Da quando ho deciso di dedicarmi al fototrappolaggio naturalistico, ho cercato di comprendere in che modo la mia attività potesse ledere la privacy altrui e come poter praticare questo hobby senza infrangere la legge.
Dato che sui social network e sui blog vige molta confusione, percepita anche discutendo con vari utilizzatori di questa tecnica, ho compreso che la concezione di utilizzo “etico” sia, almeno qui in Italia, alquanto vaga. Per questo motivo ho deciso di contattare un professionista del settore che tratta questa materia quotidianamente.
Per motivi riguardanti la sua attività professionale preferisce non essere nominato e io rispetterò questa sua esigenza, ma posso senz’altro divulgare a tutti gli interessati l’ autorevole parere che mi ha gentilmente fornito.
![fototrappolaggio](https://www.binomania.it/wp-content/uploads/2021/02/fototrappola_pier_3-576x1024.jpg)
Per rispondere al quesito se nel bosco esiste una regolamentazione per l’apposizione di sistema di videosorveglianza :
L’attività di fototrappolaggio nel bosco o in altre aree naturali a fini di monitoraggio naturalistico svolta è disciplinata dal “Codice in materia di protezione dei dati personali”, integrato con le modifiche introdotte dal d. lgs. 10 agosto 2018, n. 101, recante “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)”.
La risposta quindi è si in quanto, se non per fini istituzionali (Polizia Giudiziaria.) o come espressamente indicato per accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose, vige sempre il codice in materia di dati personali che prevede in caso di utilizzo di sistemi di video controllo con l’ inosservanza della normativa, il blocco dell’attività di ripresa e l’inutilizzabilità dei dati raccolti, oltre alle sanzioni amministrative e penali.
In particolare, la sanzione prevista per l’omissione del cartello informativo va da 6.000€ a 36.000€ (Art.161). L’omessa o errata notificazione al Garante, laddove prevista, comporta una sanzione tra i 20.000€ ed i 120.000€ (Art. 163). La cessione illecita dei dati raccolti è punita con una sanzione da 10.000€ a 60.000€ (Art. 162). I danni (anche non patrimoniali) causati dall’inosservanza delle norme sono punibili con la reclusione da 6 a 24 mesi, e devono comunque essere risarciti (Art. 167). La dichiarazione di falsità al Garante, anche in fase di accertamenti, è invece punita con la reclusione da 6 mesi a 3 anni (Art. 168).
Anche per fini scientifici almeno il cartello deve essere apposto. Il cartello non deve necessariamente essere posto a ridosso del sistema di videosorveglianza (per evitare che rubino la fototrappola), ma all’inizio di uno o più sentieri.
Non sempre è facile risalire al/ai proprietario/i dei boschi quindi il consiglio, se si tratta di boschi privati, potrebbe essere quello di inserire sul cartello un riferimento di chi effettua la registrazione in modo da poter essere contattato per eventuali permessi da parte dei proprietari. Se siamo in zona parco sarà necessario ottenere nulla osta dell’ente di gestione dell’area protetta.
![fototrappola](https://www.binomania.it/wp-content/uploads/2021/02/fototrappola_pier_2.jpg)
Personalmente chiedo sempre permesso al proprietario e se non lo trovo preferisco non installare nulla, e anche nel bosco di proprietà della mia famiglia ho inserito vari cartelli che oltre ad attestare la proprietà privata, informano l’escursionista della presenza di un sistema di sorveglianza per “studi faunistici” con i dati del responsabile della ripresa, compreso il numero di telefono. E voi, come vi comportate a riguardo? Potete commentare direttamente sotto questo articolo.
Grazie.
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.