Le montature per i binocoli. Una breve panoramica

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Sino a pochi anni or sono i proprietari di binocoli di medio e largo diametro dovevano far fede nel loro ingegno per realizzare delle montature adatte a sostenere tali strumenti durante le osservazioni astronomiche.
Gli unici supporti disponibili in larga scala erano i comuni cavalletti fotografici; tale situazione comportava una scelta limitata poiché erano presenti sul mercato pochi prodotti e quelli validi erano, nella maggior parte dei casi, contraddistinti da un prezzo d’acquisto elevato. Per fortuna, attualmente, grazie alla riduzione dei prezzi, determinata dalla concorrenza del mercato cinese e dall’inventiva di alcune aziende del settore e di qualche bravo artigiano, è possibile usufruire di una discreta varietà di supporti proposti a prezzi tutto sommato equi.

Corrado Morelli e io, accanto a sei esemplari di Docter Aspectem, montati su la montatura più’ classica.

In quest’articolo tenterò’ di descrivere i vari sistemi di supporto disponibili nel panorama italiano ed estero anticipando ai lettori, che non sarà possibile, per onor di brevità, citare tutti i prodotti quindi, mi limiterò’ a presentare quelli che per esperienza mi sono parsi i più validi nell’utilizzo astronomico.


Di fatto, dovendo raggrupparli in poche categorie, li classificherò’ in cinque gruppi, pur consapevole che spesso, alcune delle soluzioni che descriverò’ sono in realtà composte da più combinazioni, prime fra tutte – per esemplificare – le montature a parallelogramma dotate di forcella altazimutale.

I supporti per binocoli più conosciuti sono quindi i seguenti:

1) Cavalletti fotografici composti da treppiede e varie tipologie di teste (a tre vie, altazimutali, sferiche)
2) Montature altazimutali per astronomia ( a testa, a forcella, a monobraccio)
3) Montature a parallelogramma
4) Sistemi a specchio
5) Sedie Motorizzate


1) Cavalletti e teste fotografiche

I cavalletti fotografici sono i supporti ideali per i binocoli superiori ai dieci ingrandimenti giacche’ forniscono delle immagini stabili scevre dalle vibrazioni causate dalla impugnatura a mano libera.
La scelta fra vari modelli, oltre alle ovvie limitazioni soggettive nel prezzo di acquisto dipende spesso da vari fattori.
La maggior parte degli astrofili, ad esempio, possiede uno sviscerato amore per la natura, senso artistico e la voglia di imprimere attraverso una fotografia ciò’ che osserva; da qui nasce talvolta l’esigenza di acquistare un cavalletto tutto-fare, da utilizzare sia per l’osservazione astronomica che per la fotografia (sia essa chimica o digitale)

SIRUI R4203-L
Un cavalletto in carbonio è un valido tuttofare, anche se estremamente costoso.

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Gli astrofili amanti delle lunghe escursioni, invece, potrebbero prediligere l’acquisto di un leggero monopiede e’ comprensibile quindi che la scelta di un valido supporto in questo settore sia molto elevata, si passa dai semplici monopiedi sino ad arrivare ai leggerissimi ma costosi treppiedi in carbonio, per quanto riguarda le teste, io preferisco quelle video, molto fluide che concedono un buon utilizzo del panning (scorrimento destra a sinistra dello strumento)

Un classico monopiede


Per chi gradisse altre opzioni faccio presente che attualmente è possibile acquistare anche le cosiddette “teste a sfera” o le microteste altazimutali con regolazione attraverso micro-manopole

Per esperienza personale prediligo le prime, soprattutto se utilizzate insieme con un valido monopiede, nella foto qui di seguito   è facilmente comprensibile capire le loro doti di leggerezza ed immediatezza nell’utilizzo

Utilizzo con molto profitto le teste a sfera della SIRUI


Per collegare i binocoli a tali supporti è necessario acquistare, nel caso in cui lo strumento non possedesse una barra centrale filettata, un supporto a L, che si dovrà fissare nell’apposita filettatura presente in tutti i binocoli moderni e poi collegata alla piastra della testa fotografica. Anche in questo caso è possibile optare fra varie scelte, supporti in plastica, ed in materiale metallico, anche in questo caso, è meglio spendere una cifra superiore ai 15-20 euro acquistandone uno in materiale metallico, decisamente piu robusto di quelli economici in plastica.

Chi possiede un binocolo di una decina di anni fa, non potrà utilizzare tali supporti a L, giacche’ nella sede di snodo dei tubi ottici è spesso presente una filettatura dal diametro inferiore, in questo caso le soluzioni possibili sono due La stessa situazione avverrà con molti binocoli con prismi a tetto di recente costruzione
La prima opzione è quella di acquistare un supporto a pinza come quello visibile nella foto.


La seconda è di acquistare il noto supporto in legno fornito da Berlebach


La terza è quella di dedicarsi all’autocostruzione.

La soluzione artigianale dell’utente “plyscope” di CloudyNights

 

 

2) Montature altazimutali

Indubbiamente il sistema altazimutale è il piü immediato per l’osservazione visuale,
Le versioni che utilizzano tare soluzione sono molteplici, si inizia con le comuni teste per fotografia con e senza colonna centrale, sino alle complesse versioni a forcella
dalle varie versioni forcella (fork mount) o monobraccio.(Unistar Mount)

L’eccellente forcella artigianale ideata da Elio Biffi

 

Le ultime due soluzioni, sono davvero eccezionali quando utilizzate con binocoli dotati di prismi a 45 e 90 gradi sempre che siano agganciate a robusti treppiedi, possibilmente in legno, per garantire un maggior assorbimento delle vibrazioni.

Forcella Tecnosky ELLE
La forcella monobraccio Tecnosky ELLE


I problemi utilizzando tali raccordi, permangono, osservando in prossimità dello zenith, con binocoli con visione diretta, giacchè lo spostamento dello scafo ottico verso l’alto provocherebbe il contatto con la base della montatura.
Nel corso degli anni, chi scrive ha trovato un setup ideale, per sostenere i grossi binocoli, fra i 90 mm ed i 110 mm, mantenendo nel contempo, un discreto ingombro ed una velocità di montaggio invidiabile.


Da qualche anno sul mercato italiano sono disponibili una serie di cavalletti di produzione cinese che si basano sul disegno del notissimo e robustissimo Bogen 501, sono venduti in Italia, da vari importatori e quando associati ad una robusta forcella di alluminio di recente costruzione , sono in grado di accontentare gli astrofili più esigenti, che li potranno anche utilizzare con piccoli rifrattori nella osservazione astronomica a largo campo o in quella diurna.

(Questi supporti possono essere collegati sia alle teste fotografiche che a grossi treppiedi astronomici, in questo ultimo caso, però la forcella deve disporre di un sistema a cuscinetti a sfera con blocco che garantisca il movimento anche sull’asse orizzontale. 

La nota forcella Vixen che consente anche l’angolazione piu’ consona alle nostre esigenze.

Ovviamente questi tipi di supporti trovano riscontro unicamente fra i proprietari di binocoli dal medio e grande diametro, che non devono compiere dei trasferimenti a piedi verso il proprio luogo di osservazione preferito.

Ricordo inoltre ai lettori che una semplice operazione è possibile modificare la propria montatura equatoriale in altazimutale, corredandola di una piastra ad L, si potrà godere anche con il proprio binocolo, vedi ad esempio…

 

3) Montature a Parellogramma


Predilette da molti “binofili” per la comodità dell’osservazione e per la possibilità di lasciare l’oggetto inquadrato anche variando l’altezza , sistema ideale per le osservazioni collettive. Del resto grazie alla sua particolare struttura è possibile ottenere varie configurazioni di utilizzo sia stando comodamente seduti  sia in piedi e le immagini proposte da Orion per il suo esemplare sono ben esplicative 
Sul mercato, sono commercializzati vari tipi di montature parallelogramma i più famosi sono quelli proposti dall’azienda americana Oberwerk.com adatti a sostenere anche i binocoli di 120mm-150mm. La Orion, invece, propone una montatura valida per binocoli sino a 80mm di diametro.

La montatura Orion Monster venduto da Astroshop.it

Qui potete vedere un bel video esplicativo


Chi scrive ha optato per una soluzione artigianale, ideata anni fa da Gaddo Fiorini, un appassionato autocostruttore di Viareggio, tale soluzione presenta una struttura in alluminio, con un raccordo specifico per i treppiedi in dotazione alla Vixen Gp ed ai cloni cinesi, un peso con barra scorrevole, una filettatura per il fissaggio delle teste fotografiche o delle forcelle in alluminio ed un comodissimi sistema di chiusura, il costo non è molto elevato, esclusa ovviamente la testa. Grazie alla solidità del parallelogramma è possibile utilizzare varie teste fotografici per varie esigenze, riuscendo a sostenere in tutta tranquillità binocoli sino a 110 mm.

La montatura artigianale di Gaddo Fiorini

Dopo aver parlato dei lati positivi di tale supporto è doveroso parlare dei suoi difetti,
Quello che ho riscontrato spesso in più modelli è un effetto leva fastidioso che è più evidente quanto più lunga è la leva del parallelogramma e/o il treppiede utilizzato, tenetene conto se decideste di auto costruirne un esemplare.
Il secondo lato negativo è dato dal peso e dall’ingombro decisamente superiore a quello offerto da una comune cavalletto fotografico, dotato ad esempio di forcella in alluminio.
Faccio, inoltre, presente che le idee degli auto-costruttori sono spesso molto valide ed economiche, nella Rete sono spesso disponibili degli schemi gratuiti per costruire tali strutture.


4) Sistemi a specchio

Foto, cortesia: https://opticalmirror.com/

Per chi volesse osservare in tutta comodità sono disponibili i sistemi a specchio, che sfruttando la riflessione, consentono di rimanere comodamente seduto, puntando il binocolo verso il basso.
E’ ovvio che maggiore sarò la lavorazione dello specchio, migliori saranno le prestazioni, quindi chi volesse decidere di costruirne uno dovrà tenere conto tale fattore come essenziale per la buona riuscita del proprio progetto.

I lati negativi sono il ribaltamento dell’immagine che diventerà rovesciata come osservando attraverso il telescopio e la possibilità di ottenere una diminuzione delle prestazione per i riflessi che potrebbero raggiungere lo specchio, per questo è preferibile
Osservare in posti al riparo da lampioni, faretti et similia


5) Sedie motorizzate

E’ veniamo al non-plus-ultra della comodità, ossia le sedie per astronomia,
chi non ha mai sognato di osservare rimanendo comodamente sdraiato, utilizzano una pulsantiera per navigare fra le stelle, mentre, ed impegnando l’altra mano per sorseggiare una fresca bevanda?
Tutto ciò e’ possibile, anche se non siete degli eccellenti artigiani .

Come ad esempio questa bella soluzione dell’utente “EricP” di Cloudynights

Anni fa erano disponibili le stupende Starchairs 3000  inventati da Chris Floyd .

 

 

 

Foto di Gary Heath – del forum di CloudyNights

Ecco qualche video molto interessante: