Questo libro, edito dalla Genesis Publications di Guildford (Inghilterra) è stato pubblicato nel 1996 e la prima edizione consta di 2000 copie numerate e firmate dallo stesso George Alcock.

George Eric Deacon Alcock, (1912-2000) è stato un astrofilo, anzi, un grandissimo astrofilo.
Era noto in tutto il mondo per le sue scoperte: 5 comete e 5 novae.
Esattamente:
- la cometa Alcock (1959 QI), 25 Agosto, m 10
- la cometa Alcock (1959 Q2), 30 Agosto, m 6
- la cometa Alcock (1963 F1), 19 Marzo, m 8
- la cometa Alcock (1965 S2), 26 Settembre, m 10
- la cometa IRAS-Araki-Alcock (1983 HI), 3 maggio, m 6
- Nova Delphini 1967 (HR Del), 8 luglio, m 5.0
- Nova Vulpeculae 1968 (LV Vul), 15 Aprile, m 5.6
- Nova Scuti 1970 (V368 Sct), 31 Luglio, m 6.9
- Nova Vulpeculae 1976 (NQ Vul), 21 Ottobre, m 6.5
- RS Ophiuchi 1985 outburst (RS Oph), 30 Gennaio, m 5.9
- Nova Herculis 1991 (V838 Her), 25 Marzo, m 5.4
Questo libro, edito dalla Genesis Publications di Guildford (Inghilterra) è stato pubblicato nel 1996 e la prima edizione consta di 2000 copie numerate e firmate dallo stesso George Alcock.
George Eric Deacon Alcock, (1912-2000) è stato un astrofilo, anzi, un grandissimo astrofilo.
Era noto in tutto il mondo per le sue scoperte: 5 comete e 5 novae.
Esattamente:
- la cometa Alcock (1959 QI), 25 Agosto, m 10
- la cometa Alcock (1959 Q2), 30 Agosto, m 6
- la cometa Alcock (1963 F1), 19 Marzo, m 8
- la cometa Alcock (1965 S2), 26 Settembre, m 10
- la cometa IRAS-Araki-Alcock (1983 HI), 3 maggio, m 6
- Nova Delphini 1967 (HR Del), 8 luglio, m 5.0
- Nova Vulpeculae 1968 (LV Vul), 15 Aprile, m 5.6
- Nova Scuti 1970 (V368 Sct), 31 Luglio, m 6.9
- Nova Vulpeculae 1976 (NQ Vul), 21 Ottobre, m 6.5
- RS Ophiuchi 1985 outburst (RS Oph), 30 Gennaio, m 5.9
- Nova Herculis 1991 (V838 Her), 25 Marzo, m 5.4
Difficile riassumere in poche righe un libro come questo, che narra di una intera vita passata a insegnare (era questo il mestiere di George Alcock) e a osservare il cielo (spesso con mezzi modestissimi).
Una vita semplice e avventurosa allo stesso tempo, sulla quale il libro lascia appena intravedere l’ombra di tragedie familiari dalle quali forse Alcock prendeva respiro osservando le sue amate stelle.
La maggior parte delle foto che ritraggono Alcock lo vedono mentre brandeggia binocoli di tutti i tipi e dimensioni,e in particolare si vede spesso un binocolo 25×105 a prismi inclinati.

George si rese conto che non aveva lo strumento adatto quando iniziò a metà degli anni ’50 a cercare comete: il suo rifrattore da 4” aveva un campo non superiore al grado e non era certo lo strumento ideale.
Nel 1957 prese in prestito da Manning Prentice (un astrofilo inglese molto famoso, che osservava assieme ad Alcock) un binocolo 25×105, e capì che gli serviva qualcosa di simile.
Il fratello John vide un binocolo simile nel 1959 a una esposizione a Londra, lo portò con sé a titolo di prova e George, infine, lo acquistò.

Probabilmente questo è uno dei binocoli più “cult” dell’astronomia amatoriale (sicuramente di quella britannica), e compare molto spesso.
Vediamo posare ad esempio Patrick Moore, nel 1967, vicino ad esso.

Ed è molto famosa un’altra foto di Alcock, nel 1967, ritratto vicino al suo fedele strumento.

Gli 80 anni di George Alcock furono festeggiati da colleghi ed ex-alunni con una torta molto particolare … a forma di binocolo!
Il libro, di 215 pagine, in inglese, è di lettura non difficile, e tratta in fondo di una grande lezione di vita, oltre che di astronomia.
Paolo Morini : nato pochi giorni prima dell’inizio dell’Era Spaziale, ha scoperto il cielo e lo spazio durante la notte dello sbarco dell’Apollo 11. L’imprinting binoculare, irreversibile, gli fu conferito da un binocolo Zenith 10×50 (tuttora ben conservato – prezzo 10.000 lire nel 1970). Il prossimo binocolo sarà il quindicesimo.Si occupa anche di divulgazione astronomica e cura la rubrica del Cielo del Mese per la UAI