Un libro dalla copertina veramente suggestiva, che spinge quasi a prendere un binocolo e uscire fuori per osservare qualcosa …
Il libro è in inglese, non è mai stato tradotto in italiano, e la prima pubblicazione data al 1983 (la mia edizione è del 1994).
Il libro è di piccolo formato (21 x 14 cm), il layout è orizzontale e consta di 33 pagine più tre appendici.
La copertina interna ritrae un binocolo (la taglia è quella di un 10×50 ma non ho dubbi che qualcuno sia in grado di riconoscere marca e modello a colpo d’occhio) con vicini due planisferi (disegnati anch’essi da Chandler).
Il libro è strutturato in maniera tradizionale: da una presentazione dell’argomento dell’osservazione celeste, si passa a descrivere il binocolo, come utilizzarlo e come sceglierlo.
La lettura prosegue con la presentazione delle famiglie di oggetti osservabili: gli oggetti del sistema solare, la Via Lattea, le nebulosa diffuse, le nebulose planetarie, gli ammassi aperti, gli ammassi globulari e la galassie.
Di ogni famiglia vengono indicati gli esempi più notevoli. come individuarli e come possono apparire ai nostri occhi attraverso il binocolo.
Quello che salta agli occhi è la chiarezza dei disegni esplicativi:le fasi di Venere, la struttura della Galassia, la scala del sistema solare, la scala dello spessore dell’atmosfera rispetto alle dimensioni della Terra, ogni disegno è di una chiarezza estrema.
Le piccole carte celesti che accompagnano ogni oggetto (le cosiddette “finder charts”) sono molto essenziali e caratterizzate da una grafica molto pulita.
Unitamente alle 4 rappresentazioni del cielo nelle 4 stagioni (nell’Appendice A, accompagnate ognuna da un testo che espone un tour guidato nel rispettivo cielo stagionale), questo piccolo libro si presenta come una piccola risorsa autonoma per muovere i primi passi nell’osservazione del cielo.
E chi arriva ad esaurire la lista delle proposte di osservazione può già essere considerato un astrofilo evoluto.
Paolo Morini : nato pochi giorni prima dell’inizio dell’Era Spaziale, ha scoperto il cielo e lo spazio durante la notte dello sbarco dell’Apollo 11. L’imprinting binoculare, irreversibile, gli fu conferito da un binocolo Zenith 10×50 (tuttora ben conservato – prezzo 10.000 lire nel 1970). Il prossimo binocolo sarà il quindicesimo.Si occupa anche di divulgazione astronomica e cura la rubrica del Cielo del Mese per la UAI