superiore del ponte di comando sono stati inseriti la leva per l’attivazione della stabilizzazione e la manopola di messa a fuoco. Quest’ ultima si estende in lunghezza, è poco larga ed è dotata di una zigrinatura che aumenta il grip. La distanza minima di messa a fuoco che ho calcolato è inferiore ai quattro metri dichiarati. Con il mio accomodamento visivo, sono stato in grado di mettere a fuoco a circa 3 metri e settanta centimetri.
Da questa distanza è necessario girare la manopola in senso anti-orario di quasi un giro completo per raggiungere l’infinito. Per la sua forma e diametro mi aspettavo una messa a fuoco più disagevole, non c’è molta corsa da gestire in verità, ma se si presta un po’ di accortezza si raggiunge quasi sempre un punto di fuoco univoco. Sull’oculare destro, invece, è presente una classica ghiera zigrinata, priva di blocco di sicurezza e per la compensazione diottrica pari a + -3. Si deve utilizzare un po’ di forza per ruotarla e questo scongiura gli spostamenti accidentali. Sono state previste solo tre tacche di riferimento del tipo” + I –“.
Modello |
Distanza minima di messa a fuoco rilevata |
Senso di rotazione |
Raggiungiment1o dell’infinito dalla distanza minima |
KITE OPTICS APC 16×42 |
3.76 metri |
antiorario |
poco meno di un giro completo, 355° ca |
STABILIZZAZIONE
Caratteristiche principali
Il binocolo Kite Optics APC 16×42 è ottimizzato con un sistema di stabilizzazione giroscopica di grado militare che compensa ben due gradi e di funzionare alla perfezione con i prismi a tetto ( in questo caso degli Schmidt Pechan). Questa tecnologia è stata ottimizzata per attivare lo stand-by quando il binocolo è inclinato oltre i 60°. In questo caso il LED, visibile nei pressi della leva lampeggerà di rosso. Il sistema si riattiva automaticamente quando l’angolo di inclinazione ritorna ad almeno 40°. Devo ammettere che questo sistema funziona perfettamente e non da alcuni problema osservando il cielo e i rapaci . Si attiva unicamente soltanto limitate osservazioni terrestri, ad esempio, quando ho tentato di osservare un branco di cervi nel prato sottostante che era visibile unicamente dal bordo di una scarpata molto ripida.
Prestazioni
Per essere un binocolo da sedici ingrandimenti ingrandimenti, questo sistema di stabilizzazione fornisce delle prestazioni decisamente molto interessanti. Per quantificare con discreta precisione quanto ho evidenziato, ho inserito due ulteriori test con la USAF CHART che potrete leggere nel paragrafo specifico. L’attivazione è rapida, gestisce bene anche il panning e mi ha consentito di percepire dettagli lontani in maniera molto soddisfacente anche se non consente di beneficiare del micro dettaglio disponibile unicamente con lo strumento installato su un cavalletto.
Alimentazione
Come anticipato nella parte iniziale di questo articolo, questo sistema di stabilizzazione è alimentato tramite due comune batterie AA che garantiscono una durata media di 60 ore. Personalmente non sono stato in grado di scaricarlo durante il corso del mio test. Il vano corretto è quello presente sul lato inferiore sinistro dello scafo, il vano a destra serve per trasportare le batterie di scorta. Comprenderete, quindi, che l’autonomia è quasi illimitata. I coperchi sono impermeabilizzati e dotati di una robusta filettatura, consiglio unicamente di prestare un po’ di attenzione durante l’inserimento delle batterie per evitare che cadano sugli obiettivi, graffiandoli o rovinandoli irreparabilmente. Oltre al sistema di stand-by è presente la funzione autospegnimento che si attiva dopo 90 minuti di utilizzo protratto.
OTTICA
Obiettivi
Gli obiettivi non sono composti da vetro a bassa dispersione ma li potrei definire acromatici ad alto contrasto. Le immagini fornite sono molto soddisfacenti – soprattutto analizzando il prezzo di acquisto, rapporto focale molto aperto e gli ingrandimenti spinti. Anche la nitidezza è pregevole anche se ovviamente non raggiunge quella dei migliori binocoli classici da 15X presenti sul mercato (e che costano anche decisamente di più). Giudico la tonalità dei colori abbastanza neutra. Gli obiettivi non sono circolari e presentano un particolare taglio nella zona interna, come visibile in questa immagine. Per questo motivo ho provato a misurare il diametro nella zona più larga con il metodo della torcia e della proiezione sul muro. Dopo varie misurazioni la media ottenuta ha rilevato un diametro di circa 38 millimetri.
Oculari
Gli oculari sono definibili come grandangolari, offrono un ottimo campo di vista, 68 metri a mille metri, ossia circa quattro gradi di campo, 3.9° per la precisione, che sarebbero 62.4° di campo apparente. L’immersione nella scena è decisamente elevata e piacevole. Il diametro degli oculari, inoltre, non è molto grande: 39.35mm nei pressi degli oculari e circa 42.55 mm nei pressi della zona zigrinata. Questa caratteristica mi ha concesso personalmente un ottimo confort, che non avevo riscontrato, ad esempio, nel Canon 15×50. Alla mia distanza interpupillare di 66mm, infatti, quella tra gli oculari è di 23.66 mm. Sono in grado di “indossare” il binocolo alla perfezione senza che i barilotti degli oculari schiaccino il naso.
I paraluce sono ruotabili, senza un sistema preciso click-stop, il movimento è fluido e non è possibile toglierli completamente. Tuttavia non ho riscontrato alcun problema a pulire la lente di campo degli oculari anche grazie al profilo abbastanza ribassato dei paraluce e al buon diametro di 21.56 mm. Ho misurato la distanza tra il bordo del paraluce estratto e la lente di campo sono circa 11.40 millimetri. Invito quindi i portatori di occhiali a verificare se siano in grado di inquadrare totalmente il campo di vista, ricordando che è disponibile anche la versione 12×42. Io sono riuscito a farlo ma con i miei occhiali da sole Serengeti che hanno una lente decisamente sottile. la distanza interpupillare che ho calcolato con il mio calibro digitale è compresa tra 55 mm e 76 mm. Rispetto a un comune binocolo è necessario spostare direttamente gli oculari. Personalmente sono abituato a sfruttarlo questo sistema, chi ha sempre osservato con i binocoli classici dovrà fare un piccolo periodo di rodaggio.
Modello |
Diametro lente di campo |
Diametro barilotto |
Distanza tra gli oculari con una distanza di 66 mm |
KITE OPTICS APC 16×42 |
21.56 mm |
39.35mm nei pressi degli oculari e circa 42.55 |
23.66 mm |
Prismi
I prismi Schmidt Pechan osservati a una certa distanza mostrano un lieve cut-off laterale che dipende dalla forma degli obiettivi frontali. Di contro appoggiando gli occhi all’oculare si percepiscono come perfettamente circolari. La pupilla di uscita, quando misurata, mostra un diametro di 2.60 mm che sarebbe in linea con i 42 mm di diametro dichiarati e contrasterebbero la prova ottenuta con la torcia che evidenziava una netta troncatura dell’obbiettivo.
TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO
Kite Optics non cita il trattamento anti-riflesso che mi è parso, nell’uso pratico di ottima qualità. Anche la mia solita prova di specchiare il mio volto ha dimostrato una ottima capacità di questo coating di non riflettere la luce in entrata.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Inizio con il confermare che non ho notato alcuna differenza di prestazioni tra binocolo con la stabilizzazione attiva e quella spenta.
Aberrazione cromatica al centro del campo
Come anticipato non è un binocolo che beneficia di ottiche a bassa dispersione. Visto l’alto ingrandimento mi aspettavo una maggior visibilità del cromatismo residuo, in realtà, nella maggior parte delle condizioni di illuminazione è decisamente contenuto. Si nota soltanto osservando i rami spogli in controluce che si stagliano su un cielo grigio ma luminoso. In questo caso è possibile osservare un po’ di residuo blu-verde ma nulla che possa in qualche modo togliere dettaglio all’immagine. Un blasonato 12×50 mostrava la stessa quantità di residuo cromatico al doppio del prezzo. Ottima prestazione!
Cromatismo laterale
Spostandosi verso il bordo, a circa il 75% dal centro del campo, il cromatismo laterale inizia a percepirsi come lievissimo alone violetto.
Distorsione angolare
La distorsione angolare a cuscinetto è molto contenuta e visibile unicamente in alcune condizioni verso gli estremi al bordo del campo (osservando pali della luce, bordi di palazzi)
Curvatura di campo
Questo binocolo fornisce una resa quasi perfettamente piatta sino all’estremo bordo del campo. L’accomodamento visivo nell’uso paesaggistico mi ha sempre portato a beneficiare di una ottima risoluzione anche ai bordi e anche questa mi pare una ottima prestazione, per un binocolo stabilizzato che costa soltanto 1200 euro!
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico, osservando stelle di III magnitudine si nota la presenza di un po’ di coma e di astigmatismo che ho sintetizzato nella tabella qui di seguito.
Modelli |
Campo con stelle perfettamente puntiformi ( III magnitudine) |
Campo ancora utilizzabile |
Campo con stelle distorte |
KITE OPTICS APC 16×42 |
65% |
15% |
20% |
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Trattandosi di un binocolo stabilizzato ho utilizzato un triplo test di controllo. Oltre alla solita prova che consiste nel compiere tre osservazioni giornaliere (alba- pieno giorno e crepuscolo) ho utilizzato la USAF CHART per verificare il potere risolutivo senza che il sistema di stabilizzazione fosse acceso, con il sistema di stabilizzazione attivo e con il sistema spento ma con il binocolo fissato sul cavalletto.
Come potete evidenziare dall’immagine pubblicata, la resa tra binocolo a mano libera senza stabilizzazione e con lo stabilizzatore acceso è incredibile. Il potere risolutivo aumenta a dismisura ed è quasi simile alla osservazione statica consentita tramite treppiede fotografico. Di fatto, se con il sistema attivo si percepiva la lettera “4” e a volte le righe verticali e orizzontali, osservando sul treppiede con supporto Berlebach, ho percepito unicamente una miglior facilità di distinguere le righe. Con il treppiede, , talvolta ho percepito anche qualche dettaglio della zona ” 5″, ma la differenza di prestazione su cavalletto è decisamente ininfluente nell’uso pratico, tanto da sentirmi di consigliare questo binocolo per molti generi di utilizzo. Il contrasto è medio alto, con bordi abbastanza netti tra chiaro e scuro e si percepisce maggiormente un po’ di colore spuro blu-violetto.
PROVA SUL CAMPO
Come sempre ho avuto la possibilità di provare sul campo questo binocolo per alcuni giorni, traendone varie impressioni. Le riassumo per settori osservativi.
Birdwatching
Come sapete sono un grande appassionato di rapaci e seppur questo non sia il periodo migliore per ammirarli, devo confessarvi che mi sono divertito moltissimo con questo binocolo. Sedici ingrandimenti, spesso e volentieri sono sufficienti per mostrare soggetti molto lontani come rapaci posati, garzaie oppure per distinguere il volo dei rapaci a lunga distanza. Non sostituisce uno spotting scope ma è valido per le osservazioni a media distanza che non necessitano di ingrandimenti superiori a 20X. Scrivo venti, perché la resa di un binocolo a 16X fornisce dei dettagli simili a quelli visibili in uno spotting scope a un ingrandimento leggermente superiore. La capacità di mettere a fuoco a meno di quattro metri, inoltre, si è rilevata perfetta anche per molte osservazioni che ho effettuato da capanno, dove sono stato in grado di osservare piu’ che il piumaggio di cince e fringuelli, particolari sul becco, invisibile a un semplice 8X.
Osservazione paesaggistica
Un altro settore dove il Kite Optics è molto performante risulta la osservazione del paesaggio a media lunga distanza, un conto è osservare da destra a sinistra uno stupendo panorama ma a bassi ingrandimenti, un conto è iniziare a percepire innumerevoli dettagli. Osservando dalla cima del Monte Sette Termini che da sul lago Maggiore e verso il Piemonte e la Svizzera – Alpi comprese, ho trascorso delle ore molto piacevole, spesso portando con me il binocolo nello zaino durante una escursione con la mia E-MTB Husqvarna. Penso che ogni appassionati di osservazioni terrestri dovrebbe prendere in considerazione un prodotto del genere. La stabilizzazione è molto efficace tanto da consentirmi di percepire le ore dei campanili situati a chilometri di distanza. Il sistema stand-by, inoltre, è perfetto per camminare spostandosi di volta in volta, senza dover ricordarsi di disattivare il sistema di stabilizzazione. Penso che non sia un sostituto del classico 7x-8x ma un vero e proprio binocolo complementare che, risulta la miglior soluzione trasportabile anche nelle lunghe escursioni. la tropicalizzazione IPX7, inoltre, è sinonimo di affidabilità in caso di improvvisi acquazzoni montani.
Osservazione venatoria-crepuscolare
In questo settore, mi riferisco a quello venatorio, di solito si utilizza un binocolo compatto e luminoso ad alto ingrandimento e il classico lungo, tuttavia con questo binocolo sono stato in grado di percepire e distinguere tranquillamente un branco di cervi situati a tre chilometri di distanza. Di solito compio questo genere di osservazioni con uno spotting scope tra i 20 e i 25X – con un valido treppiede fotografico.
Anche in questo caso non può sostituire la potenza di un lungo che arriva sino a 50-60X ma di certo risulta più comodo da trasportare e da gestire in alcuni tipi di attività venatoria o di selecontrollo. Non è invece il prodotto più confacente per le mere osservazioni crepuscolari, dove personalmente preferisco ancora i 7×42 o gli 8×56.
Osservazione astronomica
La maggior parte dei binocoli stabilizzati che ho provato nella osservazione astronomica possedeva dei lati positivi che spesso erano soffocati da quelli negativi. Ho usato ottimi binocoli 10×30, che stabilizzavano bene , erano leggeri ma mostravano pochi oggetti flebili, di contro ho osservato con dei 15x che concedevano un ottimo campo di vista piatto sino al bordo ma una stabilizzazione mediocre. L’APC 16×42 non sarà il binocolo più corretto al mondo, che mostra le stelle perfettamente puntiformi sino al bordo, ma il suo lavoro lo fa e anche molto bene. AI bordi, come anticipato, si percepisce un po’ di coma e astigmatismo ma è un piacere osservare a mano libera, perché stabilizza decisamente bene. Le stelle al centro del campo sono abbastanza puntiformi e l’ingrandimento consente di iniziare a percepire qualche oggetto celeste meglio che nei classici 10×50. La Nebulosa di Orione mostra la sua forma tipica e qualche componente stellare, Le Pleadi sono stupende cosi come le stelle delle Iadi. Il doppio ammasso di Perseo in questo periodo è incastonato in un cielo molto scuro, grazie alla suo posizione allo Zenith. E’ sempre appagante tentare di percepire dettagli con la stabilizzazione spenta che poi, compaiono magicamente con il sistema di stabilizzazione acceso. Giove mostra un disco netto con solo un po’ di cromatismo residuo e i quattro satelliti galileiani. Osservando la luna, invece, si possono ammirare anche a mano libera, non solo i Mari e le catene montuosi ma anche decine e decine di crateri. Onestamente non ho mai trovato necessario utilizzare un cavalletto, semplicemente perché, a tal punto, avrei usato un piccolo telescopio. La piacevolezza di questo binocolo è l’utilizzo profittevole a mano libera.
PREGI E DIFETTI
Pregi
- Rapporto prezzo prestazioni
- Ottima stabilizzazione
- Durata delle batterie e utilizzo di semplice AA
- Vano integrato per due batterie di scora
- Contrasto più che buono
- Buon contenimento dell’aberrazione cromatica per essere un 16X senza vetri ED
- Mostra più dettagli di qualsivoglia- ultra blasonato binocolo 8×42 al Top della Gamma
Difetti
- Il punto di fuoco è un po’ critico da gestire a causa della breve corsa e composizione della manopola
- In alcune situazioni si nota un po’ di aberrazione cromatica
- Il sistema stand-by preclude le osservazioni oltre i 60°
IN SINTESI
KITE OPTICS ha proposto sul mercato un ottimo binocolo stabilizzato: ha un prezzo di acquisto che reputo molto interessante, i due gradi di stabilizzazione hanno dimostrato di saper gestire egregiamente sedici ingrandimenti, oltretutto con un consumo delle batterie veramente irrisorio. E’ robusto, ben impermeabilizzato e con degli oculari comodi anche per chi possiede una distanza inter-pupillare un po’ stretta. Come confermato nell’articolo non può sostituire il classico binocolo 8×42 ma è in realtà uno strumento complementare che in molte situazioni osservative potrebbe non far rimpiangere l’utilizzo di un telescopio da osservazione, treppiede incluso. Si può sfruttare sia in mezzo alla Natura che per alcuni tipi di attività venatoria, nel tiro sportivo e nella osservazione astronomica. Se dovessi definirlo con una frase direi che è un valido tutto-fare economico e stabilizzato.
PREZZO
Il binocolo KITE OPTICS APC 16×42 costa 1200 e beneficia di due anni di garanzia sulle componenti elettroniche e di 30 anni su quelle ottiche e meccaniche.
RINGRAZIAMENTI
Io ringrazio Sebastien De Putter di Kite Optics per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare le mie impressioni personali.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Kite Optics .
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.