Lo scorso anno ho presentato, sulle pagine di Binomania, la recensione del Kowa XD Genesis 10×33. Dato il risultato, molto positivo, del mio test pratico, ho deciso di chiedere, in visione, ad Alpinhunting il Kowa XD Genesis 8×33. Per tale motivo, dopo qualche comparativa ed un breve periodo di utilizzo sono pronto a descrivere le mie impressioni.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre
Modello | Genesis XD 33 |
Ingrandimento (X) | 8 |
Diametro delle Lenti (mm) | 33 |
Minima distanza di messa a fuoco (m) | 1.5 |
Campo reale (°) | 8 |
Campo apparente (°) | 64° |
Pupilla di uscita (mm) | 4.1 |
Fattore crepuscolare | 16.2 |
Estrazione pupillare (mm) | 15 |
Dimensioni (mm) | 133mm~103mm~51 |
Peso (g) | 590 |
Prezzo Aprile 2013 (Euro Iva inclusa) | 1006,00 |
Prime impressioni
Rispetto alla serie XD44, di maggior diametro, questo binocolo risulta decisamente più leggero e compatto. Il design di questo binocolo giapponese è pulito ed essenziale, l’unico vezzo concesso e il logo “Prominar” inserito sulle celle degli obiettivi che, all’atto pratico, mi è parso ininfluente per ciò che concerne un eventuale peggioramento dei riflessi interni.
La gommatura è spessa e possiede un buon grip. E’ presente un lieve incavo per il posizionamento dei pollici, mentre i tappi paraluce sono dotati di anelli in gomma per il fissaggio sui tubi ottici. Di serie è fornita una comoda cinghia spessa e sagomata, una borsa in cordura ed il classico panno per pulire le ottiche. Come optional, invece, è disponibile una bretella che consente di non far gravare il peso del binocolo sulle vertebre cervicali.
Costruzione e messa a fuoco.
Lo chassis del Kowa XD Genesis 8×33 è composto di materiale plastico, forse policarbonato, la mia bilancia elettronica ha riscontrato un peso, senza tappi e copri-obiettivi, pari a quanto dichiarato: 590gr che sono distribuiti su 142 mm~12 6mm~65 mm .
Il binocolo è impermeabilizzato con vari O-Ring ed è ovviamente riempito in azoto per prevenire la formazione di condense e muffe . La messa a fuoco di questo esemplare si è rilevata molto fluida ma soprattutto precisa. Al rotore metallico è stata applicata una zigrinatura attraverso il sistema di godronatura al torchio. La presa è buona anche in presenza di mani sudate o bagnate. Forse avrei preferito una manopola più grande. Non ho notato blocchi, impuntamenti o giochi. La focalizzazione è precisa ed il punto di fuoco si trova con estrema facilità.
E’ presente una classica ghiera, dotata di sistema di sicurezza ( diopter lock)per la compensazione delle diottrie.
Ottica:
Lo schema ottico del Kowa Genesi XD8X33 Prominar utilizza anche 4 lenti XD, (2 per tubo ottico) similmente ai notissimi cannocchiali TSN 880-770 apprezzati dai naturalisti di tutto il mondo. Questo consente un buon contrasto ed una buona luminosità e soprattutto una eccellente correzione dell’aberrazione cromatica al centro del campo. Anche la nitidezza ed il contrasto forniti, al centro dell’asse ottico, sono paragonabili a quelli ottenibili in binocolo di altissima fascia e dal prezzo decisamente superiore.
BOX DI APPROFONDIMENTO Fluorite minerale Il minerale di fluorite è un alogenuro del gruppo monometrico ha una durezza pari a 4 un peso specifico: 3,1-3,2 ed un indice di rifrazione: n=1,433, emette luce quando viene riscaldata od esposta a radiazioni ultraviolette. Pare che il suo nome possa derivare da due fattori, in primis dal latino fluere=fondere (giacchè era usato come fondente in metallurgia). Sembra però, che nel Medio Evo, i minatori inglesi lo citassero come Flower “FIORE” a causa della sua bellezza. La fluorite naturale comprende delle tracce di elementi di terre rare che concedono alla pietra una colorazione violacea o verdastra e provocano, come anticipato, una fluorescenza se sottoposti a calore o a raggi ultravioletti. Fluorite sintetica by KOWA La fluorite (fluorite crystal), utilizzata per i vetri Kowa serie High Lander Prominar 32×82 BL8J3 e sui cannocchiali TSN-883/884 , è invece è un mono-cristallo artificiale, per tale motivo, non contiene impurità e non emette fluorescenza quando scaldato o esposto a raggi ultravioletti, inoltre, la fluorite artificiale è chimicamente stabile, di contro è più fragile di quella minerale e tende facilmente a rigarsi. Per tale motivo, risulta più difficile la sua lavorazione durante la fase di molatura e di lucidatura , è però possibile creare lenti di grande diametro. LENTI XD by KOWA I binocoli Kowa GENESIS , invece, fanno uso di ottiche XD che i giapponesi definiscono “ad extra bassa dispersione” Di fatto, nel settore ottico-sportivo le lenti a bassa dispersionesono siglate dalle aziende con vari acronimi, come ED, DE, HD, SD, UD o LD . Come mi ha confermato Mr Tamotsu Kitai della Kowa Company, Ltd. Le lenti XD KOWA sono utilizzati anche sui cannocchiali TSN-773/774, TSN-663/664, TSN-603/604. Giacchè i binocoli Kowa XD44 e XD33 non superano i 10.5x (nella versione di 44 mm) ritengo sia parso superfluo a Kowa l’uso di fluorite sintetica, per tale motivo, hanno sviluppato delle lenti ad Ultra-bassa-dispersione, in alternativa al mono-cristallo artificiale per ridurre l’aberrazione cromatica. Ufficialmente Kowa conferma che questi vetri XD riducono in maniera inferiore l’aberrazione cromatica rispetto ai vetri in fluorite sintetica, ma questa caratteristica è visibile unicamente con i cannocchiali, giacchè ad 8- e a 10X non ho notato alcuna traccia di residuo cromatico. Mi è parsa una fra le migliori ottiche che io abbia testato, per ciò che concerne la correzione di tale aberrazione. La serietà dell’azienda è evidente anche nel precisare che amano suddividere ciò che è totalmente composto in fluorite da ciò che non lo è, nel senso che molte ottiche simili a quella XD sono proposte sul mercato con la dicitura fluorite. Mr Tamotsu Kitai mi ha confermato che loro parlano unicamente di fluorite (sintetica) soltanto quando le ottiche sono composte INTERAMENTE di fluorite(sintetica). Per la cronaca se tale binocolo fosse spacciato con la sigla FL-Fluorite, ritengo che nessuno se ne potrebbe accorgere, vista la sua ottima correzione. Nell’uso pratico le differenze fra un binocolo dotati di ottiche acromatiche e quello dotato di ottiche a bassa dispersione ED sono evidenti agli occhi di tutti, in primis l’aberrazione cromatica è ridotta, per i meno esperti posso dire, brevemente, che il residuo cromatico in un binocolo con ottiche acromatiche si evidenzia come un sottile alone rosso o viola (con gradazioni sempre differenti da ottica ad ottica) visibili sui contorni delle immagini. Proprio per tale motivo varie aziende, per i loro Top di Gamma, risolvono in parte il problema facendo uso di vetri ottici a bassa dispersione ED che consentono di diminuire le “sfocature di colore” Tuttavia il problema, seppur limitato, compare spesso anche su binocoli TOP di gamma. In questo caso i vetri XD KOWA mi pare consentano di eliminare completamente il residuo cromatico e ciò, di contro, comporta anche un aumento della risoluzione ma anche del contrasto, ben visibile durante le osservazioni più ostiche, come quelle in controluce, in scarsa visibilità, etc etc..Come dire…c’è vetro ED e vetro ED. |
Prismi
Similmente al gemello XD da 44mm di diametro anche il Kowa Genesis XD 10X33 Prominar è composto da prismi a tetto di tipo Schmidt-Pechan (1). Per la loro costruzione si utilizzano i vetri BAk4 e SK 15 che offrono una ottima correzione delle aberrazioni geometriche ed una minima dispersione di luce. Rispetto agli Abbe Konig, questi prismi presentano un unico lato negativo, ossia il peso che , in media, è maggiore ai prismi che sono comunemente usati nei binocoli di medio costo, per uso naturalistico. in effetti il Kowa XD Genesis 8×33 non è il binocolo più leggero in questo diametro. Ricordi ai lettori che lo schema Schmitd-Pechan prevede, in totale, 6 riflessioni e 4 passaggi aria/vetro (due prismi separati).

Trattamento antiriflesso
I tecnici giapponesi hanno utilizzato un trattamento multi-strato antiriflesso su ogni superficie definito “C3”.
I progettisti, asseriscono (caratteristica difficile da verificare con precisione nel mero uso visuale) che questo trattamento fornisce una luminosità superiore rispetto a quella ottenuta con i classici trattamenti in argento o in alluminio. Pare che una unica lente trattata con questo sistema abbia una rifrazione della luce prossima al 99% per tutto lo spettro visibile compreso fra i 400 ed i 700 nm. All’atto pratico ho potuto costatare come , che nelle osservazione crepuscolare , il divario di luminosità , rispetto ad un binocolo Entry-Level 8×42 è notevole. Confrontato con ciò che ritengo l’eccellenza, in luminosità, in questo formato, ossia lo Zeiss Victory FL 8×32, ho notato che il Kowa risulta leggermente meno luminoso, se dovessi quantificare in percentuale, direi circa un 5-6%.

Oculari
Gli oculari sono composti da un sistema a 5 lenti. Nella recensione della serie XD44, ponevo in evidenza un limite di questi binocoli, rispetto ai più costosi: il campo inferiore. La serie XD33, invece, fornisce un campo di vista pari a 8° e quindi comparabile a quello fornito dai vari TOP di GAMMA presenti sul mercato. Per tale motivo, il campo apparente, secondo la formula classica, risulta essere pari a 64°. Questo binocolo, anche secondo quanto stabilito dalle norme ISO entra di diritto nel settore dei binocoli grandangolari.
Grazie alla possibilità di estrarre i para-luce gommati è possibile regolare il binocolo in base alla propria conformazione del viso, alle condizioni di luce presenti, ed eventualmente alla forma degli occhiali da vista.
Aberrazioni
Aberrazione cromatica.
Il Kowa Genesis XD 8×33 non mostra alcun cenno di aberrazione cromatica al centro del campo, visibile, invece, del cromatismo laterale a partire da circa il 70–80% del campo, tale fattore dipende dalla luminosità del soggetto inquadrato e se si ci si trova ad osservare in forte contro-luce. In ogni modo, anche l’aberrazione cromatica ai bordi è molto contenuta , rispetto al suo schema ottico anche nei confronti di strumenti offerti ad un prezzo superiore.
Curvatura di campo
Questo binocolo non è dotato di campo piatto. Direi che le immagini, nell’uso diurno, sono perfette sino al 75% del campo di vista fornito dopo di che si evidenzia un graduale Blurring (sfocatura) delle immagini.
Distorsione angolare
Il Kowa Genesis XD 8×33 mostra una lieve distorsione a cuscinetto a partire da circa il 75% del campo di vista. Come risaputo, l’effetto palla rotolante è molto soggettivo. Posso solo confermare che, nella fase del panning, lo preferisco al mio esemplare di Swarovski Swarovision 8.5×42 che è privo totalmente di distorsione.
- Buona l’ergonomia del Kowa Genesis 8×33 anche grazie agli incavi per i pollici
Altre aberrazioni.
Un’analisi dei campi stellari ha mostrato un astigmatismo contenuto. Le stelle sono afflitte da un po’ di coma, che si presenta a partire da circa il 75% del campo in maniera graduale, senza risultare elevato, neppure all’estremo bordo del campo.
Cut-off dei prismi
Nell’esemplare oggetto di questo test la pupilla di uscita, come visibile nelle foto è risultata perfettamente circolare senza caduta di luce ai bordi.
Uso pratico
Osservazione terrestre, panorami ed avi-fauna.
Chi predilige l’acquisto di un binocolo da 33 mm lo fa principalmente per la compattezza. Seppur, come anticipato, non sia il binocolo più leggero e compatto in tale formato, Il Kowa Genesis XD 8×33 risulta decisamente più leggero rispetto ad un classico 8×42. Grazie al suo peso pari a poco meno di 600 gr, è molto facile e comodo da trasportare anche durante delle lunghe escursioni nelle oasi naturalistiche. Questo è un fattore molto importante per i birdwatcher che amano camminare per ore nelle oasi protette. La sua buona luminosità, inoltre, non fa rimpiangere, un binocolo di medio costo, dal diametro decisamente superiore.
Grazie anche al suo campo reale pari ad 8° l’immersione nella scena risulta soddisfacente. Se la sua resa ai bordi fosse ancora più corretta, sarebbe un binocolo da togliere il fiato.
- mia figlia osserva con il Kowa Genesis 8×33. Non è in grado di osservare tutto il campo di vista a causa degli occhiali
Grazie all’ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica al centro del campo è possibile osservare i rapaci in controluce, mantenendo un alto contrasto. Eccellente, come vedremo, fra poco, la nitidezza ed il contrasto in asse.
Rispetto ad un binocolo di medio costo si nota immediatamente la capacità del Kowa Genesis di fornire una ottima resa dei colori. Ho potuto percepire unicamente una lieve tonalità calda, comparandolo ad uno Swarovisione 8×32 che risulta più neutroe ad uno Zeiss FL 8×32 che esibisce una tonalità più fredda.
Personalmente l’ho anche apprezzato nel panning, mentre,alla sua messa a fuoco minima, pari a 1.5 metri, sono stato in grado di dedicarmi con profitto all’osservazione della flora locale.
- Leggero, nitido, contrastato e molto affidabile. E’ un piacere vagare per il Parco del Campo dei Fiori con questo binocolo
Osservazione del cielo stellato
Con un diametro di soli 33 mm non è possibile ottenere delle prestazioni paragonabili a quelle fornite da binocoli economici di 100mm di diametro., tuttavia, grazie all’ottimo contrasto e al campo apparente elevato, è piacevole osservare gli asterismi , gli ammassi aperti e le costellazioni. Per tale motivo, durante una vacanza in alta montagna, potrete usufruire di questo binocolo per tutta la giornata, notte compresa.
Nell’osservazione astronomica, le immagini stellari rimangono piacevoli sino a circa il 70-75% del campo di vista. Ottima la puntiformità al centro del campo.
- da sinistra: Swarovski Swarovision 8×32, Zeiss Victory FL 8×32, Minox HG 8×32, Kowa Genesis XD 8×33.
Una interessante comparativa
Durante il mese di Marzo ho avuto la possilità di comparare il Kowa Genesis XD 8×33 con altri binocoli, di alta qualità e del medesimo formato.
Come visibile nella foto, qui in alto, ho potuto osservare, nella stessa giornata con il Kowa Genesis XD 8×33 con lo Swarovski Swarovision 8×32, lo Zeiss Victory FL 8×32 e con il nuovo Minox HG 8×32 Made in Germany. In sintesi, a mano libera, posso asserire che tutti i binocoli, al centro del campo mostravano un’ottima nitidezza Varie caratteristiche come l’ergonomia, il campo piatto, la resa dei colori, la messa a fuoco, l’ergonomia degli oculari potevano risultare elementi di scelta soggettiva. Tuttavia quando si testano binocoli di alta qualità, per verificarne le reali prestazioni è utile montare i binocoli sul cavalletto ed utilizzare della carte ad alte risoluzione. Resta sempre il fatto che gli eventuali risultati dipenderanno anche dalla propria acuità visiva e dalla capacità del nostro sistema occhio cervello di percepire un maggior contrasto, in base alla tonalità di colore mostrate.
La comparativa pomeridiana ha evidenziato che il Kowa Genesis Xd 8×33 possiede un eccellente nitidezza al centro del campo, paragonabile allo Zeiss FL e allo Swarovski e di poco superiore a quella fornita dal Minox HG. Ritengo che il contenimento dell’aberrazione cromatica, sia migliore nel Kowa (al centro del campo) rispetto a tutti gli altri tre binocoli. Lo Zeiss si è dimostrato leggero e luminoso, il Minox, una piacevole e leggera opzione al giapponese, mentre lo Swarovision si è dimostrato il migliore nelle osservazioni statiche, grazie al suo campo di vista ampio e totalmente corretto. La messa a fuoco più precisa e fluida è stata quella dello Zeiss, seguita dal Kowa, dal Minox ed infine dallo Swarovision.
Rispetto allo Zeiss e allo Swarovski la conformazione dei para-luce in gomma del Kowa si è dimostrata più scomoda per i partecipanti alla comparativa che possedevano una piccola distanza inter-pupillare ma un naso “importante” . Questo potrebbe dipendere dal fatto che gli orientali possiedono un naso più piccolo ed una distanza interpupillare superiore a quella degli occidentali. Questo è un fattore che Kowa dovrebbe tenere in considerazione.
Zeiss Fl 8×32, Kowa Genesis XD 8×33 e Usaf Chart
A mano libera, come ho premesso, è abbastanza difficile verificare le reali differenze di nitidezza e contrasto, soprattutto se si provano i binocoli camminando per ripidi sentieri. Quando ci si ferma per “sbinocolare, infatti, la stanchezza induce delle vibrazioni che non consentono una perfetta e minuziosa analisi ma solo una fuggevole “vista d’insieme”.
Per tale motivo, qualche giorno fa, avendo ancora in casa un esemplare di Zeiss 8×32 FL, ho deciso di utilizzare delle “carte per l’alta risoluzione” montando i binocoli su dei treppiedi fotografici dotati di Teste Manfrotto Bogen 501 e 701 . Il Kowa è stato installato grazie alla filettatura presente di serie mentre lo Zeiss è stato fissato su un supporto trapezoidale Berlebach.
Qui di seguito pubblico una simulazione di ciò che ho potuto osservare.
- Simulazione di ciò che si vedeva nei due esemplari testati. A sinistra immagine visibile nello Zeiss FL 8×32, a destra quella visibile nel Kowa Genesis XD 8×33.
Come visibile nell’immagine, l’esemplare di Kowa Genesis utilizzato esibiva un contrasto ed una nitidezza leggermente superiori. A circa 20 metri di distanza, anche nello Zeiss erano percepibili i numeri, tuttavia già a partire dal numero 16 iniziava a notarsi una “lieve” perdita di definizione. Ovviamente tale risultato è relativo ai due esemplari utilizzati e sono consapevole che potrebbero anche non rappresentare la linea di produzione. Tuttavia mi pareva interessante citare il risultato di questa breve comparativa. Nel mero uso pratico, tale minima differenza di nitidezza e percepibile, solo in rare circostanze.
Del resto la lieve tonalità calda del Kowa stacca maggiormente i dettagli più fini rispetto a quella glaciale dello Zeiss FL 8×32. .
Al crepuscolo, la situazione si ribalta, e ancor di più di notte. Osservando nello Zeiss alle 21,30, nei pressi di una pineta i tronchi degli alberi a media distanza mostravano ancora dei dettagli sulla corteccia. Il Kowa, invece, mostrava i tronchi più scuri. Se dovessi quantificare in percentuale direi che , in questo caso, il modello di Kowa Genesis testato era meno luminoso dello Zeiss FL8x32 di circa il 5-6%.
In sintesi
I pregi del Kowa Genesis XD 8×33 sono molti: la sua nitidezza ed il contrasto al centro del campo, cosi come la sua eccellente capacità di contenere le aberrazioni cromatiche sull’asse ottico.
Ottima la meccanica e precisa la messa a fuoco, buono il campo inquadrato.
Fra i difetti cito: uno spessore della gommatura degli oculari che per i visi occidentali dotati di una piccola distanza interpupillare potrebbe generare dei problemi.
Ritengo che se Kowa apportasse qualche modifica a questo progetto, potrebbe ambire a diventare uno dei punti di eccellenza nel settore dei binocoli per uso naturalistico, colmando maggiormente, quel piccolo gap, fatto da peso, resa ai bordi e luminosità che lo differenziano dai più costosi TOP DI GAMMA europei. V’è anche da dire , in verità che queste differenze non sono assolutamente proporzionali al prezzo di acquisto. Con una cifra di poco superiore ai 1000 euro questo binocolo potrebbe raccogliere i consensi di molti appassionati.
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Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata il 30 Aprile 2013. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente i distributori ufficiali, premendo sui corrispettivi banner.
Alpinhunting. Distributore ufficiale Kowa per il settore venatorio.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.