Da anni sento l’esigenza di dotare i miei binocoli giganti di un treppiede performante. Non che io abbia lesinato negli acquisti e nei test, ma seppur io abbia acquistato, provato e venduto, vari supporti, ho sentito l’esigenza di compiere il classico “acquisto per la vita”.
Se ben ricordate, utilizzo da quattro anni un treppiede in carbonio Sirui R4203_L, che pesa solo 2,5 kg e che è in grado di sostenere un carico di ben 20 Kg.
Questo supporto è eccellente durante le sessioni di fotografia di paesaggio o camminando per boschi e paludi con uno spotting scope.
Di contro, non possedendo una colonna, non è in grado di concedermi delle ottime osservazioni con il mio binocolo preferito: Il Docter Aspectem 80-500 40X.
A onore del vero, il “Sirui” consente un’estensione delle gambe del treppiede molto elevata, tuttavia, in tale configurazione non sono mai stato particolarmente contento del suo assestamento delle vibrazioni, soprattutto nell’osservazione stellare, dove è molto più facile notare la perdita di potere risolutivo dovuta alle micro – vibrazioni.
Durante i vari eventi organizzati da “ Binomania”, ho anche avuto la fortuna di testare alcuni treppiedi giganti in alluminio dotati della classica testa video Manfrotto (o clone) ma anche in questo caso ho sempre riscontrato una solidità (per me) non conveniente e un assorbimento delle vibrazioni differente da quello offerto dal legno.
Ho già una piccola esperienza con i prodotti Berlebach: da sei anni utilizzo per il birdwatching un ottimo treppiede Report (versione camo) che, a un terzo del prezzo (ma al triplo del peso) fornisce un assestamento delle vibrazioni paragonabile (e talvolta migliore) a quello di un costosissimo treppiede in carbonio.
Nell’uso astronomico, invece, ho cambiato spesso la montatura: alla novità o infatuazione di turno, ho sempre collegato il treppiede Berlebach Planet, in grado di reggere sino a 120-160 kg.
Insomma, avrete capito che apprezzo sia il marchio, sia il materiale primario utilizzato, per tale motivo la mia scelta non poteva che ricadere sull’UNI 19C.
Perche?
In primis perché il treppiede “originale” del Kowa Highlander è fornito direttamente da Berlebach (colorato di grigio e opportunamente modificato) e fa parte proprio di tale serie, inoltre, durante il mitico “Docter Days “ di qualche anno or sono, ebbi la possibilità di utilizzare l’esemplare di proprietà del grande appassionato, l’avvocato Claudio Todesco, da molti, conosciuto con lo pseudonimo “Born to Zeiss” .
All’epoca lo utilizzai con il Docter 80-500 ED 40X UWA rimanendo stupito, giacché, rispetto agli altri supporti presenti , era un netto passo avanti in fatto di qualità costruttiva e stabilità.
Per tale motivo, bramando un supporto duraturo da usare da una postazione fissa , questo prodotto mi è parso sin dall’inizio una ipotesi perfetta, anche se ero un po’ frenato dal prezzo di acquisto, certamente poco favorevole (623 euro in questo periodo).
Ciò nonostante, forte della mia esperienza con la serie Report e la serie Planet, ho compreso che “prima o poi” sarebbe dovuto entrare nel quartier generale di Binomania. Il tarlo nella mia testa ha roso così tanto da trovare briciole di pensieri in ogni momento della giornata e in ogni luogo.
Un mese fa ho ceduto alle tentazioni seguendo il consiglio di Oscar Wilde (1.)
Per tale motivo, scemata la voglia di possedere il massimo possibile per l’uso itinerante, dopo l’acquisto del SIRUI (anche’esso bello costoso) venire in possesso dell’UNI19C è stata la realizzazione di un bel progetto.
Ormai utilizzo i binocoli giganti prevalentemente dal giardino di casa e dal Monte Sette Termini, è quindi necessario sfruttare appieno le ottiche del Kowa Highlander e del Docter Aspectem con un prodotto di pregio che non mi faccia pentire – durante l’utilizzo sul campo – di ambire a un supporto più solido.
Perché i Berlebach sono cosi performanti?
Cercherò di spiegarvelo, illustrando le sue caratteristiche tecniche: tenetevi pronti, a sopportare i tarli, la consorte e un discreto snellimento del conto in banca.
Il treppiede è composto di metallo e di legno di acero. Esteticamente è molto bello ed emana solidità e affidabilità. Non è leggerissimo, giacché pesa sette chilogrammi.
La colonna centrale- di ben cinquanta centimetri – consente un intervallo di regolazione di 39 cm., il sistema elicoidale, presente sulla colonna e che funge da frizione, si è rivelato particolarmente efficace e preciso.
Il diametro della piastra per il montaggio delle teste fotografiche, montature altazimutali, supporti Gimball, e altro ancora, è di ben 77 mm di diametro.
Le gambe del treppiede si possono inclinare con un sistema di angolazione pre-fissato: 20°, 35°, 55° e 80°.
La lunghezza per il trasporto è pari a 97 cm (testa fotografica esclusa.)
La minima altezza regolabile, grazie all’apertura delle gambe del treppiede, è pari a solo 53 cm, mentre la massima è di ben 179 cm.
Aggiungendo una testa video Manfrotto 503, riesco a compiere delle osservazioni astronomiche prossime allo zenit, rimanendo comodamente in piedi.
Il treppiede BerlebachUNI19C, inoltre, è in grado di sostenere ben venti chilogrammi di peso ed è anche disponibile in vari colori.
Personalmente ho preferito il colore naturale del legno, ma è anche possibile, con un sovrapprezzo di 29 euro, averlo nelle seguenti colorazioni: verde, marrone noce di cocco, nero, grigio titanio e mimetico.
Il grigio titanio, sarebbe stata la scelta ideale, se lo avessi utilizzato unicamente con il Kowa Highlander, tuttavia, contando di usufruirne in vari tipi di osservazione e con vari strumenti, ho preferito, rimanere sul…classico.
Impressioni sul campo
Generiche
La qualità di questo prodotto si nota sin dai primi minuti di utilizzo. Ovviamente non è leggero come un supporto in carbonio (pesa circa il doppio se si tenta di escludere il peso della colonna) ma appena si osserva ad alti ingrandimenti con un binocolo gigante, si può beneficiare di un’eccellente soppressione delle vibrazioni.
Il sistema di regolazione della colonna centrale è fluido e preciso e non si sente neppure l’esigenza di bloccarlo con la manopola centrale.
Anche il sistema per l’angolazione del treppiede è facilmente regolabile e non presenta giochi o incertezze.
E’ anche possibile ruotare le gomme nella parte inferiore delle gambe del treppiede, per far comparire i puntali. In questo modo, in breve tempo, si è in grado di disporre il supporto su un parquet, su un pavimento classico, ma anche in mezzo a un prato, senza dove togliere o inserire accessori.
Questo sistema è disponibile anche sui treppiedi in carbonio più pregiati e vi consentirà di fissare al meglio il vostro treppiede, su ogni superficie, senza aver la paura, di dimenticare a casa, nella borsa o in auto i gommini copri – puntale.
Sopra ogni gamba sono stati anche inseriti dei punti di riferimenti in centimetri che concedono di compiere delle regolazioni più accurate.
Ovviamente è presente anche una bolla per verificare il corretto allineamento della testa.
Le tre maniglie, che stringono le gambe del treppiede, sono molto solide e grazie alle loro dimensioni, consentono di applicare una forza intensa senza sforzo.
Con il Docter Aspectem
Gli appassionati del marchio Docter ricorderanno che- anni or sono- questo stupendo binocolo ad alto ingrandimento era fornito con un treppiede di legno e con una montatura specifica.
In questo periodo non è più disponibile, di fatto, sotto lo scafo ottico, è presente una piastra con una filettatura 3/8 (con riduzione a ¼) che consente il fissaggio sui più comuni treppiedi fotografici.
Per chi ancora non conoscesse il Docter Aspectem ED consiglio di leggere le mie varie recensioni.
In sintesi confermo che è un binocolo di eccellente qualità, dotato di ottiche ED e disponibile in tre formati: un 30X80, un modello dotato di oculari zoom 25-50X e – per la gioia degli astrofili, un 40×80, che fa uso di due oculari ultra-grandangolari da ben 84° di campo apparente.
Essendo- in primis- un astrofilo è inutile confermare la mia predilezione per il 40X80.
Questo genere d’ingrandimenti non reclama delle montature robuste come quelle astronomiche, che devono sopportare ingrandimenti, spesso dieci volte più grandi, tuttavia a causa della lunghezza del binocolo che genera un rapporto-leva, un poco’ sfavorevole è necessario acquistare un treppiede e una testa che siano in grado di reggere molto di più che il peso di questo binocolo.
Bene: il Berlebach Uni19C, con i suoi 20 kg di carico massimo sostenibile è perfetto per reggere il Docter Aspectem.
Ho eseguito due prove: una su tappeto erboso e una sul pavimento del mio terrazzo.
Ho dato la classica pacca con le mani allo scafo del binocolo, simulando un avvio di vibrazioni, ben più ampio di quello che avviene quando si brandeggia.
I risultati sono stati i seguenti.
Prato: circa 0.8 secondi con treppiede abbassato e 1 sec con treppiede totalmente esteso
Pavimento: 1 secondo su prato e 1,4 , quando esteso.
Mi attendevo un risultato peggiore su fondi compatti, in realtà i gommini copri – puntale paiono compiere un valido lavoro come sistema anti-vibrazione.
Questo e’ il miglior risultato che ho riscontrato su treppiedi ancora trasportabili senza particolare sacrificio e dotati di colonna.
Nel Docter Aspectem le stelle sono delle vere e proprio capocchie di spillo, per tale motivo, ci vuole ben poco per trasformare dei piccoli punti luminosi e colorati, in piccole sferette vibranti.
Accostando gli occhi agli oculari, ho sempre notato delle piccole vibrazioni nella maggior parte dei treppiedi che ho testato (se si eccettua il gigantesco Berlebach Planet.)
In questo caso, con il binocolo perfettamente bilanciato è stato un vero piacere appurare la solidità dell’intero sistema che consente di compiere delle osservazioni veramente gratificanti del cielo profondo.
Mi pare ideale anche per prodotti come i binocoli APM 100 e 120 che possono essere utilizzati con oculari in gradi di sviluppare anche cento ingrandimenti.
Con il Kowa Highlander Prominar
Il Kowa Highlander è un binocolo compatto e angolato ma dal peso non indifferente, pari a circa 6,5 kg, per tale motivo necessita, spesso e volentieri di treppiedi molto solidi.
Com’è risaputo il pregio di un binocolo angolato è di consentirne l’utilizzo senza estendere troppo le gambe del treppiede poiché la confortevole posizione, data dai prismi angolati, consente delle comode osservazioni di rapaci, aereo e stelle, senza dover surclassare l’altezza dell’osservatore.
In tal senso l’Highlander non fa eccezione: l’assestamento delle vibrazioni avviene in modo più repentino rispetto al Docter Aspectem, tanto da farmi asserire che esso sia, in sostanza, ininfluente.
Con gli spotting scopes
Ho utilizzato il treppiede UNI 19C anche con un telescopio terrestre Swarovski ATX 95. Gli spotting scopes, anche quelli di maggior diametro, sono sicuramente più leggeri rispetto a un binocolo gigante da 80-100 mm per tale motivo, devo ammettere che l’UNI 19C è risultato sin troppo sovra- dimensionato.
Vista la sua capacità di carico, è più utilizzabile come supporto per le comparative, con una barra di montaggio, piuttosto che per fornire le sue solide caratteristiche a un tubetto da 1-8- 2-5 kg.
PREGI |
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CONTRO |
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In sintesi
Il treppiede di legno d’acero Berlebach UNI19 C si è rivelato un eccellente supporto. E’ perfetto per essere utilizzato con binocolo angolati da 80 sino a 125 mm, con i binoscopi e con rifrattori da 5-7 pollici e tubi ottici catadiottrici di diametro notevolmente superiore.
Penso sia perfetto per chi compie osservazioni naturalistiche e astronomiche non itineranti e possiede strumenti ottici di alta qualità e non vuole cedere a compromessi.
La colonna a cremagliera è stupenda, molto fluida anche alla presenza di carichi interessanti.
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Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Maggio dell’anno 2018- Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Berlebach
Nota 1 L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.