• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Home
  • Recensioni e articoli
    • Binocoli
    • Spotting Scopes
    • Telescopi astronomici e accessori
    • Montature, treppiedi, forcelle, teste, etc.
    • Telemetri e bino-telemetri
    • Comparative
    • Vintage e restauro
    • Visori notturni e Termici
    • Microscopi e accessori
    • Fotografia (paesaggio e natura) e digiscoping
    • Interviste
    • Recensioni di libri
    • Reportages
    • Accessori Outdoor
  • Staff e info
    • Piergiovanni Salimbeni
    • Collaboratori
    • Privacy e Cookies
    • Navigare nel sito
    • Perchè questo sito?
    • Recensioni di binocoli
    • Recensioni degli Spotting Scopes
    • Recensioni di telescopi astronomici
  • Contatti
  • Sostieni
  • Mercatino
  • Riparazione e restauro
Binomania

Binomania

Il magazine on-line per chi ama la Natura: recensioni, articoli, reportage, video e altro ancora!

Ti trovi qui: Home / Reportages / Tradizione, innovazione, emozione: prima visita al Museo delle Officine Galileo.

Tradizione, innovazione, emozione: prima visita al Museo delle Officine Galileo.

6 Ottobre 2014 by Paolo Scifoni

Firenze. Campi Bisenzio. Settembre 2014.

 

Possiedo, dalla fine degli anni ‘80 un binocolo singolare e dalle caratteristiche sorprendenti: un Officine Galileo 7×50 Marina Militare Italiana, del 1984.

Premessa.jpeg
Il binocolo Officine Galileo 7×50 MMI dell’autore.

 

Non ne ho mai visti altri in circolazione, né tra gli appassionati del settore, né in vendita, né sui siti specializzati, né alle aste di strumenti ottici. Nessuna documentazione al riguardo è rintracciabile.

Una sorta di chimera materializzata.

Il mio esemplare appare praticamente nuovo, senza alcun segno di uso operativo, ma con una leggera scollimazione.

Ho cercato a lungo di trovare notizie sul suo conto, ma con scarso esito; fin quando ho scoperto che a Firenze esiste un museo privato delle Officine Galileo(marchio e fabbrica che sono poi confluiti in Selex – Gruppo Finmeccanica) e tramite una conoscenza nel gruppo, sono riuscito a contattare chi cura questo museo.

1.jpeg
Il Sig. Sauro Pieri (Selex ES), esattamente dopo trent’anni prende nuovamente in mano il binocolo che nel 1984 aveva assemblato, collaudato e confezionato per la spedizione.

 

Poiché non è trascorso così tanto tempo dalla produzione di questo singolare strumento ottico, mi chiedevo se sarei riuscito a rintracciare documenti, schede tecniche originali, progetti o addirittura qualcuno che lo aveva visto fisicamente produrre, a suo tempo, oppure che aveva avuto a che fare con la sua progettazione: questo è stato il motore che mi ha spinto nella mia ricerca.

Dopo qualche scambio di messaggi, sono riuscito ad ottenere un invito a visitare il museo.

E così, eccomi qui: devo proprio raccontarvi almeno un poco di quel moltissimo che ho visto durante la mia visita.

2.jpeg
La sala centrale del museo ospita un drone dotato di strumentazione elettronica Officine Galileo.

 

Il dovere della trasmissione della conoscenza, della divulgazione è forse la percezione più forte che ho avuto durante la mezza giornata passata in compagnia dei miei due anfitrioni, Alberto Lanini, Presidente nazionale dell’associazione Seniores di Selex ES, cui si deve la costituzione del museo, e Luciano Romeo, Direttore Tecnico dello stesso.

3.jpeg
Macchina a scappamento per orologio a pendolo galileiano ricostruita sulla base dei disegni originali.

 

Io credo che dobbiamo veramente molto a personaggi come questi, che contro ogni resistenza, contro ogni logica puramente legata al profitto ed alle quadrimestrali di bilancio, a volte contro la burocrazia che come un virus ha pervaso anche parte dei piani alti delle aziende italiane più importanti, contro l’insipienza di recenti generazioni di colletti bianchi inconsapevoli e ridicolmente tronfi di sé, ebbene, costoro non vogliono “lasciar perdere” di fronte al possibile oblio di ciò che ci ha resi grandi nel passato, di competenze tecnologiche e soluzioni originali ed elegantissime sul piano tecnico, di un’abitudine orgogliosa a confrontarsi con problemi scientifici senza alcuna forma di sudditanza.

4.jpeg
Orologio astronomico a pendolo del 1884, riportato con restauro in perfette condizioni d’uso.

 

Se oggi sappiamo e possiamo fare anche in settori di assoluta eccellenza e primato tecnico, lo si deve in buona parte ai giganti che ci hanno preceduto, alla loro ostinata ricerca del buonissimo dopo essersi impadroniti perfettamente del buono (nella pratica produttiva), ed anche alla determinazione di chi salva, raccoglie, conserva e tramanda,a beneficio di noi tutti.

Periscopio da trincea e telemetri militari da campagna.

 

Lo scienziato Galileo abita ancora qui e qui si perpetua la ricerca del geniale e del perfetto.

Non posso che raccomandarvi fortissimamente di iscrivervi numerosi ad una prossima seconda visita a questo museo, che sono certo sarà, come è stato per me, una sorpresa in positivo, qualsiasi siano le vostre aspettative.

6.jpeg
Periscopio da attacco (per sommergibilioceanici classe Marconi) – 1940.

 

Impossibile riferirvi compiutamente e con il dettaglio che sarebbe necessario, di ogni apparecchiatura, ogni ottica, ogni componente meccanico visto nelle sale del museo, e men che meno di quel pochissimo (eppure già incredibilmente tanto) visto di sfuggita nei reparti di produzione di Selex ES,ai quali sono stato ammesso perché potessi incontrare alcuni dei progettisti e tecnici che avevano lavorato negli anni ’70 ed ’80 al mio prezioso binocolo 7×50 (di cui vi riferirò in altro articolo).

7.jpeg
Alcuni binocoli tra cui un singolare 7×56 di fine ‘800 ed il “cavallo da battaglia” 6×30 Esercito Italiano del 1953.

 

Ciò che è più sorprendente è la multidisciplinarietà delle competenze aziendali, la poliedricità dei saperi residenti nei reparti, l’immediatezza con la quale si passa da un ambiente in atmosfera controllata per i più sofisticati collaudi in assenza di polveri, alla porta accanto dietro alla quale si disquisisce e si progetta di equipaggiamenti satellitari, ed ancora di seguito al reparto dei trattamenti dei vetri ottici, con deposito di vapori metallici ottenuti per sublimazione in arco elettrico, con spessori di coating misurati con metodi semplici e geniali.

Io non so se altrove è possibile trovare una simile concentrazione di saperi, competenze, capacità tecniche di assoluta eccellenza come in questi pochi acri di insediamento industriale alle porte di Firenze.

Pensiamo a Firenze e ci vengono in mente orde di turisti e caffè a prezzi da “spolpiamo il pollo”, luoghi d’arte irripetibili ed architetture di ineguagliabile eleganza, creatori di moda di fama mondiale e calure estive da deserto del Mojave, ma qui c’è anche una “perla” di ingegneria, una specie di Silicon Valley con primati tecnologici di livello mondiale … ma non so perché, nessuno sembra averlo acquisito come dato di fatto: sfiderei volentieri chiunque a cimentarsi in un sondaggio e vedere chi in Italia ha una vaga idea di ciò che si è fatto e si continua a fare in quello stabilimento (esclusi gli 800 che ci lavorano, e che benissimo sanno di far parte di una vera elite di culturascientifica e progresso tecnologico).

9.jpeg
Una tavolata di microscopi da ricerca, tra cui spicca un esemplare dotato di schermo a retroproiezione ed accessori da ripresa fotografica, completo di accessori e manuali tecnici.

 

Ma allora non siamo solo un popolo di pizzaioli, veline, camerieri che servono la birra ai turisti tedeschi in vacanza e mancate star del calcio (col massimo rispetto per pizzaioli, turisti, eccetera, beninteso), e non ci siamo ridotti solo alla speranza del posto fisso “purchessia” da 1000 euro al mese: qui si giunge a contatto con una potente e concreta realtà che alla fine fa lo stesso effetto di una bella e piena boccata di aria fresca e rigenerante. Ristabilisce un po’ di orgoglio e benessere spirituale nell’animo provato dal quotidiano bollettino su pizzo, schettini vari, scandali rimborsi-spese, appalti connections, crolli di monumenti, sperpero di denaro pubblico e fughe di cervelli eccellenti all’estero.

10.jpeg
Un collimatore degli anni ’40.

 

Il museo è stato costituito nelle sale ricavate da un cascinale completamente ristrutturato, adiacente allo stabilimento della Selex ES (Gruppo Finmeccanica) di Campi Bisenzio, che confina con l’autostrada del Sole là dove iniziail suo perimetro semicircolare intorno alla città di Firenze.

Quest’anno si festeggiano i 150 anni dalla fondazione della prima Officina Galileo (1864), che inizialmente si trovava a nord del centro storico di Firenze (Barriera delle Cure). Da lì lo stabilimento è stato poi trasferito a Rifredi nel 1909, per poi insediarsi a Campi Bisenzio nel 1980.

11.jpeg
Un caricabatterie da campagna (Esercito Italiano) per missili TOW e relative telecamere di acquisizione ad intensificazione di luce.

 

La sequenza degli oggetti conservati nelle sale del piccolo museo testimonia quello che, a mio avviso, è il veroimprinting genetico che, meravigliosamente intatto ed immutato, ha accompagnato e marchiato tutta la storia delle Officine Galileo: il vastissimo campo dei saperi scientifici trattati e la singolare abitudine ad una prassi da genio rinascimentale.(Foto 12)

Lì si fa così: se serve uno strumento, una macchina, un apparecchio, prima ci impadroniamo per bene della scienza e della tecnologia necessaria, ci studiamo a fondo il tema e poi ce lo costruiamo da soli.

13.jpeg
Bilancia di alta precisione da laboratorio (1954).

 

Vedere dei calcolatori meccanici, a fianco di contatori di energia elettrica che tutti abbiamo avuto in casa, orologi dalla precisione sorprendente, telefoni cellulari di prima generazione, binocoli eccellenti, telai per tessitura, macchine fotografiche, spettrografi satellitari, strumenti per qualsiasi misura di natura elettrica, collimatori ottici, telemetri navali da guerra, periscopi d’attacco per sommergibili, l’autopilota del caccia F 104, visori ad infrarosso ed intensificazione di luce stabilizzati, e poi …. Potrei continuare con una lista lunghissima, ma ormai avete capito: bisogna andare lì a vedere di persona.

14.jpeg
Cuore del calcolatore balistico elettro-meccanico ad ingranaggi per centrale del tiro (anni ’60).

 

Il museo non ha grandi dimensioni, ma è come uno scrigno pieno di tesori sorprendenti.

Nel pieno rispetto delle sue origini scientifiche (e della eredità filosofica dallo scienziato toscano seicentesco), gran parte dei settori di produzione dell’azienda si è storicamente riferita al campo ottico, e da questa evoluta competenza, gli studi e realizzazioni si sono poi estesi al campo elettro-meccanico, elettro-ottico ed infine allo sviluppo di opto-elettronica.

 

Gran parte del progresso compiuto dalle Officine Galileo in questi 150 anni è certamente dovuto alla spinta generata dalle commesse militari, ma l’installazione iniziale è legata alla necessità del Granducato di Toscana di affrancarsi dalla dipendenza dall’estero per i suoi approvvigionamenti di strumentazione scientifica.

16.jpeg
Telefoni cellulari da auto e portatili (anni ’80).

 

Il momento in cui si sviluppò concretamente la sua capacità industriale è anche quello dell’annessione al Regno d’Italia, da cui vennero le prime commesse per la Regia Marina.

Considerate le difficili relazioni e gli equilibri di alleanze che caratterizzarono la storia delle potenze europee in quel secolo e nel successivo, è singolare che le Officine Galileo siano sempre riuscite ad approvvigionare i vetri ottici da fornitori di lingua tedesca (Prussia, Austria-Ungheria, e poi Germania), mentre hanno sviluppato in modo assolutamente autonomo tutta la tecnologia delle lavorazioni degli stessi e poi quella dei trattamenti ottici.

17.jpeg
Unità “Star Tracker” della sonda Cassini (1996) per l’esplorazione del sistema Saturno.

 

Ancora oggi il reparto di produzione di ottiche, prismi, lenti, specchi, filtri ed obiettivi è un centro di eccellenza assoluta, che consente all’azienda di confrontarsi alla pari con la concorrenza più titolata e nota in campo mondiale.

Mi ha colpito molto vedere nella sala delle strumentazioni satellitari alcuni componenti gemelli di quelli che sono attualmente in volo con la sonda satellitare Cassini, a riprova di quanto appena detto.

18.jpeg
Generatore per carrozza ferroviaria (anni ’40).

 

In mezzo a dinamo da carrozza ferroviaria, macchine fotografiche, apparecchi per fotogrammetria, radar di ogni tipo (scoperta, puntamento, inseguimento, missilistici, ecc…), mi ha però lasciato stupefatto un grande strumento ottico-meccanico che serviva a tracciare mappe militari tattiche nel secolo scorso: uno stereo-cartografo con il quale un operatore specializzato era in grado di riprodurre carte basate su fotoriprese aeree stereoscopiche di precisione ineguagliata.

20.jpeg
Stereocartografo Galileo/Santoni (dal nome del progettista) del 1960.

 

La complessità di questa macchina, per fortuna salvata dal museo dalla dismissione e rottamazione per obsolescenza, è incredibile. Pensate che le guide su cui scorrevano i cursori (cilindri con finitura superficiale lappata) erano dotati di tiranti interni registrabili per compensare le dilatazioni termiche.

21.jpeg
Stereocartografo Galileo/Santoni. Particolare delle regolazioni micrometriche con demoltiplicatori.

 

Un compendio di capacità di progettazione, precisione, sofisticazione, inventiva, lavorazioni ottiche e meccaniche ormai irripetibili che meglio di qualsiasi altra considerazione testimonia il valore delle competenze residenti in Officine Galileo.

22.jpeg
Lettore per lastre del goniometro solare (1955). In evidenza gli oculari per la lettura delle scale micrometriche.

 

 

 

Paolo Scifoni
Paolo Scifoni

Scifoni Paolo: Marinaio ed ingegnere. Ex ufficiale di marina, velista e tailer da regate d’altura, costruttore di barche (motoscafi e motoryacht) ed esegeta di direttive europee per la nautica. Afflitto per imprinting genetico dal morbo del “devo capire come è fatto dentro” (atteggiamento mentale che applica indifferentemente sia su oggetti tecnologici complessi, sia su persone e situazioni con cui viene a contatto).
Subisce da sempre una fascinazione per le ottiche di derivazione navale: binocoli sia a mano che da supporto fisso: del resto, basta che qualsiasi cosa abbia a che fare con navigazione, mare, barche, ecc… e l’occhio si risveglia, il colorito si ravviva e l’orecchio si tende.
Si occupa di industria nautica, di processi produttivi e di comunicazione tecnica e di sicurezza nel settore. Vive a Rimini, perennemente sotto lo sguardo amorevole del suo cane dalmata.

Archiviato in:Reportages Contrassegnato con: blog, Museo, Officine Galileo, Paolo Scifoni

Barra laterale primaria

Search

Sostieni Binomania!

Per donazioni di modico valore atte a sostenere questo sito web è possibile utilizzare il servizio PayPal

Gli articoli piu' letti questa settimana!

  • Binocoli
    Osservare con il binocolo ad alti ingrandimenti
  • Binocoli
    Nuovi Swarovski NL PURE 32
  • Telescopi astronomici e accessori
    L’osservazione del cielo da una grande città
  • Binocoli
    Video recensione del binocolo nautico Nikon 7x50CF WP COMPASS
  • Binocoli
    Recensione dei binocoli KOWA BD II XD (6.5×32, 8×32, 10×32,8×42 e 10×42)
  • Binocoli
    Guida rapida alla scelta del binocolo da Birdwatching
  • binocoli con prismi di porro vs binocoli con prismi a tetto
    Reportages
    Binocoli con prismi di porro vs binocoli con prismi a tetto: la sfida

RSS Il Forum di Binomania

  • BINOCOLI • Re: Terrestre alti ingrandimenti di qualita' e focus centrale
  • Libri, video, riviste e siti internet per l'astronomo dilettante • Re: NUOVO LIBRO di Walter Ferreri: Marte
  • BINOCOLI • Re: Terrestre alti ingrandimenti di qualita' e focus centrale
  • Strumentazione astronomica • Re: L'osservazione del cielo da una grande città di Raf Braga
  • EHI! CI SONO ANCHE IO!PRESENTAZIONE DEI NUOVI ISCRITTI • Re: nuovo binocolomane dalla ( bassa) Valle d'Aosta
  • BINOCOLI • Re: Osservare ad alti ingrandimenti
  • Strumentazione astronomica • Re: L'osservazione del cielo da una grande città di Raf Braga
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter
  • Youtube

Log In Articoli Premium


Password dimenticata?
Password dimenticata
Annulla

Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.OK
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non-necessary

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.

ACCETTA E SALVA