Il Celestron LCD Digital II: “vago di sollazzi tra gioviali brigate”.

Il Celestron LCD Digital II  è un microscopio che adora stare in compagnia, anzi, è stato concepito proprio per condividere fra amici le emozioni della ricerca.

Al contrario dei normali microscopi biologici, in cui solo una persona per volta può immergersi nel mondo dell’ultra piccolo, qui la visione è collettiva: nello stesso momento, tutti assieme, guardano le stesse immagini e le commentano !

La particolare caratteristica di questo microscopio è proprio quella di prestarsi alle visioni di gruppo, da un minimo di poche persone che possono utilizzare il piccolo ma ottimo monitor, fino alla uscita per un televisore o per un video proiettore, capace di far partecipare decine di studenti contemporaneamente.

Il Celestron LCD Digital II
Il Celestron LCD Digital II

 

Gli utenti tipici di questo simpatico strumento sono quindi i ragazzi che, assieme, si divertono a mettere in pratica le prime lezioni di scienze, i primi insegnamenti sulla esplorazione della natura.

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Tutte le caratteristiche di questo microscopio sono state finalizzate alla ricerca di gruppo: a cominciare dalla robusta sacca contenitiva che racchiude e protegge lo strumento, consentendo di trasportarlo con facilità a scuola o a casa di amici. Poi, se anche si è in molti, un qualche televisore lo si trova sempre, in modo da scoprire e discutere tutti assieme.

La grande “furbata” di questo strumento è tutta concentrata nella testata, dove abbiamo un monitor piccolo per mantenere portatile lo strumento, ma molto ben definito e con una videocamera dalla risoluzione esuberante, ben 5 Mpx ed una capiente memoria per conservare le immagini. In questo modo il piccolo schermo serve principalmente per la messa a fuoco e l’inquadratura, poi la videocamera provvederà a riprendere filmati o fotografie ad alta definizione o, come detto, a proiettare l’immagine su schermi di ben maggiori dimensioni.

Ed il bello è che lo strumento è anche completamente autonomo, non necessita del collegamento al PC, in quanto scarica i dati, filmati e foto, direttamente sulla sua memoria SD interna.

Papilla della lingua
Papilla della lingua

A proposito di autonomia, il microscopio è totalmente indipendente anche nella alimentazione, che può essere fornita da quattro pile ricaricabili di formato AA. Curioso poi come questa caratteristica, pur così importante per rendere autonomo lo strumento, sia completamente trascurata dal manuale, che non la cita in alcun modo !

Ma ritorniamo all’utilizzo pratico:  con la guida del professore o di un padre paziente, ecco che i nostri ragazzi possono prendere coscienza di realtà molto più interessanti della loro pur più accesa fantasia.

Ad esempio, un test che ha molto meravigliato degli studenti di prima media, è stato svolto in due tempi: prima l’esame di campioni di sabbia prelevati dalla battigia del mare, dove hanno potuto osservare la presenza di centinaia di microscopiche conchiglie, i foraminiferi. Subito dopo i nuovi campioni sono stati prelevati direttamente dal terreno o dalle colline circostanti, da posti oggi distanti anche centinaia di chilometri dal mare. Eppure, con grande stupore dei ragazzi, anche li hanno ritrovato di nuovo le stesse conchiglie, gli stessi foraminiferi. Solo che in questo caso questi erano fossili, appartenevano ad un mare che oggi non esiste più.

Foraminiferi fossili, vista per trasparenza e, in basso, vista in episcopia.
Foraminiferi fossili, vista per trasparenza e, in basso, vista in episcopia.

 

Con una semplice ricerca, avevano fatto un salto indietro nel tempo di diversi milioni di anni e constatato che dove loro vivono oggi, una volta era il fondo del mare !

Ma non si deve credere che un simile strumentino sia destinato solo ai ragazzini, la sua qualità ottica è più che sufficiente anche per un utilizzo ben più impegnativo, tanto che non mi meraviglierei se qualche papà, adottando opportune scuse, si impossessasse del microscopio per esaminare il micro mondo, preparando bei filmati alla Piero Angela, da mostrare con orgoglio ai familiari di casa:  https://youtu.be/6dmsBzjA-fA

Abbiamo già visto come i collegamenti possibili permettano la visione anche a molti studenti in contemporanea, favorendo così la discussione e l’interesse. Questo strumento è stato molto ben progettato e vi sono diverse possibilità che ne rendono anche più comodo l’utilizzo: ad esempio, molto utile è lo zoom digitale sullo schermo, ma non tanto per avere immagini più ingrandite, ma per rendere molto più precisa la messa a fuoco. Basta infatti aumentare lo zoom a 4x per mettere perfettamente a fuoco i minimi particolari, poi, prima di scattare, si rimette al normale ingrandimento, sicuri che la messa a fuoco resterà perfetta. Altri piccoli particolari denotano una grande attenzione alla funzionalità: la presenza di un preciso traslatore per il vetrino, l’obiettivo da 40x con la punta molleggiata per evitare di rompere accidentalmente il campione, i fermi di sicurezza regolabili per limitare l’escursione della messa a fuoco, la possibilità di  alimentazione indipendente dalla rete luce, ecc., ecc.

 

 

Naturalmente, anche questo microscopio ha dei limiti, obbligati dalla necessità di mantenere il costo dello strumento su livelli adeguati alle prestazioni che si richiedono. Ma la qualità di base è veramente ottima, tanto che molto facilmente è possibile sfruttare un simile strumento ben oltre i limiti che i progettisti si erano prefissati: basta utilizzare qualche semplice accorgimento, con l’accortezza, per non invalidare la garanzia, di non alterare minimamente il nostro strumento.

Il primo e più grave limite che tutti questi strumenti hanno è la scarsa luminosità che, se anche è sufficiente quando si utilizzano gli obiettivi 4x e 10x, risulta troppo debole quando si monta il 40x e si osservano dei soggetti molto scuri.

Risolvere questo problema è molto semplice, basta aggiungere una lente concentratrice al di sopra dell’illuminatore, in modo da ottenere un fascio luminoso più ristretto, ma molto più luminoso.

Fuso mitotico in radice di pino: con e senza lente condensatrice aggiunta
Fuso mitotico in radice di pino: con e senza lente condensatrice aggiunta

 

La lente da utilizzare è una qualsiasi di recupero, purché abbia una focale piuttosto corta, sui 20 mm. Io ho fatto delle prove con varie lenti ed ottimi risultati li ho ottenuti con un comune oculare da pochi soldi, che mi ha permesso di risolvere il fuso mitotico in una difficile sezione di meristema radicale di pino (Pinus pinea).

Altro difetto comune a questa tipologia di microscopi, è l’eccessivo contrasto delle immagini: anche qui la causa è da imputare alla assenza di un vero e proprio condensatore, per cui la soluzione è ancora l’aggiunta della già citata piccola lente, in modo da ampliare la gamma tonale delle immagini.

Sistemata la scarsa luminosità con i soggetti troppo scuri e l’eccessivo contrasto, difetti comuni a tutti i microscopi per ragazzi, possiamo aggiungere una caratteristica che, nelle scuole, è molto interessante e che avvince gli studenti. Intendo parlare della possibilità di fare analisi microscopiche in luce polarizzata.

 

E’ entusiasmante la semplicità con cui i nostri ragazzi possono preparare dei vetrini con del comune zucchero da cucina e, guardandoli in luce polarizzata, fare interessanti osservazioni. Per aggiungere questa possibilità, basta prendere due anelli di lamina Polaroid dal costo di pochi Euro o recuperati da un vecchio paio di occhiali e montarne uno subito sopra alla lampada che emette la luce, l’altro appoggiato subito sopra al vetrino, anzi, proprio tra il vetrino e l’obiettivo, meglio se un po’ rialzato, in modo da risultare fuori fuoco. Il metodo funziona benissimo con gli obiettivi a basso ingrandimento, non va invece bene solo con il 40x, in quanto questi si avvicina troppo al vetrino e non permette l’inserimento della lamina Polaroid, manca proprio lo spazio fisico !

E’ entusiasmante la semplicità con cui i nostri ragazzi possono preparare dei vetrini con del comune zucchero da cucina e, guardandoli in luce polarizzata, fare interessanti osservazioni. Per aggiungere questa possibilità, basta prendere due anelli di lamina Polaroid dal costo di pochi Euro o recuperati da un vecchio paio di occhiali e montarne uno subito sopra alla lampada che emette la luce, l’altro appoggiato subito sopra al vetrino, anzi, proprio tra il vetrino e l’obiettivo, meglio se un po’ rialzato, in modo da risultare fuori fuoco. Il metodo funziona benissimo con gli obiettivi a basso ingrandimento, non va invece bene solo con il 40x, in quanto questi si avvicina troppo al vetrino e non permette l’inserimento della lamina Polaroid, manca proprio lo spazio fisico.

Cristalli di comune zucchero da cucina
Cristalli di comune zucchero da cucina

 

Un altro difetto è riscontrabile nella visione episcopica, quindi con la luce illuminante che proviene dall’alto, e sembra dovuto ad una variante dell’ultimo minuto sul progetto originale. La luce emessa dall’illuminatore superiore viene totalmente intercettata dal traslatore del vetrino, con il risultato che il led emette la luce, ma il soggetto non viene illuminato, resta in ombra.

Per quanto abbia fatto prove, non ho trovato soluzioni valide a questo inconveniente: se dovete esaminare oggetti in episcopia, o togliete il traslatore (una sola vite da svitare), oppure aggiungete di fianco il classico faretto dell’Ikea, che ormai tutti i microscopisti utilizzano come ausiliario per illuminare i soggetti non trasparenti.

Conclusioni: il microscopio portatile della Celestron è dedicato alla visione contemporanea da parte di diversi utenti. La sua apparente semplicità ed il costo modesto ne fanno quindi uno strumento principalmente indirizzato ai ragazzi che iniziano le scuole medie e, se opportunamente assistiti dall’insegnante o da un adulto, diventa un ottimo mezzo per suscitare la discussione attorno ai primi argomenti della Scienza e della Biologia.

 

Sezione di foglia di mais, proiettata su TV
Sezione di foglia di mais, proiettata su TV

 

Non solo, la già buona qualità di base e la facilità con cui se ne possono migliorare le prestazioni standard, lo rende interessante anche per gli adulti, dove potrà rendersi utile in varie occasioni: allo studente universitario che prepara l’esame di anatomia, ad una esposizione in cui è necessario attrarre diverse persone  con argomenti di microscopia e, perché no, come primo approccio all’ingresso nel micro mondo, magari con la scusa del figlio bravo in Scienze, ma in realtà per soddisfare la curiosità di tutta la famiglia.