Nel mese di Dicembre del 2011, pubblicai la recensione di due nuovi binocoli “Entry Level” marchiati Kowa:il Kowa KW-SV32-8 e Kowa YF30-8
Questa volta ho testato il formato più grande: ossia il Kowa Sv10x50 , dotato, come la sigla fa presagire di obiettivi da 50mm di diametro.

Ebbi modo di provarne fugacemente un esemplare, qualche mese fa, durante un evento che organizzai presso l’Oasi Brabbia di Varese.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre
modello: | Sv50-10 | Sv50-12 |
ingrandimento: | 10x | 12x |
diametro lenti: | 50mm | 50mm |
estrazione pupillare: | 19.5 | 15.5 |
prismi: | tetto | tetto |
coating: | Fully Multicoated Lens | Fully Multicoated Lens |
campo visivo in gradi: dichiarato per i portatori di occhiali: | 87/1000 5° |
84/1000 4.8° |
distanza minima di messa a fuoco: | 5.5metri | 5.5 metri |
distanza interpupillare: | 58.5mm-72mm | 58.5mm-72mm |
valore crepuscolare: | 20.5 | 22.4 |
impermeabilizzazione: | si | si |
temperatura d’utilizzo : | non dichiarata | non dichiarata |
dimensioni: | 178x128x56 | 178x133x60 |
peso: | 740gr | 745gr |
Prezzo (Giugno 2012) | 352 euro | 367 euro |
Mi piacque molto, soprattutto per il suo ottimo rapporto prezzo-prestazioni. Per tale motivo ne chiesi un esemplare in prova, che ho avuto modo di testare per un paio di mesi. Passo ora ad esporre le mie impressioni..

Meccanica e costruzione
La prima impressione che si elabora, osservando il binocolo Kowa Sv50-10 è la sua compattezza e leggerezza. Questo binocolo con prismi a tetto, infatti, pesa soltanto 740gr che sono distribuiti su 178mmx128mmx56mm. La sua estensione in lunghezza ricorda un poco il design di alcuni binocoli europei con prismi a tetto, prodotti anni or sono, seppur le linee siano più morbide e arrotondate e il materiale plastico regni sovrano.
Il binocolo è ben gommato con materiale siliconico antiscivolo, mentre è presente un incavo nella parte posteriore dei tubi ottici che consente di impugnare lo strumento con buona sicurerezza. E’ presente, inoltre, come nei formati dal diametro inferiore, una filettatura per collegare una staffa che a sua volta sarà montata sulle comuni piastre delle teste fotografiche. Il binocolo è impermeabile è riempito in azoto per prevenire la formazione di condensa e di muffe.

Sistema di messa a fuoco
Il binocolo a tetto Kowa SV50-10 è equipaggiato con una messa a fuoco interna. La compensazione diottrica avviene, anche in questo caso, ruotando una ghiera sull’oculare destro.. La risposta del rotore è nella media, dei binocoli in questa fascia di prezzo, tuttavia avrei preferito, un rotore in materiale metallico con più grip. Non ho notato, in ogni,giochi, impuntamenti o altri difetti,almeno per ciò che concerne i due mesi d’utilizzo.
La messa a fuoco minima è pari a circa 5 metri, Per passare da questa distanza a circa 20 metri occorre poco meno di un giro di manopola…v’è poi bisogno di pochissima corsa, circa 3-4mm per raggiungere l’infinito.Le distanze osservative comuni nel birdwatching sono, quindi, velocemente, coperte.
OTTICA

Lenti e trattamento
Come nel caso di tutta la nuova serie “Entry Level” di casa Kowa, non viene data alcuna indicazione sulla composizione delle lenti. Mi è solo dato di sapere che le ottiche sono ottimizzate con un trattamento multi-strato su ogni superficie ottiche. (definito come KR Coating)
Sul binocolo è citata la dicitura “Made in China” ma è anche visibile, nella parte anteriore della manopola di messa a fuoco, il logo KOWA JAPAN. Anche in questo caso massima riservatezza sulla questione, che del resto, è ininfluente, dato che ormai, la maggior parte delle aziende ha delle filiali in Cina.
Sono rimasto alquanto sopreso di come i progettisti siano riusciti a fornire delle ottiche quasi totalmente prive di aberrazioni cromatiche, soprattutto in questa fascia di prezzo e facendo uso di uno schema ottico con i prismi a tetto.
Il contenimento delle luci riflesse è oggettivamente discreto e fra i primi in questa fascia di prezzo. Talvolta compare ai bordi del campo, come un lieve alone che inficia il campo di vista ai bordi del campo..
Il contrasto al centro del campo è decisamente buono, sempre in proporzione al prezzo, la tonalità lievemente calda, stranamente, questo esemplare, mi è parso migliore del SV 32-8 sia per la nitidezza che per il contenimento delle luce riflesse. Insomma, non stiamo di certo parlando del Kowa Genesis 10.5×44, tuttavia il Kowa SV50-10 è decisamente più performante dei classici binocoli da bancarella!

Oculari
Gli oculari del Kowa SV50-10 sono ben gommati e dotati di paraluce estraibili con sistema twist up (a rotazione) senza posizioni prefissate. L’estrazione pupillare è buona, quasi 20mm, quindi non dovrebbero esserci problemi nell’utilizzarlo facendo uso degli occhiali da vista.
Ovviamente, in tale fascia di prezzo, a meno di fornire dei binocoli con un campo di vista pieno di aberrazioni, il campo apparente è minimo. In questo caso stiamo parlando di solo 50° di campo apparente e 5° di campo reale. Non è quindi un binocolo grandangolare.

Prismi
Non mi è dato di sapere quale vetri compongano i prismi a tetto. Viene definito prisma (SV Series) con trattamento di fase ad alta riflettività. La pupilla di uscita è risultata perfettamente circolare, sussiste soltanto una lieve vignettatura, ai bordi del campo, osservando il fondo del cielo a mezzogiorno.
Curvatura di campo
Questo binocolo presenta un campo leggermente curvo, tuttavia , dato che i progettisti hanno mantenuto un campo reale non grandangolare, è ovvio che la resa ai bordi sia decisamente soddisfacente. Di fatto, osservando i soggetti a medio-lunga distanza, l’immagine è sfruttabile sino all’85% del campo di vista. (Fattore variabile al variare dell’accomodamento visivo soggettivo=
Durante il test astronomico, che è più selettivo, osservando delle stelle di seconda magnitudine ho notato che non è possibile raggiungere una puntiformità stellare ai bordi del campo, per tale motivo, sussiste oltre alla curvatura anche un poco di astigmatismo. A partire da circa il 75% del campo. Più le stelle sono luminose e maggiormente sarà evidenziato il difetto.
Direi quindi, con il mio classico schema:
Altre aberrazioni
Come anticipato nell’uso astronomico, che è un test molto critico per tutti gli strumenti, osservando, stelle di II magnitudine, con il SV50-10 si nota, verso il 75% del campo, la presenza di astigmatismo e di coma (sempre difficile da verificare con precisione la loro prevalenza)
Data del test: 5 Maggio 2012 |
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Modello |
Kowa SV50-10 |
CM=Campo di massima niditezza con stelle di II magn.puntiformi |
70% |
CU=Campo ancora sfruttabile senza un eccessivo degrado stellare |
15% |
CI=Campo inutilizzabile |
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Puntiformità delle stella nel CM 10/10 |
7/10 |
Altre aberrazioni evidenziate ai bordi dell’immagine |
coma e astigmatismo evidenti fra CU e CI.Distorsione angolare |
Presente, minima e a cuscinetto. Nel panning personalmente non ho avuto molti problemi ad utilizzarlo. C’è sempre un fatto da considerare, ossia che facendo uso quotidiano dello Swarovision 8.5×42 la mia percezione dell’effetto palla rotolante è differente da chi utilizza binocoli con maggiore distorsione angolare.

Aberrazione cromatica
Come ho già avuto modo di ribadire nel corso dell’articolo, sono rimasto stupito dal contenimento dell’aberrazione cromatica in un binocolo con prismi a tetto in tale fascia di prezzo e con un diametro decisamente “importante.”
Di fatto nella maggior parte delle condizioni osservative, questo strumento, non mostra gravi cenni di aberrazione cromatica al centro del campo, anche osservando antenne, foglie degli alberi, etc. etc. Compare, unicamente in presenza di fortissime condizioni di illuminazione. Questo è un risultato simile a quelli che si può spesso riscontrare su binocoli dal prezzo superiore, anche di 200-300 euro. Se lo si paragona, poi, a binocoli con prismi a tetto, di pochi anni or sono, la comparazione è tutta a favore del nuovo Kowa.. Anni or sono l’avrebbero,senza dubbio ,pubblicizzato come un binocolo “APO” .
Uso pratico

Un binocolo in tale fascia di prezzo (350 euro) non può ambire alla brillantezza e luminosità fornita dai migliori binocoli a tetto da 40mm, tuttavia il diametro delle lenti, pari a 50mm, riesce, in parte a colmare questo gap.
Grazie, inoltre, alla sua leggerezza, 700gr, questo binocolo potrebbe essere la scelta ideale per chiunque volesse utilizzare un binocolo abbastanza luminoso, con un buon contrasto, senza investire un capitale. In questo caso i progettisti hanno fatto un ottimo lavoro, del resto la serie da 42mm pesa soltanto 500 grammi : un peso perfetto per una ragazza od un bambino. L’unico problema, per altro normalissimo, come anticipato, è dato dall’esiguo campo di vista.
Nel corso del test pratico, dopo un breve periodo di “rodaggio” atto a trovare il feeling con un binocolo cosi stretto e lungo ed anche leggero , ho iniziato ad apprezzare le caratteristiche. Il contrasto è tutto sommato buono, non raggiunge, ovviamente la resa dei Kowa Genesis e sarebbe addirittura assurdo pretenderlo ma le immagini naturalistiche sono abbastanza nitide, soprattutto al centro del campo, anche l’osservazione dei rapaci si compie con discreto piacere, forse, limitata un poco dallo scarso campo di vista, che non consente di seguire alla perfezione i soggetti più veloci e mutevolio negli spostamenti. Il rotore di messa a fuoco non possiede il grip del Kowa di alta gamma, ma è decisamente migliore rispetto ai binocoli con prismi di porro della stessa sera. Insomma, onestamente, avrei voluto, possedere un binocolo simile, 15 anni or sono, quando mi accostai da neofita all’osservazione della Natura.
Anche nell’uso astronomico, questo binocolo è risultato migliore, rispetto ai classici 10-50 e 10×60 di fascia ultra-economica.
Sotto cielo bui si possono già apprezzare alcuni oggetti celesti. Chi è maggiormente appassionato di osservazioni astronomiche potrebbe propendere per la versione da 12 ingrandimenti, in questo caso, infatti, mi è parsa perfetta la scelta di dotarlo di filettatura per i supporti fotografici. Una caratteristica che è spesso assente sui binocoli TOP DI GAMMA.
Consigli al costruttore
Anche in questo caso, come scrissi per i formati più piccoli, considerato il loro ottimo rapporto prezzo-prestazioni, non riesco a trovare dei difetti particolari, mi pare un binocolo più che discreto proposto ad un prezzo molto vantaggioso. Probabilmente avrei preferito che Kowa mantenesse una gommatura di colore verde, in linea con i suoi binocoli e spottingscope, forse avrà optato per il nero, per distinguerla dalle fasce semi-pro e professionali.
Forse l’unico consiglio che posso dare è quello di dotare i binocoli di tappi copri-obiettivi con anello di gomma per il fissaggio ai tubi ottici. Questo consentirebbe di perdere accidentalemnte i tappi durante le escursioni.

In sintesi
Ritengo il Kowa SV50-10 un valido binocolo tuttofare, leggero, luminoso come un 40mm di media gamma e con un’ottica abbastanza corretta da non risultare affaticante durante le sessioni osservative di media durata.
E’ una valida opzione per il neofita che vuole iniziare ad osservare la Natura e il Cielo, senza rovinarsi la vista e la sessione osservativa.
Ringraziamenti
Ringrazio Auriga SPA distributore italiano dei prodotti Kowa per il settore naturalistico, per aver fornito l’esemplare oggetto di questo.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Giugno del 2012..Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Auriga SRL cliccando sull’immagine qui di seguito.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.