PREMESSA
Era da qualche mese che attendevo di testare il binocolo oggetto di questo articolo: si tratta del Sig Sauer Zulu 6 16×42 che costa 1149 Euro. Mi è stato gentilmente fornito in visione da Bignami, distributore ufficiale dei prodotti SIG SAUER per l’Italia.
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Buona visione e buona lettura a tutti voi.
STORIA DEL MARCHIO
La storia di Sig Sauer ha origine nel 1852 sopra le cascate del Reno in Svizzera, quando
Friedrich Peyer imHof, Heinrich Moser e Conrad Neher crearono una fabbrica di vagoni ferroviari. In quel periodo nulla avrebbe fatto presagire che i loro intenti commerciali si sarebbero trasformati in tutt’altra cosa. Nel 1859, infatti, raccolsero la richiesta del Ministero Federale Svizzero e parteciparono a un bando di concorso per la costruzione di un fucile all’avanguardia che potesse migliorare le esigenze dell’esercito svizzero. Dopo altri cinque anni, nel 1864, grazie alla creazione del Prelaz-Burnand, la Swiss Wagon Factory, da loro fondata, vinse il premio. Forte di una commissione di 30.000 fucili, l’azienda mutò il nome in Swiss Industrial Company , Schweizerische Industrie-Gesellschaft, conosciuto, quindi, come SIG.
Nel 1949 presentarono il famoso SIG P49 e la P220, la nuova pistola dell’esercito che fu poi seguita dalla compatta P230 della Polizia svizzera. Negli anni Settanta acquisirono la Hämmerli Target Arms di Lenzburg, Svizzera e JP Sauer & Sohn, GmbH, di Eckernförde, Germania occidentale, due note aziende costruttrici di fucili da caccia. Per espandere la propria attività negli anni Ottanta decisero di rivolgersi al mercato degli Stati Uniti di America. Nel 1985 nacque la SIGARMS®, Inc. con sede in Virginia. Negli anni successivi si specializzarono nella fabbricazione di armi, sviluppando linee di fucili e pistole che hanno fatto la storia nel settore . Nove anni dopo, fu creata la Training Academy che propone ancora oggi corsi per i civili e le forze dell’ordine.
Nel 2007 Sigarms si è trasformata in SIG SAUER®, triplicando la forza lavoro e gli investimenti per la produzione di nuovi prodotti (pistole e fucili). Dopo sette anni è stata creata la nuova sede aziendale presso Newington, NH, mentre nel 2015 SIG SAUER ha iniziato a proporre ottiche da tiro, visuali, munizioni e fucili ad aria compressa rifornendo sia il mercato civile che quello militare nazionale ed estero. E’ notizia, ad esempio, di qualche settimana fa che SIG SAUER ha ottenuto un contratto di fornitura, dopo 27 mesi di test e valutazioni, per l’esercito degli Stati Uniti d’ America con le nuovi armi “SIG SAUER NEXT GENERATION SQUAD”.
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Ingrandimento | 16X |
Obiettivi (mm) | 42 |
Pupilla di uscita (mm) | 2.6 |
Estrazione pupillare (mm) | 14 |
Distanza minima di messa a fuoco (m) | 8.2 |
Campo reale di vista (°) | 3.8 |
Campo apparente (°) | 60.8 |
Intervallo distanza inter-pupillare (mm) | 56-75 |
Regolazione delle diottrie | +-3 |
Composizione scafo ottico | Polimeri |
Tipo di Prisma | Schmidt-Pechan |
Impermeabilizzazione | IXP4 |
Dimensioni (mm) | 170×80.60 (91.70 zona oculari) |
Peso (g) | 668 grammi con tappi, batteria e tracolla |
Prezzo (Euro Iva Inclusa) Bignami.it | 1142 |
Distributore ufficiale per l’Italia | www.bignami.it |
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Nella dotazione, inserita all’interno di una sobria scatola grigia, sono compresi oltre al binocolo: una borsa in cordura, la tracolla, la garanzia e un piccolo manuale in lingua inglese. Personalmente ho ricevuto anche alcune fotocopie in lingua italiana che descrivono le caratteristiche generali dei binocoli della serie Zulu. Ricordo ai lettori che l’espressione “Zulu” (Zulu Time o Zulu Hour) è utilizzata per definire l’orario GMT soprattutto in ambito militare
ACCESSORI OPZIONALI
Non esistono accessori opzionali per questo binocolo
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Il binocolo Sig Sauer Zulu 6 16×42 non ha di certo il design di un classico binocolo. Sono stati utilizzati prismi Schmidt Pechan ma a causa del sistema di stabilizzazione con giroscopi il suo design è abbastanza lineare con uno scafo ottico molto stretto e affusolato, intervallato, unicamente, nella parte posteriore dal vano della batteria. L’armatura di protezione, di gomma grigia è decisamente spessa. Rispetto ad alcuni binocoli della concorrenza, il suo design facilita l’utilizzo con una sola mano, il pollice, infatti, avvolge completamente la parte inferiore, mentre il medio consente la rotazione della manopola di messa a fuoco. Si inserisce perfettamente anche dentro un tascotto o dentro le giacche e i giubbotti tattici. Penso che questo design non sia lasciato troppo al caso.
Sul ponte superiore è presente oltre alla manopola di messa a fuoco, l’incisione sulla armatura della scritta OIS (Optical Image Stabilization) . Nei pressi degli oculari è stata inserita la leva per l’attivazione del sistema OIS, di cui vi scriverò tra poco. Nella parte inferiore, dello scafo ottico , invece, è possibile osservare il numero di serie, la scritta “China”, e la dicitura US PATENT.
La messa a fuoco si è rilevata fluida e con uno snap test abbastanza univoco. Direi che ha soddisfatto le mie esigenze soprattutto perché a 16X la profondità di campo è decisamente minima e questo non concede errori di regolazione. Ho stimato una distanza di messa a fuoco minima molto buona per un 16X, ossia 3.8 metri, per raggiungere l’infinto è necessario ruotare la manopola di poco meno di un giro in senso anti-orario. Mi sembra una eccellente prestazione, dato il medio ingrandimento che consentirà di osservare anche soggetti decisamente vicini.
SISTEMA DI STABILIZZAZIONE
Il sistema di stabilizzazione è a giroscopi, sul sito ufficiale i gradi di compensazione non sono citati, ma penso siano nell’ordine di 2°, 2.5°. Il sistema è alimentato soltanto da una semplice mini batteria AA da 1.5V ( in dotazione è stata fornita una Vinnic Alcalina AM3 KR6) che ho scaricato dopo circa 28 ore di utilizzo (anche notturno e a cinque gradi di temperatura esterna). Non è dotata di nessun sistema di disattivazione. Molti binocoli stabilizzati si sospendono quando posizionati in verticale, con il SIG SAUER avrete la possibilità di osservare ad esempio, da un elicottero o da un palazzo senza alcun problema, di contro dovrete ricordarvi di girare la levetta su OFF, anche se la lunga durata delle batterie non sarà un problema anche durante le lunghe escursioni.
Devo ammettere che è proprio il sistema di stabilizzazione ad avermi ben impressionato, riesce a gestire molto bene anche 16 ingrandimenti, fattore costatato anche durante la prova con la USAF CHART a 35 metri. Rispetto a un classico 8X la mole di dettagli visibili è impressionante e si percepisce immediatamente la differenza tra OIS spento e acceso; compaiono: targhe, sigle degli aerei, particolari sulle montagne invisibili a binocoli dall’ingrandimento inferiore. Penso possa essere la scelta migliore per chi ha bisogno di “potenza” ma vuole viaggiare leggero, senza treppiede o monopiede. Attualmente è la stabilizzazione che piu’ ho prediletto oltre a quella del Fujinon 14×40 che ricordo stabilizza ben sei gradi ma costa decisamente di piu’, oltre a essere molto piu’ ingombrante.
OTTICA
Obiettivi
Il Sig Sauer Zulu 6 16×42 non utilizza ottiche ED, come era ovvia presagire dal prezzo di acquisto. Le immagini sono abbastanza nitide con un contrasto sufficiente, si percepisce, come leggerete nel paragrafo specifico, la presenza di aberrazione cromatica: Otticamente è molto piu’ luminoso e confortevole da utilizzare rispetto ai recenti stabilizzati 16×28 – 16×30, grazie anche all’ampio diametro degli obiettivi. Data la strana conformazione delle lenti frontali e la presenza di un leggero cut-off presso i bordi interni della pupilla di uscita ho provato a misurato il diametro reale di questa ottica con il metodo della torcia. In pratica ho proiettato la luce nell’oculare e misurato il cerchio di immagine creato. Come vedete è visibile il “taglio” dell’obiettivo. Potrei confermare che ha spanne il binocolo misura circa 38 mm di diametro.
Oculari
Gli oculari sono comodi da utilizzare, il paraluce è retrattile a rotazione senza stop prefissati, è composto da gomma morbia che facilita il confort. L’estrazione pupillare potrebbe non essere sufficiente a mostrare tutto il campo nei portatori di occhiali, consiglio quindi, se possibile, di testarlo prima dell’acquisto. La distanza interpupillare minima che ho misurato è di 49.70 mm, mentre la massima di 71.50.
Alla distanza inter-pupillare di 65 mm quella tra gli oculari è di 22.51. Personalmente non ho avuto particolari problemi di confort durante l’utilizzo.
Il campo di vista inquadrato è pari a 3.8° che generano un campo apparente grandangolare di quasi sessantuno grado.
Prismi
Come anticipato i prismi sono Schmidt Pechan. Osservando la pupilla di uscita da circa dieci centimetri di distanza si nota un lieve cut-off laterale che è ben rappresentato dalla prova con la torcia appena descritta. Di contro la pupilla di uscita nei pressi della lente di campo, alla corretta estrazione pupillare è perfettamente circolare. osservandola a distanza si nota il cut-off laterale interno come ho già anticipato. Ho provato a misurarla varie volte con il calibro giungendo a una stima media di 2.60, fattore in realtà in linea con un obiettivo da 42 mm con 16 ingrandimenti.
Trattamento anti-riflesso
Rispetto ad altre soluzioni stabilizzate di questo formato il Sig Sauer utilizzate il noto trattamento anti-riflesso dei cannocchiali da tiro e degli altri binocoli definito SpectraCoat™. Trattasi di rivestimenti a banda ultra larga con alta efficienza in grado di ridurre i riflessi sulla superficie per tutto l’intero spettro visibile.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica in asse
Qualsiasi ottica acromatica con un rapporto focale molto aperto mostra aberrazione cromatica sopra gli 8X e ovviamente anche il SIG SAUER ZULU 6 16×42 non ne esente. Nelle condizioni ideali, devo ammettere di non averla trovata neppure molto invadente, ma messo alla frusta su rami in controluce, antenne sullo sfondo di un cielo nuvolo, panelli bianchi o rapaci stagliati di fronte al sole, mostra ovviamente un po’ di alone verde-viola intorno alle sagome dei soggetti/oggetti.
Cromatismo laterale
Presente, piu’ o meno nella stessa misura e intensità evidenziati per il cromatismo al centro del campo.
Distorsione angolare
Minima quella angolare, si nota un po’ di distorsione di ingrandimento, dato che gli oggetti modificano la loro forma ai bordi del campo, ad esempio la luna si ovalizza un po’.
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico ho notato che si nota un po’ di coma e astigmatismo verso l’80% dal campo di vista. Al centro le stelle di II e III magnitudine sono abbastanza puntiformi, ma non capocchie di spillo come ad esempio in un rifrattore astronomico di alta qualità.
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Propongo il test ottenuto “a mano libera” con stabilizzazione OIS accesa e spenta. All’interno della tabella trovare anche una comparativa un po’ improponibile con uno spotting scope di 66 mm di alta qualità ma che ben rappresenta le capacità del SIG SAUER di mostrare “dettagli fini”. Come noterete la percezione dei dettagli tra OIS SPENTO e ACCESO è ben evidente anche tramite la USAF CHART. Il vero miglioramento però si ha nella sicurezza continua di percepire il dettaglio a 16X, mentre con l’OIS spento la riga 1 era percepibile ma a fatica, visto che le vibrazioni non mi avrebbero concesso di osservare un dettaglio della medesima risoluzione per molto tempo. Un altro pregio del SIG SAUER, rispetto ad altri stabilizzati è la leggerezza, perché se un binocolo è pesante non c’è sistema di stabilizzazione che tenga e ben presto le spalle e le braccia si stancheranno. In questo caso devo ammettere di aver osservato con estrema facilità, oltretutto anche con una sola mano, dove ho notato, caso mai una oscillazione tra la riga 3 e la 4.
PROVA SUL CAMPO
Devo ammettere di essermi divertito particolarmente nelle settimane in cui ho potuto testare il binocolo SIG SAUER ZULU 6 16×42. In primis è decisamente leggero e compatto. Abituato spesso a trasportare un 15×56 di alta qualità con monopiede e treppiede, con il “SIG” sono riuscito a fare qualche bella escursione con la mia mountainbike Husqvarna, godendomi con calma il panorama in cima alle vette raggiunte. Grazie al sistema OIS la percezione dei dettagli è ben superiore a quella osservabile con un classico binocolo 8x. Diciamo che la differenza di fatica tra il trasportare un 8×25 nello zaino e un 16×42 è veramente minima, mentre il piacere di osservare il paesaggio al doppio delle ingrandimenti è impareggiabile. Un 16x consente di soffermarsi su vari dettagli che con l’8x avremmo soltanto “saggiato “fugacemente durante il classico panning a grande campo.
Ho anche apprezzato la sua forma devo dire che la snellezza dello scafo consente non solo di trasportarlo con maggior facilità, rispetto ad altre soluzioni “stabilizzate” ma di gestirlo, qualora fosse necessario con una sola mano. E come riscontrato anche con il test con la USAF CHART, se si ha una mano un po’ ferma, si può sfruttare anche con una sola mano per discreti periodi di tempo. Nulla da eccepire sulla durata delle batterie che si è scaricata praticamente alla fine del test. Ovviamente non ha un’ottica apocromatica, si nota talvolta un po’ di aberrazione cromatica ma i dettagli sono sempre ben visibili. Un altro fattore positivo e la brevità della messa a fuoco, non è da tutti, infatti passare da tre metri e ottanta all’infino in poco meno di un giro completo di manopola.
PREGI E DIFETTI
Pregi
-
Efficacia del sistema di stabilizzazione
-
Compattezza e leggerezza
-
Campo apparente grandangolare
-
Buona durata delle batterie (circa 28 ore, uso misto notte, giorno)
-
Ottima distanza-interpupillare
-
Sicurezza del brand per assistenza post-vendita e rivendibilità nell’usato
Difetti - Ottiche acromatiche
- Presenza di aberrazione cromatica
- Difficoltà ne sostenere il binocolo su cavalletto a causa del vano batterie presente sullo scafo posteriore.
IN SINTESI
Il binocolo stabilizzato SIG SAUER ZULU 6 16×42 è un prodotto decisamente interessante che potrebbe avere una sua particolare fascia di utenza, grazie al medio ingrandimento e soprattutto alla buona funzionalità del sistema di stabilizzazione. E’ perfetto per osservare panorami, animali e anche il cielo con un discreto dettaglio e una buona qualità ottica senza l’utilizzo del cavalletto fotografico. La sua costruzione robusta e la durata della batteria ne fanno, inoltre, un compagno affidabile per lunghe uscite sul campo. La grande fama del marchio SIG SAUER, farà felici non solo gli amanti di questa nota azienda del settore ma anche i neofiti alla ricerca di aziende sicure che esistono da tantissimi anni e che consentiranno anche una eventuale assistenza post-vendita negli anni a venire.
PREZZO
Il SIG SAUER ZULU 6 16×42 costa 1149 euro, prezzo suggerito dal distributore ufficiale
RINGRAZIAMENTI
Io ringrazio Achille Berti di Bignami.it per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare le mie impressioni.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Bignami cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie!
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.