Recensione del microscopio Phenix Optics BMC-302A

Ho avuto il piacere di provare il primo microscopio della serie BMC arrivato in Europa, il modello che mi è stato inviato possiede ottiche acromatiche con coniugata da 160mm, esistono le alternative sia Plan che Infinity Plan, testa binoculare con possibilità di alternativa trino. Prenderemo in esame i principali componenti per arrivare a una valutazione complessiva. Nel mercato USA il suo prezzo è di 617$ ( al cambio attuale 547€).

 

STRUTTURA


Come universalmente in voga tra tutti i costruttori, si tratta di una fusione di alluminio in un sol pezzo, soluzione che garantisce un allineamento duraturo. All’uso si presenta comodo, i comandi sono dove istintivamente le mani vanno a cercarli. Il peso complessivo di poco inferiore a 6 Kg e ciò assicura una buona stabilità.

 

Immagine: un bel primo piano sul microscopio Phenix Optics BMC-302A

 

Il microscopio è corredato con quattro contenitori per le ottiche, due filtri, blu e verde e un cacciavite: gli oculari sono mantenuti in posizione con un grano.

La serie BMC-300 è composta da 6 modelli così differenziati:

Illuminazione

Come nella quasi totalità dei microscopi di questa fascia che utilizzano LED anche Phenix adotta un 3W, il sistema è sufficiente per utilizzare le ottiche sino ai 100X in campo chiaro con vetrini ben preparati. Mi sarebbero piaciuti un paio di watt in più per poter sfruttare al meglio gli ingrandimenti più elevati anche con soggetti relativamente opachi. IE’ indubbio che sia meglio equipaggiato rispetto a molti concorrenti che, in realtà, iniziano a cedere già con i 40X. Ritengo che con una piccola modifica, il salto di qualità sarebbe notevole. Di buono c’è la mancanza totale di qualsiasi fenomeno di flicker. Purtroppo, come consueto per questa fascia di prezzo, manca la possibilità della illuminazione Kohler.

 

Messa a fuoco

La messa a fuoco ha micro e macro coassiali con un buon sistema di regolazione della durezza di rotazione su entrambe le manopole. E’ precisa e fluida tanto da non far rimpiangere i vecchi sistemi in metallo.

Immagine: il sistema di messa a fuoco del microscopio Phenix Optics BMC-302A

 

Condensatore
La serie 300 monta un condensatore di Abbe con a.n. 1,25, dotato di diaframma, ben centrabile e con una buona escursione verticale, anche in mancanza del sistema Kohler si regola intuitivamente con facilità.

 

Tavolino
Questo è il componente che mi ha stupito di più: assenza totale di qualsiasi lasco in entrambi gli assi, ortogonalità con l’asse ottico tale da mantenere sempre perfettamente a fuoco il campione anche alle estremità, i comandi sono molto fluidi e precisi.

Immagine: il tavolino del microscopio è eccellente in questa fascia di prezzo

 

Ottiche
In dotazione troviamo quattro obiettivi acromatici DIN con la solita filettatura RMS: 4x a.n. 0.1,10x 0.25, 40x 0.65 con molla e il 100x a.n. 1.25 oil e ovviamente con molla, montati su un rotore meccanicamente ben costruito. Non molto altro da dire se non che offre un buon contrasto, una planarità distinta per ottiche non dichiaratamente planari. La curvatura si inizia a percepire vicino ai margini ma  è contenuta quanto basta per non essere evidente.

 

Solo a titolo di curiosità uno scatto di Navicula del vetrino di Kemp ripresa con il 40x.

Immagine: Navicula



Testa binoculare
La testa è una classica Siedentopf inclinata a 30°, in dotazione troviamo due coppie di oculari, 10×20 e 16×15, grandangolari e a pupilla alta con 30mm di diametro.

 

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Come in tutte le cose, una valutazione corretta deve tener conto del costo di acquisto che, nel mercato USA, è di  617$ ( al cambio attuale 547€). Inutile che sia io a fare dei paragoni, basta cercare in rete un microscopio con delle caratteristiche simili e ognuno potrà trarre le sue conclusioni. 

I componenti che più ho apprezzato sono il tavolino e la messa a fuoco, .a mio parere componenti essenziali per un’osservazione rilassante, aver difficoltà a inquadrare un soggetto e messe a fuoco che si allentano o poco demoltiplicate sono quanto basta per rendere sgradevole l’uso di qualsiasi microscopio, a differenza delle ottiche non possono essere sostituiti, salvo sbarazzarsi dell’intero strumento.

Non facciamoci tentare da confronti con i vintage, perchè sulla carta qualsiasi microscopio attuale anche di fascia medio alta ne uscirebbe stracciato, la realtà però spesso è ben diversa: nessuna assistenza, pezzi di ricambio da ricercare da venditori on-line, manutenzione iniziale spesso difficoltosa o impossibile per persone senza esperienza e troppo costosa se eseguita da un laboratorio specializzato, senza contare che ogni acquisto è una scommessa, funghi, delaminazioni, corpi incidentati impossibili da allineare. Inoltre l’utilizzatore è ben diverso, gli amanti del vintage vogliono uno strumento, chi cerca il nuovo invece vuole osservare.

L’argomento è: questo microscopio è appetibile? E per che utilizzatore? Credo che la serie in questione (eventualmente i modelli con ottiche Infinity per chi vuole seguire il sistema più in voga) si difenda molto bene anche per un uso semi-professionale se limitato al campo chiaro o come primo microscopio per chi vuole avvicinarsi alla microscopia con un prodotto pronto ad un costo abbordabile, è ovvio che, come per tutte le marche, il voler sfruttare tecniche più sofisticate come, ad esempio fluorescenza o campo oscuro richiederà la sostituzione dell’intero microscopio.

Purtroppo la testa binoculare non mi ha permesso di scattare delle immagini degne, i miei raccordi non possono essere montati su oculari, mi sono dovuto accontentare di una vecchia telecamera con un’ottica tra l’altro poco indicata.

 


RINGRAZIAMENTI

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia  la dott.ssa Renata Specht e Phenix Optics per avere concesso di scrivere le impressioni riguardo questo interessante microscopio, senza alcuna restrizione.

 

DISCLAIMER

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