Propongo qui di seguito, un interessante reportage inviato da Pete Gamby, patron di Opticron, che ringrazio per la collaborazione.
Mi scuso per la traduzione dozzinale, ma ho deciso di pubblicare le sue impressioni, nel più breve tempo possibile, visto che ho notato delle novità molto interessanti. Troverete qualche mia nota, scritta in grassetto.
Piergiovanni
Photokina 2016
Un reportage di Pete Gamby.
Come prima cosa devo confermare che il settore “Sport Optics”, con soli 49 espositori è classificato nella guida on-line della fiera come “accessori aggiuntivi”. In effetti i veri protagonisti sono sempre i prodotti fotografici presenti con oltre 100 espositori.
Per tale motivo, il Photokina non è di certo il posto più congeniale per cercare novità nel settore ottico sportivo ma rimane sempre un’ ottima location per fare “affari” soprattutto per distributori e commercianti OEM come ad esempio la mia azienda.
Questa fiera ha perso un po’ spettacolarità, molto meglio quella del 2012, dove c’erano molte più saloni a disposizione. Quest’anno, il Photokina è stato concentrato in soli quattro saloni al posto di nove disponibili e in altre due piccole sale esposti . Non è ovviamente una fiera piccola come la Sands Expo del Shot Show ma neppure grande e spaziosa come quella a Kölnmesse. (NDR: fiera dell’hardware con quasi 2700 espositori)
Mi chiedo se il Photokina abbia ancora una ragione, dopo la sempre più crescente fiera IFA di Berlino, anch’essa organizzata nel mese di settembre o la mitica CES a Las Vegas.
Un segno della possibile decadenza del Photokina l’ho notata anche in qualità di semplice turista. Ho impiegato solo pochi minuti di taxi per raggiungerla, quando negli anni passati dovevo sopportare oltre venti minuti di coda nel traffico. Anche i ristoranti avevano quasi sempre posti disponibili anche cercando di prenotare alle 6.30, cosa, impossibile, ad esempio, molti anni fa.

Se da un lato questo calo di interesse può essere piacevole per il visitatore che potrà girare la fiera con meno stress, non si può dire la stessa cosa per gli espositori dato che sei giorni sono un tempo alquanto lungo , spesso trascorso a controllare i feed su Twitter o Facebook e a bere semplice acqua in bottigliette di plastica.
Il mio primo approccio alla Photokina è avvenuto nel padiglione numero 9. Dove erano presenti i maggiori marchi del settore fotografico. C’era dei settori adibiti agli scatti fotografici. Photokina ha sempre cercato di essere al 100% politicamente corretta, per tale motivo, anche in questo volta, ho notato una scarsa presenza di nudi artistici da fotografare o di modelle dipinte sul corpo nudo con colori sgargianti.
Diciamo che per noi amanti dell’ottica “pura” le zone interessanti erano situate nelle sale 2,3, 4, quelle nei piani inferiori, dove si percepiva anche il profumo di caffè e di pasticcini trasportato dalle condutture dell’aria condizionata.
Pubblico qui di seguito una breve relazioni in ordine alfabetico ed a memoria, dato che ho tracciato poche note scritte di mio reale interesse.
Baader Planetarium: ha un po’ rischiato, optando per una mera esposizione esterna, sulla Boulevard, di prodotti astronomici solari. A fianco c’era anche un piccolo gazebo con prodotti astronomici. In realtà era presente anche uno striscione Celestron, in mostra e legato alla cabina per paura che prendesse il volo. La loro scommessa , per fortuna, si è rilevata vincente dato che il tempo era caldo e alle 11.30 si notavano non solo maniche di camice ma anche boccali colmi di birra.
Berlebach. Mi è parso che avessero esposto praticamente tutto il loro catalogo. Decine di treppiedi in legno sembravano formare una strana foresta di legno “angolata” Prodotti incantevoli, anche se secondo me sono sempre un po’ difficili da vendere ai birders. (NDR:a causa del peso NDR)

Bresser. Aveva uno stand considerevole, molto lungo ma più stretto rispetto all’ultima volta e anche con meno visitatori. In ogni modo gran parte della loro offerta era legata a prodotti astronomici e non ho notato novità nel settore ottico-sportivo.
Celestron. Ho quasi scontrato il product manager di Celestron, John Riutta, tuttavia, volendo cercare novità nel settore del birdwatching, non sono stato in grado di rispondere al suo invito, ma da quanto ho capito Celestron aveva uno stand nel padiglione 2.1 con tutta la gamma di prodotti astronomici.
Kowa: Nello stand di Kowa c’erano un paio di interessanti novità: il nuovo Kowa TSN-501 da 50 mm e i nuovissimi TSN-554 alla fluorite che vanno a completare la gamma TSN (770- 880).

Su Binomania sono apparse alcune foto di queste novità, compreso il nuovo compatto Kowa Genesis. Ovviamente c’era l’immancabile Paul Hackett a dare consigli sulla tecnica del digiscoping.
Leica. La scorsa volta, Leica aveva prenotato tutto il padiglione 1, quest’anno aveva solo la metà dello spazio assegnato per le mostre fotografiche. Nel padiglione 3 c’era una zona “semi-chiusa” dedicata alla sue fotocamere, nessun prodotto Sport-Optics. Neppure il Noctivid.
Long Perng. È una società che fornisce telescopi e accessori ad un certo numero di rivenditori (NDR:compresa Opticron). Non c’era nulla di nuovo nel settore ottico sportivo, tuttavia aveva un nuovissimo visore binoculare astronomico che utilizzava prismi, ed uno sfavillante rifrattore che stava attirando tantissima attenzione.


Minox. Non mi sono fermato molto allo stand Minox, tuttavia ho visto che stavano presentando il Minox BL 8×44 HD come novità. Non sono stato in grado di testare bene il nuovo spotting scope MD88W perché era in una posizione che consentiva una pessima visualizzazione ed era stato installato su una testa a sfera collegata ad un treppiede molto corto!
Nikon. Aveva un po’ nascosto (come fa anche in Italia NDR) i loro prodotti ottico-sportivi nella parte posteriore dello padiglione 2.2 (di cui aveva circa il 50% dello spazio espositivo) Purtroppo non c’era personale preposto ad aiutare gli appassionati di ottiche sportive, tuttavia sono stato in grado di osservare nel nuovo Monarch HG e nell’EDG per permettere di trarre le mie conclusioni circa le loro performance. In mostra c’erano anche dei binocoli con prismi di porro da 40 e da 50 mm. Non ricordo la loro sigla, avevano un campo di vista di ben 9° e i nostri rivenditori svedesi ce li hanno indicato, dato che erano decisamente impressionati dalle loro prestazioni.Questo è molto insolito per quei ragazzi dato che non si entusiasmano cosi facilmente. (NDR: ho sguinzagliato quel segugio di Piero Pignatta per avere ulteriori informazioni. )

Non sono stato in grado di visitare Olivon e Optical Vision per motivi di tempo. Mi dispiace.
Ricoh / Pentax hanno deciso che nessuno doveva osservare nelle ottiche sportive, cosi c’e’ stato un spreco di centinaia di dollari di spazio espositivo..pazienza.
Mai trovato Sightron (mi scuso con Frank!)
Volevo guardare nello Steiner Observer per mera curiosità personale. Purtroppo non erano in mostra, ma i ragazzi del loro stand hanno deciso di tirarne fuori uno per farmelo provare uno, giusto perché Opticron ha anche lavorato con loro. Bravi ragazzi! Non mi pare di vedere nulla di nuovo anche qui, ma questo prodotto potrebbe insinuarsi nella fascia di mercato dove c’è il predominio di Nikon, Bresser e Olympus.
Swarovski. Purtroppo l’unica novità attuale è stato il TLS apo da 43 per ottiche Full Frame.
United Optics. Uno dei tanti fornitori cinesi, aveva tantissimi prodotti e accessori in mostra ma nessuno degno di nota, almeno dal mio punto di vista. Stessa storia per il resto di fornitori simili che tengono a seguire piuttosto che a cercare di diventare dei punti di riferimento con prodotti di nuova concezione.
Ho osservato anche un po’ nella serie dei binocoli Vanguard ma come Steiner più che altro per farmi un punto di vista personale.
Vixen, aveva un sacco di nuovi prodotti “concept” in mostra anche se nessun binocolo nuovo per il birdwatching. In realtà c’era il nuovo SG 6.5×32 ED ma non è adatto all’uso naturalistico. Ha una messa a fuoco minima di ben 6 metri e messa a fuoco singola su ogni oculare. E’ un bello strumento per lo sta gazing grazie ai nove gradi di campo, ma noi, come importatori ufficiali Vixen in UK non lo aggiungeremo alla gamma Vixen.
Zeiss essendo un nome noto nel settore fotografico disponeva di uno spazio espositivo molto ampio: circa il 15% dello enorme stand 2.2. Al settore ottico-sportivo era riservata solo una piccola cabina! Ho chiesto numi sull’ipotetico Zeiss Victory SF 8×32 e mi chiedo se questo sia, in realtà, solo un mito elaborato dagli appassionati. Chi lo sa, vedremo!
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.