Premessa.
Grazie alla collaborazione di Swarovski Italia ho potuto utilizzare per quasi un anno e mezzo un esemplare del nuovo Swarovski ATX da 95mm. Lo scopo di questo articolo è quindi quello di presentare ai lettori di Binomania le mie impressioni riguardo l’utilizzo protratto in Natura, ma spesso anche in Astronomia e nel settore del Digiscoping.
Dati tecnici dichiarati dalla Casa Madre
Diametro (mm) | 95 |
Ingrandimento (x) | 30-70 |
Diametro della pupilla di uscita (mm) | 3.2-1.4 |
Estrazione pupillare (mm) | 20 |
Campo di vista (m) a 1000 m | 35-19 |
Campo di vista (°) | 57-71 |
Distanza minima di messa a fuoco (m) | 4.8 |
Correzione diottrica | +-5 |
Tramissione totale di luce (%) | 86 |
Diametro filtro | M97x 0.75 |
Lunghezza (mm) | 426 |
Peso (g) | 2150 |
Lunghezza focale fotografica con TLS APO | 900-2100 |
Temperatura di funzionamento (°) | -25 +55 |
Temperatura di stoccaggio (°) | -30 + 70 |
Impermeabile | si, sino a 4m |
Caratteristiche Tecniche in breve.
Lo Swarovski ATX 95 è il modello di punta della nuova serie modulare ATX. Il grosso modulo ottico di quasi 10cm di diametro si può agganciare rapidamente sia al modulo (prisma+ oculare zoom) angolato che a quello dritto. In questo caso gli appassionati potranno decidere se comporre un Kit “Straight” o un Kit “angled” oltre a decidere quale ottica prediligere: 65mm, 85mm e 95mm.
La mia scelta personale , da appassionato di Cielo e di Natura è caduta, oltre che sul grande modulo ottico da 95 mm, sul sistema visivo angolato. Ne espongo , qui di seguito, pregi e difetti.
Pregi.
1) Minore affaticamento nell’osservazione di soggetti alti in cielo: rapaci, aerei, etc.,etc.
2) Possibilità di ruotare il collare di fissaggio , in varie angolazioni possibili, per adattare lo strumento alle condizioni d’uso. Fattore questo molto importante nell’uso fotografico.
3)Maggiore stabilità grazie alla possibilità di mantenere il treppiede basso.
4) Un telescopio terrestre angolato ben si adatta anche alle eventuali osservazioni astronomiche.
5) Le macchine fotografiche compatte sforzano meno sull’asse orizzontale dell’oculare.
Difetti.
1) Minor immediatezza, all’inizio, nel rintracciare ed inseguire i soggetti. In questo caso viene in auto la stessa ditta che ha previsto, di serie, un piccolo puntatore, modificabile, da agganciare al tubo paraluce.
2) In caso di scatto e di osservazione dall’autovettura con l’ausilio di un Bean Bag (sacco di sabbia,semi,riso) o di un supporto da finestrino, è senza dubbio più fruibile un telescopio dritto.
3) Se si osserva da un altura dei soggetti sottostanti risulta abbastanza scomodo.
4) Se si scatta a mano libera con il TSL APO ed una reflex a mo’ di teleobiettivo il sistema angolato è molto scomodo da utilizzare.
Meccanica e costruzione.
Obiettivi: sono il cuore del sistema, nei modelli di alta qualità, se si eccettua l’ormai fuori produzione Pentax 100ED, nessuna azienda aveva superato il muro classico degli 80-88mm. Kowa ha mantenuto il Record, per qualche anno, grazie ai suoi TSN-883 e TSN-884. Di fatto sia nell’uso crepuscolare che nell’uso diurno, 80-88mm sono sempre sufficienti per garantire un buon potere risolutivo a 50X -60X ed una discreta luminosità.
Giacché l’ATX è stato concepito volgendo molto l’occhio al digiscoping , di primo acchito è fattibile ritenere che un “mostro” del genere sia molto più utile per questa tecnica fotografica che per la mera osservazione. Del resto vista la sua struttura modulare, il peso è decisamente superiore ad un classico 80mm tuttofare. Tuttavia dopo qualche ora di utilizzo si comprende che il suo ampio diametro, peso a parte, fornisce più lati positivi che negativi.
Con entrambi i moduli montati lo strumento è lungo quasi 43 cm e pesa circa 2200 g.
Ovviamente lo scafo ottico di tutti i componenti è impermeabilizzato e prevedere anche l’utilizzo di una lente neutra da 97mm di diametro per sigillare l’interno dall’entrata di polvere, acqua, umidità, etc.,etc. La sua temperatura di esercizio è compresa fra i -25° ed i +55° ed è impermeabilizzato sino a 4m di profondità. Insomma un perfetto strumento Outdoor.
Sistema di messa a fuoco.
Per facilitare la vita ai fotografi è stata utilizzata una classica ghiera centrale che muove internamente gli elementi per una corretta focalizzazione. Seppur non sia dotata di sistema di demoltiplica, grazie all’ampio diametro ed alla buona zigrinatura, consente sia un buon grip che una buona precisione. Quando ho avuto modo di provare tutti e tre i moduli ho notato che spesso la durezza della ghiera non dipende dal sistema in sé,ma da una possibile imperfezione della gommatura che, agganciandosi al modulo ottico, forza leggermente la rotazione della ghiera e/o dello zoom. Il modulo da 95mm da me testato presenta, un poco, tale problema.
Nell’uso fotografico, soprattutto con il modulo TLS APO agganciato e il prisma dritto, il feeling è molto simile a quello dell’uso con classico obiettivo fotografico,eccetto, ovviamente ,per l’assenza di automatismi della messa a fuoco.
La messa a fuoco minima è pari a 4.8m, un valore dato principalmente dalla scelta di concepire uno zoom che parte da ben 30 ingrandimenti. Tale valore è sufficiente nella maggior parte delle osservazioni. Gli amanti dell’osservazione ravvicinata di soggetti dovranno necessariamente rivolgersi altrove.
Ottica.
Obiettivo.
Il grosso obiettivo da 95mm è il cuore del sistema: un vero gigante che spesso mette in soggezione i possessori dei comuni e leggeri spotting scopes da 65-67mm di diametro. L’ottica alla fluorite consente, nell’uso visuale, una ottima percezione dei colori (neutra) un ottimo contrasto ed una nitidezza ai massimi livelli. Nell’uso fotografico, come avrò modo di esporre successivamente, si nota, talvolta, la presenza di aberrazione cromatica, difficile comprendere se dipenda dal sistema prismi-oculare o se sia ancor più incentivata dal modulo TLS APO.
Nel corso di questi mesi ho avuto modo di fare varie comparazioni con i classici spotting scopes da 80-85-88 mm e posso confermare che l’ATX 95 possiede circa un 15% di luminosità in più e di potere risolutivo rispetto al classico 85mm. I 70X uniti ad un’ottica di tale diametro riescono a concedere il riconoscimento di soggetti distantissimi che sono molto difficili da rilevare a 50X con uno strumento di diametro inferiore.
Non è quindi leggero come l’ATX 85, tuttavia è utile confermare che la differenza rispetto ai classici spotting scopes si nota, non solo fotograficamente.
Tabella riassuntiva.
Fedeltà cromatica: molto buona, tonalità neutra.
Nitidezza/Risoluzione: Lo Swarovski ATX 95 fornisce un’altissima risoluzione. A 70X con l’uso delle Usaf Chart si è dimostrato in grado di risolvere delle linee che appaiono confuse e non risolte in spotting scope da 85 e 88 mm a 60 ingrandimenti. E’un valore di riferimento, attualmente da battere, nel settore dei Telescopi terrestri.
Contrasto: Quando uno spotting scope è in grado di riprodurre un immagine nitida ed anche ben percepibile tra chiari e scuri si suole definire che essa possiede un “alto contrasto”. Il contrasto è la porzione di densità luminosa fra superfici diversamente chiare nelle zone di confine reciproco. In termini pratici uno strumento non deve quindi possedere un alta nitidezza ma anche un deciso contrasto per consentire di riconoscere soggetti nascosti, celati nella nebbia, mimetizzati, al crepuscolo, etc.,etc.
Per ciò che concerne questa qualità posso confermare che lo Swarovski ATX 95 possiede un ottimo contrasto, non alto come le ottiche alla fluorite di anni or sono o certe ottiche “calde” Made in Japan, ma pare un perfetto trait d’union fra nitidezza, fedeltà cromatica e contrasto.
Sistema oculare-prisma.
Essendo un corpo unico pare sensato dare una mio giudizio esclusivo. Ho utilizzato sia il modulo dritto che quello angolato. Come al solito mi è parso di notare una maggiore correzione delle aberrazioni geometriche nel sistema dritto e forse anche un filo di luminosità in più. Tuttavia alla fine ho optato per compiere la prova di durata con il modulo angolato.
Nell’utilizzo pratico il nuovo sistema Swarovski presenta pregi e difetti. Il pregio principale è quello di riuscire a regolare la messa a fuoco e lo zoom direttamente con una mano. Inoltre, l’integrazione dello schema ottico dell’oculare ha consentito la creazione di un eccellente zoom 30-70X con un elevato campo apparente, direi privo di vignettatura anche al massimo dell’ingrandimento. Il campo di vista fornito, infatti è compreso fra i 57° e i 71° di vista, ossia un campo a 1000 metri compreso fra 35m e 19m.
I difetti consistono nella impossibilità di utilizzare ingrandimenti inferiori, come i 20x o i 25 che spesso sono utili al crepuscolo o in caso di forte turbolenza atmosferica. Inoltre i possessori di oculari Swarovski che provengono dalla serie ATM STM o ATS e STS non li potranno utilizzare.
Reputo che, in linea di massima, Swarovski abbia deciso di fornire un sistema molto utile alla ripresa fotografica, con un ottimo campo apparente per limitare al massimo la vignettatura in caso di ripresa.
Inoltre è anche utile considerare che questo sistema può essere smontato e quindi risulta più facilmente trasportabile rispetto ad un rifrattore astronomico da 90-100mm di diametro.
L’ampia estrazione pupillare, di ben 20mm, consente un comodo utilizzo anche ai portatori di occhiali, la conchiglia paraluce è smontabile sia per facilitare la pulizia della lente sia per agganciare il modulo DRX che consente l’utilizzo del TLS APO e dell’ adattatore DCB II.
Trattamenti.
Swarovski non si sofferma sui trattamenti utilizzati, dichiara però che è stato applicato il concetto Swarovision a questo strumento, ritengo siano quindi presenti i vari trattamenti Swaroclean e Swarobright presenti sui binocoli di alta gamma.
Aberrazioni.
Curvatura di campo.
Non esiste. L’ATX 95 fornisce un eccellente campo piatto sino all’estremo bordo. Anche l’osservazione stellare è ottima con stelle puntiformi su tutto il campo di vista.
Aberrazione cromatica. Non si nota, visualmente, nella maggior parte delle osservazioni, almeno al centro del campo, talvolta compare ai bordi,come cromatica laterale. Solo in fortissime condizioni di illuminazione si può percepire, raramente, un piccolo alone spurio intorno ai soggetti anche al centro del campo. Ricordo ai lettori che la percezione dell’aberrazione cromatica è soggettiva e varia anche al variare della osservazione scotopica (crepuscolare e notturna) e fotopica.
Distorsione.
Non è presente. Come il sistema Swarovision prevede è stata eliminata la distorsione a cuscinetto. Visti gli alti ingrandimenti e relativo campo abbracciato, non ho avuto particolari problemi con l’effetto palla-rotolante che è decisamente più evidente nei binocoli 8X con un campo di vista decisamente più elevato di quello fornito da un telescopio.
Altre aberrazioni. Non osservate.
Utilizzo fotografico.
Nel corso di questi 500 giorni ho utilizzato lo Swarovski ATX 95 con varie macchine fotografiche.
Canon PowerShot S95 e S100, Nikon P310, Nikon V1, Canon EOS M, (APS-C) Canon 7D (APS-C). Ho tentato anche di usare una 5D MARK II e una 6D ma il sistema non è in grado di illuminare il sensore 24x36mm, vignettando vistosamente.
Per consentire l’uso delle compatte ho dovuto avvalermi del nuovo adattatore DCB II. In questo frangente ho sempre apprezzato le prestazioni crepuscolari di questo sistema avvalorate anche dagli obiettivi luminosi (F2- F1.8) delle compatte di nuova generazione. Le Canon PowerShot serie S (90-95-100-110 ed ora la nuova 120) rimangono le mie preferite in questo campo fotografico.
Ricordo che in tal caso la lunghezza focale ottenuta è data dalla focale ( nel formato 35mm) fornito dalla macchina fotografica compatta e dall’ingrandimento dell’oculare. Ad esempio con una fotocamera il cui zoom è impostato a 100mm e l’oculare a 60X, opereremo a 6000mm di focale.
Ovviamente le immagini più interessanti si compiono attraverso il TSL APO che in pratica è una piccola ottica fissa da 30mm. Grazie alla filettatura standard è possibile collegare tutti i raccordi T di vari sistemi, Nikon, Canon, M4/3, Sony, etc.etc. In tal caso la lunghezza focale (con APS-C) è compresa fra 700mm e 1800mm di focale.
Dopo aver usato la Canon 7D per un paio di mesi ho optato per la più leggera EOS M, trovando ben poche differenze nella ripresa fotografica dei caprioli al crepuscolo ma migliorando in stabilità. Oltretutto, visto che i soggetti che riprendo sono sempre a grandissima distanza, spesso anche a 150-200 metri, non trovo molta utilità nel mirino della grossa Reflex e preferisco avvalermi dello zoom del monitor della piccola mirrorless di casa Canon. Nella fotografia agli uccelli, tuttavia, ritengo veramente molto interessante la Nikon V1, in primis per la sua alta velocità di scatto, poi per il sensore che è una via di mezzo tra una compatta ed una mirroless e che consente un fattore di moltiplicazione pari a 2.5X. Inoltre ho notato che nel digiscoping è più utile fare uso di sensori piccoli e “meno esosi” di luce come i sistemi M4/3 o V1. Anche il mirino elettronico che si auto- illumina è una ottima via di mezzo, per chi ambisce ad ottenere un sistema fotografico a lunghissima focale con in più la possibilità di scegliere se inquadrare come una reflex mantenendo però un elevato contenimento dei pesi e degli ingombri. Sarebbe molto interessante usare le ultime reflex M4/3 fornite da Olympus.
Pregi e difetti nell’uso fotografico.
I pregi sono vari. Grazie all’ampio diametro della lente frontale è possibile utilizzare tempi di posa più veloci rispetto a quelli ottenibili con uno spotting scope da 80 mm di diametro. Tale caratteristica consente spesso di congelare il movimento di un animale al crepuscolo o di un rapido rapace.
Inoltre, come già anticipato, grazie al sistema integrato di focalizzazione e zoom, il fotografo troverà sempre e velocemente l’esatta regolazione del proprio Kit.
Il difetto, forse unico, che ho notato è la presenza di una discreta aberrazione cromatica in determinate condizioni di illuminazione. Intendiamoci nulla che possa essere eliminato in post-produzione con un buon programma di editing, tuttavia rispetto ad altre soluzioni fotografiche, come ad esempio il Kowa TelePhoto Lens Scope, il sistema ATX pecca nel contenimento di tale aberrazione. Penso che i tecnici potrebbero migliorare tale caratteristica.
Supporto ideale.
L’ingombro dell’ATX 95 è notevole, non tanto nell’osservazione visuale ma quando si fotografa a lunghezze focali elevate. Per tale motivo, nel corso di questi mesi, ho testato varie soluzioni. La prima si è rilevata perfetta nel visuale ma generante vibrazioni nel digiscoping: Treppiede in alluminio e testa fotografica Bogen 501 HDV. Seppur dotata di piastra lunga questo sistema non mi ha mai soddisfatto.
Sono poi passato ad un supporto astronomico. Testa altazimutale (con regolazione anche micrometrica) Vixen Porta II con piastra per binocolo multi-funzione. In tal caso l’assestamento ed il bilanciamento si sono dimostrati perfetti, tuttavia gli ingombri, il colore bianco e la scarsa fluidità mi hanno fatto desistere.
Il kit perfetto anche se un po’ pesante si è poi rilevato il seguente: Testa Benro GH-2 con treppiede Report Berlebach in versione camouflage. Ottimo bilanciamento, si gira con un dito anche con una reflex, ottima assestamento delle vibrazioni grazie al treppiede in legno. Buona capacità di camuffamento senza necessita di nastri camo od altro. Si potrebbe limitare ancor più il peso avvalendosi di un treppiede in carbonio, ma questo farebbe lievitare di molto il costo di acquisto, per ottenere le medesime prestazioni dell’eccellente treppiede Berlebach.
Osservazione visuale
Nel corso di questi mesi ho avuto modo di utilizzare lo Swarovski ATX 95 in varie condizioni climatiche nonché in vari settori osservativi. Per ciò che concerne il mio hobby attuale preferito, ossia l’osservazione dei rapaci, devo ammettere che il suo grande potere risolutivo dato dal rapporto “ingrandimento-diametro lente” mi ha consentito di scovare nidi di rapaci a 2 km di distanza con le intrecciature dei rami ancora ben visibili. L’ampio campo apparente, inoltre, consente di non perdere il soggetto, anche se con un sistema angolato si dovrà fare un po’ di pratica ed eventualmente avvalersi del semplice mirino fornito in dotazione.
Ho osservato in presenza di nebbia, pioggia, vento, neve, il sistema di sgancio rapido e le lenti neutre di protezione, hanno dimostrato di fornire un’ottima salvaguardia dello scafo interno, che di fatto, non presenta polvere o altri residui. Anche durante le osservazioni sotto zero, il sistema di messa a fuoco si è sempre rilevato perfettamente funzionante, un poco più duro, durante le prime settimane si è rilevato il sistema zoom, poi migliorato con l’uso.
Nell’uso crepuscolare l’alta luminosità a 30X consente di osservare alla perfezione caprioli e volpi anche dopo molti minuti dal tramonto del sole. Non oso immaginare quale sia la reale luminosità di questo strumento se utilizzato 20X.
Se l’alto costo di vendita è giustificato dall’ottima qualità meccanica e dal suo schema modulare, nell’uso astronomico, per tale cifra, si potrà disporre sicuramente di telescopi astronomici dedicati di diametro decisamente superiore.
In ogni modo, avendolo in visione per cosi tanto tempo, mi pare utile e sensato verificarne le prestazioni. Se ovviamente i 70X ne limitano l’uso nell’osservazione planetaria, già a tali ingrandimenti è possibile osservare decine e decine di crateri lunari, le rime e le raggiere più elevati ed anche la nota Rupes Recta. Nonché divertirsi a studiare le differente composizioni geologiche fra mari ed altopiani.
Il settore ove mi ha più aggradato è stato quello dell’osservazione degli oggetti del cielo profondo, ammassi stellari, ammassi globulari, galassie, asterismi, etc. etc. In questo caso il campo totalmente piatto, unito ad un eccellente zoom, in grado di adattarsi alle condizioni ambientali e alla forma del oggetto celeste, non hanno fatto rimpiangere la resa di un performante, ma ingombrante, telescopio apocromatico da 100mm di diametro.
Consiglio agli appassionati naturalisti che compiono osservazioni della natura in alta montagna, di dare uno sguardo anche al cielo, non ne rimarranno delusi. Ormai non è necessaria una grande dimestichezza con il Cielo Stellato, vi sono decine di applicazioni gratuite per i moderni smartphone che cullano l’utente di stella in stella, segnalando la presenza di oggetti celesti interessanti.
Giudizio finale.
Lo Swarovski ATX 95 ha dimostrato di mantenere una perfetta efficacia meccanica nel corso dei 500 giorni in compagnia del sottoscritto e dei collaboratori di Binomania, le finiture della gommatura di protezione si sono solo leggermente schiarite ma non hanno mostrato scollature o abrasioni, la regolazione della messa a fuoco e dello zoom sono perfettamente funzionanti e performanti, si è solo un po’ consumato la gomma paraluce, a causa del sudore e dello sfregamento, spesso operato, durante le sessioni invernali in alta montagna con gli occhiali da sole.
Ritengo che sia molto utile all’appassionato di fotografia che vuole addentrarsi professionalmente nel settore del digiscoping o al professionista ornitologo, al responsabile dei censimenti, i selezionatori, i Guarda parco o i militari della Guardia Forestale che abbiano bisogno di uno strumento luminoso, nitido,contrastato, molto affidabile e che sia in grado di fare rilevamenti fotografici alla fauna locale. Resta ovviamente il fatto che anche il birdwatcher più impegnato, anche se non fotografo, possa sfruttare le prestazioni di questo gigante verde.
Pregi e difetti.
Come ho avuto modo di confermare nel corso di questo articolo i pregi sono tanti:il potere risolutivo, la luminosità, l’assenza di aberrazioni geometriche e l’ottimo contenimento, nell’uso visuale, dell’aberrazione cromatica, la modularità del sistema, l’eccellente assistenza Swarovski e l’alto valore di vendita nel mercato dell’usato.
I difetti sono pochi: l’aberrazione cromatica visibile durante certi scatti fotografici e l’impossibilità di scendere sotto i 30X. Ovviamente anche il prezzo di acquisto non è per tutti.
Ringrazio Franco Cernigliaro di Swarovski Optik Italia per aver fornito per quasi un anno e mezzo lo strumento oggetto di questo test.
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Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata il 13 di Dicembre del 2013. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Swarovski Optik cliccando sull’immagine qui di seguito.
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.