All’interno del settore “binocoli economici di buona qualità” non potevo esimermi dall’inserire il Leupold BX-1, un entry level della gamma BX. Questo strumento ottico ripropone alcune caratteristiche dei performanti Bx4 e BX-2 contenendo il prezzo a soli 203 euro IVA inclusa. Per tale motivo, se avrete voglia di leggere le mie impressioni, potrete scoprire che spesso la definizione “economico” non si accompagna con l’aggettivo “mediocre”.
Campo lineare (m/1000 m) | 101.00 |
Fattore crepuscolare | 20.40 |
Lunghezza | 147 mm |
Estrazione pupillare | 13.7 mm |
Campo reale | 5.8° |
Peso dichiarato | 624.00 g |
Exit Pupil (mm) – High | 4.20 |
Distanza interpupillare | 56 – 74 mm |
Minima distanza di messa a fuoco | 3 m |
Prezzo. Paganini 2019, IVA INCLUSA | 203 Euro |
Meccanica e sistema di messa a fuoco
Il binocolo propone un design classico con cerniera centrale e ponte ampio, simile a quello delle versioni più costose. E’ robusto e non ci sono flessioni dei tubi ottici, si differenzia per la manopola di messa a fuoco, leggermente più piccola, e per le dimensioni degli oculari (che non sono ovviamente grandangolari).
Leupold è riuscita a fornire un binocolo robusto e waterproof con una dotazione di tutto rispetto: borsa, panno per la pulizia, tappi e la stessa cinghia anti – sudore, identica a quella dei modelli di fascia superiore.
E’ presente anche la filettatura per il collegamento ai treppiedi fotografici, mentre gli oculari hanno un sistema a rotazione, ma non sono completamente smontabili per facilitare la pulizia delle ottiche.
Apprezzabile, come in tutti i prodotti Leupold BX, la cura volta all’assemblaggio e alla gommatura, molto spessa e anche in questo caso, dotata della stessa zigrinatura antiscivolo ottimizzata con gli incavi per i pollici di cui ho già avuto modo di parlare nelle recensioni precedenti.
Il sistema di messa a fuoco interno è affidato a una manopola centrale. Si nota un lieve gioco durante il raggiungimento del punto di fuoco ma non ci sono impuntamenti e la rotazione è molto fluida. La compensazione delle diottrie sull’oculare destro è affidata a una ghiera più piccola di quella presente nelle versioni più costose.
La distanza minima di messa a fuoco, che ho rilevato, è pari a poco meno di tre metri. Per arrivare all’infinito occorre ruotare la manopola di un giro (un valore migliore di quello evidenziato nella serie BX-2) La rotazione avviene in senso anti-orario, minima, invece, la corsa del fuoco da sei metri all’infinito.
Obiettivi
Lenti
Il binocolo non è equipaggiato con ottiche a bassa dispersione, il contrasto e la nitidezza sono quindi meno decisi, rispetto, ad esempio alla serie BX-2, tuttavia l’immagine è abbastanza neutra, con solo lievi accenni di tonalità violacee durante le giornate più uggiose. In linea di massima le ottiche acromatiche utilizzate sono di buona qualità e migliori di quelle dei comuni prodotti da bancarella. Meglio spendere duecento euro e avere un buon binocolo fra le mani che cinquanta euro e osservare in un fondo di bottiglia!
Oculari
Dato il prezzo di acquisto, questo binocolo non è di certo equipaggiato con oculari grandangolari: lo schema ottico è quindi semplice e questo comporta la presenza di maggiori aberrazioni geometriche. Il campo di vista è pari a 6.3°, poco più di 110 m a 1000 m, il campo apparente è quindi di soli 50.4° (ricordo che il BX-2 ne fornisce 60°) . La rotazione dei paraluce è perfetta senza blocchi ma non sono presenti gli stop prefissati. L’estrazione pupillare che ho misurato è di 12 mm.
Perfetta, invece, la distanza interpupillare minima di 55 mm (la distanza fra gli oculari è di 14 mm) e la massima di 74 mm
Prismi
Sono in vetro Bak-4 e ovviamente, trattandosi di prismi a tetto, beneficiano del trattamento di fase. La pupilla di uscita, seppur sia un entry-level, é circolare, si nota soltanto un po’ di caduta di luce ai bordi, osservando uno sfondo omogeneo e luminoso.
Trattamenti
Il binocolo è ottimizzato con un sistema Fully Multi Coated.
Aberrazioni
Cromatica
E’ presente, ma non poi così differente dalla BX-2. In un binocolo con una resa ottica nitida sino al bordo si percepisce maggiore nitidezza ma anche più cromatismo laterale, poiché i bordi dei soggetti inquadrati sono più visibili. In questo caso essendo piu’ affetto da curvatura di campo, rispetto alle serie BX dal prezzo piu’ elevato ho notato poca aberrazione cromatica. Al centro del campo ottico il contenimento di questa aberrazione è pregevole, e si nota, essenzialmente, osservando dei dettagli in controluce. Mi è piaciuto molto, in tale frangente, tanto da consigliarlo, senza remore, ai birdwatchers che possono investire duecento euro di budget per un acquisto utile e ben ponderato.
Cromatismo laterale
Per quanto appena esposto, il cromatismo laterale è presente, ma a causa della curvatura di campo, è meno “percepibile” rispetto alla versione BX2 che però fornisce un campo di vista notevolmente più ampio e con una resa migliore al bordo.
Curvatura di campo
Il binocolo ne è affetto, si nota questa aberrazione a partire da circa l’85% del campo di vista. . Le immagini nell’uso diurno, in ogni modo, sono ancora abbastanza leggibili sino ai bordi del campo.
Distorsione angolare
Oculari con meno elementi ottici comportano anche una maggior presenza di distorsione angolare, soprattutto in strumenti che hanno una lunghezza focale molto corta come i binocoli. Si nota, è elevata, a cuscinetto, direi maggiore del “classico” 5% – 7% da circa il 70% del campo di vista. Si percepisce anche un po’ di distorsione d’ingrandimento, giacché le immagini ai bordi si “gonfiano” proprio per la presenza di tale aberrazione.
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico e nel test con l’apparecchio Geoptik che genera una stella artificiale, ho rilevato quanto segue:
CM 70%, CM 10%, CM 20%
Utilizzo pratico
Il Leupold non delude in proporzione al suo prezzo di acquisto: è robusto grazie alla gommatura spessa, anche l’ergonomia è buona e, come tutta la gamma BX, la manopola di messa a fuoco è nella giusta posizione per non affaticare le dita.
La nitidezza e il contrasto non sono da riferimento, stiamo parlando di un binocolo di bassa fascia, tuttavia i colori sono abbastanza neutri e le immagini visibili non deludono neppure i proprietari di binocoli piu’ costosi.
L’ho trovato più confortevole delle serie più costose, per la presenza di oculari dal diametro inferiore, che seppur provochino maggiori aberrazioni geometriche e un piccolo campo di vista, sono perfetti e molto comodi per chi possiede una distanza di 63mm- 65mm.
Anche la percezione dell’aberrazione cromatica è sorprendente, nelle giornate limpide pare inesistente, tanto che si fa fatica a notare la differenza con un binocolo da almeno 500 euro! Dopo aver usato il Leupold BX-1, posso confermare che nella produzione dei binocoli entry-level sono stati fatti passi da gigante… ormai possiedono una qualità ottica di binocolo che solo un paio di lustri fa, si fregiavano dell’acronimo: “APO”.
Pregi e Difetti
Pregi
- Ottimo confort
- Rifiniture esterne e gommatura di protezione, identiche alle serie BX più costose
- Ottima posizione della manopola di messa a fuoco
- Buon contenimento dell’aberrazione cromatica
Difetti
- Campo di vista non grandangolare
- Distorsione angolare e d’ingrandimento, percettibili
- Lievissimo gioco della manopola di messa a fuoco
In sintesi
Sono stato molto preciso e forse un po’troppo esigente, ma ho voluto “spremere” sino in fondo questa succosa novità Leupold. La serie BX-1 per certi versi è eccezionale, leggera ma robusta, con un ottimo confort e una nitidezza e un contenimento dell’aberrazione cromatica che in molte occasioni farà stupire gli amici dotati di binocoli più costosi.
E’ perfetto per i giovani appassionati, ma anche le persone piu’ pignole, lo apprezzeranno come “muletto tutto-fare” da portare sempre con loro.
Non raggiunge le prestazioni crepuscolari della serie BX-4, (ovviamente) ma è apprezzabile per un uso esplorativo diurno. La messa a fuoco breve e la poca aberrazione cromatica esibita lo rendono adatto anche ai birders
Ringraziamenti
Andrea Ambrosio di Paganini SRL è sempre un gran signore: disponibile, competente e ben disposto a leggere le recensioni di un appassionato di binocoli come il sottoscritto non legato a un brand in particolare.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.