Prime impressioni Leica Geovid HD-B 10×42

Viste le innumerevoli richieste da parte di vari appassionati del marchio Leica, in attesa di una recensione approfondita, ho deciso di scrivere le mie primissime impressioni sulla resa ottica di questo nuovo telemetro.

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Come è risaputo e come Binomania ha avuto modo di presentare  lo scorso Gennaio,  il Leica Geovid HD-B presenta  un innovativo schema   basato sul classico Prisma di Porro II,

denominato “Perger” , similmente al nome dell’ingegnere ottico che lo ha progettato.

 

Le caratteristiche principali che ho verificato durante l’uso pratico sono le seguenti:

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1) Il Perger Porro è più compatto dei prismi di Porro

2) Potrebbesostituire, senza alcun problema il classico prisma a  tetto Abbe Koenig.

3) Grazie al particolare schema , che descriverò successivamente, presenta sia i lati positivi dei Prismi di Porro, (qualità ottica in primis) che la compattezza dei prismi a tetto.

4) Questo schema consente anche la creazione di uno chassis altamente ergonomico, difficile da descrivere, meglio provarlo.

Tuttavia ho anche notato che:

1) Non sono compatti come gli Schmidt Pechan, quindi non credo che Leica, amante dei binocoli molto compatti, userà questo schema per la comune serie di binocoli da osservazione.

2) La tridimensionalità  è molto buona ma leggermente inferiore a  quella  visibile nei  binocoli con Prismi di Porro.  Ricordo ai lettori che, a breve distanza, l’effetto tridimensionale è dato principalmente dalla distanza dei tubi ottici, in tale frangente, il binocolo con prismi di Porro risulta, seppur ingombrante in larghezza, ancora imbattibile.

3) Perger dichiara che questo sistema di Prismi vignetterà se utilizzato in una schema a grande campo. Seppur il 10×42 possieda un ottimo campo apparente,  lo schema Perger non sarà utilizzabile su un ipotetico 8×32 a grande campo.

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La domanda che molti lettori mi hanno posto è la seguente.

Quali sono le  prestazioni nell’uso visuale?

Ho avuto modo di provarlo, solo per un paio di giorni, tuttavia, come promesso, anticipo quanto segue.

Seppur l’impatto iniziale sia di incredulità, data la sua forma curvilinea, (già ribattezzato “la banana”), l’ergonomia è veramente eccellente. Il binocolo si impugna alla perfezione, risulta molto stabile, decisamente meglio di un classico binocolo con prismi a tetto. Inoltre, grazie al perfetto bilanciamento dei pesi, pare addirittura più leggero di quanto in realtà sia.

A livello ottico le immagini mi sono parse molto brillanti e nitide.  Le lenti al fluoruro di Leica compiono un egregio lavoro nella soppressione dell’aberrazione cromatica.

Al centro del campo le prestazioni sono da TOP DI GAMMA, nitidezza elevata ed un buon contrasto che lascia spazio anche alle sfumature di colore. Rispetto ad un classico prisma a tetto, ho notato che risente meno della luce diffusa e mi è parso anche più corretto nell’osservazione astronomica, dove le stelle,  al centro del campo, risultano delle capocchie di spillo.

A livello di luminosità, essendo un telemetro non riesce a fornire le medesime prestazioni di un luminosissimo binocolo 10×42 , spero di riuscire a compararlo con qualche altro telemetro della concorrenza, per verificare se il nuovo schema di Prismi, unito alle ottime ottiche Leica sia riuscito anche a portarsi ai vertici, per ciò che concerne la luminosità.

Non è un binocolo a campo piatto ma il degrado è dolce.

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In sintesi, le mie prime impressioni sono decisamente positive, mi possono ritenere  soddisfatto dalla qualità ottica.

Seguite Binomania per avere ulteriori informazioni su questo binocolo. Alla fine del mese di Ottobre pubblicherò una recensione approfondita.