Dopo aver passato quasi due anni a osservare con il binocolo Zeiss Victory SF 8×42, ho deciso, più che altro per curiosità, di acquistare il nuovo modello 2017.
Come risaputo dagli appassionati del marchio teutonico le modifiche effettuate dai progettisti sono veramente poche, del resto, visto il risultato della mia recensione passata, era quasi impensabile congetturare una totale rivisitazione.
E’ inutile, quindi, descrivere con meticolosità le sue caratteristiche tecniche, mi limiterò a evidenziarne le differenze, confermando se si è trattato di una mera operazione commerciale o di una necessità.
Colore.
Non è sempre obbligatorio essere freddi e distaccati: mi pare lecito apprezzare un prodotto anche in base al design, colore compreso.
Quando vidi per la prima volta il modello Zeiss Victory SF 8×42,F, mi chiesi se fosse stata una corretta scelta optare per il colore grigio, dato che il nero era ormai il colore che contraddistingueva i prodotti tedeschi: il classico “Nero Zeiss”.
In verità, il colore grigio era foriero di qualche lato positivo:
- La minor propensione a scaldarsi sotto i raggi del sole.
- Una colorazione neutra, in grado di non spaventare l’avi-fauna e di risultare, nel contempo, poco vistosa.
- Ultimo ma non meno importante era identico ad uno dei colori disponibili acquistando lo spotting scope Zeiss Diascope 85 FL.
La nuova colorazione è più sobria e elegante. Del resto questo non è stato l’unico cambiamento apportato alla gommatura, che ora, mi è parsa più robusta, spessa e con un migliore grip.
Penso che i progettisti si siano avvalsi dei materiali utilizzati per proteggere la serie Zeiss Victory HT, come è ben visibile in questa immagine.
Sistema di messa a fuoco.
Il mio precedente esemplare di Zeiss Victory SF aveva un lievissimo gioco della manopola di messa a fuoco .
Il mio giudizio non è mai stato cosi severo, dato che gli esemplari di binocoli che utilizzavo più sovente (Leica Ultravid– Swarovski EL 8.5×42) presentavano dei difetti ancor più evidenti.
Per fortuna l’aggiornamento dei componenti del sistema di messa fuoco, operato sul modello 2017, ha totalmente cancellato i difetti : ora il rotore di messa a fuoco garantisce, rapidità, precisione, nessun gioco e/o differenze di scorrevolezza.
Ho fatto vari prove sul campo, inseguendo stormi di migranti o soggetti veloci come i falchi pellegrini e devo ammettere, con un poco di soddisfazione, che il nuovo Zeiss Victory SF ha mai fallito.
Spero che questo evidente miglioramento nel sistema di messa a fuoco non sia una causalità riguardante il mio esemplare ma che rappresenti in toto tutta la nuova serie.
Sistema click and stop dei paraluce degli oculari.
Non porto gli occhiali, quindi non potrò essere di molto aiuto ai lettori, tuttavia l’aggiunta di una quarta posizione è ben evidente anche a me.
Sono, invece, un po’ dubbioso se preferire i componenti di plastica utilizzati o se prediligere un prodotto dotato di struttura metallica.
Un corpo in metallo si sarebbe senz’altro rivelato più robusto, però gli attuali paraluce sono decisamente morbidi, confortevoli e in caso di urto non dovrebbero neppure piegarsi. Inoltre, una loro eventuale sostituzione sarà certamente piu’ economica.
Per concludere questo articolo, tenterò di rispondere alla domanda che mi è stata posta spesso nell’ultimo mese.
“Lo Zeiss Victory SF” è veramente un passo avanti rispetto agli altri Top di Gamma?
Non posso ancora esprimermi nei confronti del nuovo Leica Noctivid, dato sono ancora in attesa di ricevere un esemplare, spero, in ogni modo che la mia comparativa sarà ultimata prima di Natale.
Rispetto allo Swarovski EL 8.5×42 noto un lieve calo di contrasto: il binocolo austriaco mi pare mostrare dell immagini leggermente più nitide e contrastate, oltre ad un bordo-lente più corretto.
Di contro lo Zeiss Victory SF è più leggero, possiede un campo di vista maggiore, una ergonomia migliore, un sistema di messa a fuoco più preciso. Le immagini, inoltre, risultano “lievemente” più calde e questo è un fattore che prediligo.
Penso che rimarrà il mio compagno di escursioni preferito per ancora molto tempo.
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.