La “Riserva Naturale Regionale delle Torbiere del Sebino” tutela un’area umida di Importanza
Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.
Le zone umide sono tra gli ambienti più produttivi al mondo, conservano la diversità biologica e forniscono
l’acqua e la produttività primaria da cui innumerevoli specie di piante e animali dipendono per la loro
sopravvivenza.
Esse sostengono numerose popolazioni di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati. Per questo
motivo la Riserva è stata definita Important Bird and Biodiverisity Area (IBA) e riconosciuta dalla normativa
Europea “Natura 2000” come sito ZPS (Zona di Protezione Speciale) ai sensi della Direttiva Uccelli
concernente la conservazione degli uccelli selvatici e come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) ai sensi
della Direttiva Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e fauna
selvatiche.

Le paludi un tempo erano considerate solo come terre improduttive e pericolose a causa della zanzara
anofele, veicolo della malaria. Oggi le paludi sono considerate come preziosi scrigni di biodiversità,
indispensabili per la sopravvivenza di migliaia di uccelli migratori, che hanno la necessità di trovare luoghi in
cui rifugiarsi e ricchi di cibo per recuperare energie durante i loro lunghi viaggi.
Trovandosi nel centro della Pianura Padana, la Riserva riveste un’importanza ecologica ancora maggiore.
Essa, per la sua estensione e la sua unicità, costituisce una vera e propria “oasi” per molti uccelli sia durante
la migrazione autunnale e primaverile, sia durante il periodo estivo della nidificazione, sia in inverno
quando molte specie provenienti dal nord Europa necessitano di acque libere dai ghiacci ove trovare cibo.

Gli uccelli sono la componente più vistosa degli esseri viventi che popolano le Torbiere, ma non bisogna
dimenticare la gran quantità di pesci, anfibi e, non meno importante, di insetti. La Riserva è un sito elettivo
per le libellule ed è possibile osservare qui fino a 30 diverse specie di questi affascinanti predatori alati.
Le Torbiere costituiscono un ecosistema in cui ogni elemento ha una grande importanza ecologica e si
relaziona agli altri, anche quello che ai nostri occhi è meno significativo. Inoltre il valore di questa zona è
amplificato dal contesto morfologico in cui è inserita, l’anfiteatro morenico di Franciacorta e del Sebino e
della sua storia, per le emergenze culturali e artistiche circostanti, tra cui in particolare il Monastero di S.
Pietro in Lamosa. Questo sito cluniacense, il cui nucleo centrale risale all’anno 1000, merita senz’altro una
visita accurata (possibilmente guidata) in modo da poterne apprezzare l’interessante architettura e gli
affreschi, oltre che per conoscerne la storia.

Le Torbiere collaborano al progetto iNaturalist, per esplorare e condividere le tue osservazioni della natura:
https://www.inaturalist.org/projects/torbiere-del-sebino
Sito web ufficiale: https://www.torbieresebino.it/
Sito web ufficiale di Stefano Tiozzo: https://www.stefanotiozzo.com/
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.