INTRODUZIONE
Osservando l’intenso colore arancione dello scafo ottico di questo nuovo Schmidt Cassegrain, non posso non volgere la mente al passato, richiamando alla mente il design del classico Celestron 8, che negli anni ’80, faceva, appunto, bella mostra di sé sfoggiando una tonalità simile. L’azienda ha deciso di rendere omaggio al proprio passato, facendo uso di un colore simile, ma creando una linea di telescopi tecnologicamente avanzati: tale iniziativa mi è parsa l’ideale incontro fra ciò che ha fatto storia e ciò che sarà futuro. Questo catadriottico di medio diametro è, infatti, equipaggiato delle migliori ed attuali innovazioni, sia informatiche che ottiche: lo SkY Align, il Next Remote ed il notissimo StarBright XLT. Passiamo ora a descrivere le caratteristiche di questo strumento, che ho avuto il piacere di testare per un paio di mesi.

CONFIGURAZIONE OTTICA
Il Celestron Nexstar 6 SE è uno Schmidt Cassegrain dal diametro di 150 mm, che fornisce, di conseguenza, un rapporto focale pari a F/10. Le ottiche sono ottimizzate di serie con il trattamento StarBright XLT, che, oltre a consentire una maggior trasmissione delle ottiche, è stato specificatamente progettato per offrire le migliori prestazioni nella ripresa fotografica. Il tubo ottico è molto compatto, ben rifinito e, grazie all’innovativo sistema a sgancio rapido, consente, in pochi secondi, di separare la piastra universale che lo sostiene dalla forcella mono-braccio. Questa caratteristica consente di montare il Celestron Nexstar 6 SE sulle comuni montature equatoriali. La lastra correttrice, nella mera analisi visuale, si è rilevata perfetta, priva di difetti o striature, con un trattamento uniforme. Sulla sommità del supporto dello specchio secondario sono ben visibili le tre viti a croce, indispensabili per collimare questa configurazione ottica.

I progettisti sono stati molto previdenti ed hanno creato un bordo a sbalzo che evita, che i più maldestri, operando distrattamente con il cacciavite, righino la lastra correttrice. Per onore di cronaca, tengo a precisare che lo strumento mi è stato consegnato perfettamente collimato. Tale esemplare presentava, oltretutto, un contenutissimo spostamento dello specchio primario durante la fase di messa a fuoco, visibile solo agli alti ingrandimenti: un risultato eccellente per un telescopio commerciale. In parte, questa peculiarità potrebbe dipendere, oltre che dal nuovo pomello e dalla nuova vite interna che attua la traslazione dello specchio, anche dal peso inferiore dell’ottica rispetto al più comune diametro di 203 mm. Tuttavia, durante le molteplici ore d’utilizzo, talvolta, ho verificato un tenue scostamento dalla precisa messa a fuoco, dovuta ai continui spostamenti del tubo ottico durante la fase automatica di puntamento.
GLI ACCESSORI
D’utilità sopraffina mi è parso lo star pointer, accessorio quanto mai azzeccato in uno strumento automatizzato qual è il piccolo Celestron Nexstar 6 SE. Questo compatto puntatore si installa e si collimano con molta facilità e, grazie a un piccolo pomello, è possibile regolare l’intensità del LED rosso in base alle proprie esigenze. Non è necessario, infatti, fare uso di un cercatore ottico in uno strumento simile, dato che, tranne casi disperati, è sempre possibile scorgere delle stelle luminose per la prima fase d’allineamento. Di discreta qualità l’oculare Celestron X-Cel di 25 mm, solo sufficiente il diagonale, che non mi ha convinto per la sua resa ottica e che ha alterato, oltretutto, la prima analisi allo star test, risultata poi molto confortante in visione diretta, senza alcuna interposizione.
Consiglio ai lettori di Astrotest.it di utilizzare degli accessori più performanti rispetto a quelli forniti di serie, dato che, come sarà esposto fra breve, l’ottica di questo catadriottico è di tutto rispetto. Comoda la piccola bolla adesiva, che finalmente consente di verificare la messa in bolla del treppiede, anche se si può correre il rischio di perderla, essendo fissata in maniera precaria. Il treppiede si estende con molta rapidità, la base della montatura è fissata ad essa tramite tre piccole manopole, mentre la classica vite sotto il basamento, che serve anche a spingere lo spaziatore, che funge anche da scompartimento porta-oculari, completa la fase di montaggio. Cronometro alla mano, il Celestron Nexstar 6 SE si assembla in meno di cinque minuti e la sua leggerezza è tale che si può portare all’esterno senza alcuna difficoltà.
OTTICA E STAR TEST
Molto bello il design con la forcella mono-braccio; da notare la sede laterale per alloggiare la pulsantiera. Lo star test dell’esemplare da me analizzato si è rilevato molto favorevole: le immagini di diffrazione in intra-focale ed in extra-focale erano molto simili, eccetto una lievissima sotto-correzione della sferica in extra-focale. Non ho rilevato alcuna tensione della lastra correttrice, mentre la sensibilità rilevata con lo snap test ha avvalorato una più che buona lavorazione ottica per uno strumento prettamente commerciale ed entry-level. Il metodo Starbright, inoltre, fornisce davvero una marcia in più rispetto alle ottiche non trattate; del testo me ne ero accorto qualche mese fa, osservando contemporaneamente in un CPC 8 ed in un C 9 ¼ di prima generazione, che esibivano una luminosità quasi simile.

PROVA SUL CAMPO
Sin dalle prime ore d’utilizzo, come anticipato, sia per l’estrema leggerezza del sistema che per la sua compattezza, mi è parso lo strumento ideale per le osservazioni visuali quando si ha poco tempo a disposizione o si possiede una pigra indole, tale da evitare il benché minimo sforzo nel puntare o ricercare gli oggetti celesti. Ovviamente, il sistema mono-braccio di resina sintetica (leggete plastica) mi è parso il meno indicato per reggere grandi accessori e per la fotografia a lunga posa. Chi scrive è abituato a fare uso di montature molto sovradimensionate rispetto alla focale ed al peso del sistema ottico utilizzato; ergo, tali considerazioni potrebbero essere rivalutate dall’astrofilo neofita che voglia scoprire il piacere della fotografia lunare con brevi tempi di posa tramite la propria reflex digitale, oppure tramite le comunissime webcam. Ricordo ai lettori, che comunque è disponibile una testa equatoriale dedicata.
Nell’uso prettamente visuale, l’assestamento delle vibrazioni è più che buono, meglio, ad esempio, di ciò che consentivano le montature mono-braccio di anni fa. Il tubo molto compatto e leggero, ovviamente, offre un valido aiuto con la sua estrema leggerezza. Molto comoda l’integrazione della pulsantiera, compreso il cavo, all’interno del supporto altazimutale, che, oltre a rendere moderno il design di tale strumento, consente di non lasciare cavi esterni quando lo strumento è collocato in casa e magari attorniato da pargoli o animali domestici curiosi.
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L’alimentazione è delegata ad otto batterie AA, che dovrebbero fornire una resa, dichiarata dalla casa, di circa 8 ore. In realtà, abbiamo notato che la sua reale autonomia si attesta in circa quattro ore continue ed intense d’utilizzo; ergo, ho preferito fare uso di un trasformatore a 12V durante le osservazioni dal giardino di casa, mentre, per le uscite in montagna, mi sono avvalso di una comunissima batteria per autovetture. I motori, nella fase di puntamento, sono notevolmente veloci e forniti d’innumerevoli impostazioni (5°/sec, 3°/sec, 1°/sec, 64x, 16x, 8x, 4x, 1x, 0.5x), anche se abbiamo notato un lieve ritardo nella risposta del motore che regola l’asse verticale, soprattutto con il tubo rivolto a pochi gradi dalla linea dell’orizzonte e allorquando era installato uno sdoppiatore binoculare.

L’allineamento è molto veloce: in meno di 5 minuti è possibile iniziare delle proficue sessioni osservative. La prima volta, il sistema chieder
à di allineare tre stelle luminose, segnalate da un menù a tendina; in un secondo momento, il telescopio si auto-alimenta dal sistema di database, consentendo anche di osservare i più sconosciuti oggetti del cielo profondo. Anche in questa fase mi sono accorto che il telescopio di Celestron, come l’ottimo modello CPC 8, sa brillare per la velocità del sistema di puntamento e per la capacità di guidare il sistema opto-meccanico: ricordo che durante la ricerca dell’oggetto, il telescopio è sempre in grado di ripuntare l’oggetto in breve tempo, non appena esso è uscito dal campo visivo. L’unico limite, in questo senso, è costituito dalla lunghezza dell’oculare.
OSSERVAZIONI VISUALI
Ciò che più mi ha colpito di questo Celestron Nexstar 6 SE è stata la sua capacità di riprodurre immagini nitide e brillanti: una qualità di gran lunga superiore rispetto ai catadriottici di prima generazione. La luce diffusa di Giove, che si presentava in un buon seeing, con una discreta trasparenza atmosferica, si è mostrata facilmente visibile già con il Celestron X-Cel da 25 mm e da 10 mm: ogni immagine risultava ricca di dettagli e definizione. Sottolineo che il Celestron Nexstar 6 SE, come già affermato, è più adatto a lunghezze d’onda minori, per cui, per ottenere una visione della luna più che eccellente, si dovrà necessariamente utilizzare oculari di focale breve. In una sessione di osservazione di oltre tre ore, il cielo di alta montagna ha offerto dei risultati eccellenti e molteplici.
Oltre ad un seeing eccezionale, ho potuto esaminare in modo confortevole il cratere Copernico, il mare della Tranquillità e Mare Crisium. Sebbene si potessero intravedere i dettagli di chiaroscuro dei crateri lunari, ho riscontrato una scarsa abilità del telescopio nell’osservazione dei dettagli di Saturno e delle sue anse, ridotti a semplici macchie. Ciò è dipeso più dalle condizioni atmosferiche che dalle performance dello strumento. Non ho notato appannamento dell’immagine, né perdita di contrasto. Ho anche avuto modo di osservare oggetti di cielo profondo, come il tripletto di galassie del Leone e M51: le galassie apparivano bene visibili, ma anche in questo caso, non avevo a disposizione oculari da 5 mm per esaminare in modo più dettagliato le spirali di M51. Sia M 13 che il secondo anello di Saturno, con i colori delle nebulose, si presentavano in modo eccellente.
L’osservazione di nebulose come M42 ha rappresentato uno dei momenti salienti della mia esperienza. La nebulosa, in effetti, si mostrava facilmente a occhio nudo, diventando magnifica tramite il 25 mm e con ottimi risultati ancor di più tramite il 10 mm. Ho notato la trasparenza di alcune stelle che si allineano lungo il bordo della nebulosa e che apparivano di un blu intenso, accentuando il contrasto di bellezza con la colorazione della nebula stessa.

CONCLUSIONI
Il Celestron Nexstar 6 SE rappresenta un’ottima introduzione per coloro che desiderano avvicinarsi all’astronomia visuale, pur non avendo troppe pretese di esplorazione del cielo profondo. La sua leggerezza, unita alla rapidità di assemblaggio e all’ottima tecnologia di puntamento, lo rendono uno strumento che può offrire grandi soddisfazioni, specialmente per chi cerca un telescopio “pronto all’uso” e di facile utilizzo. La qualità ottica è molto più che soddisfacente per un telescopio di questa fascia di prezzo. Insomma, il Celestron Nexstar 6 SE rappresenta un buon acquisto e, sicuramente, un valido strumento di crescita per l’astrofilo alle prime armi. La Celestron ha ben progettato il suo ritorno a una tradizione con questo telescopio, dando un assaggio di ciò che può offrire.
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👉 Sostienici su PayPalPiergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.