Edito dall’editore De Vecchi nel 2000, questo libro condivide il titolo con l’omonimo volume di Pierre Bourge e Jean Lacroux (editore Zanichelli, 1985).
I due autori hanno siglato un buon numero di libri introduttivi all’astronomia e, dei due, non è difficile entrare in contatto con Luigi Viazzo che ho avuto modo di incontrare da anni alla Fiera dell’Astronomia Amatoriale di Forlì presso lo stand dell’editore Drioli
Leggiamo dalla prefazione:
“Il binocolo, garantendo un’ampiezza di campo visivo maggiore rispetto ad altri strumenti, é, infatti, il mezzo migliore per l’osservazione di oggetti e fenomeni che difficilmente possono essere apprezzati nella loro interezza con un telescopio, del quale rappresenterà quindi il miglio compagno di ‘viaggi interstellari’.”
Il libro ha 127 pagine ed è diviso in due parti, “Il cielo” e “Il cielo con il binocolo” (questa sezione parte da pagina 71).
La parte dedicata al binocolo è divisa in capitoli:
Il binocolo: lo strumento del neofita
Osservare il Sole e la Luna
Osservare i pianeti
Osservare le meteore e le comete
Osservare le stelle doppie, le variabili e il profondo cielo
Gli oggetti binoculari nelle diverse costellazioni
Il libro è interessante, le carte sugli allineamenti delle costellazioni sono molto chiare, come pure è utile l’ultimo capitolo con gli elenchi degli oggetti binoculari vbisibili nelle diverse stagioni.
Tuttavia qualche segno “meno” non posso esimermi dall’assegnarlo.
Alcune cose sono un po’ fuori luogo, ad esempio una foto e un disegno della Nebulosa Anulare della Lira come mai potranno essere osservate con il binocolo; ancora, il capitolo sui pianeti è chiaramente più “telescopico” che “binoculare”.
Mentre la maggior parte degli schemi disegnati sono molto chiari e nitidi, ci sono alcuni disegni di oggetti visti al telescopio che sono stati straziati dalla stampa e molte fotografie sono sgranatissime o presentano pixel di dimensioni assurde.
Al giorno d’oggi non sembra che ci siano grossi problemi a procurarsi immagini astronomiche ad alta risoluzione, né crediamo che bisogni insegnare nulla ai due autori in questo campo: misteri dell’editoria!
Paolo Morini : nato pochi giorni prima dell’inizio dell’Era Spaziale, ha scoperto il cielo e lo spazio durante la notte dello sbarco dell’Apollo 11. L’imprinting binoculare, irreversibile, gli fu conferito da un binocolo Zenith 10×50 (tuttora ben conservato – prezzo 10.000 lire nel 1970). Il prossimo binocolo sarà il quindicesimo.Si occupa anche di divulgazione astronomica e cura la rubrica del Cielo del Mese per la UAI