Da sempre è considerato, sotto molti aspetti, meno importante
delle Alpi, sicuramente più spettacolari e turisticamente molto più sfruttate.
Ma se lo si frequenta ci si accorge che non solo è ricco di ambienti magnifici ma, anche di luoghi carichi di storia e tradizioni.

Personalmente l’ho visitato da Nord fino al Parco Nazionale d’Abruzzo e ho vissuto esperienze straordinarie, ho incontrato persone ed animali che hanno lasciato dentro di me un’indelebile “traccia”
Il mio Appennino è quello del Parco dei Cento Laghi (www.parks.it) è qui dove faccio le mie escursioni accompagnato dal mio cane e dove pratico “animalwatching” ed è qui dove ho avuto gli incontri più importanti.

Ho avuto un casuale quanto fortunato incontro con il lupo, ormai presente da tempo, che naturalmente, (questo va precisato ad uso di chi .lo teme) è fuggito subito dopo avermi visto.
Seguo con assiduità una copia di aquile reali che nidifica in provincia di Parma e che anche quest’anno ha allevato un pulcino che probabilmente lascerà il nido fra qualche settimana.
Naturalmente poi si possono incontrare altri rapaci più diffusi come il falco Pellegrino il gheppio la poiana la civetta il gufo l’allocco, il barbagianni ecc ecc.
Rettili come la vipera, le bisce, l’orbettino i tritoni, le rane, il ramarro ed i rospi.
Tra i mammiferi il tasso la volpe la faina la donnola il cervo il muflone, il capriolo, ed il timido istrice.

(Non è possibile riportare l’elenco completo delle specie per questioni di spazio)
Nelle faggete che ricoprono i miei monti e fanno da contorno ai tanti laghi di origine glaciale (per questo si chiama parco dei cento laghi) si gode di un silenzio e di una serenità straordinari rotti solo dai rumori prodotti dagli animali che probabilmente ci osservano nascosti e protetti dalla vegetazione.
Spesso il turista trova poco interessanti questi luoghi perché offrono poca mondanità e poca vita sociale ma chi è appassionato di fauna come me questi sono ambienti molto ricchi e proprio la scarsità della presenza umana rende gli avvistamenti più frequenti.

Forse quello che manca (ed a volte penso sia un bene) é una maggiore offerta turistica, magari rivolta ai fotografi naturalistici, ai birdwatchers ed agli appassionati in genere.
Invito tutti a riscoprire questa parte così importante del nostro paese, ad immergersi nella cultura, nel cibo e negli ambienti e vi assicuro che ne rimarrete folgorati (io nel cibo mi ci immergo anche troppo)

Ma quando vi ci avvicinerete fatelo delicatamente l’appennino é un vecchio signore che vi darà ospitalità ma che pretende rispetto.
N:B Non sono un appassionato di fotografia (solo un paziente osservatore) per cui quelle che allego sono forse poco rappresentative.
Ringraziamo Fabio Gnoni per le foto dell’aquila reale (NDR)
Pietro nato e residente a Parma nell’ormai lontano 1966.
libero professionista ed appassionato sopratutto di fauna
selvatica.
Il mio tempo libero (ed è sempre troppo poco) lo dedico alla frequentazione degli ambienti naturali della mia regione.
Durante l’inverno di solito rimango nelle zone vicine al Po o in quelle pre collinari, durante la bella stagione mi sposto in montagna.
Solitamente mi limito all’osservazione degli animali (tutti) ma quando mi capita cerco anche di segnalare alle autorità competenti comportamenti scorretti o addirittura dolosi e vi assicuro che sono più frequenti di quanto si possa immaginare.
Non parto mai per un’escursione senza il mio cane che nonostante la piccola taglia mi segue sempre e non molla maI.
Porto sempre con me un binocolo ultimamente un Vortex Viper 8×42 che mi da grandi soddisfazioni.