Un sabato tra appassionati

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Come molti tra voi avranno letto, sabato 7 Settembre, ho organizzato un pranzo insieme ad alcuni appassionati, provenienti da varie regioni d’Italia.

Sintetizzando posso confermare di aver apprezzato – come sempre- la cucina del ristorante Bellavista di Mondonico in Valganna, mi pare, però, più utile, descrivere le mie impressioni riguardanti i prodotti ottico – sportivi che abbiamo utilizzato.

 

Ibis 70 HD: ne ho già descritte le prestazioni nella recensione da poco pubblicata, è un binocolo angolato con una costruzione meccanica egregia e con obiettivi acromatici di ottima qualità, tuttavia non regge il confronto nell’uso diurno con binocoli dotati di obiettivi a bassa dispersione o apocromatici.

da sinistra: Oberwerk 70 XL ED, Ibis 70 HD, Kowa Higlander Prominar 32×82

Oberwerk 70 XL ED: non vorrei anticiparvi tanto, dato che è stata fatta una comparativa diurna anche in Valtellina e mi dovrò trovare tra due settimane con Paolo Monti per un test astronomico sul campo. Posso, per ora, confermarvi di aver apprezzato molto i nuovi oculari Oberwerk forniti in dotazione e specificatamente progettati per questo nuovo binocolo, nato dalla volontà di Kevin Busarow.

Sergio Fassoli osserva nell’IBIS 70 HD

Meopta Optika 8×42: ne ho appena terminato la recensione per l’editore con cui collaboro. Dovrebbe uscire la recensione su Cacciare a palla tra Ottobre e Novembre. E’ un binocolo Entry-level, con ottiche a bassa dispersione, non ha ovviamente una resa ai bordi eccellente, ma si fa forte di un’ottima costruzione meccanica e un pregiato trattamento anti-riflesso. La trasmissione luminosa è molto alta, dichiarata nell’88%. Se calcolate che binocoli con il 90- 91% di trasmissione totale, possono costare anche 1700 euro, comprenderete che si tratta, senz’altro di un ottimo prodotto per l’osservatore crepuscolare.

Fabio Scabini e...qualche Meopta
Fabio Scabini e…qualche Meopta

Meopta Meostar 15×56 HD: ho già pubblicato la recensione lo scorso anno ma è sempre un piacere osservarci. E’ leggero, si brandeggia abbastanza bene anche a mano libera, anche se- ovviamente – da il meglio di sé, nella osservazione su cavalletto. E’ ottimo per ciò che concerne il contenimento dell’aberrazione cromatica, in tale frangente lo giudico superiore ad altri binocoli dello stesso formato (Zeiss 15×56, Swarovski 15×56, etc., etc.) che magari avranno altre doti ma che non mostrano con estrema precisione le sagome dei volatili in controluce come fa questo gioiello della repubblica ceca.

Montatura a parallelogramma Orion: non male, veramente non male, ovviamente in proporzione al prezzo di acquisto. Ne parlerò approfonditamente in una recensione specifica. Regge bene i binocoli sino a 80 mm (quelli leggeri, non di certo un Aspectem.)

La montatura a parallelogramma Orion e il Fujinon 16×70

Vortex Raxor UHD 8×42: una vera sorpresa, contrastato, nitidissimo, ben costruita, regge quasi alla perfezione sino al bordo del campo. Ho chiesto un esemplare a Romagnoni di RPOptix e ne parlerò a Ottobre in una recensione approfondita.

Takahashi FC 76: un gioiellino, ebbi modo di provarlo, qualche settimana fa, in quel di Monfestino, in occasione delle osservazioni planetarie con il “VERNE da 23 cm F/15” di Francesco Toni. L’esemplare è stato portato, da Bologna, dall’astrofilo Damiano Soffiatti che si è divertito a compararlo a un esemplare in ottimo stato di Pentax EDHF II e ai vari spotting scope presenti. Sarebbe da provare nell’uso astronomico, spero che SkyPoint m’invii un esemplare entro la fine dell’anno.

Damiano Soffiatti e Federico Caro sullo sfondo, durante la sfida Pentax - Takahashi
Damiano Soffiatti e Federico Caro sullo sfondo, durante la sfida Pentax – Takahashi

Ennesima sfida Kowa Highlander, Docter Aspectem: non ne verrò/verremo mai a capo, in certe circostanze si apprezza il Docter, in altre il Kowa, in linea di massima il Kowa è più universale, nell’uso diurno grazie alla possibilità di avvalersi di tre coppie di oculari 21x, 32x e 50X. E’ anche leggermente più neutro, il contrasto è simile. Il Docter ha un contrasto molto alto e la sua tonalità calda è perfetta in caso di foschia, impareggiabili le visioni date dagli oculari che forniscono 40X e 84° di campo.

Kowa Higlander Prominar è sempre piacere osservare con questo binocolo alla fluorite…

Oculari Nikon NAV SW: hanno ormai dieci anni (furono presentati nel 2009 per celebrare l’Anno Internazionale dell’Astronomia) sono ben costruiti, impermeabili e con campi apparenti compresi tra 68° e 74°. Forniscono un contrasto sicuramente alto e mi sembrano eccellenti per l’utilizzo con i binocoli giganti. Per certi versi li ho preferiti ai Pentax XW. Dato che mhzoutdoor è diventato rivenditore di questi accessori, spero di poterne provare “una manciata” il più presto possibile.

Fujinon 16×28: anche in questo caso, accennerò brevemente le sue prestazioni, giacché lo sto provando tra monti e capanni proprio in questo giorni. In sintesi non è l’ottica migliore che io abbia mai provato, ma la nuova stabilizzazione è in grado di gestire molto bene, anche questi ingrandimenti. Pubblicherò la sua recensione prima della fine della prossima settimana.

Il Docter UWA 12.5mm montato sull'eccellente Takahashi Fc 76
Il Docter UWA 12.5mm montato sull’eccellente Takahashi Fc 76

Oculare Docter UWA 12.5 mm: è un coltellino svizzero, lo sto usando da mesi e mesi e veste per tutte le serate: stupendo per le osservazioni del cielo profondo, fornisce una eccellente resa ai bordi e una trasmissione luminosa incredibile. Seppure possieda uno schema ottico complesso stupisce anche nelle osservazioni in alta risoluzione di luna e pianeti, dove si avvicina per nitidezza e contrasto, ai migliori oculari ortoscopici! Provare per credere. Il perché sia cosi’ performante, dato il suo complesso schema ottico, rimane un mistero, ogni volta in cui lo tiro fuori dalla valigetta degli oculari è come se ci avessero già osservato dato che ormai è preceduto da mirabolanti storie sulle prestazioni che sa fornire.Peccato costi tantissimo, come un telescopio. A breve una recensione approfondita per cio’ che concerne l’osservazione lunare.