Vixen BT 126-AA:nuove immagini e qualche riflessione.

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Sono passati otto anni dalla prima volta in cui misi gli occhi nel  binocolo giapponese da 125 mm (BT 125).  D’allora molta acqua è passata sotto i ponti, sia a livello di novità, sia di gusti personali, è indubbio, però, che dopo la versione BT 125- A, presentata nel 2008 e che sostituì la vecchia BT, la nuovissima versione BT 126-AA è quella che  più mi sta incuriosendo.

Vixen BT 125
Un bel primo piano sul gigantesco Vixen BT125 – versione fine anni Novanta.

 

Questo per vari motivi: in primis  perché beneficia della possibilità di fare uso di oculari astronomici, una caratteristica, molto utile, ereditata dal BT-A.
I lettori più affezionati ricorderanno che il BT 125, invece, non possedeva questa peculiarità,  tuttavia era disponibile in ben tre versioni (20x, 30x e 25-75X) .
Questo modello, pero’,  non mi aveva particolarmente entusiasmato, soprattutto per il ridotto campo di vista fornito dagli oculari zoom e dalla scarsa universalità delle versioni dotate di oculari fissi.

Vixen BT 125
Un primo piano sugli oculari zoom in dotazione al  vecchio Vixen BT125: molto range di ingrandimento, pochissimo campo di vista.

 

In verità, da instancabile insoddisfatto, trovai qualche soluzione discutibile anche   nel BT-A , prima fra tutte la impossibilità di mettere a fuoco  all’infinito utilizzando i filtri astronomici (con gli oculari Vixen suggeriti ma anche con molti altri ). Grazie al diametro generoso  molti astrofili avrebbero beneficiato dell’uso di questi interessanti accessori  ( O-III , UHC, LPR, etc.,etc) e tale mancanza mi parve un poco priva di senso.

Vixen BT-A
l’Autore durante una sessione osservativa con il Vixen BT-A – (anno 2008)

 

Avrei anche ben gradito la presenza di un miglior sistema di traslazione dei blocchi ove hanno sede i prismi di Porro giacché, durante la regolazione della distanza inter-pupillare, notai l’impossibilità di muovere alla perfezione e all’unisono entrambi i componenti (difetto che  per onore di cronaca era  meno invasivo in un successivo esemplare che provai).

un particolare sulla sede porta-oculari
Un particolare sulla sede porta-oculari.

 

A prima vista la nuova versione BT126SS-A non pare beneficiare di una  nuova  e completa rivisitazione meccanica anche se sono state effettuate delle piccole modifiche nella zona porta-oculari. Per tale motivo  non sono in grado di sapere con sicurezza se  i progettisti hanno posto rimedio, al  problema relativo all’utilizzo dei filtri.

 

Il nuovo  Vixen BT126SS-A
Il nuovo Vixen BT 126SS-A

 

Come è visibile in queste due immagini, è possibile notare come i tecnici abbiano modificato principalmente la zona dei prismi e dei porta-oculari.
La lunghezza focale è anche diminuita, cosi come la compattezza.

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La precedente versione BT125-A

Quali sono le innovazioni celate in questo nuovo progetto?

In primis l’azienda dichiara una maggior correzione globale. Seppur in un   binocolo astronomico l’aberrazione cromatica sia  l’ultimo dei problemi, dato che si osserva  principalmente ad ingrandimenti medio-bassi, tale innovazione non può che essere accettato positivamente, soprattutto per chi volesse, talvolta, utilizzarlo nelle osservazioni diurne. Penso sia alquanto palese presagire che non possieda una resa paragonabile ad un binocolo dotato di  ottiche a bassa dispersione, giacché il costo sarebbe senza dubbio superiore.

Il secondo pregio è la miglior puntiformità stellare. Questa forse è la caratteristica più gradita, dato che lo scopo di ogni astrofilo è quello di osservare stelline puntiformi sia in asse che ai bordi del campo di vista. La resa ai bordi si perfeziona facendo uso di oculari asferici  ma la puntiformità stellare  dipende anche dallo schema ottico del binocolo e dalla sua qualità.  Sono molto curioso di verificare questa nuova caratteristica.

La  lunghezza focale è stata ridotta, passata dai  760 mm a 625 mm. Ciò ha comportato un rapporto focale decisamente più’ luminoso, pari a F/5 , oltre ad un peso (10.5 kg) ed un ingombro leggermente inferiore (360 mm x 630 mm).

 

Mauro Narduzzi di SkyPoint, posa con il primo esemplare di Vixen BT 126 arrivato in Italia.
Mauro Narduzzi di SkyPoint, posa con il primo esemplare di Vixen BT 126SS-A arrivato in Italia.

 

La distanza  minima di messa a fuoco  è stata portata a soli ventri  metri. Pare assurdo che un binocolo astronomico consenta di osservare a distanze cosi’ ravvicinate, eppure, per ci0′ che mi è dato di sapere molti possessori dei BT 125 lo utilizzano spesso per osservare l’avi-fauna  dal balcone di casa, proprio per tale motivo le loro esigenze sono state esaudite.

 

Un particolare sui nuovi porta-oculari: Si potranno usare i filtri?
Un particolare sui nuovi porta-oculari: Si potranno usare i filtri?

 

In linea di massima ritengo che i pregi migliori di questo binocolo siano l’ampio diametro , l’ottima leggerezza e la possibilità’ di usare gli oculari astronomici. Per quanto riguarda le osservazioni astronomiche a bassi ingrandimenti, i miei gusti personali prevedono l’utilizzo di binocoli rapidamente utilizzabili, per tale motivo non ho mai ambito ai pesanti binoscopi o ai grandi dobson con torretta: un binocolo da sei pollici di apertura di tale peso e ingombro potrebbe essere un compagno di osservazione ideale sia per me sia per molti alti appassionati.

Immaginate la classica serata invernale, prima di cena, quando avete poco tempo a disposizione e magari un cielo trasparente ed invitante.  In pochi minuti potrete piazzare il vostro amato binocolo da 126 mm e godervi lo spettacolo senza bisogno di allestire cavi, cavetti, pesanti montature e cosi via.  Lo stesso dicasi per la facilità di trasporto per raggiungere dei limpidissimi  cieli di montagna.  Ci sono, senza dubbio, altre soluzioni, tuttavia, il  mix  “diametro-peso” forniti dal nuovo Vixen BT126A-SS potrebbe rivelarsi una scelta micidiale, rispetto, ad esempio all’ingombrante binocolo cinese da 150 mm di diametro e dal peso superiore ai 20 kg o al più’ corretto ma meno luminoso APM 100 ED APO.

Un particolare sulla ghiera della regolazione della distanza interpupillare
Un particolare sulla ghiera della regolazione della distanza inter-pupillare.

 

Non posso scrivere altro, purtroppo. Di fatto, i primi accordi di testare questo binocolo a Gennaio sono saltati,  non per una scarsa collaborazione  di SKyPoint nei riguardi di  Binomania ma perché, fortunatamente, il distributore ufficiale dei prodotti Vixen ha ricevuto tre ordini di acquisto ed era possibile per il costruttore, fornire, in questo periodo, piu’ di  tre esemplari.

Per tale motivo il classico test approfondito sarà disponibile soltanto questa primavera.

Per ora: buone congetture a tutti voi.