I binocoli che mi sono rimasti nel cuore…

Nel corso degli ultimi quindici anni ho provato un discreto numero di binocoli, fra le pagine di Binomania sono presenti, infatti, centinaia di recensioni imparziali o almeno spero che lo siano.

In realtà anch’io sono un appassionato come tutti voi, per questo motivo, m’innamoro spesso di uno strumento che magari – analizzandolo oggettivamente – presenta delle prestazioni inferiori alla concorrenza.

Si sa: l’amore è cieco, e nel corso degli anni, anche il sottoscritto è stato sedotto da qualche binocolo.

Una delle mie passioni: il Docter Aspectem 80-500 ED

Colgo quindi l’occasione per rispondere a una delle domande che ricevo spesso nella casella postale di Binomania: quali sono i binocoli che ti sono rimasti nel cuore?

SOSTIENI BINOMANIA!

Se apprezzi le  recensioni, i video e gli articoli, puoi sostenere Binomania con una donazione tramite PayPal.
I fondi saranno utilizzati per pagare le spese di rinnovo del sito, del forum e le spese vive per la creazione delle video recensioni.
Grazie!

 

Vi proporrò, quindi, le mie impressioni dividendole per diametro.

Binocoli compatti
Tra i vari, soltanto uno mi è rimasto particolarmente nel cuore: lo Swarovski Pocket 8×25. Penso sia il “compatto- non compatto”, giacché offre delle caratteristiche da strumento ottico di medio diametro.

Sulla sinistra: Swarovski Pocket CL 8×25

Fornisce un ottimo campo di vista, ben corretto, il confort degli oculari è notevole e si brandeggia notevolmente bene. Seppur non sia nitido come lo Zeiss e non possieda il micro – contrasto del Kowa Genesis 8×21, rimane ancora adesso il mio prediletto.

Binocolo da 30 mm

In questa categoria ne ho provati veramente tanti ma il Leica Ultravid 8×32 HD, nel settore dei TOP DI GAMMA, mi ha lasciato un forte segno nel cuore: nitidissimo, colore brillanti, ottima meccanica e buona compattezza.

Il rasoio: Leica Ultravid 8×32 HD

 

In realtà c’è anche un altro binocolo che ho amato particolarmente, seppur non possieda le performance dei prodotti- della stessa casa- di maggior qualità e diametro: il  Canon 10×30 IS. E’ relativamente economico, dotato di una buona stabilizzazione, propone un ottimo campo apparente e i suoi oculari asferici concedono di osservare stelle puntiformi anche ai bordi del campo.. E’ il classico binocolo da portare ovunque e farà sempre divertire, sia di giorno, sia nelle osservazione astronomiche.

Il Canon 10×30 IS


Tuttavia lo devo confessare: sono follemente innamorato del Nikon 8×30 E II. Adoro il suo campo di vista, è il binocolo che utilizzo quasi quotidianamente, soprattutto in primavera e in estate quando si formano con maggiore facilità le nubi cumuliformi portatrici di forti temporali. Mi perdo letteralmente tra di esse, grazie agli 8.8° di campo e ogni volta mi stupisco della sua resa, se confrontata con binocoli con prismi a tetto di alta qualità e dal prezzo esorbitante. Dio benedica l’8×30 E II,  e speriamo che Nikon non lo tolga dal suo catalogo sempre in fermento.

Il mitico Nikon 8×30 E II

Binocoli da 40 mm

In questo caso la lista è piu’ ampia. In primis, data la mia passione per il birdwatching, ritengo che lo Zeiss Victor SF 8×42 rappresenti lo strumento adatto al mio modo di osservare: ha un grandissimo campo di vista, con un’ottima correzione delle aberrazioni geometriche e cromatiche. E’ leggero, ben bilanciato, con una tonalità delicatamente calda. La scorsa settimana mi trovavo sull’altana a due piani dell’Oasi Lipu Palude Brabbia di Varese e il tempo è scorso rapido, tanto ero affascinata dalle gesta delle poiane che si destreggiavano nel volo a festoni. E’ un binocolo da saggiare per un po’ di tempo prima di poterne veramente apprezzare le qualità: non possiede il contrasto e la nitidezza dello Swarovski EL ma è ben bilanciato, con un grande campo di vista, con un ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica e con pochissima luce diffusa nei pressi della pupilla di uscita. Provare per credere.

Ora citerò un binocolo “ormai vecchio” ma che per alcune sue caratteristiche fa ancora impallidire molti Top di Gamma: Kowa Genesis da 44 mm, mi piacciono sia la versione 8.5x sia la 10.5X.

Lo so.. è pesante, gli oculari non sono comodissimi e non ha un campo di vista totalmente piatto, ma , ragazzi, al centro del campo è il migliore binocolo per quanto riguardo il contenimento dell’aberrazione cromatica! E’ ancora imbattuto. Lo uso spesso in concerto con lo Zeiss Victory SF e lo Swarovski EL 8.5×42, ma entrambi i binocoli europei si sognano la sua capacità di gestire il cromatismo residuo in asse.  Possiede, inoltre, un eccellente micro – contrasto.  E’ veramente un ottimo prodotto, in cui sarebbe utile osservare almeno una volta nella vita.

Non oso immaginare cosa stia preparando Kowa..

Anche un altro binocolo da 40 mm mi ha fatto innamorare, non tanto per la sua qualità ottica ma per il suo concept e per la sua estrema robustezza. Sono solito citare che qualora ci fosse una guerra e fossi costretto a scegliere un binocolo da portare con me..non avrei alcun dubbio:  Docter (Noblex) BGA 7×40, un vero carro armato! Spartano, di buona qualità ottica, anche se non paragonabile ai Top europei. E’ in pratica indistruttibile. State sicuri che se lo acquisterete lo lascerete intatto anche i vostri pronipoti.

Docter BGA 7×40…l’estremo

E che dire dello Zeiss Victory  FL 7×42 Lotutec che battezzai:  il Re dei boschi?
 Rivela un campo ottico ampio e ben corretto, un’ottima luminosità e una profondità di campo eccezionale E’ perfetto per il birdwatcher “boschivo” e per i cacciatori italiani. Questo è il binocolo che mi porta spesso a condannare il modus operandi delle aziende di settore, che tranne rare eccezioni, hanno escluso il formato 7X dalle loro migliori produzioni.

Ho dei piacevolissimi ricordi in compagnia dello Zeiss Victory 7×42

Nel settore dei binocoli stabilizzati da 40 mm, invece, ho amato per anni il Canon 10×42 L IS WP, che possiede una qualità ottica paragonabile a  quella di molti blasonati binocoli Alpha. E’ molto robusto e il sistema di stabilizzazione con sistema VAP, assiste l’utente nella maggior parte delle condizioni d’uso. Mi piacerebbe che ne arrivasse l’aggiornamento, migliorato, magari nel sistema di stabilizzazione e nella qualità della copertura di gomma, che in taluni esemplari, tende a sfaldarsi con l’uso protratto.

Un binocolo perfetto: il Canon 10×42 WP IS L

Binocoli da 50 mm

Ne ho almeno due da citare: lo Swarovski EL 12×50 e lo Zeiss HT 8×54. L’EL è gestibile a mano libera, è perfetto per osservare i rapaci, ha un campo apparente invidiabile. Potrebbe essere il mio unico strumento se non amassi così tanto gli spotting scopes.

Swarovski Swarovision 12x50
Swarovski EL 12×50
leggero e luminosissimo

Lo Zeiss Victory HT, non è molto corretto per quanto riguarda le aberrazioni geometriche, ma, signori, se non v’interessa concentrarvi sulla resa ai bordi, al centro del campo, è un binocolo fenomenale:   pesa come molti binocoli da  40 mm ma fornisce la luminosità dei migliori  8×56. Ritengo sia un validissimo prodotto per l’attività venatoria.

Tra i binocoli da 56 mm di medio ingrandimento, posso citare in ordine di apprezzamento, lo Swarovski SL 15×56 e lo Zeiss Conquest HD 15×56

Lo Zeiss Conquest 15×56 HD e lo Swarovski SLC 15×56

Mi era piaciuto anche molto il Minox 15×58 ED APO, se doveste trovarne un esemplare nel mercato dell’usato, approfittatene!

Minox 15×58 ED

 

 

Binocoli da 60 mm

Vixen Ultima 9×63 Made in Japan

E’ fuori produzione, aveva un campo apparente da buco di serratura ma mi è rimasto nel cuore, sto parlando del Vixen Ultima 9×63.

Forse perché lo associo, ancora adesso, a un bel periodo della mia vita, ma anche perché ci osservai la cometa Hale Bopp per giorni e giorni in compagnia del mio povero padre. Peccato non lo facciano piu’..veramente un peccato. Non posso, inoltre, non citare il Takahashi Astronomer 22×60. Wow! Forniva un campo apparente stretto, ma le immagini erano molto contrastate. Questa, credo sia una prestazione che solo la fluorite minerale poteva concedere.

Takahashi 22×60 con ottiche alla fluorite minerale. Per certe caratteristiche ancora inimitabile..

Binocoli da 70 mm

Beh, senza dubbio il Nikon 18×70 mi ha trafitto il cuore: grande contrasto, ampio campo di vista, oculari comodissimi e micro-contrasto fenomenale.

Portatelo in montagna e divertitevi ad ammirare il paesaggio e..calato il sole, vi farà divertire allo stesso modo, anche se non possiede un campo di vista corretto sino al bordo come il mio secondo preferito: il Fujinon 16×70 FMTX. Non ha ottiche ED ma è tutto sommato leggero, molto luminoso (provatelo al crepuscolo con un qualsivoglia clone di pari formato) e i suoi oculari asferici sono perfetti per osservare  le stelle.

 

Binocoli da 80 mm

Potrei anche non scrivere, dato che conoscete già molto bene la risposta: Docter Aspectem 80-500 40 X ED 84°. Ricordo ancora la prima volta in cui ci osservai. Luca Mazzoleni, Corrado Morelli ed io eravamo andati direttamente a Monza, da Adinolfi, il distributore ufficiale, per prelevare tre esemplari: due 40X e un 20-50X per Corrado.

SIRUI R4203-L
Il Docter Aspectem 80-500 installato su una testa Manfrotto 501 HDV e sul solidissimo SIRUI R4203-L

Facemmo una prova fugace all’interno del grande magazzino monzese, poi, al ritorno, Mazzoleni si fermò a casa mia e osservammo la luna. Fu amore a prima vista: Nitido, contrastato, con un eccellente e ben corretto campo apparente pari a 84°. Nel corso degli anni ne ho posseduti tre esemplari e ogni qualvolta per futili motivi lo vendevo, ne sentivo dopo poche settimane la nostalgia. In questo periodo è fra i miei binocoli preferiti, insieme al Kowa Higlander Prominar 32×82, un vero carro armato, angolato con una nitidezza invidiabile in asse e con la possibilità di utilizzare tre stupende coppie di oculari 21-32-50X, adatte nella maggior parte delle condizioni osservative.

Corrado Morelli

Non era performante come i binocoli appena citati, ma faceva egregiamente il lavoro nel settore astronomico, mi sto riferendo al Vixen 20×80 BCF, un buon prodotto, con un’ottima luminosità e un perfetto mix, tra peso, diametro e prestazioni nelle osservazioni astronomiche. La successiva serie ARK non mi pare fosse così performante. Peccato non sia piu’ disponibile.

Vixen 20x80 e Kronos 30x90
Il Vixen 20×80 è molto leggero e compatto.

Binocoli da 100 mm

In questo settore non ho una predilezione particolare fra i binocoli di recente costruzione, apprezzo (ma non amo follemente) l’APM ED APO e l’Oberwerk 100 XL ED, tuttavia se proprio dovessi citare un prodotto che mi è rimasto nel cuore, inciderei sulla pietra questo nome: Miyauchi BJ 100-iC Galaxy Semi Apo.

Miyauchi 100: gloria al passato…

Leggero, compatto,con una livrea elegante e con particolari di una finezza mai piu’ raggiunta. Oltretutto ancor’oggi anche se non possiede degli oculari moderni, fornisce un’incredibile luminosità in asse che ha fatto impallidire concorrenti dotati di ottiche a bassa dispersione. La classe non è acqua, peccato che Miyauchi abbia chiuso, un vero peccato, forse avremmo finalmente potuto osservare in prodotti da 100 mm, compatti e dotati di ottiche di alta qualità.

 

Binocoli giganti

Il Vixen BT rimarrà sempre nel mio cuore.

Vixen BT 125
Un bel primo piano sul gigantesco Vixen BT125 25-75×125

Ho consumato le pagine dei vecchi cataloghi Vixen, a furia di sfogliarli ed ho provato tutte le versioni sino ad arrivare a possedere il BT 126. Spero in cuor mio che Vixen, presenterà alla fine un BT 140 che abbia la stessa compattezza dell’attuale binocolo da cinque pollici.

L’amico e collaboratore Piero Pignatta durante un test del Vixen BT 126


In ogni modo se dovessi dire qual è stata- in tutta la mia vita – la miglior visione astronomica della Via Lattea percepita con un binocolo non avrei dubbi:  Fujinon LB  25×150 MT-SX.

Fujinon 25×150: il leviatano

Ho avuto il piacere e la fortuna di osservare varie volte con questo incredibile binocolo dal rifugio della Corte in Valtellina, che sino a poco tempo fa era gestito dall’amico Corrado Morelli.  La visione della costellazione del Cigno ammirata in questo binocolo fa mozzare letteralmente  il fiato. Tuttavia per essere sfruttato a dovere, necessita di una gigantesca e costosa montatura a parallelogramma. Sono sicuro che i nuovi  binocoli da sei pollici angolati di produzione cinese, e che consentono di utilizzare gli oculari astronomici,  siano piu’ adatti a questo genere di osservazioni, ma…ragazzi, al cuor non si comanda!

Binocoli zoom

Non li ho mai amati alla follia, tuttavia se dovessi acquistarne uno sceglierei- senza alcun dubbio- uno dei due Leica DuoVid.

Il bellissimo Leica Duovid 10-15×50

Piu’ avanti, vi racconterò degli spotting scopes che mi sono rimasti nel cuore e infine dei telescopi astronomici.

Buone osservazioni a tutti.