Dati tecnici dichiarati dalla Casa Madre
Modello | SLC 15×56 WB |
Diametro lenti (mm) | 56 |
Ingrandimento | 15 x |
Pupilla di uscita (mm) | 3.7 |
Estrazione pupillare (mm) | 16 |
Campo di vista a 1000 m | 78 |
Campo reale | 4.5° |
Distanza minima di messa a fuoco (m) | 3.9 |
Compensazione diottrica | + – 5 |
Correzione delle diottrie | 8 dpt |
Distanza interpupillare (mm) | 56-75 |
Trasmissione di luce | 93% |
Fattore crepuscolare | 29 |
Elementi ottici (n) | 26 |
Temperatura di funzionamento (°) | – 25 * 55 |
Temperatura di stoccaggio (°) | -30 + 70 |
Impermeabilità sott’acqua (m) | 4 |
Dimensioni (mm) | 192 x 141 x73 |
Peso approssimativo (g) | 1.200 |
Prezzo | Attualmente non dichiarato |
Questo pomeriggio ho utilizzato, per qualche ora, il nuovissimo Swarovski SLC 15×56 WB. Vista l’attesa e le richieste da parte dei lettori di Binomania, posso anticipare le mie impressioni, facendo presente che si tratta di una preview e non di una recensione completa che potrò scrivere dopo aver utilizzato questo binocolo per molte ore ed in varie situazioni.
La prima cosa che ho pensato, da possessore di Swarovision 8.5×42, è che il nuovo SLC WB pare aver attinto moltissimo dalla tecnologia ” Swarovision”.
Nell’uso terrestre, infatti, il campo mi appare piatto. Ho osservato anche soggetti distanti vari Km, come croci e bivacchi sulle Alpi piemontesi e, durante ogni test, portando ai bordi, l’oggetto inquadrato al centro del campo, notavo una ottima planareità.
Seppur il cielo sia un po’ fosco e velato, questa sera, qualche rapido squarcio nel cielo estivo, mi ha concesso di verificare che le stelle di III Magnitudine sono ben puntiformi sino all’estremo dei bordi del campo. Una prestazione superiore al mio Fujinon 16×70 che ho utilizzato come metro di paragone.
Grazie all’ampio campo apparente, “l’immersione nella scena ” è stupefacente. Questo pomeriggio dal Monte Sette Termini ho spaziato in lungo ed in largo apprezzando l’ottimo
contenimento delle aberrazioni geometriche.
La messa a fuoco è stata migliorata, è più precisa e fluida di quella che equipaggia il mio esemplare di Swarovision 8.5×42. Non noto imputamenti in rilascio o differenze di fluidità.
Spero che tale sistema di focalizzazione ben presto sarà utilizzato anche nella serie Swarovision.
Presumibilmente questo binocolo fa uso di lenti apocromatiche, o come si usa dire oggi “HD”. L’aberrazione cromatica è ottimamente contenuta al centro del campo e si nota, solamente ai bordi del campo. In realtà, sono andato, a cercare con pignoleria un eventuale colore spuro al centro del campo. Esso si evidenzia in condizioni di controluce veramente
critiche, dove, il buon senso porterebbe a non osservare.
Il design è pulito e piacevole e molto snello nella zona dei prismi dove è possibile impugnare con estrema facilità lo strumento, seppur sia un binocolo da 56 mm di diametro.
Come è ovvio, è possibile usufruire dell’intero potere risolutivo fornito da questo strumento unicamente facendo uso di un solido treppiede. In ogni modo, devo dire che per osservazioni mordi e fuggi o per spaziare lentamente in panning è anche fattibile l’uso con monopiede o a mano libera.
In quest’ ultimo frangente, visto anche il peso abbastanza contenuto, sono in grado di osservare ininterrottamente per almeno un paio di minuti, prima di provare fatica alle spalle. Come è ovvio tale esperienza è prettamente personale.
Non essendo un portatore di occhiali non posso verificare la comodità della estrazione pupillare che , per nel 15×56 è pari a solo 16mm. Durante la settimana inviterò qualche amico
portatore di occhiali per verificarne la comodità osservativa. Tuttavia sono sicuro che la prova avrà buon esito dato che il profilo dei paraluce un gomma è bassissimo, quasi 1 mm.
Onestamente non so in che modo sarà ancora possibile migliorare, uno schema ottico simile, nei prossimi lustri. Il nuovo Swarovski SLC 15×56 mi pare una eccellente evoluzione della serie precedente e viste le sue caratteristiche lo posso tranquillamente piazzare ai primi posti nella elitè dei BIG EYES.
Onestamente ritengo che se i progettisti l’avessero siglata “Swarovision” al posto di SLC molti ci avrebbero creduto..senza porre alcuna lamentela.
In sintesi capirete quindi che, per ora, ho apprezzato molto la qualità ottica e meccanica di questo strumento. Nei prossimi giorni verificherò come si comporta durante le osservazioni crepuscolari e durante le varie condizioni di luce che si incontrano nell’utilizzo in mezzo alla natura.
Ricordo, inoltre, ai lettori che in occasione del Meeting nazionale di Binomania che si terrà il 6-7-8 Settembre in Val Gerola, sarà anche possibile comparare il nuovo SLC 15×56 WB contro il vecchio modello di proprietà dell’amico e collaboratore Gianni Merlini. In questo modo sarò in grado di fornirvi ulteriori informazioni.
Qui di seguito pubblico una breve gallery fotografica. Ringrazio Roberto Glaviano per le foto scattate durante la sessione osservativa sul Monte Sette Termini.
Rimanete in attesa di nuovi aggiornamenti
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.