Canon EF 500mm f/4L IS II USM di Guido Muratore e Piergiovanni Salimbeni

 

Impressioni sul campo

di Guido Muratore

Gli appassionati di fotografia sportiva e naturalistica lo hanno atteso per più di un anno: questo è infatti il tempo trascorso fra l’annuncio del Canon EF 500mm f/4 L IS II USM ed il suo effettivo lancio sul mercato. Ma ne sarà valsa la pena?

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Guido Muratore durante una fase del test

 

L’obiettivo si presenta molto più leggero della versione precedente (3190 g contro i 3870 g del vecchio 500) e Canon assicura che le differenze non si sono limitate al solo peso.

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Partiamo dallo stabilizzatore. La casa giapponese dichiara una stabilizzazione di 4 stop, al contrario dei 2 della precedente versione. Grazie a ciò ho potuto scattare immagini nitide a mano libera con tempi fino ad 1/100s con una fotocamera con sensore APS-C. Questo tempo è molto soggettivo in quanto varia in base alla forza di ognuno ed al grado di stanchezza (alla fine di una lunga giornata in montagna non avremo certamente la stessa stabilità che avevamo all’inizio della stessa).

E’ possibile inoltre selezionare tre diversi tipi di stabilizzazione: oltre alla modalità standard, ideale per soggetti statici, è presente una seconda modalità capace di stabilizzare un solo asse ed adatta quindi a seguire un soggetto in movimento lungo una traiettoria orizzontale; in questa nuova versione è inoltre presente una terza modalità che entra in funzione soltanto quando viene premuto il pulsante di scatto, aiutandoci dunque ad inquadrare un soggetto in movimento senza il disturbo dello stabilizzatore. Per questo motivo penso sia la più adatta nel caso dei fotografi naturalisti.

Per quanto riguarda la qualità di immagine c’è poco da dire, siamo ai massimi livelli. Già ad F/4 l’obiettivo da il meglio di se e la nitidezza migliora soltanto leggermente se si chiude il diaframma a f5.6. Prestazioni ancora migliori rispetto al vecchio 500 mm, ottenute grazie ad un nuovo schema ottico in cui le due lenti a bassa dispersione presenti nella precedente versione sono state sostituite da una in fluorite. E’ stata inoltre eliminata la lente frontale che serviva a proteggere il primo elemento del gruppo ottico (anche se ciò comporta maggiore attenzione nell’uso sul campo visto che i costi, nel caso di danneggiamento della prima lente, sono considerevolmente superiori).

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Qui un crop al 100% di una foto scattata a mano libera ed a tutta apertura

Veniamo ad uno degli ambiti più importanti in assoluto per la valutazione di un teleobiettivo di questo calibro: l’autofocus. Canon assicura che quest’ultimo è stato ottimizzato per le nuove 5DIII e 1DX. In pratica nell’utilizzo sul campo non ho riscontrato differenze fra la velocità di messa a fuoco con 5DIII e quella con 7D. Questo però è dovuto probabilmente al fatto che, durante il tempo in cui ho testato l’ottica, non mi sono mai trovato in situazioni limite di scarsa luminosità dove l’AF della 7D mostra i suoi limiti. Il discorso cambia quando aggiungiamo il moltiplicatore. Mentre la 5DIII continua a mantenere un AF rapidissimo la 7D comincia a rallentare, mantenendo comunque una buona velocità che consente tranquillamente l’aggancio anche in caso di soggetti in rapido movimento o in volo. Ho inoltre testato la 5DIII con il 2x. Il risultato è eccellente, l’AF rallenta ancora ovviamente, ma rimane decisamente utilizzabile (avevo visto come funzionava il vecchio 600 con il 2x e non è neanche possibile il confronto fra le due configurazioni talmente grande è la differenza).

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Di seguito ancora una marmotta fotografata con 500mm + 2x III @f8:

Altra nota positiva, soprattutto per gli amanti dell’avifauna è che la minima distanza di MAF è stata ridotta da 4.5m a 3.7m permettendo così ingrandimenti maggiori per i soggetti più piccoli.
Veniamo adesso all’unica nota negativa, che coincide paradossalmente con il punto di forza di quest’ottica: il peso. Pur essendo stata notevolmente alleggerita, il nuovo 500 mm Canon rimane pur sempre una lente da utilizzare con treppiede o almeno con un monopiede.

E’ impensabile lavorare a mano libera per più di 15-20 minuti consecutivi senza che il braccio cominci a tremare. Ho sentito spesso di gente che diceva di poter utilizzare per giornate intere persino il vecchio 500…mi chiedo quanto di vero ci sia in questo. Il peso è il motivo per cui non lo utilizzerei mai in montagna per lunghe escursioni e gli preferirei il nuovo 300 f2.8 L IS II eventualmente moltiplicato. La qualità probabilmente non sarà la stessa ma le braccia e la schiena ringrazieranno a fine giornata ed avrete comunque una combinazione di ottimo livello. Una configurazione del genere inoltre permette di spaziare dai

300 ai 600mm, cosa che torna utile nel caso di soggetti grandi o molto vicini. Naturalmente se fotografate principalmente avifauna il discorso cambia radicalmente ed il 500 diventa l’ottica ideale per i vostri scopi, grazie anche all’eccellente qualità che mantiene anche quando viene moltiplicata. La riduzione del peso è inoltre un grosso vantaggio per chi viaggia spesso in aereo considerati i pesi ridotti permessi per il bagaglio a mano.

Se siete appassionati di fotografia naturalistica il nuovo Canon EF 500mm f/4 L IS II USM è il vostro obiettivo ideale. Adesso non vi resta che trovare i circa 9500 euro che servono per portarselo a casa!

 

 

Caratteristiche tecniche ed innovazione del Canon EF 500 mm f/4L IS USM

di Piergiovanni Salimbeni

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un bel primo piano sul Canon EF 500mm F/$ IS II USM

Nel mese di Febbraio dell’anno 2011 Canon presentò l’evoluzione “II” dei due teleobiettivi più venduti ed utilizzati dall’azienda giapponese. il Canon EF 500 mm f/4L IS USM e EF 600 millimetri f/4L IS USM.
La loro costruzione in magnesio e titanio ha consentito di ottenere una enorme riduzioni dei pesi, quasi il 30% per il 600mm e un discreto 17% per il teleobiettivo oggetto di questo test.
Il design riprende quello classico delle serie professionali L: ossia un mix fra qualità ottica, robustezza e precisione dei comandi. Il layout grafico del nuovo 500mm è stato completamente rivisto, cosi come la posizione dei pulsanti di arresto che ora possono essere direzionati a piacere, grazie alla possibilità di ruotare la ghiera di presa sull’obbiettivo.
Il cuore del sistema è composto da un innovativo schema a 16 lenti in 12 gruppi. Il Canon EF 500mm F/4 IS USM II, beneficia di due elementi in fluorite ad altissima prestazione. Questa nuova configurazione ottica, consente, come visibile nelle immagini, di ottenere delle immagini ben contrastate e ricche di dettagli,sino agli estremi bordi del campo.
Questo teleobiettivo è ottimizzato con il rivestimento antiriflesso Canon Super Spectra Coatings e SubWavelength Structure Coating (SWC), in grado di contenere efficacemente le immagini fantasma nonchè i riflessi indesiderati. Non tutti sanno che i nuovi teleobiettivi Canon fanno uso di un rivestimento idro-repellente simile a quello presente sulle ottiche sportive di alta qualità (binocoli e spotting scopes).

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Canon EOS 7D- 1/500 sec; f/4,0; ISO 125- Nessuna elaborazione- Crop della immagine.Notate l’ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica

Questa tecnologia, in estrema sintesi, evita che le gocce di acqua e di condensa si depositino sulla lente agglomerandosi , ciò facilita nel contempo sia di fografare in presenza di pioggia o di forte umidità ma anche di pulirla con maggiore rapidità ed efficacia
Rispetto al modello precedente è stato anche inserito un più affidabile sistema ottico di stabilizzazione dell’immagine che consente, nell’uso su campo, di scattare con tempi sino a quattro volte più lenti rispetto a ciò che sarebbe concesso dalla lunghezza focale di questa ottica.
Con l’opzione IS 2 è stato migliorato l’algoritmo per aumentare l’efficacia nell’utilizzo in panning, mentre la modalità IS 3 consente al fotografo di cambiare rapidamente l’inquadratura tra vari soggetto, avviando l’IS nel momento della mera esposizione.

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incontro con capriolo. Canon EOS 7D- mano libera- 1/500 sec; f/4,5; ISO 1250

Il sistema di messa a fuoco (AF) è composto da un motore ultrasonico ad anello (USM). Ovviamente l’appassionato potrà focheggiare manualmente anche con l’AF attivato, una opzione molto utile per le micro-regolazioni di precisione che si possono attuare soprattutto durante le ostiche riprese naturalistiche.
La ghiera Power Focus è utile soprattutto agli appassionati di ripresa video che potranno regolare con estrema facilità la messa a fuoco motorizzata, ruotando la ghiera di richiamo in fase di ripresa.

L’apertura F/4 è un eccellente compromesso fra luminosità, compattezza e sfocatura delle immagini, anche in condizioni di scarsa luminosità. Eccellente, mi è parso anche l’effetto Bokeh (sfocatura dello sfondo) in grado di isolare il soggetto dallo sfondo, consentendo di ottenere delle immagini molto piacevoli e prive di distrazione, come spesso è avverabile, nelle foto in natura, ove non è possibile utilizzare un fondale.

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Crop del raw, originale, nessuna elaborazione. File originale. Premere sull’immagine per ingrandire

Come optional è possibile scegliere fra il supporto per treppiede lungo o corto, adatti anche ai più recenti e robusti mono-piedi.
Di serie viene anche incluso un cavo di sicurezza Kensington che consente una maggior tranquillità d’animo al fortunato possessore di questo valido teleobiettivo Canon.

Personalmente ho avuto il piacere di utilizzare questo teleobiettivo per circa un mese, facendo uso della classica EOS 7D e di una Canon 5 D MARK II. Nell’uso pratico ho apprezzato la robustezza e la qualità ottica di questo teleobiettivo, che su medi tragitti , pare ancora facilmente utilizzabile a mano libera. Ottimo l’utilizzo crepuscolare con la full frame ove sono sempre stato in grado di ottenere delle immagini nitide, con colori vividi ed accessi e stupendi sfocati.

N.B. In questa comparativa sono disponibili alcune crop di immagini ottenute con il Canon EF 500mm f/4L IS II USM

Pubblichiamo qui di seguito alcune foto ottenute da Guido Muratore, durante il test su campo.

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