Spesso associamo odori e profumi a particolari momenti della nostra vita, aprendo la confezione dello Skybin PRO15x80 inviato, gentilmente dalla Aleph Zero di Gianluca Carinci, ho rammentato il giorno in cui acquistai il mio primo binocolo giapponese di 80mm, il Vixen 20x80BCF
In effetti sia la custodia in pelle che il doppietto spaziato in aria che lo compone paiono indentici.
VI sono perö delle differenze costruttive dovute più che altro alla senescenza del progetto che a scelte commerciali
Di fatto questo binocolo è di vecchia costruzione, senza fronozolli ed orpelli, il disegno dei prismi è simili a quello proposti anni or sono da una nota azienda ottica tedesca, la costruzione e solida e massiccia, interamente in metallo, ma le prestazioni generali mi sono parse inferiori rispetto ai binocoli cinesi e giapponesi di nuova concezione (VIxen ARK , Serie USM).
La custodia dello SKyBin Pro è identica a quella fornita da Vixen negli anni 90 con la propria linea di binocoli “GALAXIAS”
Il primo problema che si evidenzia sin dall’inizio è lo scarso diametro degli oculari, chi legge saprà che la vera differenza in un binocolo è data dalla bontà dei suoi due performanti accessori, in questo caso, putroppo, sia per lo scarso diametro che per la ridotta estrazione pupillare, che non consente di abbracciare tutto il campo fornito ai portatori di occhiali, le mie impressioni sono state tiepide.
La messa a fuoco avviene utilizzando la ghiera centrale, mentre la regolazione diottrica dell’oculare destro consente di compensare ben 5 punti diottrici,
Il trattamento anti-riflesso è multistrato sugli obiettivi e sugli oculari ed anche sui prismi.
Prestazioni su campo.
Il binocolo è arrivato lievemente scollimato sull’asse orizzontale, in una misura tale da consentire la compensazione occhio-cervello senza generare emicrania.
Le sedi dei prismi si intravedono a fatica, sotto la spessa protezione di gomma vulcanizzata che evoca, per l’appunto profumo di altri tempi. In effetti questo binocolo, sprizza solidità da tutti i pori.
Si impuna inoltre alla perfezione, tanto che i più robusti, potranno osservare per pochi secondi i panorami diurni.
Ovviamente è previsto il montaggio sui comuni treppiedi fotografici attraverso la filettatura centrale, di contro non è provvisto di barra centrale come i binocoli di ultima generazione, ma la robustezza del suo scafo, non ha mai fatto rimpiangere tale soluzione, a patto di possedere un bel supporto metallico.
Il trattamento è multistrato ed i prismi sono di vetro BAK4
Otticamente parlando, il binocolo ha mostrato una distorsione ai bordi del campo pari a circa il 35%. Le mie solite misurazioni hanno portato a tale risultato
CM 65% CP 20% CI 15%
Nella mera osservazione astronomica la puntiformità stellare è pari a 7 punti, l’astigmatismo ai bordi è presente, cosi come il cromatismo che inizia a palesarsi anche al centro del campo su oggetti stellari molto luminosi come, ad esempio Vega e su Luna e pianeti. Giove, circondato da un alone violaceo, mostra le sue due bande principale e la danza degli anelli.
Sintetizzando potrei dire quanto segue.
1) lo scafo e la cura dei dettagli è quella di un binocolo che può durare tutta la vita, attualmente la plastica regna quasi sovrana
2) Il sistema anti-riflessa doveva essere il Top, a suo tempo, attualmente ne esistono di migliori
3) Penso che le sue prestazioni potrebbero migliorare se l’azienda adottasse oculari più performanti come i nuovi Reversed Kellner
4) Purtroppo questo binocolo non è in grado di raggiungere la resa ottica dei nuovi binocoli cinesi di 70-85 mm di diametro.
Un nota di merito va ugualmente a Gianluca Carinci, per aver cercato, due anni or sono una linea di binocoli giapponesi, provando a fornire ai propri clienti, degli strumenti dissimili dai primi binocoli Made in China, apparsi in quel periodo in Italia.
Peccato però che le prestazioni non siano sufficienti a soddisfare l’astrofilo medio, meglio puntare sulla linea di nuovi binocoli USM che sono attualmente disponibili sul suo sito..
Cieli Sereni
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.