Il “megamanager “, Binomania, Influencer e Instagram…povero me!

Qualche giorno fa ho avuto un piccolo scambio di opinioni con un giovane manager che ho dovuto contattare per chiedergli in visione dei prodotti. Scritta così parrebbe una donchisciottata contro i mulini a vento, quindi, meglio fare una premessa.

Come avrete ben capito una delle fasi più importanti per scrivere una recensione è di scegliere il prodotto da testare. Usualmente io lo seleziono per tre motivi principali:

  1. Richiesta diretta da parte degli appassionati. Non guardo molto al numero degli appassionati. Spesso decido di fare una videorecensione anche per una sola richiesta, come è giusto che sia. Ogni lettore di binomania è importante per me!
  2. Richiesta diretta da parte dell’azienda. Quelle che apprezzano l’imparzialità mia e dei collaboratori che ogni tanto mi aiutano, mi contattano per avere le mie impressioni sincere su un prodotto. Sono anche gli stessi dei quali vedete il banner. Spesso è una demo, spesso devo firmare patti di non divulgazione (e ne vedrete delle belle, tra mesi) spesso mi inviano una novità qualche settimana prima per consentirmi di uscire poco prima del lancio del prodotto.
  3. Mie preferenze personali. Beh, le ho anche io! Se mi appassiono di un settore particolare in un particolare momento (come adesso le fototrappole) cerco di farmi inviare i prodotti che almeno sulla carta reputo interessanti.

 

Cosa non testo?

I prodotti di ditte che vorrebbero una mera pubblicità senza impressioni sul campo, in quel caso esistono le figure dell’ambassador o dell’influencer.

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Non testo neppure per vendere, nel senso che posso inserire sul mercatino qualche prodotto mio o dei mie collaboratori che non usiamo più, ma ciò che non farò mai è comprare uno strumento nel mercato dell’usato, parlarne bene per poi rivenderlo, magari, a prezzo maggiorato. Non lo trovo deontologicamente serio e anzi è vietato dalla nuova normativa riguardante l’attività giornalistica (anche on-line).

Non testo prodotti solo per far lavorare i motori di ricerca, come i piccoli micro siti riguardanti “il miglior binocolo”, “ il miglior telescopio”, “il binocolo potente” di cui vi ho parlato in un altro editoriale.

Ultimamente  stanno anche arrivando nella mia casella postale proposte da aziende cinesi on-line che propongono accessori astronomici e binocoli in regalo in cambio di recensioni. Ho visto che qualche collega non italiano, anche abbastanza noto, ha iniziato a farlo e quindi temo che siano stati riconsegnati, ma tant’è. Non ci si deve scandalizzare, forse sarebbe, però, preferibile, informare i lettori quando i prodotti sono regalati per scrivere una recensione.

Finalmente per voi, vengo al dunque….

Come sapete Binomania ha una media giornaliera di lettori “effettivi” pari a 2000- 2500, con circa 6000 pagine viste. Si tratta di oltre 60.000 lettori al mese, quindi un numero non molto alto per chi è abituato ai settori dello sport o del gaming, ma che posso assicurarvi- avendo collaborato per anni con riviste dei miei settori prediletti – è di molto superiore a qualsivoglia tiratura “effettiva” di mensile specialistico. 

Scrivo “effettivo” perché un editore può sempre stampare 10.000 copie, venderne 1500 e mandare le altre al macero per usufruire di determinati benefici che non sto qui a spiegare…

Binomania si sta ampliando, sta crescendo nei contenuti e nel numero delle visite per questo motivo è normale che mi arrivi qualche nuova richiesta di “test”. Ad esempio ho appena iniziato a provare gli smartphone e i tablet “Rugged” della CrossCall, una nota ditta francese (vedrete il primo video penso a Marzo) e anche degli orologi da outdoor che piacevano a vari lettori.

 

Contattando quindi nuove aziende (per binomania) mi sono scontrato con la solita domanda: “Quanti follower ha su Instagram?”

Pubblico, quindi, un divertente siparietto che riporterò nel seguente modo, io saro’ “P” e il “megamanager del marketing” sarà “MM

MM – ma lei ha Instagram, quanti Followers ha?

Se mi avesse potuto vedere in faccia sarebbe diventato di sale come la moglie Lot. E’ da un’ora che  gli sto parlando di Binomania, degli articoli, del forum, del lavoro che c’è dietro e la prima domanda che mi pone è su… Instagram. Mi trattengo e rispondo candidamente.

P – In verità pochissimi, l’ho aperto da poco ( lo sento ansimare dall’altra parte del telefono)  lo uso raramente ma io non faccio l’influencer, penso che al mio lettore interessi più leggere un articolo completo o un video (spero) soddisfacente che vedermi in pose strane davanti a binocoli e altri strumenti. Insomma, dovrei ma non riesco..

MM –  guardi mi dispiace ma per politica aziendale  e perché.. (parte con un lungo discorso riguardo i vari corsi seguiti, tipo il megamaster in iper comunicazione digitale, etc., etc.) le devo dirle che noi mandiamo i prodotti in visione solo agli “influencer” che abbiano almeno 20.000 follower, anzi, agli influencer li regaliamo.

P – Capisco, ma io non sono un influencer (glielo avrò già ribadito una dozzina di volte) e non posso neppure farmi regalare un prodotto, visto la mia attività giornalistica. Quindi mi scusi per la domanda, signor mega manager, a voi non interessa che qualcuno recensisca il prodotto ma solo che il prodotto sia nella pagina Instagram di qualsivoglia persona che abbia questo numero di persone?”

MM  – Beh, sì, all’atto pratico è così.

P – Quindi pensa che se una avvenente signorina con 500.000 follower presenti in posa plastica un suo prodotto, avrebbe 500.000 possibili acquirenti? O pensa forse che sarebbe utile mostrare ai possibili acquirenti le reali funzioni di un prodotto? Forse di una buona parte dei 500.000 follower della signorina di turno interessa proprio lei e non il vostro prodotto.

A questo punto c’è una piccola pausa ..il megamanager inizia a elucubrare…

MM – Beh, no, sì, in realtà, sa… 500.000 follower sarebbero una cifra alta e ..in ogni caso, anche se la signorina non si intendesse del prodotto, non ne parlasse, moltissime persone per emulazione lo potrebbero vedere e poi comprare.

A quel punto saluto, gentilmente e mi congedo.

La stessa sera parlo con un caro amico che lavora nel marketing e mi ribadisce l’arcano sacro mistero dell’acquisto dei follower. Per tale motivo mi dice: “ti basta fare una semplice prova, vai a vedere i “mi piace” di uno degli influencer che ti hanno citato. Se la sua media supera il 30%- 40% dei suoi iscritti vuol dire che è veramente seguito e che la gente apprezza quello che fa, se è molto più bassa, quasi sempre i follower non sono reali e sono stati acquistati per fare volume. E’ un po’ come la questione dei video-corsi su YouTube. Non è detto che un video corso faccia veramente 20.000m visite, di solito sono pochi corsisti che per rivedere piccole parti del video , si collegano “n” volte a quel video che poi sembra essere virale…Si deve fare attenzione a non prendere lucciole per lanterne, soprattutto sul web. 
Dopo la sua ennesima perla di saggezza, rimango quindi scioccato sul fatto che per poche decine di euro, una persona possa acquisire credibilità su Instagram, magari togliendo lavoro a giornalisti, consulenti, tester che ci mettono ore di impegno e professionalità. Se penso alle decine di ore spese, ad esempio, per produrre l’articolo e il video riguardante le fototrappole SpyPoint che uscirà venerdì mi vien da piangere. Qui c’è gente che si fa una foto davanti a un prodotto ed ha il rispetto di molte aziende.

 

A questo punto,  vado a cercare due influencer ultra-rinomati dal MM e vedo che il primo con 26.000 follower ha una media di 1000 mi piace ogni post e  il secondo con 30.000 ne ha 1200.

Il giorno successivo, il mega manager forse perché si è preso la briga di andare a visitare il sito mi ricontatta.

MM: “ Sa signor Salimbeni, il sito è molto ben fatto, di stampo giornalistico e devo dire imparziale, tuttavia…- sottolinea quel “tuttavia”, come mia moglie durante una classica discussione familiare-  le consiglio di farsi risentire quando avrà almeno 5000 follower.

A tal punto pensa che forse lo ringrazi per la sua grande generosità, come un vecchio senatore impoverito avrebbe fatto con Vespasiano,  ma con un poco di orgoglio ribatto.

P – Sa, ha ragione ho avuto modo di andare a vedere le statistiche degli influencer che collaborano con voi.

MM– Bene, bene, e quindi?-

P – Mi spiega come mai i suoi mega influncer hanno una media prossima al 5-6%?. Ossia, neppure il 6% dei potenziali follower li segue realmente? E questo per quasi tutte le foto pubblicate.

 

Pausa, sembra stupito..io rido in cuor mio e prontamente ribadisco .

P– glielo dico io perché hanno comprato i follower.

Oltretutto io non vi avrei neppure chiesto il prodotto “in regalo”, io li restituisco sempre a test effettuato. Quello che vedo è che state regalando prodotti costosi a persone che non solo non scrivono articoli, non fanno video recensioni, insomma non li testano ma che hanno anche un cospicuo numero di utenti fasulli.

Sto ancora aspettando la risposta del “megamanager”, che ammutolito, si congeda con un – ho una chiamata sull’altra linea. Ci aggiorniamo.

 

Insomma, cari lettori, la situazione è questa. Per fortuna nel settore ottico sportivo- mi è capitato raramente di dover gestire queste situazioni, ma se volete che inizi a testare anche altri prodotti outdoor, è proprio necessario che i miei “followers” aumentino anche su Instagram, quindi- se vorrete- vi pregherei di seguirmi anche questo indirizzo.

https://www.instagram.com/binomania.it/

Garantisco..pose plastiche a tutti.. 🙂

 

Grazie a tutti  per l’attenzione.