Recensione del binocolo LEICA TRINOVID 7×35

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PREMESSA

Esistono binocoli senza tempo che ognuno di noi vorrebbe possedere. Molti sono ormai vecchi, consunti e con le ottiche graffiate, pochi sono nuovi , poiché fiammanti tributi iconici di un’epoca passata.  Il Leica Trinovid Classic 7×35 che ho testato è tutto ciò: ottiche e trattamenti  moderni racchiusi in un design raffinato e compatto che rimanda con la mente e con il cuore agli anni Sessanta.  Ho ricevuto un esemplare in prova grazie alla collaborazione di Forest Italia. Il prezzo suggerito per il mese di Agosto del 2022 è di 1525 Euro. Questo binocolo è disponibile anche in altri due formati: 8×40, 10×40.

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Buona visione  e buona lettura a tutti voi. 

 

 

 

DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE

 

Modello  LEICA TRINOVID 7×35
Ingrandimento 7X
Obiettivi (mm) 35
Pupilla di uscita (mm) 5
Estrazione pupillare (mm) 16
Distanza minima di messa a fuoco (m) 4
Campo  reale  di vista a 1000 m in metri 140 – 8°
Campo apparente (°) 56° (Formula classica)
Trasmissione di Luce 90%
Distanza inter-pupillare 55-75
Regolazione delle diottrie + -3
Composizione scafo ottico Alluminio
Tipo di Prisma Schmidt-Pechan
Impermeabilizzazione   A prova di spruzzi
Temperatura di esercizio (°) N.D.
Dimensioni (mm) 107x132x52
Peso (g) 590
Prezzo (Euro Iva Inclusa – Agosto 2022)  1525
Garanzia 24 mesi
Sito di riferimento Forest Italia
 
 

ACCESSORI IN DOTAZIONE

Nella dotazione, oltre al binocolo, sono presenti:  i  tappi copri oculari, una tracolla, una custodia di pelle nera, un panno per la pulizia delle ottiche, il certificato con le istruzioni e il certificato di collaudo del laboratorio Leica. Non sono previsti i tappi di copertura per gli obiettivi  ma la custodia svolge alla perfezione il compito affidatole. Sono riuscito ad avere in prestito da  Forest Italia S.r.l. una demo usata dalla Stampa e nelle fiere per verificare le sue prestazioni dopo molte ore di utilizzo. Penso sia un valore aggiunto per i lettori poter leggere un test su un prodotto che non è appena stato estratto dalla scatola o magari selezionato dall’azienda.


ACCESSORI OPZIONALI

Non esistono accessori opzionali per questo binocolo.

Fig.1 – Un bel primo piano sul Leica (Retrovid) Trinovid 7×35

MECCANICA E SISTEMA A FUOCO

Il Leica Trinovid 7×35 è composto da uno scafo di alluminio protetto da un elegante rivestimento di pelle. Sul ponte di comando è presente il “bollino rosso” che tanti appassionati ha fatto innamorare nel corso degli anni. Questo binocolo è molto leggero, la mia bilancia elettronica ha stimato un peso inferiore a quanto dichiarato dalla Casa Madre: 570 grammi senza la tracolla che sono distribuiti su 132×94 mm (quando chiuso)

Modello Peso Dimensioni ( chiuso)
LEICA TRINOVID 7×35 570 g 132×94 mm

Ovviamente non è un binocolo gommato e robusto  come le serie Trinovid HD, Ultravid HD -Plus e Noctivid  ma è comunque garantito per resistere agli spruzzi di acqua. Personalmente l’ho usato sotto un paio di temporali estivi, senza particolari problemi.  Grazie all’ampio ponte centrale non ho avuto problemi a impugnarlo: due dita si estendono sino al centro, il dito indice si deve piegare leggermente per raggiungere la manopola di messa  a fuoco, mentre il mignolo rimane esteso sulla ghiera per la compensazione diottrica. Fornisce una ottima sensazione di confortevolezza. E‘ quasi leggero come un compatto da 25 mm ma ha la luminosità e il confort osservativo di un binocolo da 40 millimetri.   L’assemblaggio dei componenti è di alta qualità, simile a quello dei piu’ costosi Top di Gamma.

Fig.2 – Un primo piano sul sistema di messa a fuoco con rotelle in metallo zigrinato- godronate in maniera ottimale

Per quanto riguarda il sistema di messa a fuoco, sono presenti due manopole metalliche zigrinate e godronate simili ai modelli venduti tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Seppure l’esemplare testato fosse una demo usata, data ai giornalisti del settore, ha rilevato una ottima fluidità e precisione, con un punto di fuoco univoco. La distanza minima di messa a fuoco che ho stimato è di poco inferiore ai quattro metri dichiarati, il mio esemplare ha messo, infatti, a fuoco a circa 3,50 metri. Da questa distanza è necessario ruotare la manopola in senso orario di poco piu’ di un giro e mezzo per raggiungere l’infinito.  La manopola ha un diametro di 26,4 mm ed è spessa circa 7,20 mm. Non è  tra le piu’ grandi ma è perfetta per il design e lo scopo per cui è stata progettata. La rotazione della manopola per la compensazione diottrica sull’oculare destro presenta un movimento meno fluido, come è giusto che sia, per evitare spostamenti accidentali durante l’utilizzo sul campo.

Fig.3 – Una curiosità: non tutti sanno che per le missioni APOLLO, la NASA scelse il Leica Trinovid appositamente modificato in un sistema monoculare molto leggero e affidabile – Immagine, cortesia: Leica Camera

 

Modello Distanza minima di messa a fuoco Senso di rotazione Raggiungiment1o dell’infinito dalla distanza minima
LEICA TRINOVID 7×35 3.50 m orario  poco piu’ di un giro e mezzo  

 

 

OTTICA

Obiettivi

Gli obiettivi del Leica Trinovid 7×35 forniscono una ottima nitidezza e un contrasto molto alto al centro del campo, la resa dei colori è ottima, anche se a volte, come leggerete nel paragrafo specifico, si nota un po’ di aberrazione cromatica. Personalmente, le definirei senza problemi: ottiche “ED”.

Fig.4 – Un primo piano sugli obiettivi da 35 mm di diametro del Leica Trinovid



Oculari

Gli oculari del Leica Trinovid forniscono un campo apparente di 56°. Per la mia conformazione del viso  li ho trovati molto comodi da utilizzare, decisamente piu’ comodi di un binocolo compatto da 25mm di diametro. La gomma che protegge i paraluce è morbida e confortevole. I paraluce si estraggono in senso verticale, senza alcuna rotazione. Sono dotato di un sistema click-stop, egregio, con le posizioni nette e univoche. Sul bordo inferiore sono stati incisi i segni -/0/+.
La distanza interpupillare che ho misurato è compresa tra 57.1 e 79.80 millimetri. Alla distanza di 66 millimetri quella tra gli oculari è di  ben 30.60, un ottimo valore che concede un  confort elevato.

Fig.5 – Viste le sue dimensioni compatte, ho trovato molto comodi gli oculari. Ottima anche il confort per le persone con una piccola distanza inter-pupillare
Modello Diametro lente di campo Diametro barilotto Distanza tra gli oculari con una distanza di 66 mm
LEICA TRINOVID 7×35 20.45 mm 32.96 mm 30.60 mm

Come visibile nella tabella, la distanza di messa a fuoco (con la interpupillare a 66 mm) è molto comoda anche per chi possiede un naso importante.

La estrazione pupillare mi è parsa un poco inferiore a quanto dichiarata, consiglio, come sempre ai portatori di occhiali di verificarne l’eventuale confort osservativo.

Prismi


Questo binocolo è composto con prismi a tetto Schmidt-Pechan. La pupilla di uscita è perfettamente circolare e se si eccettua un po’ di riflessi nella parte esterna che la circonda, mi pare fornire, anche in questo caso – un ottimo risultato, comparabile se non addirittura migliore di molti binocoli al Top della Gamma.

Fig.6- In questa immagine si può notare l’ottimo contenimento dei riflessi nei pressi della pupilla di uscita

 

Trattamento anti-riflesso


I trattamenti anti-riflesso sono, come dichiarato, di ultima generazione. E’ presente, anche la  tecnologia  AquaDura TM che non consente l’agglomerazione delle gocce d’acqua ed evita l’accumulazione dello sporco, oltre a facilitare la pulizia delle lenti. Per ciò che concerne le osservazioni in controluce, li ho trovati  molto efficienti, anche grazie ai deflettori presenti all’interno dello scafo ottico.

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

Aberrazione cromatica in asse

Nella maggior parte delle condizioni osservative, al centro del campo l’aberrazione cromatica è ininfluente, ma lo anche, ad esempio, osservando i nibbi bruni o le poiane in controluce.  Anche la prova effettuata con il gazebo bianco del mio giardino, ha mostrato un ottimo contenimento del residuo cromatico .Si nota soltanto durante dei test molto severi come le foglie in controluce su sfondo chiaro molto luminoso o ad esempio osservando il bordo della Luna piena.  


Cromatismo laterale 

Il cromatismo laterale è presente, come ovvio, e aumenta gradualmente spostandosi verso il bordo, si percepisce maggiormente il residuo spurio violetto che quello giallo-verde, ma nulla di 

Curvatura di campo

Non è un binocolo a campo piatto ma le immagini ai bordi rimangono sempre leggibili. La visione d’insieme, di fatto, è piacevole e mai affaticante. Osservando ad esempio la trama dei tronchi di betulla a 20-30 metri di distanza, se ne riesce anche ai bordi a percepire la variegata forma.


Distorsione angolare 

Il Leica Trinovid 7×35 presenta una   distorsione angolare a cuscinetto che percepisco verso il 75% dal centro del campo. Anche se non sono molto sensibile all’effetto “Palla Rotolante”, mi pare fornisca una buona resa nel panning, decisamente naturale e poco affaticante.

Altre aberrazioni  

Nella osservazione astronomica, su stelle di II e III Magnitudine si percepisce un po’ di coma (misto ad  astigmatismo) che toglie puntiformità alle stelle a partire da circa l’80% dal centro del campo. Le stelle al centro del campo sono puntiformi con un ottimo telescopio astronomico a rifrazione. Penso sia il binocolo che mi ha fornito la migliore puntiformità stellare in asse, o quanto meno, questo esemplare.

Fig.7 – Il risultato è stato ottenuto con tre osservazioni nel corso della giornata

 

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

Il test con la USAF CHART ha dimostrato, se effettivamente ce ne fosse bisogno, l’ ottima nitidezza di questo 7X che riesce a rivaleggiare anche con binocolo dal classico ingrandimento classico 8X. I bordi sono netti e incisi. Il secondo test, effettuato a mezzogiorno, con la USAF CHART molto illuminata, a svelato un “filo” di cromatismo residuo ma che era ben ricompensato dalla nitidezza e dal contrasto forniti da questo binocolo.

PROVA SUL CAMPO

Devo ammettere che questo binocolo non passai mai inosservato. Durante alcune escursioni ha destato la curiosità non solo dei birdwatcher e dei cacciatori ma anche degli appassionati di fotografia. Se utilizzato durante le escursioni con una fotocamera Leica, aumenta l’ego di qualsiasi appassionato, visto il fascino rétro emanato. Personalmente, lo porterei in una ipotetica gita intorno al mondo in accoppiata con una Leica M10 Monochrom, visto che l’accostamento tra il bianco nero e i colori brillanti del binocolo, non sarebbe di certo un matrimonio insensato.

Birdwatching

Non ha una messa a fuoco grande e rapida come i binocoli Leica piu’ adatti a questo genere di osservazioni. In ogni modo, la manopola è funzionale e la messa a fuoco di tre metri e mezzo, mi ha consentito di ammirare  dal capanno anche qualche soggetto molto confidente. Design affascinante a parte, è un binocolo leggero piu’ di un 32 mm ma che a volte mi è sembrato fornire una luminosità simile a quella di molti ottimi 42 mm. La profondità di campo è elevata anche per le osservazioni nel fitto del bosco. 

Fig. 8- Il Leica Trinovid durante un sessione pre-crepuscolare nel fitto dei boschi della Valganna (VA)

 


Osservazione paesaggistica

Come comprensibile, il formato 7×35 – a meno di esagerati schemi ottici molto ingombranti – non è foriero di grandi campi da vista. In questo caso si parla di 140 m a 1000 metri e devo ammettere che per questo genere di osservazioni gli otto gradi di campo reale sono quasi completamente sfruttabili. Nell’uso paesaggistico, oltre alla leggerezza, ho apprezzato l’ottimo micro-contrasto e la resistenza al controluce che non è ovviamente simile al Leica Noctivid ma che mi è parsa superiore rispetto a binocoli ben piu’ costosi, come ad esempio, lo Swarovski EL 8×32.

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Osservazione venatoria-crepuscolare

Qui si è rilevata una sorpresa. Come anticipato è un binocolo molto piu’ simile a un classico 7×42 che a un ipotetico 8×32. Il 7×35 è un formato incredibilmente universale che ben si adatta a mille utilizzi e devo ammettere di averlo apprezzato anche nelle osservazioni crepuscolari. Oltretutto, grazie alla sua ottima profondità di campo, anche in presenza di astigmatismo fisiologico o di miopia notturna, non è necessario intervenire spesso sulla messa a fuoco. 

 

Osservazione astronomica

Per osservare gli oggetti del cielo profondo sono necessari diametri maggiori di un 35 mm, ho pero’ apprezzato molto la visione grandangolare della Via Lattea che ha restituito stelle molto puntiformi, al centro del campo, l’esemplare testato era decisamente puntiforme, simile all’immagine ottenibile in un rifrattore astronomico. Ai bordi, a causa delle aberrazione geometriche sopraccitate, non si può beneficiare di stelle perfette sino ai bordi del campo, ma l’immagine d’insieme è piacevole. Sono anche rimasto colpito dalla trasparenza fornita da questo binocolo. In alcune nottate terse in alta montagna ho avuto la parvenza di osservare in un binocolo dal diametro superiore, vista la facilità con cui mostra i colori delle stelle: la stella doppia di Albireo, ad esempio, con questo binocolo è veramente stupenda. 
I bassi ingrandimenti non concedono di osservare ammassi stellari o globulari con grande soddisfazione, a meno di inquadrare oggetti molto aperti, come ad esempio il noto ammasso di Perseo.  La Luna mostra dei netti contrasti tra le zone di albedo chiare e quelle scure, pochi riflessi e come anticipato un lievissimo alone violetto intorno al bordo durante la fase piena. 

 

PREGI E DIFETTI

Pregi

  • Piu’ leggero di un binocolo da 32 mm, luminoso come molti 42 mm

  • Design retro impareggiabile

  • Ottimo assemblaggio dei componenti
  • Alta nitidezza e alto contrasto
  • Messa a fuoco minima di 3.50 metri

  • Aberrazioni geometriche inferiori rispetto ai modelli degli anni Sessanta- Ottanta.

  • Otto gradi quasi completamente sfruttabili in ogni occasione

 

Difetti

  • Non è robusto e impermeabilizzato come la serie Leica Trinovid HD
  • In alcune condizioni di illuminazione è evidente l’aberrazione cromatica
Fig.9 – Il sottoscritto durante un test sul campo

IN SINTESI

Il binocolo Leica Trinovid 7×35 non ha eguali. Possiede un forte carattere con un design retrò molto fascinoso, ottimizzato con vetri e trattamenti di ultima generazione. E’ leggero quasi come un compatto da 25 mm ma è luminoso come molti binocoli da 42 mm di diametro.  Il formato 7×35 che ho testato si è dimostrato valido e performante, pressoché in tutte le condizioni osservative, anche se ovviamente non è robusto come altri binocoli Leica specificatamente progettati per un intensivo uso outdoor e venatorio. Ammetto che potrebbe esserci anche qualche appassionato disposto a comprarlo solo per esibirlo talvolta al collo  durante una vacanza a Cortina o per poggiarlo sul proprio scrittorio d’epoca, dato il forte fascino che emana. Grazie alla ottima resa dei colori e al contrasto molto alto si fa perdonare un po’ di aberrazione cromatica, peraltro decisamente poco invasiva e simile a molti binocoli dal prezzo simile e superiore. E ‘il classico binocolo da usare in ufficio, durante la pausa, da portare a teatro per vedere la propria soprano preferita, ma anche per essere portato in cima a una vetta e di notte utilizzato per ammirare la Via Lattea, comodamente accoccolati sullo sdraio del rifugio.

 

PREZZO E GARANZIA

Il prezzo suggerito è di 1525 euro Iva inclusa

RINGRAZIAMENTI

Io ringrazio Francesco Corrà di Forest Italia per avermi inviato in visione l’oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare le mie impressioni sul campo.

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici.  Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale  di  Forest Italia