Comparativa: Swarovski SLC 8×56 e Zeiss Conquest HD 8×56.

Premessa

Su Binomania ho avuto, spesso e volentieri, l’occasione di presentare le mie impressioni d’uso riguardo vari binocoli dotati di lenti da 56 mm di diametro.

Lo scorso anno, ad esempio, in compagnia di Paolo Monti e Maner Agnoloni, proposi una breve comparativa fra i migliori crepuscolari presenti sul mercato.

Da qualche mese sto osservando con altri due eccellenti binocoli crepuscolari: lo Swarovski SLC 8×56 e lo Zeiss Conquest HD 8×56, per tale motivo ho deciso di pubblicare questo test pratico per mostrare ai lettori le potenzialità di entrambe le realizzazioni.

SOSTIENI BINOMANIA!

Se apprezzi le  recensioni, i video e gli articoli, puoi sostenere Binomania con una donazione tramite PayPal.
I fondi saranno utilizzati per pagare le spese di rinnovo del sito, del forum e le spese vive per la creazione delle video recensioni.
Grazie!

 

Zeiss_Swarovski_1.jpg
Un bel primo piano sui due binocoli crepuscolari.

 

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre

modello Swarovski SLC 8×56 Zeiss Conquest HD 8×56
Diametro (mm) 56 56
Ingrandimento (x) 8 8
Campo visivo a 1000 m (m) 133 125
Distanza minima di messa a fuoco (m) 3.9 3.5
Estrazione pupillare (mm) 18 23
Qualità lenti HD HD
compensazione diottrica +/- 4 +/-4
Impermeabilizzazione si  (400mb) si (400 mb)
Peso (g) 1225 1275

Costruzione, meccanica e messa a fuoco.

Swarovski SLC 8×56
Questo performante binocolo presenta le medesime caratteristiche meccaniche del formato 15×56, di cui proposi, mesi or sono, una recensione.   Il binocolo, grazie al suo schema ottico, è decisamente compatt0, 194 mm x 141 mm x 73 mm distribuiti su un peso pari a circa 1200 g.

Zeiss_Swarovski_2.jpg
Abbastanza classico ma non per questo piacevole il design dello Swarovski SLC 8×56.

 

Il ponte centrale è ampio, la gommatura è spessa e, seppur sia meno anti-scivolo, rispetto alla serie Swarovision, svolge bene il proprio compito. L’azienda austriaca ha previsto un’impermeabilizzazione per una caduta in acqua sino a quattro metri di profondità oltre ad una temperatura di utilizzo compresa fra i -25 e i +55°.

E’ prevista la sede filettata per consentire di installarlo su un classico treppiede fotografico, inoltre, ho trovato molto utili gli incavi nella parte posteriore del telaio per consentire l’appoggio dei pollici e un miglior bilanciamento dello strumento.
Il sistema di messa a fuoco è centrale. In esso è integrata anche la compensazione della regolazione diottrica alla ormai comune metodologia del lifts and spins (solleva e ruota). La messa a fuoco si è rilevata precisa, anche se non è fluida come quella dello Zeiss Conquest HD. I paraluce degli oculari sono estraibili per consentirne rapidamente la pulizia ed è ovviamente compatibile con tutti gli accessori Swarovision.

Zeiss Conquest HD 8×56
Lo Zeiss Conquest HD 8×56 affascina senza dubbio il fortunato possessore, grazie al design moderno e sinuoso, seppur sia leggermente più lungo dello Swarovski (210 mm x 145 mm).  L’ampio ponte centrale garantisce un buon confort, mentre la cerniera centrale è sinonimo di robustezza.   Anche in questo caso il binocolo è perfettamente gommato, oltre che riempito in azoto e costellato di vari O-Ring che ne garantiscono una perfetta impermeabilizzazione.  Il suo peso è di poco superiore ai 1250 g. A differenza della gommatura “a buccia di arancia” dell’antagonista austriaco, il binocolo tedesco è dotato di una protezione composta di zone di maggior spessore nei punti più esposti alle cadute.

Zeiss_Swarovski_3.jpg
Piu’ “tormentato” e moderno il design del nuovissimo Zeiss Conquest HD 8×56.

Notevolmente robuste, appaiono le sedi per l’inserimento della cinghia che sono più spesse e meglio integrate allo scafo ottico. Per ciò che concerne il sistema di messa a fuoco, i progettisti Zeiss hanno preferito una classica e affidabile messa a fuoco centrale con una ghiera per la compensazione delle diottrie situata sull’oculare destro. Il pomello è più piccolo e meno “grippabile” con i guanti rispetto allo Swarovski, tuttavia, come anticipato, è sicuramente più fluido.  Similmente all’antagonista la posizione della manopola consente una posizione dell’indice molto naturale.
Il binocolo è stato equipaggiato con degli ottimi paraluce che sono totalmente estraibili per facilitare la pulizia degli oculari. Quando questi accessori sono completamente abbassati, il loro profilo è più alto (e quindi meno confortevole per i portatori di occhiali) rispetto alla soluzione austriaca.

Distanza minima di messa a fuoco.
La distanza minima è in sostanza identica fra lo Zeiss Conquest HD 8×56 e lo Swarovski SLC HD 8×56, con il mio accomodamento visivo, infatti, è stata di poco inferiore ai tre metri, quindi un valore migliore di quanto dichiarato. Tuttavia, per arrivare da questa distanza all’infinito, lo Zeiss compie poco più di ¾ di rotore, mentre con lo Swarovski SLC 8×56 è necessario compiere un intero giro della manopola. Nulla di mirabile, tuttavia, anche in questo caso, come per i binocoli 15X, lo Zeiss ha dimostrato di possedere una corsa della messa a fuoco più breve.  

Zeiss_Swarovski_4.jpg
Gli obiettivi da 56 mm di diametro sono perfetti per le osservazioni crepuscolari.

 

Ottica. Lenti e oculari.
Lo Swarovski SLC 8×56 si avvale di ottiche a bassa dispersione, (ormai definite da Swarovski HD High-Definition) come vedremo, il contenimento dell’aberrazione cromatica, in proporzione al formato e allo schema ottico, è ottima, cosi come la nitidezza e la brillantezza dei colori.

Anche lo Zeiss Conquest HD, ovviamente, fa uso di ottiche a bassa dispersione e rispetto al formato 15X, fornisce una nitidezza e un contrasto molto simili a quelle del binocolo austriaco.

MG_8861.jpg
Gli obiettivi da 56 mm dello Zeiss Conquest HD 8×56. Nella foto è anche visibile la differenza di spessore della gommatura.

 

Per verificare rapidamente la resa del trattamento anti-riflesso ho cercato di leggere i caratteri di un testo, riflessi negli obiettivi. Ho notato una leggera prevalenza dello Swarovski, che tuttavia cede, talvolta, nelle osservazioni in controluce. Di giorno, infatti, anche puntando il binocolo a pochissimi gradi dal sole, lo Zeiss Conquest non mostra riflessi invasivi, che sono, invece, spesso visibili nel binocolo austriaco.

Ho appurato la stessa cosa nell’osservazione astronomica. Sdraiandomi su una sedia a sdraio per ammirare la Via Lattea, le luci natalizie dei vicini di casa, situate lateralmente alla mia postazione, davano origine a dei riflessi interni soltanto binocolo austriaco.

Aberrazione cromatica.
Chi ha letto la comparativa fra lo Swarovski 15×56, lo Zeiss Conquest HD 15×56 e il Docter Nobilem 15×60 ricorderà che io citai una leggera supremazia del binocolo austriaco rispetto al tedesco. Con le versioni da otto ingrandimenti posso confermare, invece, di non aver notato differenze apprezzabili. Entrambi i binocoli possiedono un eccellente contenimento dell’aberrazione cromatica longitudinale, anche se lo Swarovski SLC 8×56 è leggermente più corretto. Lo stesso dicasi per la cromatica laterale, che è presente in entrambi gli strumenti ma leggermente più percepibile nel binocolo tedesco.

Curvatura di campo.
Anche in questo caso lo Swarovski SLC 8×56 e lo Zeiss Conquest HD 8×56 mostrano delle caratteristiche alquanto omogenee.  Nell’uso diurno, grazie anche all’accomodamento visivo, la planeità di campo è alquanto similare, nell’uso astronomico, di contro, il degrado stellare ai bordi del campo è maggiore  nel binocolo tedesco.

Inquadrando, ad esempio, la cintura di Orione e la zona della Nebulosa di Orione, si apprezza la visione generale più corretta dello Swarovski, direi circa un 7-10% in più.

Zeiss_Swarovski_7.jpg
I paraluce dello Swarovski possiedono un profilo piu’ ribassato e dovrebbe consentire ai portatori di occhiali di inquadrare alla perfezione l’intero campo di vista. Personalmente ho potuto fare una prova con degli occhiali da sole e non ho notato alcun problema neppure osservando con lo Zeiss. Questo e’ un fattore variabile sia per la conformazione del viso che per quella degli occhiali.

 

Distorsione angolare.
Direi che anche in questo caso non si notano particolari differenze. La distorsione angolare a cuscinetto è visibile da circa l’80% del campo di vista e non ho notato neppure molte differenze durante il panning.

Nitidezza.
Quando sono utilizzati a mano libera, la nitidezza in asse è identica. Fissandoli su un cavalletto, con le USAF CHART e la prova dei micro – caratteri mi è parso di notare, a volte, una maggior nitidezza del binocolo Zeiss Conquest 8×56 HD.

Zeiss_Swarovski_8.jpg
Ben visibili gli oculari dall’ampio e confortevole diametro.

Contrasto.
Lo Swarovski SLC 8×56 e lo Zeiss Conquest HD 8×56 si equivalgono nella maggior parte delle condizioni d’illuminazione.

 Luminosità.
Quando confronto “le eccellenze” io noto sempre un po’ di difficoltà nel decretare un vincitore. Durante la classica osservazione “mordi e fuggi” con le pupille non perfettamente adattate al buio, io non ho notato differenze di sorta fra i due binocoli. Nell’uso astronomico e “crepuscolare avanzato” ossia, osservando i caprioli per una buona mezz’ora dopo il tramonto, ho notato la superiorità dello Swarovski SLC 8×56.

In sintesi.
Questi due binocoli crepuscolari mi sono parsi molto simili fra loro, più di quanto il brand e il differente prezzo di acquisto potrebbe far presupporre. La qualità ottica è molto simile, e qualora due ipotetici proprietari dovessero incontrarsi sul campo, farebbero fatica a decretare un vero vincitore. Di contro vi sono delle caratteristiche dissimili che potrebbero far la differenza per qualche esigente appassionato.

Lo Zeiss Conquest HD 8×56 mostra una tonalità dei bianchi leggermente più neutra, rispetto a quella dello Swarovski, inoltre, possiede una miglior messa a fuoco (fluidità e corsa inferiore), una miglior capacità di contenere i riflessi sia nelle osservazioni diurne contro-luce, sia in quelle astronomiche alla presenza di lampioni o altre fonti luminose disturbanti. L’esemplare di Zeiss Conquest che ho provato si è rivelato anche leggermente più nitido nella risoluzione delle USAF CHART, quando fissato a un cavalletto fotografico.

Lo Swarovski SLC 8×56 possiede un campo di vista leggermente superiore, è un poco più compatto e mostra una planeità di campo leggermente superiore cosi come un miglior contenimento dell’aberrazione cromatica. Nell’uso astronomico mostra dei campi stellari leggermente più corretti. Grazie alla maggiore estrazione pupillare e al basso profilo dei paraluce, dovrebbe essere più confortevole da utilizzare per i portatori di occhiali.

Lo Zeiss Conquest HD è disponibile a 1495 euro IVA INCLUSA.

Lo Swarovski SLC 8×56 è disponibile a 2010 euro IVA INCLUSA.

A voi la scelta!

Ringraziamenti.
Si ringrazia Bignami, importatore ufficiale dei prodotti Zeiss e Swarovski Optik Italia per aver fornito i prodotti oggetto di questo test, consentendomi, senza costrizione, di scrivere le mie opinioni.

Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Dicembre del 2014 .Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente i  distributori ufficiali dei prodotti citati