Negli ultimi anni, le telecamere da sorveglianza sono diventate molto popolari sia per la protezione della sicurezza personale (case, giardini, barche, aziende) sia nel settore venatorio e naturalistico, dove sono conosciute con la denominazione di “trappole fotografiche” o “trail cameras”: Il loro scopo primario, infatti, è catturare attraverso immagini o video, l’attività, spesso notturna, degli animali.
Anche in questo caso la scelta è ampia, i prodotti più economici non superano spesso i cento euro, mentre quelli più tecnologici e performanti possono costarne anche quattrocento, cinquecento.

COME FUNZIONANO?
Grazie a un sistema a infrarossi, le trappole fotografiche consentono di individuare ( in media) dei soggetti sino a 20-25 metri di distanza.
IL SENSORE DI RILEVAMENTO
La maggior parte delle fototrappole utilizza un sensore a infrarosso passivo definito “PIR” che non consuma troppa energia e fornisce un discreto raggio di rilevamento. L’angolo di campo di azione del sensore varia da modello a modello ed è quasi sempre citato dal costruttore.
I modelli piu’ costosi hanno la possibilità di rilevare gli animali che passano ai bordi del campo di vista fornito dall’obiettivo. Di contro sono piu’ sensibili e possono attivare la foto trappola a causa di semplici folate di vento, foglie in sospensione, insetti e così via. Nella maggior parte dei casi, le fototrappole presentano un sensore PIR con una o piu’ lenti di Fresnel ( di solito una centrale e due laterali) mentre le piu’ evolute sono dotati di tre sensori PIR.
LA PORTATA DI UNA FOTOTRAPPOLA
Eviterei , inoltre di “prendere per oro colato” la portata massima di una fototrappola pubblicizzata da molti costruttori perché essa, in realtà, varia con la grandezza ( e la temperatura) del soggetto osservato. Ad esempio, quando una azienda garantisce che la propria fototrappola fornisce un raggio di azione di venti metri, raramente specifica che funzionerà qualora passasse un cervo, ma che la stessa fototrappola potrebbe avere soltanto un raggio di azione di due o tre metri, nel caso si tratti di uno scoiattolo.
Anche la temperatura esterna è una fattore che varia la portata di una fototrappola, più’ è freddo e maggiormente riuscirà a rilevare animali a distanze maggiori. Questo perché il sensore PIR è in grado di percepire la radiazione infrarossa emessa dal calore prodotto dagli oggetti e dagli animali.

LE FOTOTRAPPOLE SONO ROBUSTE E IMPERMEABILIZZATE

Le fototrappole sono impermeabilizzate e robuste, in grado di sopportare le intemperie e le cadute accidentali. In molti casi, il costruttore ha previsto dei sistemi anti-scasso (cinghie per fissarle agli alberi) spesso opzionali, ma che nulla possono fare qualora il ladro tagliasse il tronco o il ramo ove sono fissate. In taluni casi, invece, è consigliabile acquistare una cassetta di sicurezza indistruttibile. In caso di furto è sempre possibile tentare di localizzarle qualora la vostra trappola fotografica possedesse anche il sistema di localizzazione tramite GPS.

Raramente le aziende producono coperture mimetiche che simulano la forma e il colore dei tronchi per camuffare con maggior profitto le fototrappole, le cosiddette “textures”. Minox , ad esempio, è una delle fautrici di questi interessanti accessori.

IL TRASFERIMENTO DELLE IMMAGINI E DEI VIDEO
Il sistema di trasferimento dei dati si attua, di solito, attraverso la modalità GSM (è necessario inserire un modulo SIM come quello presente negli smartphones e attivare la funzione che consenta l’invio di SMS o di MMS).
Quasi tutte le trappole fotografiche hanno un’impostazione che seleziona automaticamente la rete, ad esempio, la connessione GSM o la 4G per consentire una perfetta trasmissione dei dati. Con una semplice configurazione è anche possibile spedire le immagini catturate o dei brevi filmati attraverso il sistema di posta elettronica.
Nella maggior parte dei casi, tutti i dati sono memorizzati dentro le schede SD (ormai con l’arrivo delle schede da 1 Terabyte si trovano a prezzi molto convenienti quelle da 64 GB e 128 GB), ma fate attenzione perchè non tutte le accettano, limitando l’utilizzo di schede sino a 16GB – 32 GB Le trappole fotografiche più costose possiedono anche un piccolo sistema di memorizzazione integrato.
LE BATTERIE
La maggior parte delle fototrappole funziona con pile alcaline o al litio, con una batteria ricaricabile dedicata e con fonti di alimentazione esterna. Alcune tra esse presentano anche un pannello solare che potenzia l’autonomia delle batterie.

COME VEDERE LE IMMAGINI?
Spesso è possibile visionare il filmato attraverso un piccolo display situato all’interno della fototrappola (da due o tre pollici) che consente di osservare sul campo cosa si è ripreso e magari decidere di portare la scheda a casa, oppure di formattarla e inserirla nuovamente all’interno della trappola fotografica. Personalmente per le fototrappole che ne sono privo, utilizzo un comunissimo adattatore per smartphone che mi consente di vedere e/o scaricare le immagini.

VARI SETTORI DI UTILIZZO
Gli impieghi di una trappola fotografica sono molteplici e ritengo siano un ottimo aiuto per gli appassionati che intendono verificare le proprie ipotesi. Spesso, scovando un nuovo tratturo è possibile, infatti, studiare il passaggio di un certo numero di esemplari, in base alla profondità dello stesso, al degrado della zona circostante e alla presenza d’impronte dalla forma differente. Disponendo una trappola fotografica in tale zona, invece, tutto ciò che la attraversa, sarà registrato e si potrà analizzare c dopo aver scaricato la scheda di memoria, o in tempo reale, qualora la trappola fotografica consentisse l’utilizzo della SIM e dei sistemi SMS- MMS o di invio della posta elettronica.
Oltre all’ovvio utilizzo di questi straordinari accessori per il sele-controllo o per analizzare la presenza di particolari specie all’interno di un particolare habitat, le trappole fotografiche sono utili per riprendere i capanni da caccia, i capanni fotografici, le torrette d’avvistamento per verificare la presenza di possibili malintenzionati. La qualità dei sensori attuali è tale che sarà possibile identificare il volto di una persona in piena notte, grazie alla presenza di sensori sempre più sensibili alla luce.
ATTENZIONE AI FORMATI VIDEO
Ho sentito molto spesso, appassionati criticare le prestazioni di una fototrappola, perché produceva dei video troppo “scattosi”:
Il problema è che talvolta ci si dimentica di verificare il formato video prodotto e per tale motivo si finisce per comparare una 4K da 10fps contro una Full HD da 30 fps, magari analizzando il video attraverso il proprio “telefonino”.

Questi, in realtà, sono i formati video piu’ utilizzati
4K (3840×2160 pixel) di solito non superano i 10 fps (fototrappole a partire da 250 euro circa)
Ultra HD (2560×1440 pixel) di solito non superano i 25 fps (fototrappole a partire da 200 euro circa)
Full HD (1920×1080 pixel) di solito non superare i 30-35 fps (fototrappole dai 150 euro)
720 P possono arrivare sino a 60 fps (fototrappole da circa 100 euro)
E’ ovvio che una fototrappola 4K possa essere impostata per riprendere anche a formati con risoluzione inferiore. Date piu’ importanza alla frequenza dei fotogrammi al secondo, rispetto alla qualità delle immagini, qualora aveste la necessità di riprendere soggetti molto veloci.
Per tale motivo è utile anche verificare la velocità di attivazione, che nelle migliori è inferiori a centesimi di secondo.
In alcuni casi, è anche disponibile la modalità “Time Laps” che consente di riprendere delle immagini a intervalli programmabili senza usufruire della rilevazione del movimento. I personal computer e gli smartphone le riconoscono con facilità per mezzo del comprovato e affidabile sistema d’installazione Plug & Play, anche se spesso è possibile “dialogare” attraverso una semplice APP, oppure scaricare le foto direttamente dalla scheda di memoria.
TRUCCHI E SUGGERIMENTI
- Scegliete sempre la trappola fotografica più costosa che potrete permettervi soprattutto qualora decideste di lasciarla fuori per molto tempo e durante le pessime condizioni meteorologiche.
- Se foste interessati alle riprese fotografiche, controllate sia la grandezza del sensore, sia la possibilità di archiviazione.
- Le schede di memoria economiche sono molto più soggette a rompersi rispetto ai modelli più performanti.
- Portate sempre con voi una scatoletta impermeabile con all’interno un paio di schede di memoria e delle batterie di scorta, non si sa mai!
- Ponderate con estrema attenzione il luogo di posizionamento della trappola fotografica.
- Cercate di camuffarla non tanto per gli animali, quanto per i possibili malintenzionati che approfitterebbero dell’assenza di attività umana in loco per rubare il vostro prezioso acquisto in tutta tranquillità.
- Seppure il vano batterie sia impermeabilizzato controllate saltuariamente le pile che avete inserito per verificare che non si stiano ossidando. Consiglio una manutenzione mensile per controllare la presenza d’infiltrazioni, l’integrità dello scafo di protezione. Anni fa, chi scrive perse una trappola fotografica perché dei malintenzionati tentando di toglierla dall’albero squarciarono la parte posteriore durante una notte temporalesca e il vano batterie fu inondato di acqua.
- Leggete sempre molto bene il manuale delle istruzioni. Se imparerete a utilizzare la vostra trappola perfettamente ne trarrete anche delle ottime soddisfazioni. Mi riferisco soprattutto alla migliore inquadratura possibile, alla configurazione dei parametri per inviare le immagini tramite APP, sino alla scelta delle dimensioni delle immagini e del loro relativo peso, in proporzione alla capacità della scheda di memoria e al tempo pianificato prima del controllo successivo.
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.