Zeiss Victory HT 8×54
Premessa.
Zeiss ha sempre avuto una predilezione per il settore venatorio e per favorire i cacciatori durante le ore crepuscolari. Questo genere di osservazione richiede ampi diametri per consentire a chi, per lavoro o passione, debba assicurarsi una perfetta visione e leggibilità dei dettagli. Non è detto, quindi, che soltanto i cacciatori apprezzino il “formato crepuscolare”. Esistono altre categorie che possono amarlo: chi naviga in mare, i fotografi, gli appassionati di ungulati e cervidi, le guardie forestali, le guardie ecologiche volontarie, le forze dell’ordine, gli astrofili e cosi via.
Nel catalogo Zeiss sono, infatti, presenti ben cinque modelli con lenti da 54/56 mm: il Victory HT, il Conquest HD, il Victory T* RF, il mitico Dyalit GA T* e lo stabilizzato 20×60 T* S.
I binocoli appena citati si differenziano, ovviamente, per il prezzo di acquisto oltre che per le prestazioni. Ho avuto la possibilità di testare il Victory HT 8×54 per un paio di mesi, per tale motivo ho deciso di scrivere le mie impressioni, che includono anche una interessante comparazione con lo Zeiss Conquest HD 8×56 e lo Swarovski SLC HD 8×56.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre.
Caratteristiche tecniche
Ingrandimento | 8 x |
Diametro degli obiettivi | 54 millimetri |
Pupilla di uscita | 6,7 millimetri |
Fattore crepuscolare | 20.7 |
Campo visivo a 1000m | 130m |
Campo apparente | 60 ° |
Messa a fuoco minima | 3.5 m |
Regolazione diottrica | 4 + -4 dpt |
Distanza interpupillare | 54 – 76 mm |
Estrazione pupillare | 16 millimetri |
Sistema di prismi | Abbe-König |
Resistenza all’acqua | 500 mbar |
Riempimento di azoto | si |
Temperatura funzionale in ° C | -30 | +63 ° C |
Lunghezza | 160 millimetri |
Larghezza distanza interpupillare a 65 mm |
128 millimetri |
Peso dichiarato (g) | 1035 |
Prezzo dichiarato 2014 (Bignami) | 2460 EURO (IVA inclusa) |
Zeiss Victory HT 8×54: il binocolo senza compromessi.
Zeiss promuove questo binocolo con uno slogan breve ma intenso: “Una rivoluzione con una trasmissione fino a oltre il 95%”. E’ subito chiaro che lo scopo principale dei progettisti tedeschi è quello di fornire uno strumento d’elevata luminosità per gli operatori sopraccitati che vivono, lavorano e si divertono principalmente nelle ore crepuscolari.
La loro ricetta per ottenere questa trasmissione è composta di tre ingredienti principali: una manciata di vetri SCHOTT HT, un paio di prismi Abbe Konig e un trattamento multi-strato Carl Zeiss T*. La vera innovazione consiste principalmente nell’impiego di un nuovo vetro SCHOTT in grado di fornire una maggiore luminosità, soprattutto nella parte finale della giornata, rispetto a quella concessa dal vetro FL che equipaggia il classico VICTORY FL.
Prima di iniziare mi pare utile riportare parte della recensione dell’HT da 42, dove descrissi le ragioni dell’utilizzo di un nuovo vetro SHOTT HT.
” Il cuore del nuovo Zeiss Victory HT 8×42 si nota già a partire dal suo acronimo che significa “HIGH TRASMISSION”: alta trasmissione. Negli ultimi anni gli appassionati avevano apprezzato l’estrema luminosità dei binocoli Victory Serie FL, che possedevano uno schema ottico molto luminoso. Attualmente, grazie alla SCHOTT(1) AG, una nota costruttrice di lenti, consociata della Zeiss (2), ben conosciuta nel settore fotografico ed astronomico, è stato possibile utilizzare delle nuove lenti , che presentano una elevatissima trasmissione della luce. Ovviamente questo sistema ottico fa anche uso di una lente alla fluorite sintetica. Questa caratteristica è ben evidenziata nella pagina della casa madre (3). Cito per precisazione parte del testo:” We use HT in the sense of a complete HT concept: binoculars that are based on the FL binoculars but which have extremely high levels of light transmission. VICTORY HT binoculars also have FL and HT lenses.Zeiss garantisce una luminosità totale pari al 95%, un valore incredibile se si confronta con le caratteristiche dei binocoli venduti sul mercato solo 10 anni fa.”
Similmente al formato da quarantadue millimetri, anche lo Zeiss Victory HT 8x 54 si avvale di uno chassis denominato Double-Link-Bridge (doppio ponte con cerniera centrale) composto di magnesio.
La sua ergonomia è efficace e spesso essenziale per chiunque sia indeciso se acquistare un binocolo dotato di cerniera o di finestra centrale. La gommatura nera, oltre che di pregevole fattura, è composta di spessori differenti, atti a fornire una presa sicura.
A dispetto delle dimensioni dei suoi grandi obiettivi questo binocolo è decisamente compatto e leggero, la bilancia ha evidenziato un peso di poco superiore i 1000 g. Lo scopo di Zeiss, infatti, è proprio quello di fornire la luminosità di un binocolo da 56 mm in un binocolo compatto come un 50 mm.
Se qualche lettore avesse timore di utilizzarlo nelle condizioni meteorologiche avverse è anche utile confermare che la sua resistenza alle infiltrazioni d’acqua è pari a 500mbar. E’ ovviamente riempito in azoto per prevenire la formazione di muffa e condensa all’interno dello scafo ottico.
Similmente alla serie da 42 mm anche lo Zeiss Victory HT8x 54 si avvale di un nuovo rotore di focalizzazione che è situato all’interno del doppio ponte. Risulta, quindi, molto naturale da utilizzare oltre a consentire una buona presa sullo scafo ottico. Seppur le lenti siano più grandi della versione da 42 mm, grazie al maggior peso situato nei pressi degli oculari, il binocolo è bilanciato meglio rispetto agli antagonisti da 56 mm di diametro. Anche gli oculari sono molto comodi, cosi come la regolazione dei paraluce.
L’esemplare in mio possesso presenta una messa a fuoco fluida e precisa, senza alcun gioco o impuntamento. La focalizzazione verso l’infinito avviene ruotando la manopola in senso orario. La compensazione delle diottrie è presente nella parte anteriore del primo ponte e prevede una scala graduata. Essa si è rivelata precisa e ha dimostrato di non perdere la regolazione neppure durante l’uso protratto.
Rispetto alle ghiere di focalizzazione, presenti nei pressi dell’oculare, il sistema che equipaggia lo Zeiss HT non risente degli spostamenti accidentali; inoltre lo preferisco a quelli integrati che, spesso, generano dei compromessi meccanici.
L’aberrazione cromatica assiale (o longitudinale) si nota raramente e soltanto nelle classiche situazioni di controluce. E’ più percettibile, invece, la cromatica laterale che si evidenzia, da circa il 60% dal centro del campo di vista, intorno alle sagome degli oggetti più luminosi. Quest’aberrazione è più evidente rispetto al formato HT di 42 mm di diametro, molto probabilmente anche a causa della maggior diametro delle lenti e tutto ciò che ne consegue.
La curvatura di campo, invece, si percepisce a partire dal 60-65% del campo di vista. Guardando all’infinito e focalizzando un oggetto al centro, si deve ruotare la manopola per circa 4-5 mm di corsa per raggiungere il fuoco anche ai bordi. Ricordo ai lettori che la curvatura di campo è accomodata, in parte, dal sistema “occhio-cervello” dell’osservatore, tuttavia questa peculiarità diminuisce con l’avanzare degli anni.
Quest’aberrazione geometrica non consente agli osservati di panorami distanti di apprezzare un’immagine nitida per tutto il campo di vista, di contro, passeggiando fra i sentieri alberati o nel bosco, quest’aberrazione geometrica consente di focalizzare gli elementi laterali presenti nella scena e posti sul punto di fuoco dalla curvatura. Questa può generare, talvolta, una maggiore immersione nella scena. Anche per questo motivo, molti appassionati preferiscono un po’ di curvatura di campo nel binocolo prescelto, mentre altri prediligono un campo totalmente piatto.
Presumo che l’assenza di elementi asferici o di spianatori di campo sia una scelta irrinunciabile per ottenere un binocolo con un’altissima trasmissione: meno elementi ottici, meno dispersione. Del resto anche in pieno giorno, osservando in un bosco, la luminosità dello Zeiss Victory HT 8×54 si nota senza indugio, soprattutto se ci si concentra su dettagli nelle zone scure: cespugli, fori degli alberi, incavi nelle rocce etc., etc. La medesima cosa è evidente durante l’osservazione dei rapaci in controluce, poiché il piumaggio in ombra è più visibile rispetto al classico 8×32 che molti appassionati utilizzano nelle ore diurne.
Ciò nonostante, non soddisfatto di queste mie impressioni, ho voluto tentare un altro test, forse opinabile, ma che mi ha consentito di inquadrare al meglio il settore d’utilizzo primario di questo binocolo. Grazie alla collaborazione di Bignami e di Swarovski Optik Italia ho avuto la possibilità di compare il Victory HT 8×54 con lo Zeiss Conquest HD 8×56 e lo Swarovski SLC 8×56 (New)
Modus operandi.
La prima fase di questo test è avvenuta fissando i binocoli su tre supporti adeguati per osservare, da debita distanza, un’USAF CHART. In seguito ho utilizzato un libro per la prova di lettura a distanza dei micro – caratteri. Infine ho comparato i binocoli “sul campo” nelle ore diurne ed in quelle crepuscolari. Pubblico qui di seguito le mie impressioni.
Tonalità dei colori. Lo Zeiss Victory HT 8×54 mi è parso fornire una resa più neutra rispetto agli altri contendenti che mostravano una tonalità leggermente più calda.
Aberrazione cromatica.
In asse. Tutti e tre i binocoli ne sono affetti, anche se in maniera poco evidente. L’aberrazione cromatica si nota soprattutto durante l’osservazione dei caratteri neri su sfondo bianco (Usaf Chart) o degli oggetti/soggetti in controluce (tralicci, fili dell’alta tensione, aerei, volati).
Lo Swarovski SLC HD 8×56 è risultato il più corretto, seguito dallo Zeiss Victory HT54, ultimo, anche se di poco lo Zeiss Conquest HD 8×56.
Laterale. Nello Swarovski SLC HD 8×56 e nello Zeiss Conquest HD 8×56 si nota dal 70% del campo di vista, tuttavia nello Swarovski risulta meno invadente. Nello Zeiss Victory HT54 la cromatica laterale inizia a notarsi già a partire dal 60% del campo di vista in maniera graduale.
Curvatura di Campo. Lo Swarovski SLC HD 8×56 è il migliore, fornisce delle ottime immagini sino a circa il 90% del campo di vista, Lo Zeiss Conquest HD 8×56 arriva all’80%, mentre lo Zeiss Victory HT inizia a sfocare da circa il 60% del campo di vista. Nella prima parte si tratta unicamente di curvatura di campo, ( che si riesce a compensare con la manopola di messa a fuoco) poi intervengono ulteriori aberrazioni geometriche.
Contrasto. Direi che lo Swarovski SLC 8×56 e lo Zeiss Conquest HD 8×56 si equivalgono, forse anche grazie alla tonalità più calda. Lo Zeiss Victory HT 8×56 mi è parso fornire una differenza meno marcata fra le zone scure e quelle chiare.
Nitidezza. Sia con le Usaf Chart che durante la prova sul campo, ho notato una lieve differenza di nitidezza fra lo Zeiss Victory HT54 e gli altri due concorrenti. Premetto che tale differenza è più marcata e visibile quando sono installati su una testa fotografic rispetto al normale uso a mano libera. La prova con i micro – caratteri si è rivelata molto, molto utile per fugare nuovi dubbi. Fra i tre esemplari testati, lo Zeiss Conquest HD 8×56 ha fornito un’ottima nitidezza al centro del campo di vista, seguito dallo Swarovski SLC 8×56 (le differenze erano minime). Osservando i caratteri con lo Zeiss Victory HT 8×54 ho avuto la sensazione di leggere le frasi del libro con un poco di difficoltà, anche per colpa del punto di fuoco che mi è parso meno univoco rispetto ai concorrenti (Snap test).
Seppur sia un po’ difficile controllare l’aberrazione sferica in un binocolo di soli otto ingrandimenti, ritengo che l’esemplare di Zeiss Victory HT 54 da me testato ne sia un poco affetto. Difficile dire se dipenda dagli oculari o dagli obiettivi.
Passaggio dalla minima distanza di messa a fuoco all’infinito. Eccellente lo Zeiss Conquest HD8x56 a cui occorrono soltanto ¾ di giro, secondo lo Swarovski con poco meno di un giro, segue lo Zeiss Victory 8x 54 che necessita di quasi un giro e mezzo di rotazione della manopola.
Distorsione angolare a cuscinetto. Minima nello Zeiss Conquest HD 8×56, si nota da circa l’80% del campo inquadrato, più evidente nello Zeiss Victory HT 8×54 (che consente, secondo me, un buon panning) inferiore a quella dei due binocoli Zeiss, ma presente anche nello Swarovski SLC 8×56..
Luminosità al crepuscolo. Quando si parla di luminosità, oltre alla mera trasmissione di luce del binocolo, è utile tenere anche conto di variabili soggettive, come la restituzione del contrasto, la sensibilità spettrale soggettiva, la resa soggettiva dell’occhio al crepuscolo, l’età, l’ossigenazione, la stanchezza e cosi via. Per tale motivo la prova da me effettuata è prettamente soggettiva.
Ho osservato con tutti e tre i binocoli per molte serate e ogni volta ho notato una minor luminosità dello Zeiss Conquest HD 8×56 rispetto agli altri due binocoli. Devo ammettere che in luce diurna o subito dopo il tramonto i tre binocoli si equivalgono. Le differenze si notano maggiormente a crepuscolo inoltrato quando le mie pupille iniziano ad adattarsi alla scarsità di luce. La vera lotta è avvenuta fra lo Swarovski SLC 8×56 e lo Zeiss HT 8×54, come anche il prezzo avrebbe lasciato presagire. Ho perso molto tempo a osservare al crepuscolo i caprioli nascosti nell’erba alta e i particolari di alcune cascine poste nei pressi della mia abitazione. In certe occasioni ritenevo fosse più luminoso il Victory HT 8×54, in altre occasioni, prediligevo il più pesante Swarovski SLC 8×56.
Osservazione astronomica.
Il campo quasi piatto dello Swarovski SLC 8×56 fornisce delle ottime osservazioni dei campi stellari, lo Zeiss Conquest HD 8×56 non è da meno, dato che il campo gradevole è decisamente ampio, il maggior degrado ai bordi del campo dello Zeiss HT 8×54, in tale contesto, non aiuta.
Nella percezione degli oggetti deboli è stata una vera lotta. Anche in questa circostanza lo Zeiss Conquest HD 8×56 mi è parso fornire una luminosità inferiore rispetto agli altri due strumenti. Difficile per me decretare quale fosse il binocolo più luminoso fra l’HT54 e l’SLC 56. Talvolta lo Zeiss mi pareva fornisse delle immagini leggermente più luminose della galassia M31. Insomma è stata una bella lotta.
In sintesi.
Ritengo che lo Zeiss HT 8×54 sia un binocolo molto specialistico. Il suo punto di forza è proprio la luminosità unita a un’ottima leggerezza, tuttavia non è immune alle aberrazioni cromatiche e a quelle geometriche, ma fornisce una buona resa nel panning.
Se il fine di Zeiss era di fornire ai cacciatori un binocolo compatto come un 45-50 mm ma luminoso come i classici “56 mm” ritengo ci sia ampiamente riuscita.
Duecento, cinquecento grammi in meno possono essere molti, soprattutto per chi è solito camminare per centinaia di metri durante le prime luci dell’alba o al tramonto, magari indossando uno zaino pesante. Anche il bilanciamento e l’ergonomia sono dei punti a favore. Infatti anche il sottoscritto, lasciava, spesso e volentieri il suo ingombrante binocolo con prismi di Porro 8×56 per andare a fotografare i caprioli con al collo lo Zeiss Victory HT 8×54.
Ovviamente non posso confermare se l’aberrazione sferica che ho percepito sia presente soltanto nell’esemplare testato. Sarebbe molto interessante ripetere questa prova con un altro binocolo.
Ringrazio Achille Berti di Bignami per aver fornito l’esemplare di Zeiss HT 8×54 senza vincolare in alcun modo il risultato di questo test.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Ottobre 2014. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Bignami SPA.
Note.
Nota 1.
Per maggiori approfondimenti consiglio di visitare questa pagina http://www.us.schott.com/english/news/press.html?NID=369
Nota 2.
Per maggiori informazioni sui rapporti fra Zeiss e SCHOTT consiglio di leggere la pagina 73 del seguente documento:
http://www.us.schott.com/english/download/schott-annual_report-2010-2011-english-us.pdf?highlighted_text=Zeiss+HT
Nota 3.
Per maggior informazioni: http://sportsoptics.zeiss.com/hunting/en_us/binoculars/victory/ht.html#inpagetabs-4
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.