Il primo microscopio. Prima parte.

Il microscopio biologico non è certamente uno strumento tra i più diffusi e, per la verità, non è neppure uno dei più facili da utilizzare.

Ma alle volte capita l’occasione per volerne acquistare uno ed i motivi possono essere tanti: il figlio che arrivato alle scuole Medie dimostra un promettente interesse per le Scienze, la nostra stessa curiosità che vuole vedere quella metà di Mondo che, per le sue minime dimensioni, ci è sconosciuta, oppure semplicemente, per motivi lavoro, o per studio.

Purtroppo impariamo subito che i microscopi sono aggeggi piuttosto costosi, mentre, nella maggior parte dei casi, noi non vorremmo partire con una spesa troppo alta, ma neppure ritrovarci con un microscopio giocattolo dalle misere prestazioni e che si scopre inutile già dopo le prime osservazioni.

Da queste considerazioni, nasce lo scopo di questa nota: individuare un microscopio dal costo minimo, ma dalle valide prestazioni, vederne assieme il funzionamento e come sfruttarlo nel migliore dei modi, utilizzando esempi comuni, in modo da avere un panorama delle sue reali possibilità.

In questo modo, se mai vi capiterà di voler acquistare un microscopio, avrete miglior cognizione di cosa potete ottenere e di come meglio utilizzare uno strumento così particolare.

Premetto che tutti i microscopi presi in esame erano mono oculari: infatti, ciò comporta un costo notevolmente inferiore, ma senza perdita di qualità: vedremo poi come sia possibile fare ugualmente ottime fotografie o utilizzare grandi schermi per dimostrazioni pubbliche.

Il primo errore da evitare è l’acquisto di un giocattolo: anche se vi fa vedere ingrandito, non è certo un microscopio e già dopo alcuni giorni, vi lascerebbe con la delusione per i pochi (almeno spero) soldi spesi inutilmente.

Che cosa vi fa distinguere un giocattolo da un vero microscopio, sia pur super economico ?

Il rispetto degli standard e la disponibilità di accessori. Chiedete al venditore se ciò che vi propone utilizza oculari ed obiettivi standard. In caso positivo, procedete e chiedete se ha disponibile almeno la testata fotografica e di quali altri accessori può disporre.

Eliminati così i vari microscopi “vorrei ma non posso”,  concentriamoci sui veri “entry level”, prendendo in esame uno dei più completi e meno costosi microscopi semi-professionali: il modello F8A, commercializzato dalla Ottica Turi di Pistoia.

il modello F8A, commercializzato dalla Ottica Turi di Pistoia
il modello F8A, commercializzato dalla Ottica Turi di Pistoia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima impressione è certamente positiva, lo strumento è molto elegante e ben rifinito. Diversi particolari rivelano subito la cura con cui è stato progettato e costruito: illuminazione molto potente e regolabile, ottimo condensatore tipo Abbe con diaframma di apertura, anello porta filtro ed altezza del condensatore regolabile, manopola della messa a fuoco doppia, con la micrometrica coassiale alla macro, un bel tavolo, ampio e già dotato di traslatore micrometrico per attuare i piccoli spostamenti, ottimi obiettivi acromatici, il classico quartetto con 4x, 10x, 40x e 100x ad immersione. Gli ultimi due obiettivi sono dotati di molleggio di sicurezza e, assieme alla vite di regolazione di fine corsa, ci garantiscono da errate manovre di messa a fuoco, con grande vantaggio per i nostri vetrini e, soprattutto, per i nostri obiettivi.

Condensatore con il diaframma di apertura, anello porta filtri, regolazione dell’ altezza
Condensatore con il diaframma di apertura, anello porta filtri, regolazione dell’ altezza

 

 

 

 

 

 

 

Altra gradita raffinatezza, è il revolver porta obiettivi rivolto verso l’esterno, in modo da lasciare la massima visibilità del campo di lavoro.

Infine la testata girevole su 360°, in modo da poter operare sia di fronte, sia da dietro al microscopio, a seconda delle proprie abitudini o, se si è mancini, per manovrare le manopole del traslatore con la mano più comoda.

Insomma, un microscopio che si è voluto costruire senza economia, nel migliore dei modi, pur essendo uno dei meno costosi in questa fascia semi professionale.

Un particolare che mi ha colpito e che è tipico solo dei migliori microscopi di alta qualità: il fissaggio della testata è fatto come di norma da tre viti che la centrano, ma poi, ciascuna di queste tre viti, ha dietro di se un’altra vite di blocco che evita così qualsiasi possibilità di spostamento accidentale.

Vite di fine corsa del fuoco e viti doppie di centratura della testata
Vite di fine corsa del fuoco e viti doppie di centratura della testata

 

 

 

 

 

 

 

Un consiglio: al momento dell’acquisto, fatevi togliere fin da subito il microscopico fermo dell’oculare e l’indice interno. E’ molto meglio avere l’oculare estraibile, in modo da poter facilmente inserire al suo posto una videocamera per la ripresa fotografica o per la proiezione su grande schermo. L’indice interno all’oculare poi serve a ben poco, se non a darvi fastidio, meglio farlo togliere già dal venditore, così non avrete problemi di manomissione e quindi, di garanzia.

E, già che ci siete, fatevi regalare qualche vetrino già preparato, in modo da poter subito provare il vostro microscopio nel migliore dei modi.

Ed ora, vediamo come va e quali sono le sue prestazioni a seconda dei vari campi di attività.

Perfetto per un giovane studente a cui piacciono le materie scientifiche e vuole approfondire ciò che ha letto sui libri.

Sezione di foglia di Mais con vasi:  floema, xilema
Sezione di foglia di Mais con vasi:  floema, xilema

 

 

 

 

 

 

 

E se vogliamo mettere alla frusta il nostro microscopio, andiamo a vedere un apice radicale con le cellule in piena attività moltiplicativa:

Con l’obiettivo 100x immerso in olio, è possibile vedere perfettamente le divisioni cellulari e, a ben guardare, persino un fuso mitotico.

Apice radicale di pino, mitosi in varie fasi.
Apice radicale di pino, mitosi in varie fasi.

 

 

 

 

 

 

 

Ma anche lo studente universitario di Medicina, Veterinaria o di Biologia può ottenere ottimi risultati da un microscopio di questa qualità e dal minimo costo.

Particolare di linfonodo umano
Particolare di linfonodo umano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi, dopo aver fatto un po’ di pratica, sarete voi stessi che vorrete preparare i “vostri” vetrini, non è difficile, specie se i primi soggetti da osservare saranno i microscopici abitanti delle acque: canali, fontane, pozzetti, sottovasi, tutti perfetti ambienti dove andare a cercare il micro mondo, prelevando con un contagocce un po’ di liquido.Epidermide umana (col. Mallory)

Epidermide umana (col. Mallory)
Epidermide umana (col. Mallory)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sempre dove avete acquistato il microscopio, procuratevi una confezione di vetrini puliti ed una di copri oggetto. Messa una goccia di acqua sul vetrino, la si copre con il copri oggetto e siamo già pronti per entrare in un mondo nuovo, pieno di esseri che nascono, cacciano, uccidono, peggio che nella savana africana.

Euplotes che passeggiano sgambettando sul vostro vetrino

Euplotes che passeggiano sgambettando sul vostro vetrino

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Termina qui questa prima parte, nella prossima vedremo come sfruttare al meglio il nostro strumento e come aumentarne le prestazioni, ma sempre mantenendo i costi quanto più bassi possibile.

Un ringraziamento va alla ditta Ottica Turi di Andrea Pierattini per aver concesso lo strumento in prova.

 

Fine prima parte.