PREMESSA
Grazie alla collaborazione di Origin STB, importatore ufficiale dei prodotti VORTEX, ho avuto il piacere di testare il binocolo RAZOR UHD 12×50 che costa 2059 Euro e beneficia di una garanzia a vita (prezzo suggerito da Origin per il mese di Febbraio 2023) .
Il 12×50 è un formato ancora abbastanza gestibile a mano libera e in grado di soddisfare l’appassionato in vari settori osservativi. Per questo motivo, l’ho utilizzato praticando birdwatching, nella osservazione paesaggistica ma anche in quella crepuscolare e astronomica. All’interno di questa recensione e nel video, troverete un’ampia disamina sulle sue caratteristiche tecniche, e ovviamente le mie impressioni maturate dopo alcune ore di osservazione sul campo.
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DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Modello |
VORTEX RAZOR UHD 12×50 |
Ingrandimento |
12x |
Obiettivi (mm) |
50 |
Pupilla di uscita (mm) |
4.2 |
Estrazione pupillare (mm) |
17 |
Valore crepuscolare |
N.D. |
Distanza minima di messa a fuoco (m) |
2 |
Campo reale di vista a 1000 m in metri |
66 |
Campo apparente (°) |
69° (Formula classica) |
Trasmissione di Luce |
N.D. |
Distanza inter-pupillare |
56-76 |
Regolazione delle diottrie |
N.D. |
Composizione scafo ottico |
lega di magnesio |
Tipo di Prisma |
Prismi a tetto Abbe Konig |
Impermeabilizzazione |
Sì, con azoto |
Temperatura di esercizio (°) |
N.D. |
Dimensioni (mm) |
200×130 |
Peso (g) |
1000 |
Prezzo (Euro Iva Inclusa – Origin STB- Febbraio 2023) |
2059 Euro |
Garanzia |
A vita |
Sito di riferimento |
FORMATI DISPONIBILI
La serie UHD è disponibile in vari formati: 8×42, 10×42,10×50,x12x50 e 18×56. Su Binomania potrete leggere la recensione del RAZOR UHD18x56 scritta dal noto collaboratore Piero Pignatta.
DIFFERENZE RISPETTO ALLA SERIE HD
La serie UHD è stata presentata nel 2019. Vortex ha voluto creare un prodotto concorrenziale con i migliori binocoli presenti sul mercato, riuscendo nel contempo a mantenere un interessante prezzo di acquisto. Se si analizza, ad esempio, il prezzo attuale dello Swarovski EL 12×50 (2950 Euro) si potrà verificare che la differenza a favore del Vortex è di quasi mille euro. Rispetto alla serie HD, prodotta in Cina, la serie UHD è stata costruita in Giappone e seppur abbia caratteristiche che la accomunano al modello dal costo inferiore, è equipaggiata con ottimi prismi Abbe Konig, un ottimo trattamento anti-riflesso e beneficia di una qualità meccanica che potrebbe rilevarsi essenziali nell’uso intenso e protratto. Non voglio anticiparvi di piu’. Ora esaminiamo insieme le sue varie caratteristiche.
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Rispetto ai primi modelli Vortex che testai nel 2008 posso senz’altro confermare che la tecnologia, nel frattempo, ha compiuto passi da gigante ma anche la qualità del cosiddetto “packaging”. Acquistando il Vortex RAZOR UHD 12×50 troverete oltre a una elegante scatola di cartone verde:
- Il binocolo
- I tappi per gli obiettivi
- Il copri oculari
- Una piccola e graziosa custodia che può contenere accessori o proiettili
- Una imbracatura con una custodia ideale per le lunghe escursioni
- Una tracolla molto comoda e robusta
- Il panno per la pulizia delle lenti
- Il tagliando di garanzia
- Un manuale con le istruzioni per il primo utilizzo.
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Il Vortex RAZOR UHD 12×50 è composto da un solido telaio in lega di magnesio. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso senza tappi di 1035 grammi che sono distribuiti su circa 20 x 13 centimetri. Come potete vedere in questa immagine, propone un design classico a cerniera centrale- che Vortex definisce “True Open Hinge” con un ponte abbastanza ampio da evitare flessioni e garantire una ottima presa. La resistenza alle flessioni non è poi così scontata, vi invito a verificarla in pratica analizzando qualche Top di Gamma e trarrete senz’altro le vostri conclusioni. E’ protetto da una robusta armatura di gomma che è ottimizzata con inserti zigrinati e incavi che favoriscono una presa sicura.
Modello |
Peso |
Dimensioni ( chiuso) |
RAZOR UHD 12×50 |
1035 g |
20×13 cm c.a. |
E’ riempito in azoto e impermeabilizzato. La qualità costruttiva giapponese è ben evidente. Si tratta di un binocolo che come qualità e cura dei particolari risulta comparabile ai migliori binocoli di produzione europea. Il design della serie RAZOR è moderno ma nel contempo essenziale e privo di fronzoli . L’interno del tubo è parso ben progettato grazie agli innumerevoli diaframmi e all’ottimo annerimento delle parti interne. Mi è piaciuto anche il sistema rapido di aggancio della tracolla che evita di perdere tempo in fase di installazione e concede di toglierla in pochi secondi quando se ne ha la necessità. Per quanto riguarda la sua ergonomia, visto l’ampio diametro degli obiettivi è più sbilanciato verso gli obiettivi rispetto a molti binocoli 8×42. Di contro, però, le sue dimensioni consentono una buona presa e nel contempo – come vedremo nel test di risoluzione con le USAF CHART, un buon contenimento delle micro-vibrazioni. Se la mano sinistra impugna la zona nei pressi del tubo ottico, quella destra si potrà avvicinare al ponte di comando per consentire al dito indice di operare sulla messa a fuoco con una posizione molto naturale, senza inclinarlo.
La messa a fuoco minima di questo binocolo è incredibilmente ravvicinata: l’ho stimata in circa 140 cm. Di contro, la ovvia minima convergenza, data dall’ ingrandimento e dagli obiettivi da 50 mm, mi ha fatto preferire le osservazioni a partire da due metri e mezzo. Da questa distanza è necessario ruotare la manopola in senso anti-orario di circa un giro e mezzo per raggiungere l’infinito. Da circa cinque metri la corsa del rotore è inferiore al giro completo. Confermo, senza dubbio alcuno, che osservare dei soggetti molto vicini (3-4 metri) con 12 ingrandimenti e con la qualità dei vetri UHD è una esperienza molto appagante.
La manopola di messa a fuoco è fluida, precisa ma non così fluida da perdere accidentalmente il fuoco. è abbastanza grande per essere utilizzata con i guanti invernali e la copertura zigrinata favorisce il grip. Molto affidabile la ghiera posta sull’oculare destro e che regolare la compensazione delle diottrie. E’ dotata di tacche di riferimento per facilitarne la precisione e di un valido sistema di bloccaggio che scongiura gli spostamenti accidentali.
Modello |
Distanza minima di messa a fuoco rilevata |
Senso di rotazione |
Raggiungiment1o dell’infinito dalla distanza minima |
RAZOR UHD 12×50 |
1.5 metri -preferibile usarlo dai 2.5 |
anti-orario |
da 2.5 m, circa un giro e mezzo |
OTTICA
Obiettivi
I vetri a bassa dispersione utilizzati da Vortex per questo binocolo sono senz’altro di alta qualità. Ritengo possa esserci nella miscela anche della fluorite sintetica. La resa è eccellente: il contrasto è alto, la nitidezza molto soddisfacente. Seppur la tonalità sia abbastanza neutra, ho percepito una leggera tonalità virata verso il giallo, cosiddetta “tonalità calda” (come è prassi in molte produzioni in Made in Japan) che incentiva il micro-contrasto nelle giornate fosche.
Oculari
Gli oculari forniscono un campo grandangolare. Inquadra, infatti, 5.5°, ossia quasi 96m a 1000 metri che, con la formula classica (gradi di campo x ingrandimenti) svelano ben 66° di campo apparente. Se pensate che il rivale piu’ costoso, lo Swarovski EL 12×50 inquadra un campo di 5.7° gradi, comprenderete gli sforzi dei progettisti giapponesi soprattutto per contenere le aberrazioni geometriche a un prezzo decisamente inferiore.
Un altro fattore di pregio che ho rilevato nella serie RAZOR UHD è la comodità degli oculari: hanno un diametro del barilotto non molto grande (41.8 mm) e questa caratteristica consente un buon confort anche a chi possiede una distanza interpupillare stretta. A 66 mm, ad esempio, quella tra gli oculari è di 21.20 mm . Personalmente sono stato in grado di di osservare in maniera confortevole.
I paraluce sono composti da gomma silicona e possiedono un bordo, dove si accostano gli occhi, molto morbido. Si estraggono a rotazione senza evidenti posizioni prefissate e non si posso togliere completamente per facilitare la pulizia delle lenti. Il diametro della lente di campo è di 23.90 mm. Rammento ai lettori che una lente con un diametro ampio non solo consente una comodità maggiore all’osservatore ma evita facili appannamenti.
Ho misurato una distanza tra la lente di campo e il bordo degli oculari di circa 13.2 mm, tuttavia per evitare un po’ di effetto black-out ho notato che con la conformazione del mio viso ho dovuto tenere gli occhi leggermente staccati dal bordo dell’oculare. Questa caratteristica aumenta il confort degli utilizzatori di occhiali che possono godere di una discreta estrazione pupillare. Una prova con dei comuni occhiali da sole ha dimostrato che sono stato in grado di osservare tutto il campo di vista.
Modello |
Distanza tra gli oculari con una distanza di 66 mm |
RAZOR UHD 12×50 |
21.20 |
Prismi
Come anticipato, rispetto alla serie HD, il RAZOR UHD 12×50 utilizza prismi di Abbe Konig di vetro Bak-4. Questo sistema di prismi a tetto ha il vantaggio di possedere una superficie che non richiede il cosiddetto mirroring: infatti le riflessioni sui prismi a tetto, sono soltanto due, similmente alle superfici che lo compongono, per tale motivo, ci sono soltanto 4 riflessioni e 2 passaggi aria-vetro contro le 6 riflessioni ed i 4 passaggi aria/vetro dei prismi Schmidt-Pechan. Per tale motivo, a parità di qualità ottica, il prisma di Abbe Konig è più luminoso ma spesso piu’ ingombrante rispetto al piu’ economico Schmidt Pechan. Analizzando la pupilla di uscita ho verificato che è perfettamente circolare con una ininfluente vignettatura ai bordi. Ho apprezzato particolarmente l’annerimento ai bordi di essa, simile a quella dei migliori prodotti al Top della Gamma.
Trattamenti anti-riflesso
Ho apprezzato particolarmente i rivestimenti ottici XR™ Plus che hanno ottimizzato la trasmissione luminosa e il contrasto rispetto ai modelli piu’ economici. E’ presente, inoltre, un rivestimento dielettrico multi-strato sulle superfici del prisma.
ABERRAZIONI CROMATICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
I vetri di alta qualità già facevano presagire un ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica. Nella maggior parte delle condizioni osservative, al centro del campo, è pressoché invisibile o ininfluente. Vi consiglio di analizzare le clip inserite nella video recensione, oltretutto ottenute anche con un cielo molto nuvoloso.
Per quanto riguarda la sua percentuale, posso confermare che quando è visibile è percepibile come un lieve alone viola-verde intorno ai bordi degli oggetti/soggetti inquadrati. Questo avviene sempre e soltanto durante le pessime condizioni di illuminazione, ad esempio, osservando dei tralicci o dei rami in controluce oppure il bordo della Luna piena.
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale aumenta, come è ovvio, man mano che ci si allontana verso il centro ma senza diventare troppo invadente.
ABERRAZIONI GEOMETRICHE
Curvatura di campo
Come è risaputo, la percezione della curvatura di campo è in parte ridotta dalla compensazione visiva soggettiva di ognuno di noi. Personalmente nell’uso terrestre mi sento di definirlo un binocolo con un campo quasi perfettamente piatto, giacché il dettaglio degli oggetti inquadrati persiste anche spostandoli dal centro verso al bordo. I piu’ pignoli potranno notare qualche differenze di nitidezza dal centro al bordo ma è realmente minima.
Distorsione angolare
Si percepisce un po’ di distorsione angolare a cuscinetto, direi inferiore al 5% percepibile, piu’ che altro su oggetti artificiali verso il 60% dal centro del campo.
Altre aberrazioni nell’uso astronomico
Nell’uso astronomico ai bordi del campo, verso l’80% dal centro si inizia a vedere qualche traccia di astigmatismo unita a coma anche se in maniera contenuta. Come sempre pubblico la mia tabella sintetica che è data dalla somma di tre osservazioni notturne su cavalletto con una percezione delle aberrazioni anche a mano libera.
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Il test con la USAF CHART ha rivelato, se ancora ce ne fosse la necessità, una ottima nitidezza e un ottimo potere risolutivo. E’ un vero peccato che io non abbia utilizzato questo genere di test quando provai un altro noto 12×50. Sappiate solo che utilizzandolo con un treppiede fotografico ha fornito una percezione del dettaglio molto prossima a quella di un 16X e in alcuni casi superiore a quelli di binocoli 15x di media qualità. Di contro, è palese che un 12x sia ancora gestibile a mano libera ma che non sia possibile sfruttare tutto il suo potere risolutivo come è possibile fare con un solido treppiede. La differenza non è abissale per l’uso naturalistico ma se dovessi usarlo da capanno mi avvarrei di un treppiede.
Ho anche compiuto un test avvalendomi di un monopiede che spero sarà apprezzato dai lettori. Potete vedere i risultati direttamente all’interno della immagine, e comprenderete che questo accessorio è la corretta via di mezzo per un 12×50. Riguardo la percezione delle zone chiare e scure della USAF, il VORTEC RAZOR UHD 12×50 ha fornito degli eccellenti dettagli con bordi molto netti e solo un lieve accenno di cromatismo residuo nelle zone bianche-nere di alto contrasto.
RIFLESSI, IMMAGINI FANTASMA
La prova “lampione” (che avviene osservando un lampione di notte ma anche posizionandolo fuori dal bordo del campo) ha dimostrato che la qualità delle ottiche e del trattamento anti-riflesso sono ottimi. Si nota soltanto qualche lieve alone fantasma osservando la Luna piena ma nulla che possa rovinare il piacere dell’osservazione.
PROVA SUL CAMPO
Come sempre citerò la mia esperienza nei vari settori osservativi.
Birdwatching
Quando Swarovski presentò l’EL 12×50, ebbi modo di citare i pregi di un simile formato. Attualmente, forte di qualche ora di utilizzo presso la Riserva Naturale Palude Brabbi con il RAZOR UHD 12×50 non posso che riconfermare le mie impressioni. Sono consapevole – e il test con la USAF CHART lo ha dimostrato – che non è possibile sfruttare totalmente il potere risolutivo di questo formato a mano libera, tuttavia la visione è senz’altro più colma di informazioni rispetto al classico 8x. Con quattro ingrandimenti in piu’ la percezione è di riuscire a distinguere meglio le caratteristiche dei rapaci in lontananza. Ritengo che sia perfetto per i monitoraggi o lo studio delle migrazioni quando installato sopra un ottimo cavalletto. In questo caso vi stupirete di come siano visibili i particolari di una poiana posata a duecento metri da voi, rispetto a ciò che si può ottenere un semplice 8×42. La meccanica giapponese, inoltre, si è rilevata molto affidabile. La messa a fuoco è precisa e priva di giochi. Il binocolo è robusto e in grado di resistere anche a un po’ di pioggia e a qualche piccola caduta in mezzo alla Natura. La composizione dei suoi oculari, inoltre, e il diametro della lente di campo consentono di ottenere ottime riprese con la tecnica del phonescoping. Non ha un potere risolvente come il formato 18×56 ma spesso e volentieri, si può utilizzare a mano libera, o ancor meglio sfruttando appoggi naturali, come tronchi, rami, cornice delle aperture dei capanni e così via.
Inoltre, il campo di vista piu’ grandangolare, rispetto alla versione 18x, è perfetto per inseguire gli stormi in migrazione e soprattutto i rapaci molto veloci, come ad esempio i falchi pellegrini. Se si riesce ad avvicinarsi a una distanza ottimale, un 12×50 è l’ideale per seguire le loro picchiate a oltre 350 km orari.
Osservazione del paesaggio
Ripropongo un po’ le sensazioni appena evidenziate durante la pratica del birdwatching: non mostra i dettagli visibili nel 18×56 ma di certo è ancora gestibile a mano libera, tanto che spesso l’ho portato con me in montagna, e consapevole di poterlo sfruttare con un piccolo monopiede o utilizzando degli appoggi naturali. Un 12x inizia a mostrare dettagli importanti rispetto al classico e panoramico 8x, inoltre la qualità dei vetri UHD e dei trattamenti farà contenti anche gli osservatori piu’ esigenti che cercano la fedeltà cromatica, un ottimo contenimento delle aberrazioni cromatiche e una buona nitidezza.
Osservazione crepuscolare
Non è un formato molto luminoso come il classico 8×56 ma nelle osservazioni pre-crepuscolari è molto soddisfacente, soprattutto se si osserva da postazione fissa senza la possibilità di avvicinarsi troppo rispetto ai soggetti. E’ il perfetto mix tra l’ingrandimento e l’apertura degli obiettivi, pur non raggiungendo valori di trasmissione al Top della Gamma.
Osservazione astronomica
Questo binocolo quando è montato sul treppiede fotografico ( e su una testa di qualità) fornisce delle ottime prestazioni: 12x, infatti, consentono di scurire il fondo cielo nelle località medio inquinate. Due ingrandimenti in piu’ (rispetto al classico 10×50) svelano un po’ meglio le galassie, le nebulose e gli ammassi stellari aperti. La sua qualità ottica , inoltre, ha fornito al centro del campo delle stelle ( II e III magnitudine) decisamente molto puntiformi. Non è escluso l’uso a mano libera, perchè si sfrutta meglio di un 15 x (non stabilizzato). Personalmente mi sono divertito a osservare rapidamente la cometa C/2022 E3 ZTF (di Neanderthal). Osservando la Nebuola di Orione l’ho comparato spesso con un classico binocolo 8×42 di eccellente qualità. Ritengo che questo 12×50 sia una corretta via di mezzo per osservare il cielo in maniera “binoculare” e “grandangolare”: Nell’uso astronomico, infatti, preferisco delle pupilla di uscita prossime ai 4 mm, evito di usare i binocoli che forniscono 7mm, eccetto quando ho la possibilità di sfruttare sotto un cielo veramente scuro. Anche in questo caso, ritengo sia un perfetto trait’ d’union tra il classico 10×50 e il “mini giant” 16×70.
PREGI E DIFETTI
Pregi
-
Concorrenziale rispetto ai Top di Gamma Europei nel formato 12×50
-
Ottiche a bassa dispersione UHD
- Rivestimenti ottici di alta qualità
-
Ottime rifiniture e scafo in lega di magnesio
-
Prismi ABBE KONIG con aree molto scure ai bordi della pupilla di uscita
- Astigmatismo molto ben corretto
- Coma in minima percentuale solo ai bordi del campo
- Aberrazione cromatica molto bassa al centro del campo visivo,
- Poca vignettatura ai bordi
- Immagine quasi completamente piatta
- Distanza minima di messa a fuoco inferiore ai due metri
- Garanzia a vita
Difetti
- Prezzo di acquisto non per tutti gli appassionati
- Trasmissione luminosa leggermente inferiori alle eccellenze presenti sul mercato
- Campo leggermente inferiore alle eccellenze presenti sul mercato
IN SINTESI
I miei test sul campo hanno evidenziato che il Vortex RAZOR UHD 12×50 è un prodotto di alta qualità, adatto a un osservatore esigente che necessita di uno strumento ottico ancora trasportabile, ma con un ottimo campo di vista e una grande qualità ottica e meccanica. E’ adatto per molti settori osservativi. Quando montato su cavalletto fornisce delle prestazioni paragonabili a molti 15X di medio-alta qualità. Rispetto al miglior prodotto di produzione europea vanta un prezzo decisamente inferiore o ma delle prestazioni molto simili. Vortex nel 2019, infatti, con la creazione della serie UHD ha sconvolto la concorrenza piu’ blasonata, risultando anche un valido concorrente di prodotti ottimi come i Nikon Monarch HG, oppure gli Zeiss Conquest HD. L’unico lato negativo potrebbe essere l’ingombro e il peso, superiori rispetto al classico 8×42 ma se avete delle esigenze di ingrandimento che non prevedono anche l’uso di uno spotting scope potrebbe essere lo strumento ideale per voi.
PREZZO E GARANZIA
Il prezzo ufficiale del Vortex RAZOR UHD 12×50 è di 2059 Euro iva inclusa con garanzia a vita (suggerito da Origin STB,-Febbraio 2023)
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio Origin STB, importatore ufficiale dei prodotti VORTEX, per aver inviato in visione questo binocolo, lasciandomi libero di citare le mie impressioni personali sul campo.
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Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.