L’azienda Vixen, molto conosciuta nel settore astronomico, ha inziato, da qualche anno, a produrre “ottiche sportive” Negli ultimi anni, infatti, sono comparsi, nel catalogo giapponese, decine di binocoli, per l’uso prettamente naturalistico, prima fra tutte la serie Foresta. Essa è composta da vari binocoli, sia con prismi a tetto che con prismi di porro. Durante il mese di Giugno, grazie alla collaborazione di Alpinhunting, ho testato un esemplare di Vixen Foresta 7×50 CF, passo ora ad esporre le mie impressioni.
Dati tecnici | |
Ingrandimento |
7x |
Diametro obiettivi |
50 mm |
Pupilla di uscita | 7.1 millimetri |
Campo di vista | 124 m / 1.000 m, 7,1 ° |
Distanza minima di messa a fuoco |
6,0 m |
Estrazione pupillare | 20 millimetri |
Regolazione diottrica |
n.d |
Fattore crepuscolare | 0.4 |
Riempito in azoto | n.d si |
Impermeabile | Sì |
Altezza, profondità, larghezza (cm) |
18x19x6.5 |
Peso | 930 gr |
Prezzo Luglio 2012 | 315euro (Fonte AlpinHunting) |


Costruzione e Meccanica
Il Vixen Foresta 7×50 CF, riprende, in parte, il design e la meccanica dei notissimi Vixen Ultima, seppur, in questo caso, sia stata data maggior importanza alla robustezza ed alla impermeabilizzazione.
Il binocolo è composto da uno chasiss in metallo, presumo in lega di alluminio. Il peso che ho riscontrato è identico a quello dichiarato dalla casa, 930gr. Le dimensioni sono decisamente compatte, rispetto ad altre soluzioni. Il binocolo fa uso di prismi di porro, mentre il design è classico a cerniera centrale. E’dotato di un sistema di messa a fuoco centrale con regolazione delle diottrie sull’oculare destro.

Premendo con le dita sul carrello centrale, composto di materiale plastico, si nota una evidente flessione degli oculari. Ovviamente, come il prezzo di acquisto fa anche presuppore, non è paragonale alle soluzioni utilizzate sui binocoli più costosi( Docter NOBILEM, Swarovski HABICHT, Nikon SE PREMIER). Sopra il rotore centrale, per aumentare il grip, è stata incollata una gomma zigrinata.
In ogni modo la messa a fuoco è risultata abbastanza precisa, non ho notato evidenti imputamenti o giochi. Sull’oculare destro è montata una ghiera laterale per la regolazione delle diottrie, un sistema che sposta dall’alto verso il basso la cella che contiene l’oculare.

Una soluzione che si discosta dalla classica ghiera centrale. Le conchiglie paraluce sono estraibili con il sistema a rotazione senza stop-prefissati.
La messa a fuoco minima è dichiarata in 6 metri, con un po’ di accomodamento visivo si riesce ad osservare anche a distanze inferiori, circa 5 metri. Per passare dalla minima distanza di messa a fuoco a circa 20 metri occorre 1/4 di giro, per passare dalla distanza minima all’infinito occore poco più di un giro intero di manopola.
Intorno allo chassis è presente una spessa gommatura, color verde scuro, a buccia di arancia che , oltre a fornire una discreta impermeabilizzazione, protegge il binocolo da urti accidentali. Le sedi per inserire la cinghia è integrata nello scafo e spezza, con un buon impatto ottico, la gommatura. E’ presente la filettatura per fissare il binocolo ad un supporto per le teste fotografiche.
Vixen dichiara che questo strumento è riempito in azoto. L’interno dello scafo ottico, presenta tantissime somiglianze, con la serie Ultima, diaframmi compresi. Come ho anticipato, l’opacizzazione interna è buona e le rifiniture esterne sono in linea con il prezzo d’acquisto che è decisamente competitivo. meno di 350 euro.
Come per tutti i binocoli con prismi di porro l’impugnatura è sicura e l’ergonomia è perfetta, il binocolo risulta leggermente sbilanciato verso gli oculari, questo consente di usare perfettamente gli incavi presenti nella parte inferiore dello chasiss siti sotto lo scafo ove hanno sede i prismi.
La serie Foresta è composta da altri formati. 8×32 CF, 8x42CF,10x42CF.

OTTICA
Lenti e trattamento
Rispetto a tutta la serie Foresta, il formato 7×50 che ho testato è l’unico a possedere un’ottica a tripletto, che posso tranquillamente definire ED. Le immagini, al centro del campo, sono molto nitide e contrastate e riescono a rivaleggiare con binocoli dal costo ben superiore, anche oltre i 1000 euro. Anche la brilantezza dei colori e la luminosità fornita sono di alto livello. Per una persona che ambisse ad osservare in uno strumento dotato di un ottimo rapporto prezzo-prestazioni posso confermare che attualmente il Vixen Foresta 7x50CF è un punto di riferimento.
Rispetto alla linea Vixen Ultima, questo binocolo fa uso di un trattamento Fully Multi Coated e non di un PFM , ossia perfect Full Multi-Coated che pare sia il trattamento più performante disponibile nella linea dei binocoli Vixen. Tuttavia le immagini di questo tripletto mi sono parse decisamente più nitide e contrastate dei classici “Ultima”. Sarebbe interessante fare una comparativa.
Oculari

Questo è un formato crepuscolare ed a meno di dotarlo di prismi giganteschi, un 7×50 fornisce dei campi reali alquanto limitati. Di fatto, il Vixen Foresta 7x50CF offre solo 7.1° che corrispondono a circa il 50° di campo apparente.
Il diametro della prima lente è di 24mm, il diametro dello scafo- oculari , compresi i paraluce in gomma, è pari a 46mm.

La distanza interpupillare minima , che ho misurato, è pari a 57mm ed in tal caso fra un oculare e l’altro rimangono soltanto 11mm di distanza. La massima distanza interpupillare concessa è pari a 76mm. La pupilla di uscita che ho misurato, in questo esemplare, è pari a 7mm, il diametro frontale delle lenti è esattamente di 50mm.

L’estrazione pupillare è dichiarata in 20mm, tuttavia per poter percepire il 100% del campo inquadrato ho misurato una distanza di poco inferiore ai 17mm. Differenze di confort varieranno al variare della conformazione del viso e della forma degli occhiali.
Prismi
Il binocolo fa uso di prismi a porro, in vetro BAK4. La pupilla di uscita non è risultata perfettamente circolare ed osservando il cielo illuminato, si nota una lieve vignettatura agli estremi del campo di vista.
Curvatura di campo
Il Vixen Foresta 7×50 CF fornisce un campo quasi totalmente piatto. Ovviamente, come risaputo, la percezione delle aberrazioni geometriche e molto più evidente nell’osservazione astronomica che in quella terrestre. Durante l’osservazione terrestre, le immagini risultano godibili sino a circa il 85%-90% del campo fornito. In ogni modo la “leggibilità” delle immagini ai bordi, rimane molto, molto buona, soprattutto sull’asse orizzontale. Osservando dettagli che non richiedono unalto potere risolutivo (ad esempio una tortora dal collare a 30 metri di distanza) è possibile, ai bordi, del campo, riconoscere con buona precisione il soggetto inquadrato.
Inquadrando il soggetto al centro del campo, mettendo a fuoco, portando il soggetto ai bordi del campo e provando a rifocheggiare non è possibile osservare l’immagine con la stessa nitidezza che ha , quando è a fuoco al centro del campo.. Per tale motivo, oltre alla curvatura, a partire da circa il 90% del campo, sono presenti altre aberrazioni geometriche, come è stato, per altro evidenziato, nel test astronomico.
Distorsione angolare.
presente, a cuscinetto, direi circa il 3-4% al 75%
Aberrazione cromatica
E qui viene il bello, con meno di 350 euro, guarderete in un binocolo , da un campo apparente modesto, ma che presenta una grande correzione dell’aberrazione cromatica. Siamo a livelli eccezionali, soprattuto al centro del campo. Per merito del tripletto, si nota unicamente un po’ di residuo cromatico “bluastro” agli estremi del bordo del campo e quasi sempre nelle forti condizioni di illuminazione. Penso che questa sia la caratteristica migliore di questo binocolo. Ho provato a mettere “alla frusta” il Vixen Foresta , osservando dei dettagli in forte controluce, come i rami con un cielo fosco in pieno pomeriggio e non sono stato in grado di evidenziare, al centro del campo, la presenza di aberrazione cromatica.
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico, che è un test molto critico per tutti gli strumenti, osservando, le stelle di II Magnitudine con il Vixen Foresta 7×50 si nota, verso il 85%, oltre alla curvatura di campo anche la presenza di astigmatismo. La puntiformità al centro del campo, è comunque buona.
Data del test: 11 Luglio 2012 |
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Modello |
Vixen Foresta 7×50 |
Campo di massima niditezza con stelle di II magn.puntiformi |
Cm 75% |
Puntiformità delle stella nel CM 10/10 (pinpoint) |
7/10 |
Altre aberrazioni |
25% curvatura di campo e un po di astigmatismo |
tabella 1
Uso pratico

Osservazioni naturalistiche
Il Vixen Foresta 7×50 CF è un binocolo contraddistinto da un ottimo rapporto “prezzo-prestazioni”.
Nell’uso pratico si apprezza la buona tridimensionalità, l’ottimo contrasto al centro del campo e la perfetta resa dei colori che è in grado di fornire. Queste caratteristiche potrebbero catturare l’attenzione dell’appassionato di osservazioni naturalistiche che non può investire delle cifre esorbitanti.
Anche la profondità di campo è molto buona, spesso, grazie all’accomodamento visivo, è possibile osservare gli involi a breve distanza, senza dover continuamente ritoccare la messa a fuoco. Le immagini sono brillanti e il contenimento dell’aberrazione cromatica è eccellente. E’ un fatto risaputo che i birdwatchers necessitino di un ottica molto fedele, in grado di concedere lo studio ed il riconoscimento del piumaggio. Il Vixen Foresta, consente questo, con poca spesa.
Ovviamente, visti i pregi si devono anche analizzare i difetti: il campo di vista è minimo, non possiede una meccanica sopraffina e sarebbe molto pretenzioso esigerla in un binocolo in tale fascia di prezzo.
Osservazione astronomica
Il Vixen Foresta 7×50 CF è l’ideale per osservare sotto cieli bui. La sua pupilla di uscita di ben 7mm, sarà sfruttata unicamente in questo frangente. In ogni modo, grazie alla ottima correzione delle aberrazioni geometriche si può con piacevolezza, anche per navigare fra le costellazioni. Eccellente la visione della luna, al centro del campo: un’immagine molto contrasta e priva di colori spuri

In sintesi.
Che dire? Con meno di 350 euro potrete acquistare un binocolo con prismi di porro, per uso prettamente naturalistico che potrebbe dare del filo da torcere anche a binocoli, con prismi a tetto, dal prezzo superiore.
Ringrazio Karl Neumeier dell’Alpinhunting per aver fornito il binocolo oggetto di questa recensione.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Luglio 2012. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici.
Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, sui punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere , si prega di contattare direttamente la AlpinHunting, cliccando sul banner qui di seguito.
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.