Telescopi astronomici Sky-Watcher Skymax 90 e 127. Tra Cielo e Natura . Video e recensione

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Questa volta vi descriverò le mie impressioni riguardo due piccoli telescopi dalla configurazione molto interessante che se, utilizzati nel modo corretto, possono sfoggiare delle interessanti prestazioni sia nell’uso astronomico sia in quello naturalistico. Sto parlando degli Sky-Watcher SkyMax da 90 mm e da 127 mm che mi sono stati gentilmente forniti in visione da UnitronItalia.

I prezzi suggeriti sono i seguenti:
Tubo ottico Maksutov Cassegrain Sky-Watcher Skymax 90/1250mm, diagonale, oculari, cercatore REDDOT, slitta con attacco a treppiede fotografico: 195 IVA INCLUSA

Tubo ottico Maksutov Cassegrain Sky-Watcher Skymax 127/1500mm, diagonale, oculari, cercatore 6×30, slitta GP con attacco a treppiede fotografico: € 407 IVA INCLUSA

L’ORIGINE DELLA SCHEMA OTTICO MAKSUTOV CASSEGRAIN

Nel lontano 1930 l’astronomo Bernard Schmidt (1879-1935) migliorò i telescopi a riflessione utilizzando, nel centro di curvatura dello specchio principale, una lente asferica in grado di eliminare l’aberrazione sferica dello specchio principale, introducendone una di segno opposto. Nacque così il telescopio di Schmidt, che pur essendo un ottimo compromesso tra la compattezza e le prestazioni in ambito fotografico, presentava il delicato problema della lavorazione della lamina asferica.

Immagine: Bernard Schmidt

Negli anni quaranta il russo D.D Maksutov e distintamente l’olandese Bouwers e il nostro Colacevich dell’Osservatorio d’Arcetri, compresero che fosse possibile surrogare la superficie asferica con una lente che fungesse da menisco concavo e concentrico allo specchio che, se ben progettato, sarebbe stato oltre che acromatico anche capace di introdurre a sua volta un’aberrazione sferica in grado di annullare quella indotta dallo specchio. Attraverso questo nuovo progetto ottico era possibile conseguire gli stessi risultati della lente asferica di Schmidt ma con un procedimento più semplice e con una miglior compattezza, giacché era anche avverabile situare il menisco più vicino al fuoco, in antitesi a quanto concesso dallo schema del signor Bernard.
Era così nato il sistema Maksutov. In seguito, nel 1957, Jonh Gregory sostituì lo specchio secondario convesso alluminando la parte centrale del menisco dando origine al sistema Maksutov-Cassegrain anche detto Maksutov-Gregory, uno schema ancor oggi attuale e utilizzato da quasi tutte le aziende costruttrici, tranne l’americana Questar che predilige alluminare la parte esterna del correttore.

DATI TECNICI

Lo Skymax 90 ha una lunghezza focale di 1250 mm che genera un rapporto focale di f/13.9. Pesa 1.3 kg. Ha gli specchi illuminati e un trattamento anti-riflesso di ultima generazione ed è garantito per fornire un ingrandimento massimo di 180X; quindi pari al doppio del suo diametro. In dotazione sono presenti: un oculare Super da 20 mm che consente di ottenere 62x, un Super da 10 mm che fa raggiungere i 125X, un diagonale a specchio e un attacco per il treppiede fotografico. Per le mere osservazioni visuali terrestri consiglierei un prisma raddrizzatore

Immagine: i tubi ottici Sky-Watcher Skymax 127 e Skymax 90

Piu’ importante nei pesi e nelle prestazioni è il Maksutov Skymax 127 mm di diametro.  Ha, infatti, una lunghezza focale di 1500 mm che genera un rapporto focale di F/11.8.  Pesa 3.5 kg. L’ingrandimento massimo dichiarato è di 250x. I due oculari in dotazione consentono di ottenere 60x e 150x, anche in questo caso sono presenti un diagonale a specchio e la slitta a code di rondine per il collegamento con le montature astronomiche con passo Vixen – Manfrotto. Entrambi sono dotati di serie di un cercatore Red Dot.

 

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

Esteticamente sono dei telescopi con una buona qualità costruttiva e con delle rifiniture senz’altro migliori rispetto agli esemplari che provai quasi vent’anni or sono.
In entrambi i casi, i tubi ottici sono quasi totalmente privi di parti di plastica, la verniciatura è ben applicata. La messa a fuoco si attua spostando lo specchio primario. Il portaoculari dal diametro di 31.8 mm è dotato di due viti. In entrambi i casi, anche ad alti ingrandimenti, lo spostamento del soggetto inquadrato durante la fase di focheggiatura è molto ridotto, sensibilmente, inferiore, ad esempio a qualche esemplare con tubo ottico azzurrino in cui osservai anni fa.

Lo specchio primario dei due Maksutov è collimabile attraverso tre coppie di viti che permettono l’inclinazione dello specchio. Non ho notato, invece, alcuna regolazione dell’inclinazione del menisco correttore che sfoggia una gradevole tinta verde-smeraldo dovuta al trattamento antiriflesso.
L’ostruzione centrale è pari a circa il 29% del diametro dell’obbiettivo, per il 127 mm e di per il 90 mm, un valore che è purtroppo amplificato sino a circa il 32% dalle dimensioni del paraluce. L’interno dello scafo, nero anodizzato, è liscio, mentre il paraluce del primario possiede una minuta trama di diaframmi.

Immagine: in questa inquadratura è visibile la manopola per la messa a fuoco che avviene tramite spostamento dello specchio primario

STAR TEST

Le aberrazioni presenti in un telescopio non devono essere considerate dei meri difetti strumentali bensì fattori intrinseci al progetto e in gran parte ineliminabili. Alle aberrazioni si sommano, inoltre, tutte quelle alterazioni che derivano dall’assemblaggio delle ottiche, dai materiali impiegati per vetri e specchi, dall’accuratezza di lavorazione etc., etc.

Ho analizzato entrambi i telescopi osservando la stella Vega e poi ho compiuto un altro test con una stella artificiale Geoptik da 5micron.
Ho evinto che in entrambi i casi era presente soltanto una lievissima sotto correzione e un accentuato rinforzo del primo anello provocato dalla ostruzione.  Non ho notato tensioni dell’ottica e giudico che la qualità rispetto ai primi esemplari con il tubo azzurro sia migliorata. Il piccolo 90 mm, ad esempio, presenza un focus shift inferiore al mio ottimo esemplare di Meade ETX 90 degli anni Novanta “Made in California”.
Questa prestazione è sintomo di una migliore progettazione del sistema di traslazione dello specchio, almeno nell’esemplare a mia disposizione.

 

OSSERVAZIONE ASTRONOMICA

Questi piccoli Maksutov sono perfetti per essere diretti verso la Luna e in questo genere di osservazioni non mi tiro mai indietro. 
Vi parlerò in primis delle prestazioni dello Sky-Watcher Skymax 127.

Il suo discreto diametro ha mostrato innumerevoli dettagli della superficie lunare, ad esempio, nel cratere Gassendi è facile vedere le strutture collinari interne e due micro-crateri. Non ho però percepito le rime che intersecano il suo plateau. Visibile, invece, la Rupes Recta, la rima Birt e la rima Mersenius.
Dentro Clavius si possono percepire cinque micro-crateri. Con la illuminazione perfetta al terminatore, inoltre, è possibile vedere anche la proiezione dei domi lunari nei pressi del cratere Gambart e tutta la cinta craterica e vari dettagli nel cratere Posidonius. Il contrasto è buono, la luce diffusa al terminatore, è ovviamente superiore a quella visibile in un rifrattore apocromatico di alta qualità dal diametro di poco inferiore. Ho affinato l’esperienza d’uso avvalendomi di oculari ortoscopici di miglior qualità rispetto a quelli forniti di serie che però sono perfetti per iniziare a osservare il nostro satellite, senza sborsare ulteriore denaro.
All’atto pratico durante il test sono stato in grado, grazie a una serata di buon seeing, di raggiungere anche i 300X ingrandimenti. Il calo di luminosità era bene evidente, ma tutto sommato i dettagli al terminatore erano ancora contrastati. Vista la cifra in gioco, penso si possa essere piu’ che soddisfatti.

Il Pianeta Saturno (aspettando le due del mattino) ha mostrato vari dettagli, tra cui, ad esempio, la divisione di Cassini, alcuni tenui particolari nella zona equatoriale e l’ombreggiamento nei pressi dei poli. Giove mostra senza problemi la Grande Macchia Rossa e le bande principali, ma ho trovato poca evidenza di dettagli fini come i festoni.

Il piccolo Maksutov Sky-Watcher Skymax 90, non raggiunge certamente le prestazioni “lunari” del 127 mm, ma è molto compatto e facile da trasportare e questo alla fine potrebbe significare osservare o non osservare. Il che è importante. In ogni modo mostra anch’esso decine di crateri lunari e di strutture a un prezzo simile piu’ a quello di un binocolo entry-level da birdwatching . Sono rimasto piacevolmente stupito di percepire la bisecatura del domo di Birt nei pressi della Rupes Recta, anche se la rima non si è palesata. Evidenti, invece, molto altri dettagli interessanti come i domi di Hortensius o ad esempio il cosiddetto Hummocky material, ossia il materiale lavico da impatto che si riversò nel’ cratere Ptolemaues. Ptolemeus. Su Saturno ho visto la Divisione di Cassini mentre Giove palesa la Grande Macchia Rossa, seppur slavata, oltre alle bande principali.

Immagine: io e Marco Isabella, presso il T.A.V. “La Montagnola” durante una sessione di tiro sportivo

OSSERVAZIONE NATURALISTICA E TIRO SPORTIVO

Per quanto riguarda l’osservazione naturalistica inizio con l’esordire che i lunghi rapporti focali non consentano di ottenere ampi campi di vista come i piu’ preformanti telescopi terrestri e men che meno possiedono una brevità nella messa a fuoco, tuttavia se si ambisce a percepire dei dettagli nitidi e contrasti al centro del campo, come ad esempio nel tiro sportivo o nella osservazione paesaggistica, devo confermare che entrambi hanno svolto un ottimo lavoro. Anzi lo Sky-Watcher Skymax 90, che si anche dimostrato molto insensibile alla turbolenza diurna, ha anche scioccato un paio di tiratori esperti dotati di spotting scopes da 2000 euro.

Fatte le premesse poc’anzi espresse e quando dotati di un bel prisma raddrizzatore e magari di un oculare zoom, i due Maksutov Cassegrain possono anche fornire delle belle soddisfazioni a patto di non esigere loro caratteristiche di robustezza, impermeabilizzazione proprie di uno strumento devoto specificatamente al mondo outdoor.
Credo che, in questo caso, lo Sky-Watcher Skymax 90 sia ottimo per brevi sessioni osservative anche nel settore del birdwatching a medio lunga distanza.

Ritengo, invece che lo Sky-Watcher Skymax 127 sia piu’ un sistema tuttofare magari dotato di torretta binoculare, per osservazioni binoculari a lunga distanza o per sostenere e coadiuvare i tiratori sportivi nella loro passione.

Lo schema ottico Maksutov Cassegrain consente una buona universalità d’uso che spazia dalla mera osservazione astronomica a quella terrestre sino alla ripresa fotografica.

Immagine: il setup fotografico che ho utilizzato per la Natura e il Cielo: Olympus OMD E-M5 MARK II

 

PREGI E DIFETTI
PREGI

 

  • Rapporto prezzo prestazioni, soprattutto per quanto riguarda la qualità ottica
  • Non richiedono montature troppo costose
  • Al centro del campo forniscono una nitidezza e un contrasto a bassi-medi ingrandimenti paragonabili a spotting scopes dal prezzo decisamente superiore
  • Lunghezza focale adatta all’osservazione lunare e planetaria
  • Completa dotazione di serie

    

DIFETTI

  • Ostruzione che li rende meno nitidi e contrastati rispetto a un rifrattore
  • Nell’uso diurno ho preferito il 90mm perché è risultato piu’ insensibile alla turbolenza
  • Per le osservazioni terrestri sarebbe preferibile acquistare separatamente un prisma raddrizzatore di buona qualità e magari un oculare zoom
  • Sempre nell’utilizzo outdoor non sono robusti e impermeabilizzati

 

IN SINTESI

I piccoli telescopi Maksutov Sky-Watcher Skymax 90 e 127 si sono dimostrati dei validi compagni di osservazione, costano relativamente poco, hanno una buona dotazione e seppur non siano impermeabilizzati e robusti possono essere utilizzati senza problemi anche per le osservazioni naturalistiche

PREZZI

Tubo ottico Maksutov Cassegrain Sky-Watcher Skymax 90/1250mm, diagonale, oculari, cercatore REDDOT, slitta con attacco a treppiede fotografico: 195 IVA INCLUSA

Tubo ottico Maksutov Cassegrain Sky-Watcher Skymax 127/1500mm, diagonale, oculari, cercatore 6×30, slitta GP con attacco a treppiede fotografico: € 407 IVA INCLUSA

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio Andrea Camomilla e Gianni Quarra di UnitronItalia per avermi fornito gli esemplari oggetto di questo test, consentendomi di scrivere come sempre le mie impressioni personali. Un ringraziamento anche il T.A.V. “La Montagnola” di Maccagno (VA) per avermi concesso di utilizzare il campo da tiro per il mio test diurno.

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici.  Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale  di UnitronItalia, cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie!