Primo telescopio: (s)consigli per gli acquisti

di Raffaello Braga

Acquistare il primo telescopio o cambiare quello che si ha è sovente una decisione non facile. Quando ero ragazzino il problema non si poneva nemmeno: si iniziava col rifrattorino da 60 mm o con il newton da 114 mm e ci si assestava infine su un rifrattore da 80 o su un newton da 150 mm. Chi aveva buone disponibilità economiche poteva permettersi un rifrattore da 4 pollici oppure un Celestron C8 (che, mi ricordo, agli star party attirava sempre una piccola folla di curiosi). I più intraprendenti si costruivano strumenti con diametri superiori, di solito dei newtoniani altazimutali, ma in genere già un 25 cm era considerato uno strumento da “osservatorio”.
Oggi il mercato offre una tale abbondanza di strumenti astronomici che se da un lato questo rende più facile trovare quello più adatto alle proprie esigenze, dall’altro mette quasi sempre nell’imbarazzo della scelta; insomma piuttosto che dare al neofita un’indicazione del tipo “compra questo, compra quello” è oggi forse più facile consigliarlo su ciò che è meglio non fare e metterlo in guardia dai trabocchetti in cui si può cascare.

E’ proprio questo l’intento delle righe che seguono, un elenco di “sconsigli” rivolti ai principianti dell’astronomia per aiutarli a non intraprendere la strada sbagliata. Sono consapevole che trattandosi delle mie personali opinioni mi attireranno le critiche di coloro che praticano l’astronomia in un modo diverso dal mio – e tra i quali ve ne sono parecchi che pretendono, il loro, essere l’unico modo – ma pazienza. Dopo gli “sconsigli” al termine dell’articolo fornisco però una serie di indicazioni bibliografiche ricche di “consigli” su come iniziare l’esplorazione del cielo.

1 . Non comprate un telescopio se non conoscete il cielo e non sapete niente di astronomia

SOSTIENI BINOMANIA!

Se apprezzi le  recensioni, i video e gli articoli, puoi sostenere Binomania con una donazione tramite PayPal.
I fondi saranno utilizzati per pagare le spese di rinnovo del sito, del forum e le spese vive per la creazione delle video recensioni.
Grazie!

 

Se l’astronomia vi incuriosisce e desiderate osservare direttamente i crateri della Luna, la nebulosa di Orione, gli anelli di Saturno e tante altre belle cose di cui avete sempre sentito parlare, ma tuttavia non sapete nemmeno da che parte girarvi per trovare la Stella Polare, vuol dire che il momento di acquistare un telescopio non è ancora arrivato. Chi è completamente digiuno di astronomia farebbe bene ad acquisire alcune nozioni di base senza le quali non si va da nessuna parte, nemmeno col miglior telescopio a vostra disposizione. Quindi abbiate pazienza, prima di fare qualunque acquisto informatevi per bene, cercate di imparare a orientarvi nel cielo diurno e notturno, a identificare qualche costellazione, a rendervi conto dei moti della cosiddetta “sfera celeste”, a riconoscere le stelle dai pianeti. Si tratta di una palestra propedeutica importantissima che vi farà affrontare l’osservazione del cielo con maggiore consapevolezza rispetto a chi parte in quarta portandosi a casa il primo telescopio che ha trovato online o al centro commerciale e che poi abbandona inevitabilmente in solaio o in cantina.

2 – Non fiondatevi subito a comprare un telescopio ma considerate invece un binocolo come primo approccio all’osservazione del cielo

In astronomia il binocolo si fa apprezzare per il grande campo, l’ingrandimento modesto e la facilità d’impiego che ne fanno uno strumento ideale per osservare, con immediatezza e semplicità, molti oggetti del cielo, galassie brillanti, ammassi stellari, nebulose diffuse e comete. Vi permetterà inoltre di vedere i satelliti di Giove, le fasi di Venere e molti dettagli lunari ed è adattissimo come primo strumento per avvicinarsi all’astronomia. Purtroppo non ha molto da offrire sotto cieli inquinati da luci e da polveri, non è insomma uno strumento per osservatori urbani, ma se vivete sotto un cielo decente (non necessariamente quello del Paranal, basta essere fuori dai grandi centri abitati) lo apprezzerete senz’altro e vi terrà compagnia anche quando avrete imparato a usare uno o più telescopi. Su Binomania.it troverete una lunga carrellata di test e prove pratiche di molti binocoli adatti all’uso astronomico.

Un semplice binocolo usato sotto un cielo poco inquinato schiude un intero universo di meraviglie, aiuta a prendere confidenza con la volta celeste ed è propedeutico a strumenti più impegnativi

3 – Primo telescopio ? Non chiedete consigli sui forum!

Una volta che avete deciso di acquistare un telescopio cercate di resistere alla tentazione di iscrivervi a un forum di astronomia, entrare nella sezione “neofiti” e presentarvi con la solita domanda “vorrei comprare il mio primo telescopio, cosa mi consigliate ?” E’ molto probabile che così facendo vi arrivino risposte diverse e in contrasto tra loro e che invece di chiarirvi le idee potrebbero confondervele. Inoltre tra tutti i suggerimenti raccolti potreste finire per decidere a caso perché tutti vi sembreranno ugualmente sensati, visto che arrivano da gente più esperta di voi; oppure potreste seguire i consigli di chi vi sembra essere stato il più convincente anche se magari è proprio colui che vi ha dato il consiglio sbagliato. Quindi lasciate perdere e decidete con la vostra testa.

Che fare, dunque ? Sembra incredibile ma nel XXI secolo i libri di astronomia pratica, quelli che vi spiegano le varie tipologie di strumenti astronomici, i loro principi di funzionamento, le loro peculiarità, il modo in cui vanno usati per osservare e fotografare, esistono ancora. Dunque procuratevene uno (in fondo a questa chiacchierata troverete qualche suggerimento) leggetelo e quando avrete le idee più chiare fate la vostra scelta in base ai vostri interessi, alle specifiche dei fabbricanti e alle vostre disponibilità economiche. Una volta individuati i possibili candidati usate un motore di ricerca per trovare in rete informazioni più specifiche che vi aiutino a prendere una decisione.

Se potete frequentare un gruppo di appassionati fatelo e chiedete di poter osservare in qualche strumento, vi aiuterà moltissimo nella scelta; ma non comprate nulla se prima non avete letto un buon libro su cui farvi un’idea e apprendere le basi del “mestiere”, altrimenti rischiate di fissarvi sul primo telescopio che vi faranno provare ma che non necessariamente sarà anche il più adatto alle vostre esigenze.

4 –Attenti a dove acquistate

Un’avvertenza importante: per l’acquisto del telescopio è preferibile rivolgersi ai rivenditori specializzati in questo genere di cose, soprattutto se siete neofiti. Quand’ero ragazzo i telescopi si compravano dall’ottico, che vendeva non solo occhiali ma anche binocoli, telescopi, cannocchiali terrestri e astronomici e barometri. Oggi i negozi di ottica vendono quasi esclusivamente occhiali ma per fortuna sono sorti molti negozi di materiale astronomico (negozi fisici, online o entrambe le cose) gestiti direttamente da chi i telescopi li usa e che sapranno perciò consigliarvi e sconsigliarvi nel modo migliore. Sui markets online dove si vende di tutto, dai preservativi all’arredamento, si trovano carrettate di telescopi di ogni tipo; tra questi ce ne sarebbero anche di validi come primo acquisto ma è difficile riconoscerli se non si ha un po’ di esperienza o il consiglio di qualcuno.

5 – Non considerate solo il prezzo

Come per altri beni di consumo, anche per i telescopi il prezzo è un buon indicatore di qualità, ma non necessariamente lo strumento più costoso è anche il migliore per le vostre esigenze così come il meno costoso non è necessariamente uno scarto di fabbrica, bisogna valutare caso per caso. Infatti dei tanti telescopi mass-market che finiscono in mano ai neofiti, praticamente nessuno è prodotto in Europa, la stragrande maggioranza viene dalla Cina o dal Giappone. A parità di caratteristiche tecniche, sul costo al dettaglio influiscono quindi non solo l’accuratezza di realizzazione ma anche il cambio valutario e i vari “passaggi” che il prodotto subisce prima di arrivare alla vendita al dettaglio: produttore, distributore europeo (se c’è), distributore italiano (se c’è, e a volte ci sono tutti e due), infine negozio, quindi il prezzo finale non è determinato soltanto dalla qualità del prodotto. Occorre poi tenere presente che alcuni major brands preferiscono comunque appoggiarsi ai “local dealers” per la distribuzione e l’assistenza, e quando si tratta di marche che godono di un’ottima, o anche eccellente, reputazione (non faccio nomi anche se ne sarei tentato…) di solito vale la pena di spendere qualcosa in più ma portarsi a casa un prodotto di cui difficilmente si finirà per pentirsi. In alternativa ci sono i negozi che effettuano l’importazione diretta dal produttore (li potete riconoscere perché vendono telescopi e binocoli con un proprio marchio) e che praticano prezzi a volte molto convenienti su prodotti di qualità più che dignitosa.

Un’altra cosa da tenere presente è che il prezzo è determinato anche da come il telescopio viene “vestito” per la vendita, vale a dire con quali accessori è fornito, il tipo di intubazione (obiettivi di caratteristiche ottiche simili possono essere intubati in modi diversi), la robustezza della montatura, la presenza o meno di inseguimento siderale o di GoTo, insomma ci sono tante cose da considerare, non solo il costo, e questo è un altro valido motivo per rivolgersi ai venditori specializzati invece di comprare a casaccio.

6 – Non comprate un riflettore come primo telescopio

Ho perso il conto di quanti principianti alle prese con un riflettore newtoniano, acquistato come primo telescopio, ho dovuto aiutare per metterli in condizione di usarlo. Il motivo è che da quando i cataloghi dei rivenditori si sono riempiti di riflettori in configurazione dobson, quindi a un costo relativamente basso in proporzione all’apertura, si è diffusa l’abitudine di consigliarli di default anche ai neofiti: perché spendere – faccio un esempio – 500 euro per un rifrattore equatoriale di soli 10 cm di diametro quando con gli stessi soldi ci si può prendere un riflettore newtoniano altazimutale da 20 ? Il problema dei riflettori è uno solo, vanno collimati, bisogna cioè fare in modo che i due specchi e il fuocheggiatore condividano il medesimo asse ottico. Se in vita vostra non avete mai messo l’occhio in un telescopio le probabilità che riusciate a compiere questa operazione sono scarsissime e rischiate di passare ore a tentare di capirci qualcosa invece di divertirvi a osservare le stelle, soprattutto se oltre a dover essere collimato lo strumento ha anche il secondario fuori posto o il fuocheggiatore inclinato, occorrenza tutt’altro che rara. Magari ci proverete cercando di fare quanto vi dice il manuale di istruzioni o i soliti tutorials online ma difficilmente ne verrete a capo, anche perché il controllo della collimazione richiede di saper eseguire il cosiddetto “star test” che per un principiante privo di qualsiasi esperienza è di non facile comprensione, esecuzione e interpretazione. Tra l’altro gli accessori per collimare (cheshire, laser, ecc.) non sono quasi mai forniti a corredo dello strumento, vanno acquistati a parte e anche questi bisogna imparare ad usarli. A un certo punto, non sapendo più dove sbattere la testa, si finisce inevitabilmente per entrare nel solito forum a chiedere lumi ma il successo è tutt’altro che garantito, è più probabile che in ultimo ci si rassegni a usare il telescopio così com’è fino al giorno in cui viene rivenduto o dimenticato in un angolo del solaio o della cantina. Se potete frequentare un gruppo astrofili allora troverete sicuramente qualcuno disposto a insegnarvi come si collima un newton, ma se non avete questa possibilità e siete al primissimo approccio con l’astronomia allora lo strumento che fa per voi è il binocolo o il telescopio rifrattore. Potrete considerare strumenti diversi quando vi sarete fatti un po’ d’esperienza e avrete imparato a interpretare le immagini fornite dal telescopio.

7 – Non scegliete una montatura altazimutale

La cosiddetta “montatura” è quella parte del telescopio che serve a sostenere il tubo ottico e a puntarlo verso il cielo. Ma una volta puntato sull’oggetto che vi interessa non avete finito, perché la Terra ruota e quindi nel corso della notte (e del giorno) gli astri si spostano lungo un arco di cerchio da est dove sorgono a ovest dove tramontano. L’ingrandimento fornito dal telescopio amplifica questo moto (che è di circa 15 gradi ogni ora) così che l’oggetto puntato non rimane fermo nel campo a farsi ammirare da voi ma si sposta a una velocità (apparente) apprezzabile, tanto maggiore quanto maggiore è l’ingrandimento, e voi col vostro telescopio lo dovete “inseguire” altrimenti in capo a pochi minuti o secondi l’avrete perso.

Ci sono due modi per inseguire un oggetto celeste, uno consiste nel muovere il tubo come fosse un cannone d’artiglieria, vale a dire lungo la verticale (altezza) e lungo l’orizzontale (azimut). Entrambi i movimenti sono necessari perché durante il loro moto nel cielo la posizione degli astri cambia sia lungo l’orizzontale sia lungo la verticale. Una montatura che funziona in questo modo si chiama altazimutale e richiede appunto all’osservatore di muovere il tubo lungo le due direzioni simultaneamente. L’altro tipo di montatura più diffuso è la parallattica o equatoriale. Senza entrare nei dettagli vi dirò che questa montatura permette di inseguire gli astri tramite un solo movimento del tubo anziché due, bisogna soltanto far sì che uno dei due assi del movimento, detto asse polare, sia rivolto almeno approssimativamente verso il polo celeste (nel nostro caso il polo celeste nord che si trova nei pressi della Stella Polare).

Capite da soli che per inseguire un oggetto in cielo, soprattutto ad alto ingrandimento, è certamente più laborioso dover muovere il tubo in orizzontale e in verticale contemporaneamente che muoverlo attorno a un solo asse, il quale può facilmente essere motorizzato in modo che non dobbiate fare nemmeno quello. Ora, provate a chiedere su un social qual è la montatura più adatta per iniziare a osservare il cielo e nella maggior parte dei casi vi diranno di prendere un’altazimutale. Il pretesto per indirizzare subito il neofita verso l’altazimutale risiede nel fatto che questa montatura è caratterizzata da grande immediatezza e semplicità d’uso, si punta un oggetto in cielo esattamente come si punterebbe un campanile su una collina. Ma il vantaggio finisce qui. Dovendo inseguire gli oggetti celesti con due movimenti anziché uno le montature altazimutali oltre a essere più scomode nelle osservazioni ad alto ingrandimento sono anche poco indicate per la fotografia del cielo. Essendo neofiti vorrete certamente togliervi lo sfizio non solo di osservare ma anche di provare a fare qualche fotografia visto che oggi è possibile farlo con una facilità e un’immediatezza che erano impensabili ai tempi della pellicola. Se iniziate con un’altazimutale vi azzoppate in partenza e nel momento in cui volete fotografare – anche semplicemente montando una reflex in parallelo al tubo ottico – siete costretti a cambiare telescopio o ad acquistarne un secondo. Personalmente consiglio la montatura altazimutale solo se il primo telescopio è destinato a un giovanissimo e/o se verrà usato anche per le osservazioni terrestri, altrimenti è meglio l’equatoriale. Più avanti potreste decidere che la fotografia non fa per voi e allora farete altre scelte, ma prima bisogna provare.

Un piccolo rifrattore su montatura equatoriale permette di divertirsi non solo osservando ma anche fotografando almeno gli oggetti più luminosi come i pianeti, bastano un PC e una camera CMOS.

8 – Attenzione ai telescopi col Go-To

I telescopi dotati di GoTo – il programmino che fa sì che il telescopio punti tutto da solo, magari comandato dallo smartphone – sono oggi di gran moda, sia nei telescopi avanzati sia in quelli per principianti. Per conoscere il cielo stellato, però, il modo migliore è ancora quello di imparare a muoversi tra le stelle con l’aiuto di un atlante, cioè di praticare il cosiddetto “star-hopping”, muovere il telescopio da un oggetto all’altro finché non si arriva a quello che si desidera osservare, così facendo avrete imparato a conoscere non solo l’oggetto che cercate ma anche tutti quelli che si trovano lungo la strada. Saltando invece da una zona all’altra del cielo grazie al programmino – ammesso che riusciate a farlo funzionare come si deve – il rischio è quello di imparare molto poco e di stancarsi una volta scoperto che molti oggetti presenti nei listati del programma non si possono osservare, o perché il telescopio è troppo piccolo e/o perché state osservando da un sito molto inquinato da luci o, più banalmente, perché ancora non sapete come si osserva il cielo e il programma a corredo del telescopio non ve lo può insegnare. Se proprio siete attratti da queste tecnologie cercate almeno di imparare prima i fondamenti dell’osservazione del cielo, come ho suggerito all’inizio di questo articolo, e dopo usare il GoTo.

Un rifrattore su montatura altazimutale è uno strumento adatto per l’osservazione terrestre e per quella del cielo a basso ingrandimento

9 – Non fatevi prendere dalla febbre dell’apertura

Imparerete presto che maggiore è il diametro dell’obiettivo del telescopio più cose potrete osservare, sia che si tratti di oggetti del cielo profondo sia di dettagli alla superficie della Luna o dei pianeti. Ma attenzione, non seguite i consigli di chi vi dice di “puntare fin dall’inizio sul telescopio più grande” che vi potete permettere perché questo è spesso un cattivo consiglio. Un telescopio deve essere costruito non soltanto con la cura necessaria a farvi vedere chiaramente ma anche con quella che serve a farvi divertire (stiamo pur sempre parlando di un hobby) e con un telescopio grande quanto volete ma costruito in economia ci si diverte molto poco, si inizia a trovarci tutti i difetti possibili e immaginabili e si finisce per rivenderlo presto o, peggio, per abbandonare l’astronomia. Quindi considerate sempre non il più grande ma il miglior telescopio entro il vostro budget e questa è una regola che consiglio anche dopo, quando si sarà diventati più esperti.

10 – Non acquistate il vostro primo telescopio nel mercato dell’usato…

…a meno che non ve lo offra qualcuno che conoscete di persona e di cui vi possiate certamente fidare. Il mercato dell’usato offre molte opportunità ma presenta anche molte insidie. Se un esperto sa riconoscere potenziali rischi, il neofita ha un solo strumento per tutelarsi: la garanzia che ogni commerciante è tenuto a dare sulla vendita di un prodotto nuovo o ricondizionato e il diritto di recesso che vi permette di cambiare idea e restituire quanto avete acquistato entro i termini di legge. Le transazioni tra privati non comportano alcuna garanzia e almeno all’inizio è più prudente non considerarle e rivolgersi esclusivamente al mercato del nuovo.

11 – Attenzione al vintage

Molti telescopi cinesi plasticosi e di basso costo che affollano i grandi magazzini e i siti di vendite online sono solo dei giocattoli se paragonati alla produzione ottica giapponese con cui i principianti della mia generazione si sono fatti le ossa. E’ perciò comprensibile che gli estimatori del “vintage” astronomico ne decantino le lodi, anche come primo acquisto. Tuttavia, se si escludono appunto i telescopietti più economici, oggi anche i cinesi sanno sfornare strumenti di tutto rispetto, economicamente convenienti e che non hanno nulla da invidiare ai prodotti “made in Japan” di quaranta o cinquant’anni fa – per certi versi sono anzi migliori – rispetto ai quali hanno invece delle meccaniche moderne e molto più fruibili. Considerate ad esempio che la maggior parte di quei vecchi telescopi giapponesi o americani non è compatibile con gli oculari da 2 pollici e spesso nemmeno con quelli da 31.8 mm e ciò restringe drammaticamente il parco accessori utilizzabile a meno di non apportare delle modifiche al tubo. Nel vintage, inoltre, si trovano anche strumenti invecchiati male, magari dimenticati per decenni in cantina, in soffitta, in solaio, in garage dai proprietari che li avevano acquistati o ricevuti in regalo da ragazzi. Questi telescopi perciò non andrebbero comprati “a scatola chiusa” altrimenti una volta che la aprite potreste trovare delle sorprese. Il mio consiglio è di lasciare il vintage ai collezionisti, che sanno come muoversi in questo mercato, e comprare prodotti recenti.

Vecchi telescopi giapponesi di svariati decenni fa. Otticamente molto validi (assai meno meccanicamente) vengono oggi riproposti nell’usato nonostante i limiti dei fuocheggiatori dell’epoca.

12 – Non riempitevi di oculari inutili

L’oculare è quel piccolo microscopio che serve a ingrandire l’immagine formata dall’obiettivo del telescopio e di solito con lo strumento ne viene sempre fornito qualcuno. In generale chi si diletta di astronomia finisce per comprare molti più oculari di quelli che gli servono davvero, un po’ per levarsi uno sfizio un po’ per la curiosità di provarli e di confrontarli tra loro, e finiscono quindi per collezionarne a dozzine, rivendendone ogni tanto qualcuno (“cedo a malincuore per inutilizzo….”) allo scopo di rinfrescare la collezione con qualcosa di nuovo. All’inizio della vostra esperienza cercate di moderarvi altrimenti finirete per spendere un sacco di soldi che potreste invece investire più saggiamente in accessori più utili o in un telescopio migliore di quello che avete appena acquistato. Gli oculari davvero irrinunciabili, infatti, sono solo tre (dico tre, non trenta): uno di lunga focale (25 – 40 mm) per le osservazioni a basso ingrandimento e grande campo (possibilmente da 2 pollici se il vostro telescopio ha un portaoculari adatto), uno che fornisca un ingrandimento pari circa al numero di millimetri di diametro dell’obiettivo e uno che fornisca un valore di una volta e mezza o due volte il diametro. Col rifrattore vi servirà anche un buon diagonale (quelli forniti di serie sono a volte scadenti) e almeno all’inizio questo è tutto ciò che vi serve; per riempirvi di oculari inutili che poi finiranno sui mercatini online avrete tempo più avanti, non iniziate da subito.

SUGGERIMENTI

Dopo gli “sconsigli” ecco qualche consiglio.

Esistono parecchi manuali che guidano l’appassionato alla scoperta del cielo notturno, ovviamente non posso qui considerarli tutti. I migliori appartengono al passato, sono quelli che nel secolo scorso hanno cresciuto generazioni di astronomi dilettanti (quelli che adesso si chiamano “astrofili”) e che conservano intatta la loro validità anche se internet li ha resi meno popolari di un tempo. Si trovano ancora nel mercato online dei libri usati e li raccomando senza riserve. Tuttavia ve ne sono anche di più recenti e per chi non riuscisse a procurarsi i primi, i secondi sono comunque una valida alternativa. Tra questi non riporto dei titoli a caso ma solo quelli che davvero mi sento di raccomandare anche se in parte esprimono opinioni e consigli differenti da quelli che ho dato, ma del resto non è che possiamo essere tutti d’accordo.

Cristian Fattinnanzi – Che stella è ? Iniziare a osservare e fotografare il cielo – (liberamente scaricabile da www.cristianfattinnanzi.it è un libro bellissimo arricchito dall’esperienza personale di uno dei nostri migliori astroimagers).

Walter Ferreri – Come osservare il cielo con il mio primo telescopio – Il Castello, 2018 (essenziale ma abbastanza completo, corredato di tavole, schemi, disegni, utile ai neofiti come primo acquisto)

Pierre Bourges, Jean Lacroux – Il manuale pratico di astronomia – Zanichelli, 2010 (uno dei testi più completi, ben fatto e ben illustrato)

Dickinson T., Dyer A. – The Backyard Astronomer’s Guide – Firefly Ed., 2014 (bellissimo compendio, per di più magnificamente illustrato, che guida il principiante dalla scelta del telescopio alla messa in stazione della montatura, alle osservazioni, raccomandatissimo anche questo)

Wil Tirion – Cambridge Star Atlas – Cambridge, 2011 (ottimo come primo atlante per imparare a conoscere stelle e costellazioni)

James Muirden – L’astronomia col binocolo – Longanesi, 1976 (uno dei libri che mi hanno iniziato all’osservazione del cielo e un classico dell’astronomia binocolare; si può cercare anche l’edizione inglese, Astronomy with binoculars, più facile da reperire)

Stephen Tonkin – Binocular Astronomy – Springer

Ian Ridpath – Norton’s Star Atlas and Reference Handbook – (pubblicazione nata nel 1910 e proseguita con successive modifiche e aggiornamenti fino al 2003; era un compendio di astronomia pratica e teorica ed era corredata di bellissime carte stellari con tabelle esplicative; oggi si trova ancora nell’usato e vale la pena di cercarla)

James Muirden – The Amateur Astronomer’s Handbook – Harper, 1987 (tra i migliori manuali, ancora ampiamente reperibile)

Camille Flammarion – Le Stelle e le curiosità del cielo – Sonzogno, 1904 (a quasi centovent’anni dalla pubblicazione in italiano il Flammarion non ha perso un atomo del suo fascino e resta una guida insuperata all’osservazione del cielo notturno).