Videorecensione Nikon ACULON A211 15×60

In questa nuova videorecensione  vi parlerò di un binocolo economico dotato di un ingrandimento medio. E’ perfetto per chi si avvicina a questa passione, magari possiede già un cavalletto e non ha la voglia o la necessità di investire delle cifre elevate.

Grazie alla collaborazione di Nital ho avuto, infatti, il piacere di testare il Nikon ACULON 211 16×50 che costa 187 euro e gode di dieci anni di garanzia. 
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Buona visione e buona lettura.

 

 

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

La serie Aculon è disponibile in innumerevoli formati, alcuni peraltro molto interessante che vorrei testare piu’ avanti: 7×35, 8×42, 10×42, 7×50, 10×50, 12×50 e 16×50. E’ anche disponibile la serie zoom 8-18×42 e 10-22×50. Personalmente ho richiesto il 16×50 perché piu’ potente dei classici 10×50 nella osservazione astronomica e più luminoso  degli zoom offerti dalla Casa Madre.
Nella scatola sono presenti oltre al binocolo: la borsa in cordura, la cinghia, i tappi, la garanzia Nital, il libretto di istruzione e il TRA-2 un adattatore per il collegamento con i cavalletti fotografici. Il binocolo è un classico prismi di Porro che pesa poco meno di 1000 grammi distribuiti su 179x.197x68mm.La mia bilancia elettronica ha verificato un peso reale senza tappi di 967 grammi.. Come potrete vedere nella videorecensione si impugna perfettamente, anche grazie ai due incavi per far poggiare i pollici. Il binocolo è gommato ma non impermeabilizzato. La manopola di messa a fuoco è grande e ben posizionata, direi quasi perfettamente in linea con il dito indice, molto dipende dalla grandezza delle proprie mani.

Immagine: primo piano sul binocolo Nikon ACULON 211 16×50

Seppur sia dotato di obiettivi da 50 mm, il peso è leggermente sbilanciato verso gli oculari e questo diminuisce l’affaticamento nel lungo periodo, anche se è indispensabile l’utilizzo su un cavalletto fotografico. La manopola centrale non è fluida ovviamente come i binocoli Top di Gamma di casa Nikon ma svolge il suo lavoro senza particolari problemi. La messa fuoco minima è di poco superiore ai cinque metri e mezzo (quindi la metà di quanto dichiarato) e da questa distanza è necessario ruotare di un giro completo la manopola in senso orario per raggiungere l’infinito. La compensazione delle diottrie si attua con una ghiera molto semplice, priva di blocco di sicurezza sull’oculare destro.

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Immagine: la manopola per la messa a fuoco del Nikon ACULON 211 16×50


Il Nikon ACULON 211 16×50 non utilizza ottiche ED  si tratta di un ” buon acromatico” che fornisce una discreta nitidezza in asse e un contrasto piacevole ma non molto evidente. La resa dei colori è virata leggermente verso il caldo.
Gli oculari forniscono un campo grandangolare di 73m a 1000 che corrispondono a 4.2° di campo reale e a 60.8° di campo apparente. Grazie alla presenta di un elemento asferico all’interno degli oculari le immagini sono ben leggibili anche sino al bordo estremo del campo.
Gli oculari sono dotati di paraluce estraibili a quattro posizioni . Il binocolo è  confortevole a partire da circa 65 mm di distanza interpupillare, a distanze inferiori, in base alla grandezza del proprio naso, potrebbe essere preferibile abbassarli. A 65 mm di distanza, infatti, quella tra gli oculari è di 18.45 mm. La distanza interpupillare minima che ho calcolato è di  56,40 mm, mentre la massima è pari a 73,50 mm.
I prismi sono in vetro BAK-4, la pupilla di uscita è perfettamente circolare e non è presente vignettatura. Si nota un po’ di luce diffusa ai bordi ma onestamente è inferiore a quella di alcuni binocoli dal costo superiore che ho usato nei mesi passati.

Il binocolo fa uso di trattamenti multi-strato ma non mi è dato di sapere se su ogni superficie ottica o se soltanto su alcune delle superfici che compongono il treno ottico.

 

NOVITA’: TEST CON LE USAF CHART

Una delle novità del 2022 riguarda la presenza del test con una USAF CHART. In questo caso è stata fissata a 35 metri di distanza.Quando si compiono i test con gli obiettivi fotografici, si dovrebbe posizionare questa carta a una distanza pari a un pollice per ogni millimetro di lunghezza focale. In realtà questo metodo mi serve unicamente per verificare le prestazioni visuali con binocoli di vario formato. Del resto è risaputo che il potete risolutivo di un’ottica si percepisce a in ingrandimento pari a due terzi del diametro, ma con i binocoli, spesso visto il loro basso ingrandimento non è possibile raggiungere tali prestazioni. Con questo test, però, verificherò la nitidezza degli obiettivi ricordando che la prestazione sarà molto soggettiva anche in base all’acuita visiva. I test saranno sempre fatti in luce diurna, per sfruttare la visione scotopica.  Detto questo, posso solo confermare che con il Nikon 16×50 sono riuscito a sdoppiare le tre linee nel settore 4 una prestazione decisamente superiore a qualsivoglia 8×42 di alta qualità.

 

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

Aberrazione cromatica al centro del campo

L’aberrazione cromatica è presente, si mostra principalmente come alone verde blu intorno alle sagome dei soggetti molto luminosi. Nelle normali condizioni, osservando la Natura  non è poi così invasiva, ma è evidente scrutando il bordo della luna piena, i rapaci in controluce e gli aerei. Nulla di criticabile dato il prezzo di acquisto e la fascia in cui è situato.

Aberrazione cromatica laterale 
Il cromatismo laterale si evidenzia maggiormente spostandosi verso il 70% del campo

Immagine: sotto il tappo è presente la filettatura per collegare il raccordo

 

Curvatura di campo 
Grazie agli oculari asferici la curvatura di campo è assente, nell’uso terrestre le immagini sono perfette sino al bordo del campo, personalmente ho preferito abbassare i paraluce per aver un maggior confort osservativo, dato che la mia distanza interpupillare è al limite per gestire il mio naso con i paraluce estratti.

 

Distorsione angolare
La distorsione angolare si nota, in maniera modesta verso il 75% del campo di vista.

 

Altre aberrazioni 
Nell’uso astronomico osservando le stelle ho percepito la presenza della coma e dell’astigmatismo verso l’80% dal centro del campo. Questo è un test molto severo e i binocoli per uso astronomico che non ne sono affetti o lo sono in maniera inferiore, costano decisamente molto di più.

 

UTILIZZO SUL CAMPO

Immagine: il regno di un binocolo 15x



Osservazione naturalistica e terrestre

Sia chiaro, questo binocolo non può fornire le prestazioni di  un Monarch 5 16×56, di un ancor piu’ pregiato Nikon 18×70 IF o men che meno di uno spotting scope Nikon a 20X.
Le immagini sono leggibili ma non nitidissime, ma mostrano senz’altro piu’ dettagli di qualsivoglia blasonato 8x. Il Nikon ACULON 211 16×50 piazzato su un discreto cavalletto mostra decine di dettagli invisibili o percepibili con fatica a un top di gamma 8×42 a mano libera. La sua resa è simile a quella di uno spotting scope entry level impostato a circa 20-22X, questo grazie alla visione con due occhi.

Immagine: per sfruttare il Nikon ACULON 211 16×50 è necessario utilizzare un cavalletto fotografico



Osservazione astronomica

Nell’utilizzo astronomico i sei ingrandimenti in piu’ sono proficui rispetto al classico 10×50 che però è utilizzabile senza cavalletto. Sotto un buon cielo sono riuscito a osservare con profitto la trama della Nebulosa di Orione, le Pleaidi, le Iadi, il doppio Ammasso di Perseo e alcune galassie luminose nell’Orsa Maggiore. Per questo genere di osservazioni preferisco di gran lunga il 16×50 rispetto al formato 10×50.  

Anche sulla Luna è possibile percepire vari dettagli, non solo i Mari lunari ma anche i crateri piu’ grandi, come ad esempio Copernico, Plato, Gassendi, ma anche le Alpi Lunari e gli Appennini. Si nota, ovviamente, un po’ di aberrazione cromatica sul bordo lunare e sui bordi dei crateri più luminosi. È uno strumento  economico interessante anche per studiare le raggiere lunari oppure le occultazioni.  

 

  • PREGI E DIFETTI


    Pregi
     

  • Prezzo di acquisto
  • Presenza di oculari asferici.
  • Campo grandangolare
  • Messa a fuoco minima, migliore rispetto a quanto dichiarato.
  • Adattatore per il cavalletto in dotazione

 

Difetti

  •  Aberrazione cromatica
  • La conformazione degli oculari che potrebbe non essere molto comoda per chi ha una distanza interpupillare inferiore ai 65 mm
  • Coma che inficia il bordo del campo nelle osservazioni astronomiche.

Confermo, inoltre,  che si dovrà anche acquistare per forza un cavalletto fotografico, visto che 16x sono praticamente ingestibili a mano libera.

Immagine: un binocolo di media potenza adatto ai neofiti

 

 

IN SINTESI

Ritengo che nella sua fascia di prezzo il Nikon Aculon 16×50 sia una valida proposta per chi vuole entrare nel mondo delle osservazioni a medio bassi ingrandimenti senza dover spendere un capitale ma con la comodità che solo la visione con due occhi sa donare.
Buono nelle osservazioni paesaggistiche lo giudico perfetto nella sua fascia di prezzo in quelle astronomiche.

 

PREZZI

Il Nikon ACULON 211 16×50 costa 187 euro (prezzo Nital – Gennaio 2022)  e gode di dieci anni di garanzia.

 

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio Marco Rovere e Nital per aver confermato anche nel 2022 la voglia di far testare i loro prodotti sul campo senza vincolo di restrizione alcuna consentendo di citare come sempre i lati positivi e negativi. 

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