PREMESSA
Dopo aver apprezzato particolarmente le caratteristiche del modello Habicht 8×30 W, sentivo l’esigenza di testare un esemplare 7×42 per verificarne le reali prestazioni. Grazie alla collaborazione di Swarovski Optik Italia, ho potuto utilizzare questo binocolo per circa due mesi.
ANALISI DEL BINOCOLO HABICHT 7X42
V’è da dire che tale misura pare spesso surclassata da vari produttori, giacché si pone esattamente a metà tra i piccoli binocoli dotati di ampio campo reale, con prismi di Porro da 30 mm, e i luminosi binocoli da 50 mm. Come spesso si riscontra in altri settori, la virtù sta nel mezzo e, proprio per tale motivo, Swarovski ha deciso di costruire un binocolo che garantisse un compromesso tra compattezza, luminosità e campo reale fornito.
I costruttori di binocoli con prismi di Porro si contano ormai sulla punta delle dita; cito ad esempio Canon, Minox, Swift e Kronos. Sebbene siano più performanti, a parità di lavorazione ottica, rispetto ai binocoli con prismi a tetto, questi ultimi sono maggiormente preferiti dai vari costruttori.
Con tale asserzione non voglio assolutamente affermare che l’Habicht 7×42 sia migliore dei migliori binocoli a tetto proposti dalla medesima azienda, ma soltanto che, pur essendo un progetto poco recente, questo strumento è in grado di soddisfare l’utente in varie situazioni osservative.
GLI OBIETTIVI
Le ottiche sono luminose, non luminose come, ad esempio, le produzioni “Porro” più recenti, come la serie Minox BP, ma più luminose rispetto ai binocoli con prismi a tetto dello stesso diametro e nella stessa fascia di prezzo. Il campo apparente è minimo, solo 45 gradi. Ricordo, anche se non ce ne sarebbe necessità, che tale binocolo, ideale per i cacciatori, è stato concepito non per fornire un ampio campo di vista, ma per ben altre prestazioni, prima fra tutte la capacità di consentire le osservazioni in forte controluce e quella di mantenere una buona compattezza e tropicalizzazione. In ogni modo, per chi volesse un campo apparente superiore ai 60 gradi, potrebbe acquistare il modello Habicht 10×40 W.
IL CAMPO REALE
Molte volte, infatti, gli appassionati ritengono come elemento fondamentale per la scelta di uno strumento il campo reale da esso fornito, ritenendo, in questo caso, un binocolo con soli 45 gradi inutilizzabile. In realtà, se un’azienda che vanta una storia progettuale notevole, come ad esempio Swarovski, decide di rinunciare a certe caratteristiche per offrire un binocolo “quasi compatto” come un tetto, ma con prestazioni ottiche di tutto rilievo, non vi è assolutamente nulla da stupirsi. Infatti, Swarovski sa costruire ottiche a grande campo molto bene e lo ha dimostrato ancora una volta con quei “gioielli” della serie EL, dotati di prismi a tetto, che ritengo ancora imbattuti sotto vari aspetti anche rispetto alle più recenti produzioni di altre marche.
LE SUE PRESTAZIONI SUL CAMPO
La nitidezza al centro del campo è buona, pur non arrivando all’eccellenza. Per esemplificare, posso dire che rispetto al Minox BD 8×44 BP, che ormai uso come termine di paragone nell’analisi della nitidezza, mostra un’immagine leggermente meno incisa, ma una resa dei colori quasi simile, forse lievemente più calda. Di contro, il campo sfruttabile dell’Habicht 7×42 è lievemente superiore, pari a circa il 70% del campo, mentre il residuo cromatico, ossia un lieve alone blu, si presenta sugli oggetti molto luminosi a partire da circa il 60% del campo.
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Grazie agli oculari Reversed Kellner da soli tre elementi, come anticipato, la dispersione di luce è minima, mentre le immagini nitide consentono ottime osservazioni paesaggistiche e della natura anche in scarse condizioni di luce. L’estrazione pupillare, non entusiasmante, potrebbe generare dei problemi ai portatori di occhiali, anche se è possibile abbassare la gommatura.
La distorsione è ben contenuta; ricordo che essa è raramente eliminata dai costruttori, giacché è in grado di compensare in parte l’effetto di sfericità dell’orizzonte che si evince facendo panning. Anche la prova di resistenza alle immagini fantasma è buona e, analizzando un faretto molto luminoso a 20 metri di distanza, lo Swarovski Habicht 7×42 si è “piazzato” sempre fra i binocoli più performanti. In certe circostanze, però, non è in grado di contenere al meglio i riflessi fantasma generati da forti luci laterali; tale situazione si evince, ad esempio, guardando nei pressi di oggetti molto luminosi, come un aereo che si avvicina nei pressi del sole oppure le zone di cielo che ospitano la luna piena. Ovviamente, non è un binocolo progettato solo per tali osservazioni.
PREGI E DIFETTI
PREGI:
- Ottiche luminose
- Buona nitidezza
- Solidità costruttiva
- Rapporto prezzo -prestazioni in proporzione al brand
DIFETTI:
- Campo apparente limitato
- Riflessioni fantasma
- Estrazione pupillare non ottimale
- Messa a fuoco poco fluida e corsa lunga per il birdwatching
IN SINTESI
Il binocolo Swarovski Habicht 7×42 rappresenta un’ottima scelta per chi cerca uno strumento di osservazione versatile, caratterizzato da una costruzione robusta e prestazioni ottiche di rilievo. Sebbene presenti alcuni limiti, come un campo apparente ridotto e la gestione dei riflessi fantasma, offre un compromesso ideale tra compattezza, luminosità e qualità dell’immagine. È particolarmente consigliato per cacciatori e appassionati di natura che necessitano di un binocolo affidabile e performante in diverse situazioni ambientali.
DISCLAIMER
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Giugno del 2008.Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Swarovski Optik Italia.
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👉 Sostienici su PayPalPiergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.