Gli impedimenti che possono inficiare una corretta opinione. E’ utile fidarsi di Guru, influencer, ambassador?

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Cari amici di Binomania, pubblicherò questo articolo tra qualche ora, anche se in realtà lo sto scrivendo alla 1.20 del mattino. Come ogni notte, ho appena terminato, di rispondere alle varie email che ricevo dagli appassionati del mio settore prediletto. Anche questa sera mi sono posto il dubbio se sia meglio ascoltare o leggere le impressioni di chi acquista un prodotto o di chi si limita semplicemente a recensirlo per lavoro e se intervengano altri fattori a inficiare la veridicità di una recensione.

Ho quindi deciso di citare la mia esperienza acquisita negli anni, suddividendo gli impedimenti per categorie.

Gli impedimenti che possono inficiare una corretta opinione

 

  • Caratteristiche fisiche  

Il primo fattore da considerare è che siamo essere unici, differenti l’uno dall’altro, con percezioni ineguali, stato di salute diverso e capacità visiva dissimile. C’è chi percepisce meno aberrazione cromatica, chi ha un ottimo adattamento visivo da poter correggere egregiamente la curvatura di campo o aumentare la profondità di campo. Ci sono, poi, esperti osservatori planetari che percepiscono dettagli infinitesimali con ottiche di medio diametro ..e così via. Insomma, nel campo delle opinioni regna la soggettività…

 Spesso e volentieri ho letto scarsi apprezzamenti riguardo binocoli crepuscolari, di alta qualità.  In realtà questi strumenti molto luminosi, erano utilizzati nel modo errato (anche senza volerlo) oppure posseduti sfruttati da persone che non godevano più di una dilatazione pupillare in grado di sfruttare l’ampia pupilla di uscita di un 8×56.

  • Passione verso un marchio o prodotto specifico

Esistono poi le simpatie, certamente. Le ho anche io, ci mancherebbe! Nel corso degli anni, infatti, qualche azienda mi ha tirato le orecchie per alcune mie preferenze che secondo la loro opinione, potevano fuorviare il lettore. Sono note a tutti, ad esempio, le mie follie per il Kowa Highlander Prominar, (ne ho avuti due esemplari) e per il Docter Aspectem (venduto e ricomprato per tre volte). In realtà non sono mai stato molto d’accordo sulle critiche ricevute, data la bontà dei prodotti, ma posso comprendere chi ha giudicato alcune mie opinioni.

Docter Aspectem….ne abbiamo?

Chi mi legge da anni sa, ad esempio, che non apprezzo molto la stabilizzazione dei binocoli Canon ma amo la loro qualità ottica, di contro c’è che li difende a spada tratta… Questa è passione! L’importante tuttavia è che questo sentimento non porti a creare dei giudizi totalmente fuorvianti. Non intendo quindi il classico dolus bonus, ma una vera e propria sproporzione tra vero e falso per difendere “ la propria squadra del cuore”. Ho percepito questo ostacolo, proprio poche settimane fa, quando dopo aver citato il mio dubbio sui riflessi generati dallo Swarovski NL PURE 8×42 (in certe circostanze di illuminazione e in alcune posizioni dei paraluce)  ho scatenato le ire degli appassionati…a priori…

 

  • Giustificare psicologicamente il proprio acquisto

Esiste, poi, un problema che ho notato in vari ambienti: dalla fotografia, all’astronomia, ai binocoli ai cucchiaini da caffè…Chi compra un prodotto, spesso, per una forma di consenso inconscio, tende a osannarlo, per giustificare i soldi spesi. Questo strano modus pensandi, l’ho incontrato varie volte: astrofili che difendevano a spada tratta il loro blasonato ultra- quintupletto che appariva invece decisamente meno nitido e contrastato nell’osservazione di Giove, rispetto a un semplice doppietto alla fluorite. Binofili che esaltavano le caratteristiche del proprio strumento vintage, pur di giustificarne il prezzo di acquisto. Appassionati di un determinato marchio fotografico che messi davanti all’evidenza sulla bontà dei grandangoli della concorrenza rinnegavano la propria vista…e così via!

 

  • Interessi economici
Comparative sul campo pongono spesso fine a molte leggende metropolitane…Eh si, a me e a Vincenzo Rizza, piacciono i Takahashi FS…problemi? 🙂


Ultimamente stanno anche nascendo dei nuovi modi di proporre la propria mercanzia e non mi sto di certo riferenti ai negozianti che pagano profumate tasse al nostro Stato. Spesso molti appassionati tessono le lodi di strumenti “normali” e talvolta “mediocri” per alzare il prezzo di vendita. Penso che l’articolo scritto qualche giorno da Raffaello Braga sia stato molto chiarificatore. La situazione è abbastanza facile da scoprire, visto che quasi sempre, nel giro di pochi giorni dalla comparsa di una opinione, l’autore del testo, propone in vendita lo strumento osannato.

Penso sia poi inutile consigliare al lettore di evitare tutti quei mini-siti di opinioni dai nomi piu’ fantasiosi: “il miglior telescopio, la migliore auto del 2021, la caffettiera piu’ performante” che sfruttano il lavoro altrui o i dati tecnici del costruttore per creare piccoli siti collegati semplicemente all’affiliazione Amazon.

È capitato anche a me, qualche anno fa di imbattermi in uno di questi strani personaggi. Un lettore mi informò di un sito che proponeva recensioni di binocoli. I pareri erano praticamente i miei ma scritti con parole differenti. Per loro sfortuna utilizzarono anche delle mie fotografie quindi trovai modo e tempo per contattare il webmaster. Ogni recensione era collegata al carrello Amazon con il prodotto appena citato e c’erano evidenti problemi di inesperienza riguardo la scelta di alcuni sinonimi.  Ricordo che il proprietario di quel piccolo business mi confermò che era un lavoro vero e proprio ma atto a percepire unicamente le percentuali da Amazon. All’atto pratico aveva creato circa 100 piccoli siti e con un software specifico riusciva a controllare il testo sui suoi blog generati dall’ articolo “copiato” evitando di utilizzare le stesse frasi del vero autore dei testi. Poco importava se si dichiaravano nel contempo esperti di binocoli, di auto o di grammofoni…

I nuovi Guru da Social…

Mia moglie è una blogger letteraria, legge decine di romanzi l’anno e gestisce un blog letterario che si chiama librichepassione.it. Cito il suo blog per non parlare specificatamente del mio settore. Or bene, tempo fa, una nota casa editrice la contattò, non per la qualità degli articoli pubblicati o perché era stata una delle prime a intervistare uno scrittore straniero molto riservato ma per sapere il numero dei follower che aveva su Instagram!!! Eh già, perché molte aziende, per fortuna non tutte, danno credibilità non a chi dimostra una comprovata serietà o esperienza ma a chi ha migliaia di follower  magari per per ben altre qualità.

Del resto è molto noto, anche nel nostro settore (ecco non sono riuscito a non polemizzare 😊) come siano nati o stati creati dal nulla dei veri e propri Guru.  Una volta si faceva la gavetta nelle riviste crescendo con i “cazziatoni” del redattore capo, ora si accumula credibilità all’aumentare degli iscritti del proprio canale YouTube. (Evito di parlare di chi compra o acquista follower)

Spesso questi strani personaggi appaiono su YouTube o sui Social Network, dispensando a destra e sinistra navigata esperienza con cui possono soltanto  ingannare i neofiti e non gli esperti di un particolare settore, dove, in realtà, è sempre meglio entrare con modestia, umiltà e in punta di piedi.

 Per questo motivo, ancora adesso rimango stupito di vedere perfetti neofiti che nel giro di pochi mesi si propongono addirittura come docenti o insegnanti di tecniche fotografiche, di consigli sportivi e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.. Questo è uno dei lati negativi dei Social, possono essere molto utili ma anche molto dannosi.

 

In conclusione…

 

Non voglio apparire di certo come quello che parteggia per i giornalisti, i blogger “datati” o gli opinion leader di comprovata professionalità che recensiscono prodotti e masticano una particolare materia da anni, ma devo ammettere che in questo frangente è decisamente piu’ facile trovare delle opinioni abbastanza valide.

 Certamente ci sono anche eventuali fattori “disturbanti” che riguardano le possibili inserzioni pubblicitarie o i possibili accordi commerciali (anche nascosti) tra giornalisti e casa produttrice del prodotto testato, ma in questo caso, reputo i lettori abbastanza intelligenti da comprendere quando una recensione è pilotata da una casa madre o quando è scritta con imparzialità, anche se con passione.

Io possiedo molti strumenti da anni e mi sono accorto di non aver mai recensito. ad esempio il Takahashi FS128, oppure i miei obiettivi fotografici. Per poter scrivere (e prima o poi lo farò) di questi strumenti dovrei “azzerare” le belle giornate trascorse con loro o i sacrifici fatti per poterli acquistare.

Sono, infatti, consapevole che quelli appena citati, siano tutti fattori in grado di modificare in meglio la mia opinione a riguardo. Guardate cosa ho combinato con il Docter Aspectem, è mancato poco che lo consigliassi anche per guarire dall’ulcera gastrica…

A mia difesa, però, posso dire che, prossimo a compiere 46 anni, sono arrivato a un punto tale di assuefazione che non mi entusiasmo piu’ di tanto. Nel senso che sto imparando sempre di piu’ ad apprezzare quello che posso fare con uno strumento ottico rispetto al fascino di possederlo.

Per questo motivo se ho la necessità di osservare i rapaci in controluce, userò un binocolo che magari non sarà il piu’ recente o il migliore ma che per me sarà efficiente in un particolare frangente.
 

Con questo non voglio dire che dovete preferire soltanto le mie recensioni o quelle dei miei collaboratori, ci mancherebbe, tuttavia dovreste anche tenere conto del fattore piscologico (oltre ovviamente della reale esperienza) di chi parla di un prodotto che magari è riuscito ad acquistare dopo anni di sacrificio o di chi cerca di vendervelo a tutti i costi..

Se possibile, provate, provate sul campo..magari durante i miei workshop:-)

 

In sintesi, fate attenzione a:

1)Chi parla bene di un prodotto per venderlo

2) Chi cita soltanto i lati positivi

3) Chi si atteggia a esperto ma in realtà non lo è

4) Chi fa il mero ambasciatore di un unico marchio

5) Chi messo davanti all’evidenza, nega quanto evidenziato per una ottusa convinzione

6) Chi crea micro-siti per attirare i motori di ricerca e guadagnare unicamente con l’affiliazione Amazon. Del resto il “miglior prodotto del 2021” chissà come mai è sempre il “cinesone” in offerta sul colosso della vendita on-line.

 


Chiedo scusa per la prolissità del mio pensiero.

Buona notte a tutti